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Indice  ~  Generale  ~  L'importanza di Joujouka

MessaggioInviato: 18 marzo 2009, 18:24
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
L'importanza di Brian Jones presents the pipes of pan at Joujouka è somma. Registrato nel 1968 e pubblicato nel 1971 rappresenta ad oggi l'unica testimonianza dell'ottica musicale del Brian Jones solista. Brian non suona ma fa un gran lavoro di produzione riducendo 4 ore di registrazioni a 45 minuti.
Non solo è uno dei primi dischi di world music ma è l'approdo della visione della psichedelia di Brian e l'inizio di un percorso musicale che purtroppo non ha completato. La bizzarria degli arrangiamenti del periodo psichedelico degli Stones lo aveva portato a scovare strumenti strani e inusitati appartenenti a culture lontane. Brian non gerarchizzava le musiche ponendo quella occidentale in cima alla lista ma sosteneva in modo esplicito la presenza di musiche del mondo pari in dignità a quella euroamericana. Quindi da ornamento, gli strumenti e le strutture musicali incominciano a diventare sostanziali nella mente del rollig stone. Ma Mick e Keith non vogliono una commistione così marcata tra musica marocchina e rock. Brian allora registra questo album filtrandolo con l'elettronica del tempo per dare uno sguardo nuovo non antropologico e filologicamente corretto sulla musica primitivista. E poi cerca di adottare nella sua nascente carriera solista la commistione tra musica africana primitivista e blues delle origini. Infondo se con Beggars Banquet gli Stones tornano alle radici della musica americana Brian vorrebbe tornare ancora più indietro alle radici della musica stessa. Però muore e rimane solo metà del suo progetto. Joujouka brilla di luce propria alla faccia di chi lo reputa inascoltabile. E' la difficoltà di ascolto, il suo carattere dissonante e atonale che lo avvicinano al free jazz che lo rendono moderno e primitivo al contempo. Qualche anno dopo Ornette Coleman andrà a registrare a Joujouka seguendo i passi di Brian Jones. Se non vi piace questa corazzata Joujouka, invece di pensare subito che è una boiata pazzesca provate ad ascoltarla senza pregiudizi.


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MessaggioInviato: 22 marzo 2009, 20:56
Avatar utenteMessaggi: 2825Località: SienaIscritto il: 25 agosto 2007, 15:22
ho sempre detto che mi stai simpatico :)


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MessaggioInviato: 26 marzo 2009, 1:57
Avatar utenteMessaggi: 2486Iscritto il: 23 giugno 2006, 1:46
Briano ha scritto:
L'importanza di Brian Jones presents the pipes of pan at Joujouka è somma. Registrato nel 1968 e pubblicato nel 1971 rappresenta ad oggi l'unica testimonianza dell'ottica musicale del Brian Jones solista. Brian non suona ma fa un gran lavoro di produzione riducendo 4 ore di registrazioni a 45 minuti.
Non solo è uno dei primi dischi di world music ma è l'approdo della visione della psichedelia di Brian e l'inizio di un percorso musicale che purtroppo non ha completato. La bizzarria degli arrangiamenti del periodo psichedelico degli Stones lo aveva portato a scovare strumenti strani e inusitati appartenenti a culture lontane. Brian non gerarchizzava le musiche ponendo quella occidentale in cima alla lista ma sosteneva in modo esplicito la presenza di musiche del mondo pari in dignità a quella euroamericana. Quindi da ornamento, gli strumenti e le strutture musicali incominciano a diventare sostanziali nella mente del rollig stone. Ma Mick e Keith non vogliono una commistione così marcata tra musica marocchina e rock. Brian allora registra questo album filtrandolo con l'elettronica del tempo per dare uno sguardo nuovo non antropologico e filologicamente corretto sulla musica primitivista. E poi cerca di adottare nella sua nascente carriera solista la commistione tra musica africana primitivista e blues delle origini. Infondo se con Beggars Banquet gli Stones tornano alle radici della musica americana Brian vorrebbe tornare ancora più indietro alle radici della musica stessa. Però muore e rimane solo metà del suo progetto. Joujouka brilla di luce propria alla faccia di chi lo reputa inascoltabile. E' la difficoltà di ascolto, il suo carattere dissonante e atonale che lo avvicinano al free jazz che lo rendono moderno e primitivo al contempo. Qualche anno dopo Ornette Coleman andrà a registrare a Joujouka seguendo i passi di Brian Jones. Se non vi piace questa corazzata Joujouka, invece di pensare subito che è una boiata pazzesca provate ad ascoltarla senza pregiudizi.


Brian andò due volte in Marocco, al primo giro si ritrovò da solo in albergo,uno dei suoi migliori amici e suo collega di lavoro se ne era andato con la sua donna.
Sarebbe stata una mazzata per tutti.Tornò a Londra fino al 68', dove ripartì per il Marocco, per registrare il G'Naoua.
Il G'Naoua è una specie di rito che gli abitanti di Joujouka eseguono annualmente da sempre.
Brian voleva imparare dagli africani perchè era convinto che la musica nera americana avesse origini africane, voleva elaborare questi suoni e proporli in America.
Joujouka a primo ascolto sembra una cantilena, vi invito ad ascoltarlo in cuffia, estraniandosi dal nostro mondo occidentale e provare ad impersonarsi in Brian Jones,primavera 1968 ai confini del deserto.
Sici


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MessaggioInviato: 26 marzo 2009, 2:57
Avatar utenteMessaggi: 75Iscritto il: 29 settembre 2007, 1:54
a me basta ascoltare Continental Drift da STEEL WHEELS per spaccarmi le palle :wink: <)


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MessaggioInviato: 26 marzo 2009, 20:05
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
...Continental drift e' il pezzo piu' bello di Steel wheels e l'Intro e' da brividi...


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MessaggioInviato: 26 marzo 2009, 21:13
Avatar utenteMessaggi: 4253Località: ladispoliromaitaliaeuropamondoIscritto il: 9 gennaio 2008, 22:17
mailexile ha scritto:
...Continental drift e' il pezzo piu' bello di Steel wheels e l'Intro e' da brividi...

proprio piu' bello no,pero' e' figo


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MessaggioInviato: 27 marzo 2009, 3:12
Avatar utenteMessaggi: 75Iscritto il: 29 settembre 2007, 1:54
mailexile ha scritto:
...Continental drift e' il pezzo piu' bello di Steel wheels e l'Intro e' da brividi...


mah
se vai ad ascoltarti la parte da 2:40 alla fine 5:14 è veramente da brividi... :shock:

da palati raffinati, non c'è che dire :oops:

<)


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MessaggioInviato: 23 ottobre 2009, 19:40
Avatar utenteMessaggi: 586Iscritto il: 26 luglio 2009, 23:26
oggi mi è arrivato jajouka.
sfascio in fretta il pacco di cartone: è lui.ho il cuore in gola,metto il cd e........ :shock: magico.incredibile.un mare di emozioni mi travolge.adrenalina.un'esperienza sconcertante.sento che brian è lì accanto a me in qualche modo.ed entrambi ci facciamo coinvolgere dalla musica e ci dimeniamo con gioia selvaggia.magico.magico.magico.amo questo cd.

ps:continental drift secondo me è una figata..........

''that goat is me. I am eating me and we all eating my liver now.''


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