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il Papa
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Inviato: 18 febbraio 2007, 21:57 |
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Messaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18 |
Innanzitutto GRAZIE a Sleazy e a Carla per le belle parole! Il mio nick non è altro che il soprannome che tanto tempo fa amici scherzosi mi hanno affibbiato ovviamente per prendermi in giro... un po' alla volta nell'ambiente musicale hanno cominciato a chiamarmi così un po' tutti, ma sempre con goliardica ironia. Entrato nel 2120, anche lì, dopo un po', è saltato fuori quel modo di chiamarmi, e allora questa volta ho cercato di precedere tutti assegnandomelo da solo  Non credo sia necessario sottolinearlo, ma mi pare ovvio che non c'è alcuna pretenziosità in esso, solo una discreta propensione all'autoironia... Poi, posto che a qualcuno interessi, le mie idee in campo religioso vanno decisamente in un'altra direzione, ma non credo sia questo l'ambiente per intavolare una discussione su tale argomento :wink: Mi interessa molto invece far capire quanto sia attento ai rapporti sociali: io ho bisogno di tutti, ed è per questo che tendo ad un comportamento quanto più corretto possibile nel pieno rispetto della gente con cui entro in contatto, anche se in modo un po' impersonale come in un forum. Comunque sia, GRAZIE di nuovo a tutti!
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Isy
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Inviato: 18 febbraio 2007, 22:36 |
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Messaggi: 3206Iscritto il: 12 gennaio 2006, 1:44 |
Uffa Papa ma xche' abiti a Treviso !!!!
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stagewood
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Inviato: 19 febbraio 2007, 15:43 |
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Messaggi: 548Località: RomaIscritto il: 12 gennaio 2006, 18:50 |
Ragazzi, ho letto solo da poco questo bel topic, perchè ultimamente tra impegni vari, anche musicali, non riesco a trovare tutto il tempo che vorrei. Scrivi quindi di getto.... L'argomento veramente meriterebbe ancora ulteriori approfondimenti. Ed ora, solo ora, mi spiego anche perchè a tutti i batteristi con cui ho suonato dicevo sempre che Charlie Watts ha un particolare modo di suonare, sempre con un impercettibile ritardo, ma appena accennato e che si sento solo con un attento ascolto. Ora tutto quadra. Grazie Sleazy per aver aperto le danze, e GRAZIE a Stefano per avercelo spiegato magnificamente. …..ora mi metto umilmente a studiare.
VIVA IL PAPA !
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bardo
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Inviato: 19 febbraio 2007, 15:59 |
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Messaggi: 177Iscritto il: 12 gennaio 2006, 11:40 |
ragà, ovvio che per imparare il backbeat, oltre alla conoscenza, ci vuole anche molto esercizio:
(stefano, relativamente alle fender, dicevo così giusto per auto-convincermi che, dopo averti occupato la casa e svuotato il frigorifero, fosse cosa buona e giusta anche fregarti le chitarre! :wink: )
bardo
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dunhill
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Inviato: 19 febbraio 2007, 16:27 |
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Messaggi: 1222Località: GenovaIscritto il: 12 gennaio 2006, 20:43 |
bardo ha scritto: ragà, ovvio che per imparare il backbeat, oltre alla conoscenza, ci vuole anche molto esercizio: 
Beh, almeno sull'alcolismo la lezione l'ho già imparata, sul backbeat sto lavorando, e Zac mi è testimone.
Sabato scorso sul palco ogni tanto cercavo di sentirlo, ma su Love In Vain siamo rovinati tragicamente, altro che backbeat, c'era il no-beat
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il Papa
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Inviato: 19 febbraio 2007, 18:32 |
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Messaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18 |
Andrea, scusami, ma è tutto il gruppo che deve suonare in quel modo perché funzioni, non il singolo musicista. Io non mi ritengo un chitarrista di chissà quale livello, assolutamente, ma ho cominciato a suonare all'età di 14 anni e il 25 di questo mese ne compio 56, quindi, se non altro per questioni anagrafiche, un po' di esperienza me la si dovrà pur concedere, no? Ebbene, per imparare a suonare col backbeat (che altrove chiamano "playing in the pocket") ci ho messo sul serio degli anni e con maestri davvero incredibili... capirlo è facile, ma suonare così davvero no, credimi! Ora, permettetemi di dirlo, magari grazie alla mia spinta e alle mie spiegazioni un po' la strada vi è stata appianata, e ne sono oltremodo felice e orgoglioso, credetemi tutti! Ma rimane il fatto che tra il dire e il fare... comunque ci vuole tempo, caparbietà e comprensione da parte degli altri elementi della band, soprattutto del batterista, che è l'elemento su cui tutti si appoggiano. Noto con estremo piacere che altri si stanno aggiungendo alla lista degli interessati: vi assicuro che Alexis ne sarebbe estasiato! Io rimango qui, ben contento di essere a vostra disposizione, ma se desiderate che il tema venga sviscerato di più, vi suggerirei due strade: mi potete tranquillamente contattare in privato come prima possibilità, e mi potreste fare delle domande relative ad esempi concreti come seconda. Credo infatti che teoricamente il concetto sia stato esposto in modo abbastanza comprensibile (perdonate la presunzione), ora bisognerebbe trovare la maniera per renderlo pratico.
