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Indice  ~  Get Off Of My Cloud  ~  Bob Dylan in Italia 2011 - Milano

MessaggioInviato: 29 luglio 2011, 11:44
Avatar utenteMessaggi: 684Iscritto il: 22 marzo 2007, 16:52
presi per Milano ;)


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MessaggioInviato: 12 ottobre 2011, 23:18
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
Mark Knopfler
Concert Setlist at Capital FM Arena Nottingham, Nottingham, England on October 11, 2011

What It Is
Cleaning My Gun
Sailing to Philadelphia
Hill Farmer's Blues
Privateering
(new song)
Song for Sonny Liston
Done With Bonaparte
Haul Away
(new song)
Marbletown
Brothers in Arms
(Dire Straits song)
Encore:
So Far Away
(Dire Straits song)


Bob Dylan
Oct 11, 2011 Nottingham, England Capital FM Arena

Leopard-Skin Pill-Box Hat
Love Sick
Just Like Tom Thumb's Blues
Can't Wait
Watching The River Flow
Not Dark Yet
High Water (for Charley Patton)
Visions Of Johanna
Highway 61 Revisited
Nettie Moore
Thunder On The Mountain
Ballad Of A Thin Man
Like A Rolling Stone
All Along The Watchtower


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MessaggioInviato: 13 ottobre 2011, 10:07
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Presentissimo a Milano!!!


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MessaggioInviato: 14 ottobre 2011, 9:55
Messaggi: 2144Località: trevisoIscritto il: 24 febbraio 2006, 0:28
presi per padova,9 novembre!!


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MessaggioInviato: 14 ottobre 2011, 11:24
Avatar utenteMessaggi: 3207Iscritto il: 12 gennaio 2006, 1:44
Ci saro' anch'io a Milano


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MessaggioInviato: 14 ottobre 2011, 12:03
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
anch'io !!!
tutti al bar del Forum alle 18.30 !!!
ok?


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MessaggioInviato: 14 ottobre 2011, 14:00
Avatar utenteMessaggi: 1703Iscritto il: 7 marzo 2008, 18:22
anch' io sarò al forum di Milano ;)
ci vediamo !!

Jg <)


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MessaggioInviato: 19 ottobre 2011, 16:28
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=8Nt8gtjbkGg[/youtube]


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MessaggioInviato: 13 novembre 2011, 21:52
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Dalle 18.30 io e Jack vi attendiamo Vostri ospiti al bar spizzico!!!!


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MessaggioInviato: 14 novembre 2011, 12:04
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
ok sarò un VOSTRO ospite !!!


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MessaggioInviato: 14 novembre 2011, 20:38
Messaggi: 2144Località: trevisoIscritto il: 24 febbraio 2006, 0:28
9 novembre,padova..concerto grandioso,Knopfler in gran forma,bellissima Prevateering,nuova canzone,molto folk irlandese,strumentisti eccezionali.Ha suonato con Bob le prime canzoni del concerto dylaniano mentre lui,la leggenda,con cappello e completino nero ha alternato chitarra e tastiera.Ha di nuovo cambiato gli arrangiamenti di All along the watchtower e like a rolling stone,sinceramente preferivo gli ultimi che avevo sentito.Grande esibizione con l'armonica e stratosferico Charlie Sexton,grandissimo chitarrista. Buon concerto a voi stasera a Milano!anzi,buoni concerti,visto che sono 2 concerti completi praticamente.


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MessaggioInviato: 15 novembre 2011, 12:25
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
Il concerto di Mark Knopfler e Bob Dylan ad Assago: la recensione

