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MessaggioInviato: 29 settembre 2009, 14:29
Messaggi: 298Località: Varallo Pombia NoIscritto il: 9 ottobre 2008, 15:57
Ciao Rosso, bella iniziativa! Noi sabato abbiamo un concerto......poi ci racconterai come è andata...

Ciao Cristian The Bos.


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MessaggioInviato: 15 novembre 2009, 20:55
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
E la petizione ancora non l'hai firmata... TVB uguale


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MessaggioInviato: 15 novembre 2009, 23:18
Messaggi: 3367Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Per Briano e Brian


ALANTI SIMBRA

In lontananza intravedo, a tratti nascosto dalla polvere alzata dal vento, una figura che si muove con gesti lenti e mi fa segno di avvicinarmi. La polvere mi entra negli occhi e mi crea bruciore. Sono giorni che, questo vento, soffia rabbioso sulla città e su questa landa deserta ai suoi margini. Bidoni di latta arrugginiti pieni d’olio sporco dei motori, giacciono da anni corrosi dal sole e dall’acqua, appoggiati al muro della fatiscente officina del signor Gualter ora, sicuramente, in giro da qualche parte a scolarsi birra rhum nelle taverne della città. Mi avvicino sempre più alla sagoma in movimento e, mi accorgo, che stupido, che si tratta del mio amico Gomez in sella alla sua moto nuova fiammante color rosso, cromata d’argento. Bere rhum sotto questo sole è da pazzi, ma Gomez me lo offre con quel suo ghigno, che ben conosco, e fatico a rifiutare. Giro intorno alla moto, guardandola con avidità e mi chiedo come diavolo ha fatto, uno come lui, un pezzente uguale a me, un rivoluzionario sempre in lotta e inviso ai benestanti della città e ai politici corrotti, a comprarsi una moto così bella “roba di lusso”, direbbe appunto lui. “E’ bella, come hai fatto ad averla Gomez? Tu non hai un soldo bucato in tasca e questa città di disprezza da sempre, nessuno ti regalerebbe un roba del genere.” Già, nessuno. Ma io non l’ho comprata e nemmeno me l’hanno regalata. L’ho presa in prestito dal signor Gualter come premio per un certo lavoro……….”.
“Un certo lavoro? Quale lavoro Gomez? Tu non sai fare nulla a parte il rivoluzionario, il contestatore, bere rhum e andare con le ragazze della città”. “Ti sbagli Tuco, io so fare cose che non sai, so amare le moto, accarezzarle, lucidarle e ascoltarle quando parlano. Io so fare questo e, non è poco. Non è poco nemmeno per il signor Gualter e per quelli che vengono all’officina che, per un po’ di tempo, dovrò far funzionare io in sua assenza”. Il vento soffia e guardo Gomez come si guarda un amico e sorrido e rido di cuore e bevo ancora rhum e, riaccendo a fatica, il sigaro che mi si è spento. “Cominci domani a lavorare nell’officina del signor Gualter?” “Si domani e tu verrai a lavorare con me in officina e vedrai come si lavora in un’officina di moto, come si lucidano, si amano le moto, si parla con le moto.””Domani, domani soffierà ancora il vento su questa landae sbatterà le finestre dell’officina e mi farà pensare alla città e alle ragazze che non posso amare, perché sono come te, un anarchico senza casa e un posto dove vivere, un rivoltoso, uno contro. Ecco cosa sarà domani, Gomez.”Tu vieni qui all’officina e non pensare a queste cose, ci penso a te, tu sei mio amico e lavorerai con me e resteremo rivoluzionari per sempre e domani potrai amare anche tu le ragazze della città.”Ha ragione Gomez, pensai e bevvi altro rhum, fumai con cattiveria e guardai ancora la moto e l’officina e i bidoni e i ferri da lavoro e il ciarpame abbandonato vicino al muro e i vetri rotti e il sole acceccante di questo pomeriggio qui, con Gomez.
Il catrame e le chiazze d’olio sporco dei motori sono dappertutto, fin dentro l’officina e il disordine che vi regna, la rende ancora più squallida. I vetri in alto sono sporchi e alcuni anche rotti, chissà da quanti anni. “Tu lo conosci bene il signor Gualter?” domando a Gomez intento a spazzare, con una scopa malconcia, l’ingresso dell’officina. “Non molto, ma da quel poco che lo conosco, posso dirti che, giù in città, è uno che conta. Ha amicizie importanti e, l’officina, la tiene solo, così, come una copertura di qualcos’altro, ci puoi scommettere, Tuco”.
Il vento continua anche questa mattina a flagellare la radura e le poche case circostanti il casermone, all’interno del quale, è situata l’officina. Gomez è raggiante, gli sembra di essere il padrone, lui, un rivoluzionario-padrone, è buffa questa cosa. In realtà non abbiamo niente da fare, non ci sono moto da riparare o da lucidare, aspettiamo, stravaccati, in mezzo ai bidoni arrugginiti, che si faccia vivo qualcuno dalla città con una bella moto e bere insieme un sorso di rhum. Ehi, Gomez! Quella che sta arrivando è una moto vero?” “Se non sai riconoscere neanche una moto in lontananza, sono rovinato, che razza di socio mi sono preso?. E’ una moto grossa, anche e, chi la guida, è una donnaTuco, una ragazza della città Oggi è un giorno fortunato Tuco, fortunato.”

