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Indice  ~  Generale  ~  Ritorno all'ordine

MessaggioInviato: 29 giugno 2008, 14:17
Avatar utenteMessaggi: 2745Località: ROMAIscritto il: 1 luglio 2007, 12:08
Io punterei l’attenzione su quello che tempo fa’ disse Olia (mi pare) e cioe’ che il mondo musicale sta profondamente cambiando per un motivo meramente economico e cioe’ che preparare un disco richiede un tempo forse uguale o superiore a quello che occorre per allestire un tour ed in piu’ il ritorno economico di un disco e’ infinitamente inferiore al guadagno di un tour, causa internet in ricavo di una fatica di forse un anno viene annullata con i scarsi ricavi di vendite..scaricare e’ gratuito….e nessun produttore investirebbe su un disco che poi trovi gratis in rete……Allestire un tour sara’ macchinoso e costoso ma i ricavi sono maggiori e immediati…
Cosi’ cambia la musica, i gusti e se ci pensate bene anche l’orecchio del pubblico: dal vivo devi essere veramente bravo e devi proporre canzoni gia’ in gran parte conosciute dal pubblico e quindi a che pro’ sperimentare? o creare il nuovo?
Io richiamerei l’attenzione invece su due punti: uno sul fatto che i musicisti (uomini e donne) sono tutti diventati super attraenti o bellissimi e l’altro sul pubblico che e’ totalmente cambiato, rivoluzionato, e’ un pubblico composto da giovanissimi e da cinquantenni, da ragazzi che scavalcano le recinzioni come sempre e da signori e signore attempati e compassati… tutti e due diversissimi ma uguali.
Quindi il discorso dell’avanguardia o del convenzionale non possono sottrarsi, per il mio modesto parere, a questa legge economica…..vorrei spiegarmi meglio e piu’ profondamente. Per quanto riguarda l’album sarei e sono troppo parziale..

P.S. in alcune foto che ho postato ho cercato proprio questo, la differenza del pubblico col variare degli anni dal 60’ al 2000… Guardate che la risposta a tante domande e’ proprio li’..

PRODIGALSON


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MessaggioInviato: 29 giugno 2008, 15:35
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
Avete detto tutti cose che condivido... Ma per quanto riguarda il ritorno all'ordine del 68 non è ancora uscito il personaggio principale: G.P.


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 0:24
Avatar utenteMessaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51
credo anch'io che Beggars Banquet sia uno degli esempi più lampanti, a proposito di questo argomento. ricordo che quando lo acquistai, non conoscendo ancora benissimo la produzione stones (e dell'epoca in generale), rimasi sopreso di quel suono così immediato (aspettandomi chissà cosa), così intriso di country e blues, sorpreso ma rapito totalmente.
tra le altre cose del periodo inerenti questo argomento, al momento mi vengono in mente le produzioni di John Hammond (eccellente interprete blues a mio parere) e il primo omonimo dei Creedence Clearwater Revival.

Giuliano <)


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 1:02
Messaggi: 376Località: RomaIscritto il: 29 maggio 2007, 12:15
1 Siete d'accordo?
2 Siete per il ritorno all'ordine o per la continua sperimentazione?
3 Qual'è secondo voi l'album più significativo di questa tendenza?[/quote]

Secondo me per i Pink Floyd la sperimentazione era una prerogativa fondamentale, il generatore della loro musica. Per i Rolling la sperimentazione è stata una occasione per provare a capire fin dove potevano osare, conoscere meglio le proprie potenzialità dopo aver capito che il blues era la loro fonte principale di ispirazione e successivamente per convincersi che dopo Betweens e Satanic era l'ora di tornare all'"ordine".
Infatti Beggars è stato per me (mi butto và) l'album più importante della loro carriera, poichè ha dovuto ribattere al mondo intero (vedi le critiche seguenti a Satanic, le storie con il carcere e le droghe, lo stato fisico di Brian Jones e la grande pressione a cui furono sottoposti) la grande qualità di interpretazione e composizione di cui erano capaci. Si sente davvero che ce l'hanno messa tutta, non potevano sbagliare. In generale ma non so se dico una bufala, credo che il movimento più psichedelico e sperimentatore nel 68 andava pian piano esaurendosi, dopo un triennio in cui il power flower californiano aveva raggiunto il picco, rovesciando tutti i canoni, lasciando il posto a chi lo deteneva in maniera ben salda e spianando la strada ai nuovi gruppi progressive che nascevano


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 8:35
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Nei beatles si potrebbero trovare delle risposte?


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 13:48
Avatar utenteMessaggi: 706Località: Acqui Terme (AL)Iscritto il: 12 luglio 2007, 12:01
Beh i beatles dopo la sbornia psichedelica di "revolver" e"sgt pepper" tornarono a prouzioni molto più sobrie con "white album" e " abbey road"; ma anche in usa dopo la sbornia di psichedelia e flower -power della bay area nel triennio 1967-1970, ci fu la (ri) scoperta di quel suono tradizionale che i kid americani avevano sempre avuto dietro il cortile di casa(spesso suonato dai loro coetanei neri) e spesso ignorato; non è un caso ma nel 1969-1970 escono "1st album " dei ZZ top; i primi lavori di Johnny Winter, i dischi dei CCR,e di The Band: tutti lavori che , in qualche modo non riescono a fare a meno di porre l'attenzione sulle "americana roots", le origini della NOSTRA MUSICA...


