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MessaggioInviato: 8 novembre 2011, 20:43
Avatar utenteMessaggi: 171Località: MilanoIscritto il: 21 novembre 2007, 19:14
E’ sempre bello chiacchierare con Isy , perché la sua esperienza sociale e musicale coincide con la mia e in più lui possiede quella competenza specifica che ti permette di analizzare dei fenomeni culturali che sembrano ininfluenti ma invece nascondono profonda analisi e riflessione.
Scrivo queste righe sapendo che il forum di RSI è pieno di gente come noi.
veri cultori che intendono tutti i passaggi cruciali che si sono svolti attorno a noi, diciamo da 50 anni a questa parte.

Si parlava del prossimo eventuale tour dei Rolling Stones dove entrambi non ci aspettiamo troppo da gente che ha dato tutto quello che poteva, speriamo in qualche apparizione in piccole strutture
dove ascoltare del buon blues, del buon country, dell’ottimo rock’n roll ma sarà difficile che ciò accada.
stadi megagalattici, olimpiadi londinesi e ricorrenze varie li porteranno forse a consacrare una carriera unica di fronte a milioni di persone per l’ultima volta, ed è giusto così.

però concordavamo sul fatto che siamo dei privilegiati: la nostra generazione ha vissuto tutto il meglio che poteva capitarci e siamo ancora adesso a collezionare pezzi di storia vissuta dal vivo.

abbiamo assistito da adolescenti alla Beatles Mania e grazie a questo alla diffusione di tanti gruppi inglesi che sdoganarono la musica nera, gli Stones per primi ma anche Faces, Manfred Mann, Spencer Davis, Cream, Yardbirds, John Mayall
abbiamo assistito e partecipato alla cultura psichedelica americana con i Jefferson , Grateful Dead, Janis , Doors, Santana, Country Joe, David Crosby, movimento molto di nicchia ma potente e sperimentale come nessun altro.
dall’altro lato della costa primeggiava Andy Warhol con i suoi beniamini Velvet Underground
poco dopo avevamo a disposizione dischi e concerti dei Led Zeppelin, Black Sabbath,
Deep Purple, rock duro senza fronzoli fatto di assoli mitici.e coinvolgenti.
Ci siamo vestiti da glam imitando David Bowie, i Roxi Music, Mott on the Hoople, Kiss
Se non ti garbava arrivava il progressive, ricordate Genesis, Pink Floyd, Emerson Lake & Palmer, Yes
Non da meno quello che veniva dall’America con Dylan, Cash, Springsteen, Ray Cooder , Allman Broth, Little Feat, Eagles e i leoni del south-rock tipo Lynyrd S. o Marshall T.B,
oppure i Pentangle e il folk inglese, l’elettronica dei Tangerine Dream, la musica orientale,
i cantautori italiani.
Dopo verso il 75/77 ci fu una altra rivoluzione : New York Dolls, MC5, Television, Iggy Pop, Clash, Damned, Ramones ma soprattutto i Sex Pistols vera spina nel fianco nell’industria prefabbricata che ci stava avvolgendo tutti.

da allora il nulla

Le successive generazioni non sono state in grado di formulare una rivoluzione musicale e culturale capace di stenderti e ammaliarti
ha prevalso il pop di Micheal Jackson e di Robbie Williams, entrambi drogati forse più di tutti
ma prevedibili e sincronizzati alle vendite e al successo e a disposizione delle major.
non parliamo del rap e delle sue colle sintetiche

Non so perché scrivo questo, forse per condividere con voi uno stato d’animo perso e senza più speranza di veri ribaltoni socio-culturali che ti stramazzino non nelle piazze dove è facile spaccare tutto e dileguarsi ma su un palco di un locale a vomitare le tue ingiustizie le tue convinzioni
le tue passioni e lì non hai scampo non puoi scappare nella via laterale

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MessaggioInviato: 9 novembre 2011, 11:56
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
ciao Andrea
penso anch’io che quegli anni siano stati come dici tu “il meglio che poteva capitarci”
ma dopo il 1977 dire il nulla mi sembra un tantino esagerato visto che sono arrivati gruppi come i Police, Dire Straits e U2 che forse perché ho vissuto nel pieno della giovinezza sono stati per me altrettanto magici.
Poi negli anni successivi se escludiamo i R.E.M. , Pearl Jam e Black Crowes e qualcun altro che ora dimentico sicuramente…. veramente il nulla.

