E’ sempre bello chiacchierare con Isy , perché la sua esperienza sociale e musicale coincide con la mia e in più lui possiede quella competenza specifica che ti permette di analizzare dei fenomeni culturali che sembrano ininfluenti ma invece nascondono profonda analisi e riflessione.
Scrivo queste righe sapendo che il forum di RSI è pieno di gente come noi.
veri cultori che intendono tutti i passaggi cruciali che si sono svolti attorno a noi, diciamo da 50 anni a questa parte.
Si parlava del prossimo eventuale tour dei Rolling Stones dove entrambi non ci aspettiamo troppo da gente che ha dato tutto quello che poteva, speriamo in qualche apparizione in piccole strutture
dove ascoltare del buon blues, del buon country, dell’ottimo rock’n roll ma sarà difficile che ciò accada.
stadi megagalattici, olimpiadi londinesi e ricorrenze varie li porteranno forse a consacrare una carriera unica di fronte a milioni di persone per l’ultima volta, ed è giusto così.
però concordavamo sul fatto che siamo dei privilegiati: la nostra generazione ha vissuto tutto il meglio che poteva capitarci e siamo ancora adesso a collezionare pezzi di storia vissuta dal vivo.
abbiamo assistito da adolescenti alla Beatles Mania e grazie a questo alla diffusione di tanti gruppi inglesi che sdoganarono la musica nera, gli Stones per primi ma anche Faces, Manfred Mann, Spencer Davis, Cream, Yardbirds, John Mayall
abbiamo assistito e partecipato alla cultura psichedelica americana con i Jefferson , Grateful Dead, Janis , Doors, Santana, Country Joe, David Crosby, movimento molto di nicchia ma potente e sperimentale come nessun altro.
dall’altro lato della costa primeggiava Andy Warhol con i suoi beniamini Velvet Underground
poco dopo avevamo a disposizione dischi e concerti dei Led Zeppelin, Black Sabbath,
Deep Purple, rock duro senza fronzoli fatto di assoli mitici.e coinvolgenti.
Ci siamo vestiti da glam imitando David Bowie, i Roxi Music, Mott on the Hoople, Kiss
Se non ti garbava arrivava il progressive, ricordate Genesis, Pink Floyd, Emerson Lake & Palmer, Yes
Non da meno quello che veniva dall’America con Dylan, Cash, Springsteen, Ray Cooder , Allman Broth, Little Feat, Eagles e i leoni del south-rock tipo Lynyrd S. o Marshall T.B,
oppure i Pentangle e il folk inglese, l’elettronica dei Tangerine Dream, la musica orientale,
i cantautori italiani.
Dopo verso il 75/77 ci fu una altra rivoluzione : New York Dolls, MC5, Television, Iggy Pop, Clash, Damned, Ramones ma soprattutto i Sex Pistols vera spina nel fianco nell’industria prefabbricata che ci stava avvolgendo tutti.
da allora il nulla
Le successive generazioni non sono state in grado di formulare una rivoluzione musicale e culturale capace di stenderti e ammaliarti
ha prevalso il pop di Micheal Jackson e di Robbie Williams, entrambi drogati forse più di tutti
ma prevedibili e sincronizzati alle vendite e al successo e a disposizione delle major.
non parliamo del rap e delle sue colle sintetiche
Non so perché scrivo questo, forse per condividere con voi uno stato d’animo perso e senza più speranza di veri ribaltoni socio-culturali che ti stramazzino non nelle piazze dove è facile spaccare tutto e dileguarsi ma su un palco di un locale a vomitare le tue ingiustizie le tue convinzioni
le tue passioni e lì non hai scampo non puoi scappare nella via laterale