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“Dammene un altro, muoviti sacco di ossa inutile!!!!” Quando Gualter ordina, devi essere veloce, ragazzo, se non vuoi finire anche tu a fare il pezzente su, nella landa deserta di Alanta, dove tira sempre vento e il sole ti brucia le meningi. “Ho la sciato l’officina in mano a quel Gomez, un rivoluzionario senza morale, un anarchico facile al coltello…….il cielo non voglia che abbia a pentirmene!! Voglio godermela, qui in città, senza pensieri e voglio scolarmi tutto il rhum del tuo schifosissimo bar e ti pagherò solo quando avrò finito, capitooo!!!”

Un uccello sbatte contro un vetro e vola via di nuovo. Fa molto caldo. La ragazza con la moto entra nell’officina, mentre io e Gomez cerchiamo di capire se riusciamo ancora a stare in piedi dopo tutto il rhum che ci siamo scolati nella lunga attesa. “Voi due non avete l’aria di saperne di motori, però state qua dentro, come si spiega?”Dice la ragazza, con un ghigno sottile. Gomez si avvicina e gira intorno alla moto. “Bella, è tua?” “Non l’ho avuta in prestito da uno che me la regalerà se porto a termine una certa faccenda che gli sta a cuore”. E’ strano, Anch’io ho avuto in prestito una moto, però solo in prestito, non sarà mai mia.” La ragazza scende dalla moto e dice “io mi chiamo Alanti Simbra, non abito in nessun posto e abito dove capita”. Di nuovo un colpo sui vetri e il vento che riprende a sibilare, sembra portarsi via la nostra anima e i nostri sogni.”Di un po' Alanti, di quale faccenda ti devi occupare per ottenere la moto?” Io guardo la ragazza e capisco subito di essermene già innamorato, forse è questo vento, il sole, la polvere...non lo so e mi bevo un latro sorso di rhum. “Devo uccidere un uomo, un certo Gualter per conto di una persona molto ricca e influente giù in città”. Gomez comincia a camminare avanti e indietro e a pensare, perché, come tutti i rivoluzionari, pensa troppo ma poi non si decidono mai a farla davvero la rivoluzione. Questo penso e mi bevo un altro rhum. Vengo svegliato dall'abbaiare di un cane e dalla voce di un bambino che gioca con una carriola di legno. Alanti dorme ancora e il vento anche oggi ha ripreso a fare il suo lavoro. Il sole già brucia, la polvere svolazza allegra dappertutto, fastidiosa, e sottile. “Ho pensato” dice Gomez mentre si riempie la tazza di caffè bollente. Tu e Alanti andate giù in città questa sera a cercare il signor Gualter e gli dite che l'officina sta bruciando e lo convincete a venire via con voi. Appena siete fuori città lo stordite e lo portate al capanno, Tuco sa dove, e lo uccidete” E' tutto chiaro? Io sono abituato a pensare in modo molto semplice, se ci sono problemi ditemelo”.
Il vento sibila e un pezzo di vetro di una finestra rotta cade dall'alto andando a finire in un bidone colmo di olio di scarto di motori. “Ci vuole un'arma, una pistola Gomez e noi non l'abbiamo” gli dico con la bottiglia in mano e il cuore in gola. “Io ce l'ho” risponde Gomez “ L'ho rubata due mesi fa giù in città. Mi serviva per fare la mia rivoluzione e adesso è venuto il momento di usarla”.
Alanti mi guarda e mi fa cenno versarle del rhum poi dice “ Io ci sto, il tuo piano va bene non rinuncio a questa moto e poi Gualter, ho saputo, è uno sporco, la sua vita è sporca e a me le cose sporche non piacciono. Io la guardo e so già di amarla e vorrei portarla via da qui e da questo vento assassino. “Tu che dici Tuco?” mi chiede Gomez. “Si va bene, ci sto anch'io”. Gomez apre un cassetto e tira fuori la pistola da un sacchetto di cuoio poi prende tre munizioni. “Allora partirete verso l'imbrunire e tornate solo ad azione compiuta ma vediamoci in officina non qui a casa mia, è troppo rischioso”.

