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pietrarotolante
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Inviato: 2 febbraio 2009, 18:55 |
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Messaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51 |
Ciao, ieri cazzeggiando su wikipedia con mia nipote ho trovato una pagina dedicata a Goats Head Soup, e dopo le presentazioni di rito sull'album e i musicisti coinvolti ci si sofferma sull'analisi di ogni singolo brano.
Ve la riporto qui sotto perchè vorrei capire se, come c'è scritto, Keith Richards risulti assente in diversi brani, e se alcune ispirazioni per la genesi dei brani stessi siano veritiere.
1. Dancing With Mr D. – un riff lento e molto tenebroso di Keith Richards alla chitarra elettrica apre il pezzo che si fa via via sempre più indemoniato con Mick Jagger che tra un verso gutturale e sensuale e l’altro si lancia in un ballo sfrenato col Diavolo. La ritmica è precisa e i brevi assoli di chitarra elettrica di Mick Taylor e del piano di Nicky Hopkins sbucano dal perpetuo ritornello ripetuto da un coro spossato.
2. 100 Years Ago – prima e non ultima ballata dell’album, non vede la partecipazione alle registrazioni strumentali di Keith Richards che si presta solo come seconda voce. Il testo si riferisce probabilmente all’intensa storia d’amore tra Mick Jagger e Marianne Faithfull conclusasi qualche anno prima.
3. Coming Down Again – ballata sensuale costruita sul delicato piano di Nicky Hopkins e su chitarre languide, è cantata da Keith Richards che, supportato dalle voci di Mick Jagger e Mick Taylor non lascia trasparire alcuna incertezza. Il brano è avvalorato da un azzeccatissimo assolo di Bobby Keys al sassofono. Il testo scritto da Keith Richards parla della sua fuga d’amore nel ’67 con Anita Pallenberg, l’allora ragazza di Brian Jones.
4. Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker) – con questo brano i Rolling Stones tornano al loro tipico rock blueseggiante. La voce sensuale di Mick Jagger si impone con energia sulla ritmica, impeccabile come sempre, e sulle chitarre elettriche che tessono il riff. Peccato non sia a suonarne almeno una Keith Richards dando maggiore convinzione al brano. Una delle poche canzoni politiche del gruppo, essa muove un’accusa verso la polizia di New York colpevole dell’assassinio di un bambino di dieci anni colpevole soltanto di essere stato confuso dall’agente che gli ha sparato ad un uomo che aveva derubato un tassista.
5. Angie – pezzo forte dell’album, è una ballata tragico-romantica dedicata alla compagna di Keith Richards Anita Pallenberg. Il testo commovente è avvalorato dall’interpretazione vocale toccante di Mick Jagger che si fa trasportare da malinconiche chitarre acustiche e dal piano di Nicky Hopkins, nonché da una sezione d’archi che dà un’ennesima sfumatura al brano.
6. Silver Train – Keith Richards e Mick Jagger alle chitarre elettriche a dettare il ritmo ed un impeccabile Mick Taylor negli assoli slide elettrici in un brano che viaggia tra country-rock e woogie-boogie grazie al piano di Jan Stewart. Il testo si riferisce a Johnny Winter col soprannome di ‘silver train’.
7. Hide Your Love – Questa volta è Mick Jagger che detta l’incedere del pezzo seduto al piano e suonando uno spento woogie arricchito da uno splendido assolo di Mick Taylor alla chitarra elettrica. Nella registrazione è del tutto assente Keith Richards che lascia anche il ruolo di seconda voce cedendolo a Bill Wyman, grande come sempre al basso affiancato nella sezione ritmica da Charlie Watts alla batteria.
8. Winter – ballata elettrica in cui nuovamente non compare Keith Richards. La chitarra elettrica ritmica passa quindi a Mick Jagger che non se la cava male, ma il meglio del pezzo esce dalle sue corde vocali e da quelle della chitarra elettrica di Mick Taylor che tesse lunghi assoli. La caratteristica meno convincente del brano è soltanto il testo.
