Qualcuno viene a Verona l'11 giungo per gli WHO? Jacopo, tu ci sarai???

Ciao Pino sia Jacopo che io ci saremo, sara' una bella occasione per rivedersi
a presto allora

Cavolo!! veramente ci sarete??? stupendo...
io purtroppo arrivo in aeroporto a VR alle 18.00; sicuramente ci si vedrà all'uscita x una sana birrozza, vero Isy???? Non mi dite che ripartite immediatamente x Milano?
Son contentissimo di rivedervi...
Più in la ci scambiamo i numeri di cell, anzi se ti va scrivimi già su:
pinocolacicco@alice.it

A presto...

PS.: un abbraccio anche da Teresa!!!

Approposito che biglietto avete?
io tribuna non numerata...

Ciao Pino, ci sono anche io.
Ho biglietto platea seconda fila per me e un biglietto gradinata da vendere.
Al ritorno ho il treno alle 7.00 quindi ho tutto il tempo di chiaccherare, bere, ecc.
Sici

ciao Pino, anche noi non numerata! dopo il concerto visto che siamo in un po organizziamo un appuntamento da qualche parte li intorno...

Ottimo ragazzi...
siamo un bel gruppetto quindi...
io Jacopo ed Isy saremo sicuramente assieme sulla tribuna non numerata.
All'uscita ci si vede tutti e 4 con Sici... Birrozza d'obbligo!!!!
io ho già scambiato il cell con Isy.
Jacopo, il tuo che ci scambiammo a Nizza non me lo ritrovo più in rubrica; se vuoi scrivimi su: pinocolacicco@alice.it (idem per sici)

RITA presente all'appello
ci diamo un gancio per vederci prima/dopo il concerto????
ciaoooo
a presto

ps. io viaggerò con Sici

Siamo sempre di più... ottimo!!
Scambiamoci i cell... è l'unica maniera per trovarci...

ciaooo

SICI, ISY ed JACOPO hanno i miei recapiti
penso di mettermi d'accordo con loro

propongo una sosta in un locale in Piazza BRA.....che ne dite???
a presto salutoni
RITA

Perfetto!
Isy ha anche il mio...
Ci si vede all'uscita di sicuro...

penso che chi ci sarà avrà modo di divertirsi

recensione da: "Il Giornale" di Milano 19/5/07
nostro inviato a Madrid

I vecchi leoni sono ancora l’Oxford del rock

<<Se poi improvvisamente si spegne l’audio, così per un pasticcio tecnico, e il gruppo rimane senza voce e avvilito nel bel mezzo di un concertone di ormoni e nostalgia, allora c’è un solo modo per tranquillizzarlo: continuare a cantare al posto suo. Cantare per un minuto, due, tre proprio quel ritornello che iniziò l’autoanalisi degli anni Settanta, Who are you, chi sei tu?, e che oggi, dopo trent’anni e passa, ha trovato un’altra risposta. Gli Who sono i più bravi, sissignore, e restano i più bravi anche se sono a metà perché Keith Moon è schiantato nel 1978 e John Entwistle nel 2002. Nessun rockettaro della generazione che «voleva morire prima di invecchiare» oggi suona così bene sul palco, nessuno è più così nitido e pazienza se mercoledì alla prima del tour mondiale a Lisbona erano stati in pochi ad accorgersene (ma l’11 giugno all’Arena di Verona ci sarà la coda).

Infatti l’altra sera al Palacio de los Deportes di Madrid i diecimila del pubblico sono entrati caldi davanti al palco grande e asciutto e se ne sono andati bollenti, convinti che Baba O’Riley o Kids are alright siano grandi canzoni, d’accordo, ma che ora abbiano trovato una ragione in più per farsi cantare: sono senza tempo, piacciono anche ai ventenni nati quando Keith Moon era già morto, ai ragazzetti con la tshirt dei Metallica o dei Korn che qui non se l’aspettavano un muro del suono così massiccio, nessuno sfilacciamento, zero sbavature, una roba da Oxford del rock sin da quando I can’t explain accende gli schermi e lascia uscire la band dai camerini della storia.

Quando arrivarono gli Who, nel 1962 (prima si chiamavano Detours o High Numbers ma al loro annuncio nei locali il pubblico si chiedeva «who?» chi?, e allora per ironia la band assunse quel nome, Who), loro erano «maximum rhythm’n’blues», casinisti insomma, poi divennero i portabandiera dei mods: inventarono una rock opera, Tommy, scoppiarono di vizi, furono i primi psicanalisti del rock perché dopo un po’ il volume così alto spinge a scendere in basso, sempre più in basso fino al centro dell’anima. Who’s next, chi è il prossimo.

«Ci è capitato un pasticcio» dice Roger Daltrey rientrando sul palco dopo il mutismo dell’amplificazione e l’assolo del pubblico. Pete Townshend reinfila il jack nella chitarra, zut!, e corrono i riff di Behind blue lines, The real me (che è un pugno in faccia tanto è potente), Pinball wizard e Won’t get fooled again, corre la mostruosa batteria di Zak Starkey - il figlio di Ringo Starr che suona molto meglio del padre - e s’accavallano le belle immagini sugli schermi in alto, così belle che nessuno le segue se non quando, dopo due ore mentre sgocciola via T and theatre, Pete Townshend e Roger Daltrey se ne vanno, tutto si spegne e vien voglia di alzare gli occhi al cielo perché si pensa ma accidenti è già finito? >>

Sono anch'io interessato alla tournee degli Who. Qualcuno ha informazioni circa le vendite dei biglietti? Gira voce che stia per saltare qualche concerto. la data di Zurigo del 14 giugno è annullata anche se il sito ufficiale degli Who non ne parla......Il management è gestito da Cohl, vero?

Il manager degli Who é Curbishley (o come cavolo si scrive, lo stesso di Jimmy Page insomma) non so se Cohl c'entri qualcosa con il tour.

Io li ho visti lo scorso anno a Locarno tre giorni dopo gli Stones a S.Siro e il concerto é stato una goduria.
Daltrey perde la voce quasi subito ma é sicuramente un concerto da vedere.

Lorenzo

Grazie delle info. Il mio dubbio nasce da questo comunicato stampa CPI:

"At present, CPI is the producer of the Rolling Stones' A Bigger Bang
record-breaking world tour, Barbra Streisand's record-breaking concert tour,
Genesis' 'Turn It On Again' North American Tour, and The Who's world tour."

CPI (Concert Productions International) è la compagnia di Michael Cohl.