PS ma è Olia quello che aiuta la ragazza nella prima foto? :lol:


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MessaggioInviato: 9 novembre 2011, 15:06
Avatar utenteMessaggi: 171Località: MilanoIscritto il: 21 novembre 2007, 19:14
in effetti ho un po' esagerato. i gruppi che citi tu sono sicuramente da ascoltare ed apprezzare
così come molti altri che non abbiamo nominato.
era solo una considerazione sul fatto che una volta compravo dischi tutte le settimane
c'era sempre qualcosa di nuovo da ascoltare
da tempo immemorabile se acquisto cinque dischi nuovi all'anno è tanto
e non sono a quell'altezza
magari qualche giovane mi contraddice, magari...


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MessaggioInviato: 13 novembre 2011, 18:11
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
...Andrea, leggo ora le tue bellissime considerazioni su un'epoca che non c'e' piu' e che ahinoi non ritornerà...Io ho 44 anni e non ho vissuto i magici anni '60, gli altrettanto mitici '70 sono stati gli anni della mia infanzia visto che nel '79 avevo 9 anni, sicuramente pochi per avventurarmi nel ricordo di qualche fatto epocale, ma abbastanza per percepire quell'aria così...Diversa, che si respirava.
Proprio qualche settimana fà, purtroppo in circostanze non felici, rivedendo delle mie zie di quasi vent'anni piu' grandi, ho avuto modo di ascoltare i loro racconti di quegli anni della loro adolescenza, la frase che mi ha colpito di piu' e' stata quella di una mia zia che ha detto:"...Ogni giorno era come vedere il mondo a colori, colori dappertutto..."e ho capito subito...Il mondo anche oggi e' a colori, dovrebbe esserlo, ma noi non lo vediamo tale...E' uno scherzo ottico?!Una qualche disfunzione?!No, e' soltanto che sono cambiati gli occhi di chi guarda, gli impulsi cerebrali a decodificare le cose e gli avvenimenti, le menti, le coscienze, le priorità, gli animi...
Nei '70 e ancor di piu' nei '60, si stava ancora "disegnando" il mondo, c'era la speranza, il sogno di costruire tutti insieme un qualcosa di Grande, c'era meno egoismo e si ragionava piu' con il "Noi" che con l'"Io", era un sogno meraviglioso diventato poi utopia a causa di tanti, troppi fattori tra cui quello predominante e' stata la natura umana vera scheggia impazzita di qualsivoglia teorema sociale.
e la musica, non poteva che essere figlia di quei tempi, rispecchiando cio' che erano quei tempi sia per l'artista che per l'ascoltatore sintonizzati sempre e comunque sulla stessa magica lunghezza d'onda, quella della purezza e dell'onesta' intellettuale miste agli umori primordiali di un'epoca dove sembrava tutto possibile, dove si sperimentava, si sognava, si costruiva o distruggeva sempre in nome di qualcosa che si poteva condividere o meno, ma sempre per un ipotetico ideale...
Sono d'accordo che l'ultima ventata di novita' musicale sia arrivata nella seconda metà dei '70 col Punk o comunque con quel movimento che da Londra a New York sventolava i nomi di sex Pistols, Clash, Damned piuttosto che Talkin' Heads, Ramones e Dolls.
Io addirittura quando parlo con qualche mio coetaneo, dico sempre(e non tanto per scherzare...)che la musica, quella "bella", quella che su 10 dischi che uscivano almeno 7 erano belli, e' finita nel 1983/84 quando io avevo 16-17 anni e mi ricordo ancora le radio libere che trasmettevano AC/DC, Van Halen, Springsteen, Bowie, Talking Heads, Waterboys e le mie amiche avevano nella stanza il poster di Springsteen con i jeans sdruciti e non qualche boy band plastificata...
Comunque, per chiudere, dico:beati voi che avete vissuto appieno quell'epoca magica e irripetibile perche' oltre ad aver visto e vissuto in diretta quegli artisti unici, avete avuto la fortuna e il privilegio di aver "annusato" l'odore di quell'aria leggera e sbarazzina e di aver visto il mondo "a colori", proprio come mia zia, quando la tivvù era in bianco e nero o forse nemmeno quella...


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