L’arte, e dunque il rock, sovente è la somma di un contrasto, di elementi dai segni opposti.
Sarò petulante e ripetitivo, ma io utilizzo i Rolling Stones anche per interpretare fenomeni consuetudinari, apparentemente lontani dalla musica.
Vedere Mick Jagger, consacrato libertino, che alle tastiere di un piano elettrico ci racconta mielosamente di una storia d’amore travagliata già disegna sulle nostre labbra un ghigno.
Lo strumento è addobbato da un borsalino nero e da una bottiglia di whisky; inizi ad ammiccare anche con gli occhi.
“Worried about you”(?).
Jagger si sforza;
Jagger non è serio, ti sta fregando, sperando che il tutto gli frutti un pompino nel backstage.
Un volto senza tempo, bello come l’eternità, irrompe sulla scena suonando una chitarra.
Quando le due voci diventano una stai fluttuando nell’ Archè che hai sempre saputo di conoscere e che soltanto adesso ti si palesa agli occhi con tutta la sua forza!
http://www.youtube.com/watch?v=a2pgGiWzfjgUn po' anacronistica come cosa, ma da condividere solo con voi!