9. Can You Hear the Music? – una musica idilliaca con tanto di flauti e percussioni varie apre il brano che presto chitarre elettriche convulse e piano indirizzano verso la ballata dai toni delicati. È il pezzo meno rilevante dell’album.
10. Star Star – ritorno di Keith Richards e non a caso di una chitarra ritmica degna di un gran pezzo rock ‘n’ roll in cui i Rolling Stones fanno il verso a Chuck Berry. La ritmica è essenziale, la chitarra elettrica di Keith Richards detta il ritmo, Mick Taylor tesse brevi assoli e lascia poi spazio ad un altro splendido di Keith Richards, la voce di Mick Jagger è sguaiata e sensuale ed è accompagnata da quella dell’altro Glimmer Twins: apoteosi del rock ‘n’ roll. A causa dei riferimenti sessuali (vedi il termine ‘pussy’, fica) e dei versi irriverenti nei confronti di John Wayne il brano fu sottoposto a censura.
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Olia
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Inviato: 2 febbraio 2009, 20:34 |
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Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
pietrarotolante ha scritto: Ciao, ieri cazzeggiando su wikipedia con mia nipote ho trovato una pagina dedicata a Goats Head Soup, e dopo le presentazioni di rito sull'album e i musicisti coinvolti ci si sofferma sull'analisi di ogni singolo brano. Ve la riporto qui sotto perchè vorrei capire se, come c'è scritto, Keith Richards risulti assente in diversi brani, e se alcune ispirazioni per la genesi dei brani stessi siano veritiere.
1. Dancing With Mr D. – un riff lento e molto tenebroso di Keith Richards alla chitarra elettrica apre il pezzo che si fa via via sempre più indemoniato con Mick Jagger che tra un verso gutturale e sensuale e l’altro si lancia in un ballo sfrenato col Diavolo. La ritmica è precisa e i brevi assoli di chitarra elettrica di Mick Taylor e del piano di Nicky Hopkins sbucano dal perpetuo ritornello ripetuto da un coro spossato.
2. 100 Years Ago – prima e non ultima ballata dell’album, non vede la partecipazione alle registrazioni strumentali di Keith Richards che si presta solo come seconda voce. Il testo si riferisce probabilmente all’intensa storia d’amore tra Mick Jagger e Marianne Faithfull conclusasi qualche anno prima.
3. Coming Down Again – ballata sensuale costruita sul delicato piano di Nicky Hopkins e su chitarre languide, è cantata da Keith Richards che, supportato dalle voci di Mick Jagger e Mick Taylor non lascia trasparire alcuna incertezza. Il brano è avvalorato da un azzeccatissimo assolo di Bobby Keys al sassofono. Il testo scritto da Keith Richards parla della sua fuga d’amore nel ’67 con Anita Pallenberg, l’allora ragazza di Brian Jones.
4. Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker) – con questo brano i Rolling Stones tornano al loro tipico rock blueseggiante. La voce sensuale di Mick Jagger si impone con energia sulla ritmica, impeccabile come sempre, e sulle chitarre elettriche che tessono il riff. Peccato non sia a suonarne almeno una Keith Richards dando maggiore convinzione al brano. Una delle poche canzoni politiche del gruppo, essa muove un’accusa verso la polizia di New York colpevole dell’assassinio di un bambino di dieci anni colpevole soltanto di essere stato confuso dall’agente che gli ha sparato ad un uomo che aveva derubato un tassista.
5. Angie – pezzo forte dell’album, è una ballata tragico-romantica dedicata alla compagna di Keith Richards Anita Pallenberg. Il testo commovente è avvalorato dall’interpretazione vocale toccante di Mick Jagger che si fa trasportare da malinconiche chitarre acustiche e dal piano di Nicky Hopkins, nonché da una sezione d’archi che dà un’ennesima sfumatura al brano.
6. Silver Train – Keith Richards e Mick Jagger alle chitarre elettriche a dettare il ritmo ed un impeccabile Mick Taylor negli assoli slide elettrici in un brano che viaggia tra country-rock e woogie-boogie grazie al piano di Jan Stewart. Il testo si riferisce a Johnny Winter col soprannome di ‘silver train’.
