Il Palasport di San Siro
Apro questo argomento in occasione del 30° anniversario della nevicata di Milano 1985, la notte in cui purtroppo la mia città perse una delle più belle Arene sportive mai costruite: il Palazzetto dello Sport di San Siro.
Iniziato a costruire nel 1970 in Via Tesio nel piazzale di San Siro adiacente allo stadio Meazza, fu inaugurato il 31 Gennaio 1976.
I lavori per la costruzione del Palasport di Milano furono assegnati all'impresa costruttrice "Le Condotte" a seguito di un concorso. Il progetto consistette nella copertura di una sala senza colonne intermedie a pianta ellittica con assi rispettivamente di 144 e 146m la cui parte centrale, realizzata da una sella sviluppata secondo una superficie anticlastica a paraboloide iperbolico in tensostruttura di 128m di diametro, è sostenuta da 38 mensole in acciaio aggettanti dal bordo della sala verso l'interno.



Con 18.000 posti a sedere e' stata la casa dell'Olympia Milano nei suoi anni piu gloriosi. Un'opera stupenda, con una forma architettonicamente bellissima, che affiancata alla Scala del Calcio (allora senza il 3° anello) faceva forse sfigurare il ben più famoso stadio. Pensate oggi come sarebbe bello vederli ancora insieme!
Il Palasport ha ospitato concerti e eventi storici per il nostro paese: il doppio e unico concerto dei Queen il 14 e 15 settembre 1984, Frank Zappa 8 ottobre 1984, il Papa Giovanni Paolo II, varie edizioni degli Internazionali di Tennis con partite leggendarie tra McEnroe e Borg, Gare di Atletica, Concerti del Teatro alla Scala, Giochi Senza Frontiere 1976 etc
Avrebbe dovuto ospitare anche la prima apparizione degli U2 il 4 Febbraio 1985 ma purtroppo il "Palazzone" chiuse i battenti poco prima.




E' a causa della storica nevicata del 17 gennaio 1985 che il Palasport fu poi oggetto di una serie di errori e scandali di cui l'Italia e' maestra. Dire infatti che "crollò" sotto la neve non e' propriamente corretto.
Quella notte su Milano cadde un metro di neve paralizzando completamente la città, causando danni a tantissime strutture; ad esempio il tetto del Vigorelli crollò del tutto su se stesso;
La tecnsostruttura in cavi di acciaio che reggeva il manto di copertura del Palasport subì un dissesto improvviso che comportò l'abbassamento dello stesso di alcuni metri. La copertura, pur danneggiata, continuò però a sopportare tutto il carico della neve valutata in circa 800 tonnellate. La quantità di neve superava di gran lunga quella prevista dalle norme di legge per cui era stata dimensionata la copertura ma che storicamente non rappresentava una novità per Milano.
I fenomeni che a quel punto gestirono la situazione pensarono che gettando acqua calda sul tetto avrebbero sciolto la neve, invece naturalmente in pochi minuti ghiacciò anch'essa aumentando ancor di piu il carico e sfondando in altri punti il tetto, a nulla servi alzare la temperatura interna all'edificio causando quindi altri danni e compromettendo la sistemazione.
A seguito del dissesto, la struttura rimase inspiegabilmente abbandonata per 3 anni (!!!) aggravando ovviamente il deperimento causato dalle intemperie.


Fu subito montato un tendone a QT8/Lampugnano che in seguito divenne il Palatenda/Palatrussardi che ospito da li in poi i concerti dal 1985 al 1991, anno in cui fu inaugurato il Forum d'Assago (che pero non e' a Milano) e che tutt'oggi e' l'unico Palasport dell'hinterland in grado di supportare grandi eventi.
I responsabili, in vista della costruzione di un nuovo impianto più grande e più moderno che avrebbe dovuto sorgere sulla stessa area, decisero per la demolizione totale, che avvenne pero solamente in occasione dell'ammodernamento dello stadio di San Siro per i Mondiali di Italia '90, lasciando al suo posto un'area recintata contente le fondamenta dove sorse un bosco naturale, 45 mila metri quadrati di vegetazione, rifiuti e baracche abusive, fino al 2014, quando con la costruzione della metropolitana e' stato finalmente ripulita e cementata.
Per 20 anni e' rimasta una delibera a costruirne uno nuovo che ha di fatto bloccato ogni altra possibilità di riqualifica, una serie infinita di ricorsi e cavilli burocratici tipici del nostro paese che non hanno portato a nulla.


[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=Fk93jIKEEHU[/youtube]
Video della demolizione 17-09-1988
Demolizione durante il rifacimento di San Siro 1988
L'area com'e' rimasta 30 anniQuando mi appassionai a questo argomento qualche anno fa feci numerose ricerche e arrivai a contattare anche l'ingegnere Giorgio Romaro che progettò la struttura, fu molto gentile e mi mandò un sacco di foto dei lavori di costruzione oltre ad un suo libro nel quale spiegava tutti i dati tecnici e del perchè la responsabilita del crollo non fu a loro attribuita.




Il Palasport non ha appassionato solo me, ma anche alcuni registi cinematografici di quegli anni (tra cui il grandissimo Umberto Lenzi) che in parecchi loro film ripresero proprio l'esterno del palazzo per alcune scene, tra i tanti "Milano odia la polizia non può sparare", "Milano rovente", "L'uomo della strada fa giustizia", "Eccezziunale veramente" con Abatantuono, "Ecco noi per esempio" con Celentano e Pozzetto.
Addirittura c'e' un film con Giuliano Gemma "La Baraonda", dove il protagonista e' proprio il Palasport ed e' girato interamente al suo interno durante la Sei Giorni di Ciclismo del 1980; film che ho reperito in VHS su internet dopo una lunghissima ricerca.
Le foto che ho pubblicato sono 1/10 di quelle che ho collezionato, vi segnalo
questa gallery in cui sono raccolti i fotogrammi del Palsport nei film del periodo
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=TBlLunkOmII#t=11[/youtube]
Pozzetto e Celentano in Via Tesio
Stefania Sandrelli e Diego Abatantuono a San SiroPurtroppo non ci sono mai stato e forse non l'ho neanche mai visto, ma mi fa rabbia che la citta di Milano ancora oggi dopo 30 anni non abbia un nuovo Palazzetto dello Sport degno di questo nome. Spero solo che la ricostruzione del Palalido venga terminata al piu presto e possa tornare a ospitare concerti e partire di basket come accadde in questo splendido gioiello a cavallo degli anni 80...
Jacopo Ruozzi