Grazie ancora a tutti
Stefano
PS
@bardo: il posto dove tengo i miei "legni" è dotato di allarmi elettronici e tagliole da lupi 8) tu provaci, poi vediamo cosa succede... In quanto al frigo invece sarebbe un piacere farmelo svuotare da te, Isy e Charlie!
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muffinman
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Inviato: 19 febbraio 2007, 19:52 |
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Messaggi: 56Iscritto il: 11 gennaio 2006, 16:20 |
Prendi per esempio l'inizio di HTW: puoi scegliere se quella in studio col campanaccio o una delle mille versioni live. Se prendi quella in studio, prova a sincronizzarla con un metronomo e osserva dove cade il rullante: sempre un attimo dopo di dove lo metteresti tu!
ciao papa, premesso che ho dato una veloce lettura a questo argomento e che quindi non voglio entrare nel pieno della discussione sul backbeat, ho però letto l'esempio di honky tonk che ho riportato qui sopra,e ho provato a fare come dici tu di sincronizzarla con un metronomo. l'ho fatto con un programma nel pc, e a parte il fatto che il pezzo è completamente sballato a livello di tempo (inizia in un modo poi rallenta tutto) ma mi sembra che nell'inizio di batteria non ci siano ritardi nelle battute del rullante, mi sbaglio?
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il Papa
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Inviato: 19 febbraio 2007, 20:59 |
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Messaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18 |
Ovviamente sei il benvenuto in qualsiasi momento della discussione, ci mancherebbe! Riguardo comunque ad HTW, probabilmente, come dici tu giustamente, loro non sono mai così regolari da poter essere confrontati con un metronomo fisico o SMPTE che sia, e quindi hai ragione nel trovare scarsamente decifrabile il tutto (forse non ho usato l'esempio più evidente e me ne scuso). Ma il ritardo di cui stiamo parlando qui, se proprio lo si volesse misurare matematicamente, è dell'ordine di 1/64, ed è quindi difficilmente rilevabile se non in un pezzo suonato con estrema regolarità, cosa che non è quasi mai negli Stones pre '89. Prova però a "sentire" dove arrivano i colpi di Charlie rispetto a dove li metteresti tu come chiunque altro che non conosca quel lessico... non riscontri nessuna differenza?
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muffinman
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Inviato: 22 febbraio 2007, 14:13 |
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Messaggi: 56Iscritto il: 11 gennaio 2006, 16:20 |
ho letto un po meglio i messaggi di queste pagine, e forse ho capito cosa intendi dire. solo che se si parla di ritardi della misura di 1/64 non lo sentiro mai! ma poi siamo cosi sicuri che charlie nel 1969 all'eta di 25 anni fosse gia in grado di riprodurre questa tecnica?
cioe, per come vedo io il rock and roll, soprattutto quello vero degli anni 60 e 70, penso che lo spirito con cui venivano suonati-incisi i brani fosse completamente diverso dai metodi moderni, perlomeno l'appoccio, HTW ne è l'esempio, incisa senza neanche l'uso del metronomo. per me charlie non sapeva neanche cosa fosse il backbeat
ultima domanda, quali altri artisti usano frequentemente questa tecnica?magari è l'occasione che mi rispolvero qualche bel vecchio vinile che non sento da anni!
