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Artisti Vari
121212 THE CONCERT FOR SANDY RELIEF
Columbia (digitale) (0)
20 dicembre 2012
di Gianni Sibilla
“Questo deve essere il più grande raduno di vecchi musicisti inglesi mai visto al Madison Square Garden””, dice Mick Jagger mentre i Rolling Stones stanno per attaccare “Jumpin’ Jack flash” Si sbagliava, ma non di molto. Il “Sandy Relief Concert” era un raduno di “geriatric rock”, ma non limitato agli inglesi.
Lo dico con il massimo rispetto, sia chiaro. L’obbiettivo era preciso: un cast stellare indirizzato ad un pubblico adulto e benestante, che poteva più facilmente fare donazioni, per raccogliere fondi per le vittime dell’uragano Sandy.
Poco dopo il concerto - due miliardi di persone - lo hanno seguito in diretta grazie a streaming e TV - arriva l’album, solo in digitale, per la Columbia. 13 euro, 24 canzoni, 2 ore di musica. Nessuna canzone acquistabile singolarmente, per massimizzare i profitti. Ma grande musica per una buona causa, cosa volete di più?
Quasi sempre grande musica, in realtà. “Hallelujah” (ancora? A quando la moratoria?) cantata da Adam Sandler con Paul Shaffer (il band leader dello Show di David Letterman) è imbarazzante nel tentativo di sorridere sull’uragano (“Hallelujah/Sandy screw ya/we'll get through ya’/cause we New Yorkers”). E poi qualche mancanza: dal set di Bruce Springsteen viene pubblicata una stupenda versione di "Land of hope and dreams", ma niente "My City of ruins" (e nessuno dei due duetti con Bon Jovi). Niente Kanye West. Niente “New York State Of Mind” di Billy Joel. E niente “Cut me some slack”, la canzone di Paul McCartney con quel che resta dei Nirvana - forse l’omissione più grande, di quello che musicalmente è stato il momento più chiacchierato (e spacciato come una reunion dei Nirvana, cosa che non era. Erano Dave Grohl ed un po’ di amici). Un’omissione dovuta però alla contemporanea pubblicazione nella versione di studio, come anticipazione del documentario girato da Dave Grohl di cui è colonna sonora.
A fare la parte del leone sono gli Who - a detta di molti il set migliore della serata - e un paio di duetti davvero da brividi. Soprattutto quello di Eddie Vedder che entra su “Comfortably numb” e si mangia in un solo boccone Roger Waters - un po’ stonato sul brano ma autore di un ottimo set. E poi il ritorno a sorpresa di Michael Stipe, che canta “Losing my religion” accompagnato (malino) alla chitarra acustica da Chris Martin. E poi.... Le operazioni benefiche come questa - non si mettono in discussione, tanto più quando sono cariche di buona musica. E qua, se vi piace il genere, ce n’è di ottima.
TRACKLIST
Bruce Springsteen and the E Street Band:
"Land of Hope and Dreams"
"Wrecking Ball"
Roger Waters:
"Another Brick in the Wall (Part 2)"
"Us and Them"
"Comfortably Numb" (con Eddie Vedder)
Adam Sandler con Paul Shaffer
“Hallelujah (Sandy Relief Version)”
Bon Jovi:
"It's My Life"
"Wanted Dead or Alive"
Eric Clapton:
"Got to Get Better in a Little While"
"Crossroads"
Rolling Stones:
"You Got Me Rocking"
"Jumpin' Jack Flash"
Alicia Keys:
"No One"
Who:
"Who Are You"
"Baba O'Riley"
"Love, Reign o'er Me"
Billy Joel:
"Miami 2017 (Seen the Lights Go Out on Broadway)"
"Movin' Out (Anthony's Song)"
Chris Martin:
"Viva la Vida"
"Losing My Religion" (con Michael Stipe dei R.E.M.)
"Us Against the World"
Paul McCartney:
"Helter Skelter"
Alicia Keys, Jay-Z e Swizz Beatz:
"Empire State of mind";
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