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mailexile
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Inviato: 18 settembre 2011, 0:16 |
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Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29 |
...Ti ringrazio davvero di cuore Giuliano per i tuoi "consigli" sapienti, esaustivi e sopratutto appassionati!Sai, anche a me non piacciono le catalogazioni dei generi, ma a volte ci devo ricorrere per farmi intendere, per andare dritto al punto...Mi hai tolto le parole di bocca quando hai citato la buona vecchia musica Americana, quella che "puzza di strada", ecco, è quella che voglio, che non mi basta mai, che e' sempre un viaggio continuo, diverso, con l'orecchio riverente e il cuore che batte a mille mentre davanti agli occhi ti scorrono le immagini di strade polverose, zone paludose e bettole dove fermarsi a bere l'ultimo bicchiere di Bourbon...Avrei voluto chiederti se conoscessi dischi con lo stesso mood e lo stesso profumo di un whisky invecchiato a dovere dell'ultimo di John Mellencamp, pensavo di doverlo "catalogare" così, per farmi capire...Ora ho capito che non serviva, perchè hai scritto esattamente ciò che speravo scrivessi e che condivido assolutamente. Grazie ancora!!
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Olia
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Inviato: 18 settembre 2011, 11:51 |
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Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
Mi intrometto nel topic "Il maestro Pietrarotolante e margherita Mailexile" in preda all'amarcord e per chi ancora non ha questo gioiello in casa(spero davvero in pochi).  Uploaded with ImageShack.usTrack listing "Introduction" – 0:44 "Honky Tonk Women" (Mick Jagger, Keith Richards) – 3:47 "Introduction" – 0:17 "Sticks and Stones" (Titus Turner, Henry Glover) – 2:37 "Cry Me a River" (Arthur Hamilton) – 4:00 "Bird on the Wire" (Leonard Cohen) – 6:37 "Feelin' Alright" (Dave Mason) – 5:47 "Superstar" (Leon Russell, Bonnie Bramlett) – 5:02 (lead vocal by Rita Coolidge) "Introduction" – 0:16 "Let's Go Get Stoned" (Valerie Simpson, Nick Ashford, Joseph Armstead) – 7:30 "Blue Medley" – 12:46 a. "I'll Drown in My Own Tears" (Henry Glover) b. "When Something Is Wrong with My Baby" (Isaac Hayes, David Porter) c. "I've Been Loving You Too Long" (Otis Redding, Jerry Butler) "Introduction" – 0:21 "Girl from the North Country" (Bob Dylan) – 2:32 "Give Peace a Chance" (Leon Russell, Bonnie Bramlett) – 4:14 "Introduction" – 0:41 "She Came in Through the Bathroom Window" (John Lennon, Paul McCartney) – 3:01 "Space Captain" (Matthew Moore) – 5:15 "The Letter" (Wayne Carson Thompson) – 4:46 "Delta Lady" (Leon Russell) – 5:40 Vocals: Joe Cocker, Don Preston, Leon Russell, Rita Coolidge, Donna Washburn, Claudia Lennear, Denny Cordell, Daniel Moore, Pamela Polland, Matthew Moore, Nicole Barclay, Bobby Jones. Guitars: Don Preston, Leon Russell. Bass guitar: Carl Radle. Hammond organ, keyboards, piano: Leon Russell, Chris Stainton. Drums, percussion: Jim Gordon, Chuck Blackwell, Jim Keltner, Sandy Konikoff. Saxophones: Bobby Keys. Trumpets: Jim Price.
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pietrarotolante
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Inviato: 18 settembre 2011, 15:47 |
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Messaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51 |
Olia ha scritto: Mi intrometto nel topic "Il maestro Pietrarotolante e margherita Mailexile"  ...addirittura... ma no... Mauro ultimamente sei un pò tirchio a consigli, dovresti riprendere
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mailexile
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Inviato: 18 settembre 2011, 17:07 |
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Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29 |
...Mi unisco all'appello del "Maestro":Mauro, riprendi a consigliare come un tempo, e così anche tutti gli altri, così non dovrete sorbirvi le nostre confidenze epistolari...
Con affetto
Margherita
P.S....A proposito:avevo pensato ad un topic simile a questo, dove si passavano in rassegna via via un po' tutti gli artisti, anche quelli meno conosciuti, dove ci si mettevano le notizie basilari e poi ognuno diceva la sua, se era di suo gradimento, quali erano i punti di forza e i limiti e chiaramente, cosa piu' importante, i dischi maggiormente consigliati, con discussioni anche tra i vari utenti, così da fare un buon "vademecum" sopratutto per i piu' giovani e per chi conosce poco o non conosce affatto il lavoro di quel determinato artista, penso sia un'idea interessante, cosa ne pensate?!Mauro, Zac, Isy, Capo, battete un colpo!!