15 nov 2011 - Anche a Milano Bob Dylan divide e comanda il gioco. Se siete stati a Padova, a Firenze o a Roma sapete cosa vogliamo dire: il double bill con Mark Knopfler non è piaciuto a tutti. Certi dylaniati duri e puri sopportano con una punta di insofferenza il set dell'ex Dire Straits. Mentre numerosi fan di Mark lasciano a frotte il Forum di Assago già durante l'esecuzione di "Highway 61 revisited", e siamo sì e no a due terzi del programma. Eppure è un appuntamento con la Storia, soprattutto ora che i due hanno ricominciato sul serio a frequentarsi: anche a Milano Knopfler accompagna il Maestro durante i primi tre pezzi in scaletta, il bluesaccio di "Leopard-skin pill box hat", una singhiozzante "It's all over now, baby blue" e l'arrembante country&western di "Things have changed" facendo - eccome - la sua parte alla sei corde.
Poco prima ha sfoderato un mini concerto solidissimo, equilibrato (anche nei suoni: perfetti a dispetto dell'acustica del Forum) e di gran classe: con una superband di sette elementi, violino, flauto e mandolini accanto alle tastiere e alle chitarre dei fidi Guy Fletcher e Richard Bennet, ha sciorinato il suo folk transatlantico da Geordie nato in Scozia e innamorato dell'America, senza risparmiarsi neppure alla chitarra elettrica (un po' di Stratocaster e un po' di Les Paul). Comincia con "What it is" e "Cleaning my gun" (così mi hanno raccontato, a me non sono bastate tre ore e mezzo di auto per raggiungere il palazzetto in tempo per l'inizio dello show), poi incanta con il fluido solo finale di "Sailing to Philadelphia" e l'ispirato blues di "Song for Sonny Liston", uno dei migliori esempi recenti del suo talento di storyteller abile a rievocare atmosfere, miti e leggende del passato. Anche lui, come Dylan, è un uomo d'altri tempi, e stasera tira fuori dal cassetto il suo nostalgico omaggio al re dello skiffle Lonnie Donegan, andatosene per sempre ("Lonegan's gone"). E mentre His Bobness ama massacrare la sua eredità storica, lui preferisce trascurarla. Due soli pezzi Dire Straits in repertorio, "Brothers in arms" e il bis di "So far away": accolte entrambe da un boato, anche se il tono maistream della seconda stasera suona quasi fuori luogo. Meglio, molto meglio, la galoppante "Hillfarmer blues", l'incalzante folk acustico di "Marbletown" (con un sommesso intermezzo di corde pizzicate) e il Celtic rock di "Speedway to Nazareth" (chi ha detto che la musica di Knopfler è narcotica?) mentre anche l'inedito "Privateering", ormai immancabile in scaletta, viaggia spedito sulla rotta Irlanda- West americano con due chitarre acustiche, un violino, una fisarmonica e un contrabbasso.
Quando entra in campo Dylan, dopo il cambio di scena, di luci e d'atmosfera, è ovviamente tutta un'altra storia. Sul folk cantautorale, educato e inappuntabile del predecessore prende il sopravvento un ringhioso e tenebroso blues elettrico, che l'Uomo in Nero snocciola nervoso e irrequieto come se avesse perennemente i cani dell'inferno a mordergli le calcagna. Chi ha visto i concerti precedenti s'è lamentato per la pessima acustica, ma al Forum il suono non è affatto male. Merito, sicuramente, anche dei suoi Uomini in Grigio galvanizzati dalla chitarra di Charlie Sexton: stiloso e con le palle, verrebbe da dire, da come svernicia la Memphis Minne revisited di "The levee's gonna break", la rocciosa (e ballabile) "Thunder on the mountain" (dove si scambia alla solista con il "secondo" Stu Kimball) e una fantastica "Highway 61", rumorosa, martellante e irresistibile. Feroce come il boogie di "Honest with me", l'altro pezzo forte di uno show senza grosse sorprese in scaletta ma centrato e vigoroso: un fiume in piena, come quelli che spesso evoca nelle sue canzoni.. E' vero, "Spirit on the water" non decolla (il Nostro accenna qualche goffo passo di danza), e per raddrizzare una "Simple twist of fate" fin troppo storpiata ci vuole di nuovo Sexton. Quando si accomoda sul lato destro del palco e smanetta la sua tastiera producendosi persino in qualche assolo, poi, Bob si diverte a fare il guastatore (Al Kooper e Garth Hudson sono un'altra cosa). Ma se gratta le corde della chitarra, prende in mano il microfono a centro scena e soffia nell'armonica sono brividi assicurati ("Tangled up in blue", per esempio, anche se il frontman sembra mangiarsi metà del chilometrico testo). I classici, tutto sommato, sono molto meno sfigurati che in altre occasioni, e decisamente gagliardi: "Desolation row" è squadrata e marziale, in "Ballad of a thin man" il signor Jones pesca timbri sepolcrali alla Tom Waits e avvolge tutto in un sudario di psichedelici effetti eco, sfoggiando tutta la sua raucedine e il solo di armonica più struggente della serata. "All along the watchtower" e "Like a rolling stone", come sempre in fondo alla setlist, servono ad alzare ancora i decibel e sono come il Dylan di stasera: aggressive, rabbiose, iper-rock ma persino disponibili al canto (anche da parte del pubblico). Sembra di luna buona, Bob. Presenta i musicisti della band (gli altri, a proposito, sono i soliti Donnie Herron, pedal steel e mandolino, Tony Garnier basso e contrabbasso, George Receli batteria), si concede all'applauso della folla a luci accese (e no, non manda baci come Knopfler: non esageriamo). Poi le lascia spente per un poco, e qualcuno spera ancora in "Blowin' in the wind". Illusi, il Jokerman non concede mai bis ed è già volato via, in marcia a passettini nervosi verso la prossima tappa svizzera del Neverending tour.

