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Indice  ~  Get Off Of My Cloud  ~  Crosby & Nash - Milano, Smeraldo 30/10/2011

MessaggioInviato: 29 ottobre 2011, 21:27
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Mio marito domani sera va allo Smeraldo a vederli. Ci sarà qualcuno di voi?


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MessaggioInviato: 30 ottobre 2011, 5:14
Avatar utenteMessaggi: 3207Iscritto il: 12 gennaio 2006, 1:44
Ciao Gianky....credo che mio figlio Andrea ci andra'


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MessaggioInviato: 30 ottobre 2011, 14:59
Avatar utenteSite AdminMessaggi: 3976Località: MilanoIscritto il: 6 gennaio 2006, 23:20
io anche, in poltronissima!


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MessaggioInviato: 30 ottobre 2011, 16:15
Avatar utenteSite AdminMessaggi: 3976Località: MilanoIscritto il: 6 gennaio 2006, 23:20
comunque Stills non c'e'!


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MessaggioInviato: 30 ottobre 2011, 20:29
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Ops, mio marito me lo ha appena confermato che Stills non c'è.
Magari vi vedete. Gliel'ho detto. Buon concerto.


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MessaggioInviato: 31 ottobre 2011, 12:37
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
A mio marito è piaciuto molto. Mi ha detto di avervi visti e gli ha fatto piacere. Vi risaluta. Andrà anche a vedere Paul McCarthy. Roba da divorzio immediato e non con la consensuale :lol:


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MessaggioInviato: 31 ottobre 2011, 17:00
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Sei tu che potresti cominciare a guardare fuori dalla finestra!!!


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MessaggioInviato: 31 ottobre 2011, 20:18
Avatar utenteMessaggi: 4750Iscritto il: 29 ottobre 2007, 20:25
beato lui che va a vedersi il grande Paul..altro che superminchiacagate!!! ben detto Olia....ma sai quanti............. :cool:


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MessaggioInviato: 31 ottobre 2011, 20:19
Messaggi: 1832Iscritto il: 11 febbraio 2007, 4:36
Paul???

quando e dove?


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MessaggioInviato: 31 ottobre 2011, 22:47
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
Concerti, Crosby & Nash: la recensione dello show di Milano

31 ott 2011 - Crosby & Nash son tornati in Italia con due assi nella manica: un paio di voci miracolosamente risparmiate dalle intemperie della vita (quella di Croz, visibilmente dimagrito, appena più sottile e leggera che ai vecchi tempi) e un gran chitarrista che non ti aspetti. Trattasi di quel Shane Fontayne che ai tempi della militanza a fianco di Bruce Springsteen, nel tour senza E Street Band del 1992-93, aveva attirato più critiche che lodi, e che ora (a 57 anni, non più un ragazzino neanche lui) si dimostra all’altezza di stilisti come Jeff Pevar e Dean Parks, gli assi della sei corde che prima di lui si sono cimentati con il repertorio glorioso di C&N, CSN e CSN&Y. Il suo tiro e le sue pose da rocker, ieri sera allo Smeraldo di Milano, hanno ridato vento alle vecchie bandiere freak di Crosby, “Long time gone”, “Almost cut my hair” e una clamorosa “Wooden ships”, rievocando in modo più che convincente il raga rock e i riff coltraniani dell’inno Byrdsiano “Eight miles high” anche senza l’ausilio delle classiche Rickenbacker dodici corde. Non solo: Fontayne, rivelatosi a sorpresa chitarrista di ottimo tocco, ha estratto il meglio anche dagli intricati cerchi concentrici di “Déjà vu”, pretesto per una lunga, jazzata e liquida jam con spazi solistici per tutti i musicisti, e dai pigri timbri slide di “Marrakesh express” e di “Laughing”, la perla del concerto che il vecchio David ha ricordato scherzando di aver scritto “forse quando avevo cinque anni”, e di avere poi accantonato per anni nell’attesa della formazione giusta con cui riproporla. Eccola: nella nuova line up, accanto al figlio ritrovato James Raymond nel ruolo di direttore d’orchestra e all’affidabile batterista Steve DiStanislao, si segnala un’altra new entry, il bassista Kevin McCormick, basco, occhiali, pizzetto e tonnellate di mestiere strappati a Jackson Browne. La scomoda verità è che, senza la zavorra di uno Stephen Stills apparso decisamente fuori forma nel tour del’anno scorso, C&N ci guadagnano. Rifulgono come sempre nell’harmony singing (alla fine di “Wind on the water” si danno il cinque, ed è una delizia ascoltare con che finezza – coadiuvati ancora da Fontayne, ottima voce e chitarra acustica – intessono la melodia beatlesiana di “Blackbird”), confessano con disarmante semplicità di amare ancora suonare (Nash, prima di intonare “Just a song before I go”), e a settant’anni non hanno ancora abbandonano l’impegno eco-sociale: plaudono all’Italia che ha detto no al nucleare (per introdurre “Don’t dig here”), attaccano la General Electric e l’avidità delle multinazionali prima della rabbiosa “They want it all” (ancora Fontayne in primo piano), rendono merito al movimento Occupy Wall Street e recuperano “What are their names” (brevissima e a cappella, come nel tour precedente) per denunciare lo stato della nazione e l’irresponsabilità della classe politica. Le canzoni nuove portano la firma di Raymond (“è dura avere in famiglia uno più bello di te, che ti surclassa come musicista e a volte scrive canzoni più belle delle tue”, scherza il compiaciuto papà) e di Croz, il “tipo strano” della premiata coppia che confessa di essere nervoso temendo di non ricordare le parole della sua inedita, e subito riconoscibilissima, “Slice of time”, e che omaggia uno dei suoi autori preferiti, Marc Cohn, con una sentita versione di “Old soldier” (Nash all’armonica, prima di far cantare il pubblico con la filastrocca pop di “Our house”). C’è spazio anche per una bella medley tra “Orleans” (un altro estratto dal crosbyano “If I could only remember my name”, un disco da isola deserta per molti over 50 in platea) e “Cathedral”, una delle cose più visionarie che Nash abbia mai prodotto, mentre la sua “Military madness” è un monito pacifista valido per tutte le stagioni. Crosby è l’incantatore di serpenti che irretisce i palati fini, l’inglese Graham l’artigiano delle melodie singalong che tutti ricordano. Non c’è “Chicago”, stasera, ma non può mancare il bis di “Teach your children” cantata a gola spiegata e a luci accese dal partecipe pubblico composto in gran parte da nostalgici buongustai. Che spettacolo. Sarà anche grandad rock, rock da nonnetti. Ma, please, datecene ancora.


(Alfredo Marziano)
1° Set:


“Eight miles high”


“Wasted on the way”


“Long time gone”


“Marrakesh express”


“Lay me down”


“Old soldier”


“Just one songe before I go”


“Slice of time”


“Don’t dig here”


“Critical mass”/”Wind on the water”


“Almost cut my hair”


“Déjà vu”
2° set


“Simple man”


“Guinnevere”


“Our house”


“Laughing”


“What are they names”


“They want it all”


“Broken bird”


“Blackbird”


“In my dreams”


“Orleans”/”Cathedral”


“Military madness”


“Wooden ships”


Bis:


“Teach your children”


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