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 13:50
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
varuna ha scritto:
Beh i beatles dopo la sbornia psichedelica di "revolver" e"sgt pepper" tornarono a prouzioni molto più sobrie con "white album" e " abbey road"; ma anche in usa dopo la sbornia di psichedelia e flower -power della bay area nel triennio 1967-1970, ci fu la (ri) scoperta di quel suono tradizionale che i kid americani avevano sempre avuto dietro il cortile di casa(spesso suonato dai loro coetanei neri) e spesso ignorato; non è un caso ma nel 1969-1970 escono "1st album " dei ZZ top; i primi lavori di Johnny Winter, i dischi dei CCR,e di The Band: tutti lavori che , in qualche modo non riescono a fare a meno di porre l'attenzione sulle "americana roots", le origini della NOSTRA MUSICA...


Sono proprio d'accordo. Pensa ai Gratefull dead e a come hanno riscoperto le radici...


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 13:52
Avatar utenteMessaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51
varuna ha scritto:
"1st album " dei ZZ top; i primi lavori di Johnny Winter...

Dischi bellissimi quelli che hai citato.
come del resot quelli dei CCR e di The Band


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 15:43
Avatar utenteMessaggi: 706Località: Acqui Terme (AL)Iscritto il: 12 luglio 2007, 12:01
pietrarotolante ha scritto:
varuna ha scritto:
"1st album " dei ZZ top; i primi lavori di Johnny Winter...

Dischi bellissimi quelli che hai citato.
come del resot quelli dei CCR e di The Band


pensavo anche ai Grateful dead , in cui questo passaggio, dopo il 1970, è ancora più evidente....


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 16:02
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Workingman's Dead e American Beauty sono proprio dei gran dischi...


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 16:06
Avatar utenteMessaggi: 4403Località: CelleIscritto il: 18 settembre 2006, 13:04
mailexile ha scritto:
Workingman's Dead e American Beauty sono proprio dei gran dischi...


... e seguono appunto live/dead, per tornare al discorso iniziale


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 18:22
Messaggi: 376Località: RomaIscritto il: 29 maggio 2007, 12:15
[quote="PRODIGALSON"]Io punterei l’attenzione su quello che tempo fa’ disse Olia (mi pare) e cioe’ che il mondo musicale sta profondamente cambiando per un motivo meramente economico...

Aggiungo che oggi la musica conta molto meno di prima. Voglio dire che per vari motivi non nascono più inni generazionali, concept album o perle isolate in grado di colpire e far riflettere, creare costumi, e mobilitare chi si ribella o riflette alla società in cui vive.
Con questo non dico che l'artista debba influenzare ed indirizzare le masse, per fortuna ognuno di noi ha il proprio pensiero, ma per sua natura l'artista è quello che sa vedere più in profondità, è colui che in ogni modo fa comunque riflettere o quantomeno sa esprimersi meglio di una persona comune.
Mi sembra che se oggi ti impegni nell'arte oppure in discipine di vario genere e ci metti tutto te stesso, diventi per gli altri automaticamente un imbecille e alla fine se rimani solo ti ci senti anche personalmente.
Oggi la ragione di vivere è solo il dio denaro. Può essere giusto o sbagliato non sta a me dirlo, però è indubbio che chi prova a comporre o a dipingere o a scrivere quello che pensa spesso rimane solo ed inascoltato, e chi ci prova veramente viene pian piano portato a tralasciare l'impegno (ma chi te lo fa fare, quando puoi fare valanghe di soldi). E ci possono essere migliaia di esempi a tal proposito.
Basti pensare alla grande qualità della musica italiana negli anni 70 e rivedere oggi gli stessi artisti come sono diventati. Che pena.
L'ultima volta che ho visto gli Stones, ho potuto constatare che il pubblico era veramente eterogeneo sia considerando l'età e sia la capacità di comprendere a che cazzo di concerto si sta assistendo. Molti erano andati a vedere un concerto dei Rolling Stones, ma tanti, tantissimi altri hanno visto un fenomeno da circo, il giorno dopo sarebbero stati capaci di vedere con altrettanta superficialità ramazzotti, basta che è famoso.
Meglio pochi ma buoni


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 19:54
Avatar utenteMessaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51
anche se si sono formati solo nel 1969, mi sembra giusto menzionare gli Hot Tuna, dato che Jorma Kaukonen e Jack Casady, avendo cavalcato l'onda dell'acid rock con i Jefferosn Airplain, decisero di mettere insieme la loro piccola band acustica, attingendo a piene mani da tradizionali folk e country-blues con l'aiuto di armonica e violino.

Giuliano <)


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 19:59
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
Quoto entrambi... Bene per gli Hot Tuna (stesso percordo dei Gratefull dead) Il nome di Ry Cooder non è ancra uscito...


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MessaggioInviato: 30 giugno 2008, 20:04
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Verissimo...Mentre l'ala "oltranzista" con Paul Kantner e Grace Slick fece quel gran Capolavoro di "Blow Against the Empire"....Kaukonen l'ho visto una decina d'anni fa in un concerto acustico e quello che mi viene in mente subito e' l'umilta',l'amore e la passione x la musica,la professionalita' e il rispetto per il pubblico che contraddistingue quasi all'unanimita'(poi ci sono le eccezioni ke confermano la regola)questi Mostri sacri che nei '60 e nei '70 hanno fatto la storia del rock...A volte vedendo gli artisti(?!?)contemporanei che se la tirano facendo i capricci e gli arroganti del cavolo x mezzo singolo primo in classifica, mi viene una gran pena...


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