(Alfredo Marziano)


Setlist Mark Knopfler:


"What it is"
"Cleaning my gun"
"Sailing to Philadelphia"
"Hillfarmer blues"
"Privateering"
"Song for Sonny Liston"
"Donegan's gone"
"Marbletown"
"Brothers in arms"
"Speedway to Nazareth"
"So far away"


Setlist di Bob Dylan:


"Leopard-skin pill box hat"
"It's all over now, baby blue"
"Things have changed"
"Spirit on the water"
"Honest with me"
"Tangled up in blue"
"The levee's gonna break"
"Desolation row"
"Highway 61 revisited"
"Simple twist of fate"
"Thunder on the mountain"
"Ballad of a thin man"
"All along the watchtower"
"Like a rolling stone"



© Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.


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MessaggioInviato: 15 novembre 2011, 12:29
Messaggi: 3369Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Ieri sera ho riassaggiato il sapore dell'amarezza misto a quello di una profonda delusione. Il concerto di Bob Dylan a Milano avrebbe dovuto essere, almeno per me, il concerto del "mito" come tutti noi lo conosciamo, del Bob Dylan dell'America degli anni '60, della "sua" America, dell'atmosfera che si respirava in quegli anni pregni di rivolta contro il sistema, contro la guerra, contro tutto. Cosi' non è stato. Dylan ha abdicato a se stesso per essere a tutti costi qualcosa di diverso snocciolando una manciata di brani musicalmente incomprensibili, con la voce sempre uguale, priva di qualsiasi modulazione, priva di emozione, lontani milioni di chilometri da "Dylan", permeati di una patina di finto tecnicismo rasentando financo il patetico. Mi sono chiesto che necessità ci fosse di essere cio' che non si è, di pugnalare cosi', in modo vigliacco, il proprio passato. Verso la fine del concerto (chiamiamolo concerto), la gente vicino a me cominciava ad andarsene delusa e giustamente offesa dopo avere sopportato qualcosa che non si meritava. Il nostro finto Dylan è riuscito perfino a rovinare Like a R.S facendone una versione agghiacciante, senza anima, senza calore, senza dignità. Se oggi al pubblico si puo' regalare di tutto tradendo perfino le proprie radici senza avere un minimo di decenza e di rispetto per se stessi, per chi ti ascolta e ti ha amato e ha creduto nella tua musica e nella tua arte, allora è davvero tutto finito, perduto nella grande palude che tutto ingloba senza piu' distinguere il vero dal falso, cosa è davvero di valore e cosa non lo è. Questo non è il mio Dylan, quello vero alberga nel mio cuore, quello di ieri sera non si chi sia.

rosso57 <)


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MessaggioInviato: 18 novembre 2011, 17:15
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=YbKdL3PowiY&feature=related[/youtube]


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MessaggioInviato: 19 novembre 2011, 17:29
Messaggi: 2144Località: trevisoIscritto il: 24 febbraio 2006, 0:28
Rosso,mi dispiace per te,ma bob è da un pezzo che è cambiato .Neanche io ho gradito le ultimissime rivisitazioni,ma lui è così,non ripete se stesso mai ,anzi provoca ,sin dai tempi di Newport.Bob è così,nè classico nè moderno,è Bob Dylan,prendere o lasciare.


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