“Hai mai ucciso un uomo Alanti?” Il bicchiere è quasi vuoto e lo riempio ancora di rhum e la guardo in attesa di una sua risposta. “No, non l'ho mai fatto ma non ho paura, è l'unico modo perché possa avere la moto e andarmene via da questo posto inutile dove non si può crescere i propri sogni, dove vivere è fatica sprecata e dove questo vento ti uccide sempre di più ogni giorno.”
Gomez dorme completamente ubriaco disteso su di un materasso sudicio trovato in un vecchio armadietto in officina. Il pomeriggio si sta quasi spegnendo e tra poco partiremo per la città. “Mi avvicino ad Alanti e le accarezzo i capelli e lei mi guarda o forse guarda i vetri rotti su in alto e non parla. “Alanti tu sei l'unica speranza che ho in questa miseranda vita e se il prezzo per rimanere con te è uccidere sono disposto a farlo.” Il vento sibila furioso fuori dall'officina e un bambino passa via di corsa con i suoi sandali di cuoio vecchio e malconcio. E' quasi buio ormai, si parte per la città, ho fame e anche Alanti ha fame. Andiamo a uccidere e Gomez ci urla di rubare del rhum e qualcosa da mangiare per festeggiare la rivoluzione. La città si muove alla sera quando il sole non brucia più. Siamo arrivati da poco e dobbiamo cercare il signor Gualter. Per quanto ne sa Gomez, la sera va spesso a giocare a carte al bar Rubino il più elegante fra tutti i bar della città. Mi fermo con la moto sotto alcune piante rimanendo nell'ombra per non dare nell'occhio. Alanti sta seduta immobile dietro di me e non parla. Mi accendo un sigaro mi giro e le chiedo: “Hai paura?” lei mi guarda con due occhi che sanno e che vorrei guardare sempre “Non ho paura ma se non uccidiamo anche Gomez non saremo mai liberi, non potremo mai fuggire da qui e, per farlo, ci occorrono due moto”. Il fumo del mio sigaro fa bizzarri volteggi azzurrognoli nell'aria. “Uccidere Gomez?!! Ma è mio amico, come posso ucciderlo?” “Tuco, non hai scelta se vuoi essere libero e fare la tua rivoluzione lo devi uccidere prima che sia lui a uccidere te.”Il caldo della città di colpo mi opprime e le parole di Alanti rimbalzano nelle mie tempie come palle di ferro e di capisco che ha ragione, che la sua lucida follia è l'unica via di salvezza e, accarezzandola sul viso le dissi “Si lo ucciderò Alanti, lo ucciderò.” Convincere il signor Gualter a seguirci con la sua auto non fu facile. Meno difficile fu ucciderlo e trascinare il corpo fuori dal capanno e lasciarlo riverso sulla pietraia poco distante. Siamo stati zitti per un bel po' tutti e tre nell'officina, ognuno con in mano qualcosa da rigirarsi tra le dita aspettando che l'altro dicesse qualcosa. Fu Alanti a rompere il silenzio. “Adesso ho la moto posso bere rhum in pace senza pensieri e il mondo è meno sporco.” Verso' da bere a tutti e tirò fuori poche cose da mangiare comprate in città coi soldi rubati a Gualter. Tutto filava liscio dunque ma ora dovevo essere io a uccidere e non sapevo se avrei avuto la stessa freddezza che Alanti aveva avuto nell'uccidere Gualter. Verso l'alba sia Alanti che Gomez dormivano profondamente distesi l'uno accanto all'altra ed io sapevo che che quello era il momento propizio per agire. Presi il coraggio, buttai giù l'ennesimo sorso di rhum, afferrai il coltello mi avvicianai a Gomez e affondai la lama nel suo fianco sinistro, estrassi il coltello e lo affondai una seconda volta per essere sicuro di ucciderlo. Il sudore grondava da tutto il mio corpo e il cuore batteva all'impazzata. Gettai via il coltello in preda al panico e mi sentii sprofondare nell'orrore per il vile gesto che avevo appena compiuto. Alanti già sveglia mi guardava gelida “L'hai ucciso nel modo peggiore che potessi fare, da vigliacco ma in fondo che importanza ha ora, dovevi farlo e l'hai fatto ma non posso credere che tu mi ami, un uomo che uccide in questo modo non può avere amore nel cuore”.
Il vento riprese a sibilare e lavandino dell'officina ricominciò a gocciolare. Smarrimento, vuoto, tristezza, squallore, orrore erano tutto ciò che mi rimaneva tra le mani ancora sudate. Tentai di dire qualcosa ad Alanti e lo dissi quasi piagnucolando “Tu mi hai chiesto di ucciderlo perché così saremmo stati liberi e avremmo avuto due moto, i soldi e saremmo fuggiti per sempre da questo maledetto posto.”. Perché adesso mi dici questo? Perché adesso sei così fredda con me? Perché non credi nel mio amore? Perché Alanti? Perché?!!.”
Rimase solo la polvere a svolazzare in quella landa deserta intorno all'officina. Il lavandino continuava a gocciolare e nessuno lo avrebbe mai chiuso. Vennero a prendermi quando il sole già bruciava e di Alanti non c'era già più traccia forse nemmeno nel mio cuore. Gomez, Gualter, Alanti erano tutti fantasmi di un unica spettrale esistenza dove solo una miseranda povertà contorna i tuoi sogni, le tue giornate, la tua vita.
Io amo Alanti e non ho tradito Gomez, ho fatto la mia rivoluzione, questo continuavo a ripetermi dietro la grande porta di ferro che mi avrebbe separato per sempre dalla libertà.