7. Hide Your Love – Questa volta è Mick Jagger che detta l’incedere del pezzo seduto al piano e suonando uno spento woogie arricchito da uno splendido assolo di Mick Taylor alla chitarra elettrica. Nella registrazione è del tutto assente Keith Richards che lascia anche il ruolo di seconda voce cedendolo a Bill Wyman, grande come sempre al basso affiancato nella sezione ritmica da Charlie Watts alla batteria.
8. Winter – ballata elettrica in cui nuovamente non compare Keith Richards. La chitarra elettrica ritmica passa quindi a Mick Jagger che non se la cava male, ma il meglio del pezzo esce dalle sue corde vocali e da quelle della chitarra elettrica di Mick Taylor che tesse lunghi assoli. La caratteristica meno convincente del brano è soltanto il testo.
9. Can You Hear the Music? – una musica idilliaca con tanto di flauti e percussioni varie apre il brano che presto chitarre elettriche convulse e piano indirizzano verso la ballata dai toni delicati. È il pezzo meno rilevante dell’album.
10. Star Star – ritorno di Keith Richards e non a caso di una chitarra ritmica degna di un gran pezzo rock ‘n’ roll in cui i Rolling Stones fanno il verso a Chuck Berry. La ritmica è essenziale, la chitarra elettrica di Keith Richards detta il ritmo, Mick Taylor tesse brevi assoli e lascia poi spazio ad un altro splendido di Keith Richards, la voce di Mick Jagger è sguaiata e sensuale ed è accompagnata da quella dell’altro Glimmer Twins: apoteosi del rock ‘n’ roll. A causa dei riferimenti sessuali (vedi il termine ‘pussy’, fica) e dei versi irriverenti nei confronti di John Wayne il brano fu sottoposto a censura.
Per quanto neso ti posso aggiungere le seguenti annotazioni:
In 100 Years ago in effetti la chitarra è di Mick Taylor supportato da Billy Preston al clavinet.
In Dooo Dooo...le chitarre cui si deve l'energia del brano sono di Richard e Taylor acompagnate dal pianoforte suonato da Preston.
La differenza la fa comunque il grande e ultimo arrangiamento di fiati registrato per gli Stones da Jim Price.
In Angie si è col tempo rafforzata l'ipotesi di una dedica ai tempi dell'amore a Marianne Faithfull da parte di un nostalgico Jagger..
Silver Train, registrata ai Island Studios di Londra con Richard e Taylor alle chitarre, Ian Stewart al Piano Jagger all'armonica.
Johnny Winter ne fece una sua versione nell'album Still Alive and Well.
In Hide your love esiste l'anedotto in quanto Andy Johns sentendo Jagger suonacchiarla al piano agli Olympic Studios,chiese di continuare per poterne registrare una take.Fatta ascoltare a Jimmy Miller si decise con l'apporto di Taylor di far uscire il brano.
In Winter non c'è Richard e gli arrangiamenti degli archi sono di Nicky Harrison.
Le sedute per questo brano furono sospese per la morte del padre di Andy Johns.
In Can you hear the music abbiamo come turnista al flauto Jim Horn.
In Star Star la canzone è ispirata dalla groupies Pamela Des Barres.
Ahmet Ertegun presidente della Atlantic Records insistette per cambiare il titolo della canzone da Starfucker in Star Star..
Ciao.
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bigpaul72
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Inviato: 2 febbraio 2009, 21:19 |
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Messaggi: 4253Località: ladispoliromaitaliaeuropamondoIscritto il: 9 gennaio 2008, 22:17 |
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dunhill
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Inviato: 2 febbraio 2009, 21:27 |
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Messaggi: 1222Località: GenovaIscritto il: 12 gennaio 2006, 20:43 |
Il mio album preferito degli Stones ... mmm che figata, ora lo metto su.