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il Papa
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Inviato: 22 febbraio 2007, 15:26 |
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Messaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18 |
Il ritardo di cui si parla qui viene misurato "a posteriori", dal momento che nessuno all'epoca si sarebbe mai sognato di suonare col metronomo o col click in cuffia. Sono io a parlare di misure più o meno precise perchè, da persona che ha dovuto lottare per acquisire quello che per cultura non aveva, ho dovuto cercar in qualche modo di codificare la cosa, ma l'operazione non è facile per niente. In quanto alla conoscenza o meno del backbeat da parte di Charlie, ti assicuro che ha sempre saputo benissimo di cosa si tratta, e non perché me lo immagino, ma perché ne abbiamo parlato di persona (spero che questo ora non generi un casino!). Per lui comunque non si tratta di una tecnica o di uno sforzo, ma di un lessico di cui è perfettamente padrone e che quindi gli viene del tutto naturale. In quanto alla tradizione da cui questa cosa proviene, tutte o quasi le registrazioni di musica "nera" antecedenti l'avvento del MIDI, e della conseguente necessità di sincronizzarsi con le macchine, risentono di questo feel o groove particolare. Ascolta qualsiasi disco di Otis Redding, di Sam & Dave o delle "big jazz orchestras" degli anni '50, oppure ancora, visto l'interesse spesso dichiarato da Woodie e da Keef per loro, ascoltati i Meters... Vorrei però permettermi di dirti una cosa. Se non ci credi, se la cosa non ti convince, non è per me un'offesa: va' avanti per la tua strada tranquillamente, non ho alcuna intenzione di cercar di convincere qualcuno di ciò che non sente, ma non in senso cattivo, bensì per rispetto delle tue idee! Alexis stesso aveva detto che non esiste un unico modo di suonare e di sentire la musica... io ho solo cercato di condividere con gli altri musicisti qualcosa che ritengo tuttora molto importante per capire a fondo il blues e i suoi derivati tra cui senza ombra di dubbio anche la musica dei Rolling Stones.
Ciao
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il Papa
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Inviato: 23 febbraio 2007, 14:10 |
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Messaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18 |
Credo di averlo già detto, ma sarà utile ripeterlo. Mentre qui stiamo a chiederci se il backbeat esiste o no, in America la cosa è talmente consolidata e nota, che sotto il nome di "Playing in the pocket" viene addirittura inserita come optional in certe batterie elettroniche software. A tal proposito prego chi ancora avesse dei dubbi di scaricarsi il manuale di Jamstix a questo link: http://www.rayzoon.com/jamstix_lib.html e di andarsi a vedere cosa c'è scritto a pag.21 in alto. Desidero inoltre sottolineare il fatto che se davvero questo modo di suonare non esistesse, io sarei un perfetto cretino per averci dedicato tanti anni, pazienza, ma dei perfetti cretini sarebbero pure i musicisti che me l'hanno insegnato, cioè Alexis Korner, Dick Heckstall-Smith, Mel Collins, ed Eddie Campbell fra gli altri. Comunque, proprio per il rispetto che ho per chiunque, specie se musicista, non voglio certamente tentare di convincere nessuno in modo forzoso: se ritenete utile la cosa ne sono felice, sennò pazienza! Non è un problema mio dal momento che io un certo percorso l'ho già fatto; se altri scelgono strade diverse, questo certamente rientra nell'ambito del libero arbitrio individuale, e non c'è niente di male o di offensivo nell'esercitarlo!
Con molta stima
Stefano
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Keef79
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Inviato: 26 febbraio 2007, 18:06 |
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Messaggi: 105Località: TarantoIscritto il: 29 marzo 2006, 17:15 |
Scusate se riapro il tema, che sembra concluso, ma vorrei chiedere una cosa:
si è detto del rullante... ma quando si parla di tutta la band che suona 2in backbeat" cosa si intende nello specifico? Ad esempio, il basso come si comporta?
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il Papa
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Inviato: 26 febbraio 2007, 19:40 |
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Messaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18 |
"Scusate"? Personalmente ne sono felice, altro che scusarsi! L'esempio che ho usato riguarda il rullante, e principalmente è su quel colpo che viene applicato il backbeat. Ma in qualche caso può riguardare anche altre parti della batteria come la cassa: dipende da dove cascano le battute pari. La cosa risulta molto più evidente nei lenti, specie se in misura 6/8 dove il ritardo è , per esempio, applicato sulla 1 e sulla 4 e non solo sulla 4. Ma stiamo parlando di battute, e queste ovviamente non riguardano la sola batteria bensì tutto il gruppo o anche il singolo strumento che si trovi ad eseguire una parte in "solo". Il basso, nella fattispecie, rallenterà la nota che deve cascare in unisono col rullante, o comunque eseguirà un pattern il cui disegno dovrà assestarsi su quel modo di suonare, come del resto qualsiasi altro strumento si stia usando. Purtroppo questa componente del lessico blues deve essere prima capita, poi riconosciuta nei dischi e solo alla fine suonata e riproposta nel proprio modo di suonare. Inoltre, per esperienza personale e diretta, poiché non fa parte della nostra cultura, nessuno dei tre passi successivi risulta facile, assolutamente! Sempre pronto però a lodare le eccezioni!
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il Papa
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Inviato: 27 febbraio 2007, 18:53 |
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Messaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18 |
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