6 Aprile 1967 - Roma, Palazzo dello Sport

 

Primo spettacolo:
(ore 16)

The Last Time
Paint It Black
Ruby Tuesday
Get Off Of My Cloud

Yesterday's Papers
Lady Jane
Let's Spend The Night Together
Satisfaction

Secondo spettacolo:
(ore 21)

The Last Time
Paint It Black
19th Nervous Breakdown
Lady Jane
Get Off Of My Cloud
Yesterday's Papers
Ruby Tuesday
Let's Spend The Night Together












Roma, 7 Aprile - Scene di furibondo entusiasmo si sono avute ieri durante lo spettacolo pomeridiano dei Rolling Stones, che si sono esibiti al Palazzo dello Sport. I "fans" piu scatenati hanno fatto ressa attorno al palcoscenico pigiandosi e spingendosi fin quasi alla rissa collettiva. Ci sono stati feriti e contusi.
Il quintetto inglese che ha eseguito i suoi pezzi "classici" di maggiore successo ha avuto una accoglienza secondo "tutte le regole" da parte della folla scatenata di yé-yé: assalti alla ribalta e ai camerini dei cantanti, scontri con carabinieri e polizia, numerosi giovani feriti e contusi (una dozzina si sono fatti poi medicare all'ospedale) nell'infernale pigia-pigia; coro urlante, incessante, che ha sommerso le musica e i canti dei Rolling.
Un giovane, V.M. 19 anni, ha riportato serie lesioni ed e' stato ricoverato al Sant'Eugenio: aveva tentato di scavalcare un cancello ma e' caduto malamente; una ragazza, ormai in preda all'isterismo, ha tentato di fare un volo dai posti popolari in platea ed e' stata trattenuta a stento.
Allo spettacolo serale che si e' svolto invece in un clima piu tranquillo, erano presenti anche Gina Lollobrigida, Jane Fonda, Brigitte Bardot, Roger Vadim, Vittorio Gassman.
Domani i Rolling Stones saranno a Milano per due spettacoli.

Corriere della Sera - 07/04/1967






Articolo dal "Corriere della Sera" del 7 Aprile 1967


Quando a sentire gli Stones eravamo in 4.000

Era il pomeriggio del 6 aprile del 1967 e avevo ancora quindici anni, ne avrei compiuti sedici soltanto tre mesi più tardi. Io e il mio amico Paolo, oggi valente architetto, avevamo acquistato i biglietti attraverso un noto giornale musicale dell'epoca, forse si chiamava Big oppure Ciao amici, non ricordo bene.
Il concerto si teneva al Palazzo dello Sport, all'Eur che non era un luogo adatto a sentire concerti. C'era un riverbero assurdo, la musica si impastava tutta, le parole delle canzoni non si capivano proprio. Non che se ci fosse stata maggiore acustica, avremmo potuto capirle davvero quelle parole, visto il livello scarsissimo del nostro inglese dell'epoca. Andammo lì con la metropolitana, insieme a due ragazze, Rita e Monica, entrambe molto carine. Ci sentivamo bene, eravamo felici.

Nel gruppo degli Stones che salì sul palco quel lontano pomeriggio d'aprile suonava ancora Brian Jones, grande musicista polistrumentista, avvezzo a suonare proprio tutto, dalla chitarra al piano, dal dulcimer al sitar. Era destinato ad andarsene soltanto due anni dopo, nel 1969, trovato annegato in piscina, stremato da alcool e droghe.
Il concerto non durò più di 40 minuti e suonarono poche canzoni che replicarono poi nello spettacolo serale della stessa durata. Una di queste canzoni era il loro ultimo hit, Let's Spend The Night Together, tratto dall'ultimissimo LP Between the Buttons e destinato a diventare subito un successo interplanetario. Per quei tempi le parole della canzone risultavano scandalose ai benpensanti ma sul parterre del Palazzo dello Sport quel pomeriggio le ragazzine romane sembravano impazzite e ballavano scatenate con quelle loro minigonne vertiginose che a un giovane sbarbatello come me facevano venire il sangue alla testa.
"Ti voglio!", gridò ad un certo punto la mia amica Rita, seduta vicino a me e io ero già pronto a darle un bacio con tutti i crismi e la passione. Ma mi si smorzò il sorriso sulle labbra quando mi accorsi che l'oggetto del suo desiderio non ero affatto io e neanche il mio amico Paolo che sedeva dall'altra parte. L'oggetto del desiderio suo e praticamente di tutte le altre ragazze presenti quel giorno era quel tipetto dinoccolato e magrissimo, con le labbra larghe e grandi e la lingua sempre di fuori a fare sboccate boccacce a tutti e a tutto. Si chiamava Mick Jagger, per chi non l'avesse ancora capito, e aveva 23 anni.
Non ci furono incidenti particolari durante il concerto anche se un centinaio di ragazzi tentò di entrare nei camerini tra il primo e il secondo tempo per ottenere qualche autografo. Credo che in tutto saremmo stati cinque o seimila lì dentro quel giorno e se penso alle folle oceaniche che si radunano adesso viene un po' da ridere. Ma quelli erano i primi Stones, quelli veri, quelli destinati a restare per sempre la più grande band della storia del rock e, soprattutto, quelli erano anche gli anni della mia gioventù. Per questo forse mi sembra tutto più bello e magico. Non è forse così?

Marco Di Tillo da lavocedinewyork.com




Se ci vuoi inviare la tua recensione scrivici



<<Indietro

 

Sito realizzato da J&G Graphic and Webdesign - Copyright @ 2005