un racconto di:
Massimo Sala - novembre 2009 - mail: supercarabase@tiscali.it


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MessaggioInviato: 3 dicembre 2009, 15:47
Messaggi: 3367Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
SABATO 5 DICEMBRE 2009 - IDEAL DI MAGENTA
SOUND E IMMAGINI
ROSSO57-PROIEZIONI STONESIANE-DISSOLVENZE IN MOVIMENTO
BLACKBERRY TRIBUTE BAND ROLLING STONES IN CONCERT 22,30

LE IMMAGINI DEI ROLLING STONES DEL 1969-1972-1975 A CURA DI ROSSO57 ACCOMPAGNERANNO IL SOUND DIABOLICO E SFERRAGLIANTE DEI BLACKBERRY'S BAND.

rock'n roll in movimento

<) <tele <sg

ROSSO57 on the road


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MessaggioInviato: 28 dicembre 2009, 14:51
Avatar utenteMessaggi: 1703Iscritto il: 7 marzo 2008, 18:22
FOTOSTONES 1969 - 1975 DISSOLVENZE IN MOVIMENTO A CURA DI ROSSO57

Immagine

per conto di Rosso57, che non ha ancora imparato come minchia si postano le foto.

JJ <)


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MessaggioInviato: 28 dicembre 2009, 14:58
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Spero tantissimo di liberarmi per questo piacevole evento!!!!!


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MessaggioInviato: 28 dicembre 2009, 15:42
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Se non torno troppo stanca dal mio viaggio sulla scopa, ci vengo volentierissimo.


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MessaggioInviato: 4 gennaio 2010, 16:35
Messaggi: 3367Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
ROSSO57-BLACKBERRY'S BAND ZOLFO FUOCO E RUGGINE - UNA MISCELA STONESIANAMENTE ESPLOSIVAAAAAA!!!!!!!!!!!!


9 GENNAIO 2010 BLUESHOUSE LIVE CLUB MILANO-


ROSSO57 on the road


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MessaggioInviato: 7 gennaio 2010, 17:05
Messaggi: 3367Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Per chi non potra' venire sabato 9 gennaio al Blueshouse di Milano e, per chi abita lontano in altre cittaà, potra' vedere la serata su internet a partire dalle 22,30 circa quando inizierà l'intervista a Andrea Valentini, che ci parlerà del suo nuovo libro 3.7.69 Morte di un Rolling Stone, condotta da me e dal giornalista Gabriele Brambilla a seguire concerto dei BLACKBERRY

DALLE 22,30
per collegarsi basta entrare nel sito www.blueshouse.it in prima pagina dovrebbe esserci la finestrella tipo youtube da cliccare- per eventuali informazioni chiamate ai seguenti numeri:
* tel. 02.39560756
* www.blueshouse.it

ROSSO57 on the road


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MessaggioInviato: 7 gennaio 2010, 17:42
Avatar utenteMessaggi: 4314Località: leccoIscritto il: 18 luglio 2009, 23:29
<) Grande Rosso ti seguo su internet <)


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