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bigpaul72
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Inviato: 2 febbraio 2009, 21:30 |
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Messaggi: 4253Località: ladispoliromaitaliaeuropamondoIscritto il: 9 gennaio 2008, 22:17 |
dunhill ha scritto: Il mio album preferito degli Stones ... mmm che figata, ora lo metto su.
concordo....su tutto
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Isy
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Inviato: 2 febbraio 2009, 21:32 |
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Messaggi: 3205Iscritto il: 12 gennaio 2006, 1:44 |
Gia' un album molto , troppo sottovalutato.......perle come Coming down again, 100 Years ago, Hide your love sono indimenticabili.
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Jim
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Inviato: 2 febbraio 2009, 22:39 |
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Messaggi: 2239Località: BeneventoIscritto il: 11 settembre 2006, 22:40 |
allora quello detto da olia è vero e su wikipedia scrivono anche stronzate...
riguardo angie si dice che keith aveva questa melodia in testa e pensava a sua figlia angela, se non erro, mentre mick scrisse il testo ispirato dalla sua amante ossia la moglie di bowie....
poi si sà con gli stones in mezzo le verità sono sempre poche....
:wink:
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pietrarotolante
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Inviato: 2 febbraio 2009, 23:44 |
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Messaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51 |
A proposito di Starfucker, ho letto che una copia del pezzo fu fatto spedire dalla Atlantic a Steve McQueen per la frase che riguarda sua moglie Ali McGraw.
Ovviamente il vecchio Steve si fece una risata...
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dirtylicks
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Inviato: 3 febbraio 2009, 12:47 |
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Messaggi: 1069Località: torinoIscritto il: 22 luglio 2006, 15:11 |
Album della Madonna...!...
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Olia
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Inviato: 3 febbraio 2009, 12:52 |
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Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
pietrarotolante ha scritto: A proposito di Starfucker, ho letto che una copia del pezzo fu fatto spedire dalla Atlantic a Steve McQueen per la frase che riguarda sua moglie Ali McGraw. Ovviamente il vecchio Steve si fece una risata... 
Esisteva anche un riferimento a John Wayne il quale rifiutò l'autorizzazione.
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totore
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Inviato: 3 febbraio 2009, 14:41 |
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Messaggi: 1831Iscritto il: 11 febbraio 2007, 4:36 |
Olia ha scritto: pietrarotolante ha scritto: A proposito di Starfucker, ho letto che una copia del pezzo fu fatto spedire dalla Atlantic a Steve McQueen per la frase che riguarda sua moglie Ali McGraw. Ovviamente il vecchio Steve si fece una risata...  Esisteva anche un riferimento a John Wayne il quale rifiutò l'autorizzazione.
Si, ma il risultato finale, soprattutto quello della rimasterizzazione in CD dell'album è che il nome dell'attore si sente perfettamente.
O sono soltanto io che "voglio" sentirlo?
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rosso57
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Inviato: 3 febbraio 2009, 15:49 |
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Messaggi: 3367Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18 |
Allora fu definito album della decadenza Stones, un sacco di minchiate ma in realtà fu ed è, un grande album stoniano, musicalmente complesso e di grande forza blues e rock. Alla faccia di tutti i DENIGRATORI, INVIDIOSI E critici musicali dei miei coglioni, sparacazzate.
ROSSO57
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ALBIX73
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Inviato: 3 febbraio 2009, 18:59 |
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Messaggi: 1658Località: TORINOIscritto il: 14 giugno 2007, 16:56 |
poco convincente il testo di winter??? Adesso passo da wiki e cambio :wink:
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bill75
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Inviato: 3 febbraio 2009, 23:22 |
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Messaggi: 338Località: milanoIscritto il: 22 novembre 2006, 22:06 |
grande album della 2 carriera degli stones,i picchi pero sono gia stati toccati
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lusio
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Inviato: 4 febbraio 2009, 14:40 |
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Messaggi: 1126Località: TorinoIscritto il: 25 dicembre 2006, 13:56 |
solo per la traccia numero 4 è un album coi controcazzi!
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