In vacanza sulla Costa Azzura non potevamo saltare il pellegrinaggio alla villa dove
Keith Richards visse durante l'estate del 1971 e dove insieme agli Stones
scrisse e registrò l'album "Exile On Main St."




Villa Nellcote, che domina il golfo di Villefranche sur-mer a pochi km da Nizza,
e' oggi monumento nazionale francese, per merito presumiamo della sua bellezza,
e malgrado sia di proprietà privata e' vietato in qualsiasi modo modificarne l'aspetto,
i colori, rimuovere o modificare le piante del giardino etc





Keith affittò la villa ai primi di aprile 1971, al prezzo di 2400 dollari la settimana,
e ci rimase fino a ottobre, quando si spostarono tutti a Los Angeles per finire l'album.

Dapprima gli altri della band si trovarono altre case nella zona, poi pero per rendere
le incisioni piu semplici si trasferirono tutti a Nellcote.

Durante quei mesi divenne un vero centro di feste e deliri vari, con ospiti di ogni genere che si insediavano anche per lunghi periodi, da Gram Parson a Eric Clapton e Paul McCartney, il tutto contornato dalla stesura e dalle session per un'album ancora oggi considerato pietra miliare del rock.



L'ingresso con le sfingi e la piscina

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Il mitico colonnato e uno scorcio della cantina, che gli Stones allestirono a
studio di registrazione collegandosi al Rolling Stones Mobile Studio,
il celebre camion parcheggiato in giardino

 

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Il bellissimo giardino con piante secolari e il cancello d'ingresso

 


La migliore testimonianza, oltre al nuovo DVD "Stones in Exile", per assaggiare l'atmosfera che si e' vissuta durante l'esilio francese e' sicuramente il raro
(e costoso) libro fotografico di Dominique Tarlé "EXILE", in cui si ritraggono
gli Stones durante le incisioni in cantina e durante la vita quotidiana
in questo paradido terrestre...

 


E' stato stupendo (grazie anche a molta fortuna!) poter fare questo piccolo giro e
scattare qualche foto esclusiva in un posto da sogno che ha sicuramente scritto
una pagina fondamentale nella storia dei Rolling Stones






...e per chiudere un ispirato Keith Richards dal libro "Exile"