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Olia
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Inviato: 18 settembre 2011, 17:22 |
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Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
Saremmo sempre in 4/5 a parlarne...... ma si può fare !!!
E creare un angolo tuo Giuliano?? !!
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mailexile
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Inviato: 18 settembre 2011, 17:59 |
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Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29 |
...E allora facciamolo!!!Straquoto alla Grandissima l'idea di un angolo dove Giuliano puo' introdurci all'ascolto dei vari generi/artisti che ama con la competenza e la passione solite!!
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pietrarotolante
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Inviato: 18 settembre 2011, 20:26 |
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Messaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51 |
ragazzi, vi ringrazio per la stima e la considerazione ma non credo che sia una buona idea. non ho tutti questi dischi e non ho la preparazione e la competenza per un discorso del genere, la mia è una semplice passione e mi fa piacere, a titolo del tutto amichevole, segnalare qualce disco per potrebbe interessare gli utenti, tutto qui. Io dico di continuare in questo topic dove tutti possono dare il contributo. poi ovviamente, come scrive Massimiliano, si potrebbe commentar eun dato album e dare pareri in genere sul prodotto. vi ringrazio ancora.
Giuliano
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zac
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Inviato: 18 settembre 2011, 22:23 |
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Messaggi: 4404Località: CelleIscritto il: 18 settembre 2006, 13:04 |
Proposte buone e migliori intenzioni, ma direi che possiamo andare avanti così, tra l'altro abbiamo già singoli topic dedicati ad artisti e/o generi specifici, basta andare avanti così a incrementarli quando se ne ha la voglia e l'ispirazione.
@ Olia: fondamentale Mad Dogs
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pietrarotolante
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Inviato: 19 settembre 2011, 16:14 |
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Messaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51 |
mailexile ha scritto: dischi con lo stesso mood e lo stesso profumo di un whisky invecchiato a dovere dell'ultimo di John Mellencamp, pensavo di doverlo "catalogare" così, per farmi capire... che bella descrizione! ecco qui le catalogazioni che mi piacciono! grazie.
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mailexile
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Inviato: 19 settembre 2011, 19:33 |
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Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29 |
...Giuliano, nella categoria in cui ho incluso l'ultimo di Mellencamp cosa ci "accosteresti", così, a pelle?!
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Oscar
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Inviato: 4 ottobre 2011, 18:26 |
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Messaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11 |
WYNTON MARSALIS & ERIC CLAPTON PLAY THE BLUES (REPRISE / WARNER) di Roberto Caselli
L'incontro si consuma al Lincoln Center di New York. Ed è un prodigio ascoltare la chitarra blues di Slowhand integrarsi al vecchio jazz di New Orleans
Non è sempre detto che quando due giganti si incontrano nasca una performance all'altezza delle aspettative. Così quando si è saputo che Wynton Marsalis ed Eric Clapton si sarebbero trovati per un concerto in comune al Lincoln Center di New York, le aspettative erano alte, ma rimaneva ancora qualche flebile paura per una riuscita che non fosse armonica, troppo sbilanciata da una parte o dall'altra. I due grandi artisti sono accomunati dall'amore per la musica e in particolare per il blues, ma non si può negare che il loro modo di esibirsi sul palco sia molto differente: come avrebbe potuto Marsalis integrare nel New Orleans sound della sua big band la chitarra di Clapton senza relegarla inevitabilmente in secondo piano, se non altro per via del diverso impatto sonoro? La prima risposta è stata data lo scorso 12 settembre dalla proiezione del concerto nelle sale cinematografiche americane; l'altra, quella udibile nel resto del mondo, il giorno successivo grazie all'uscita di un cd+dvd dal titolo Play The Blues che raccoglie i momenti migliori del fatidico incontro. Il risultato è straordinario, un'esplosione di colori a cui la chitarra di Clapton contribuisce in modo determinante senza dare mai la parvenza di un corpo estraneo, ma anzi dimostra che ci sarebbe stata bene anche in una band come quella di King Oliver o dello stesso Louis Armstrong se solo si fosse inventata un po' prima l'elettrificazione. Il denominatore comune scelto è stata la musica jazz e blues degli anni 20, un universo di formidabile impatto sonoro, capace di dare allegria, fare ballare e lasciare spazio a tanta improvvisazione. Ed è stata proprio l'improvvisazione la regina di questa performance visto che Clapton ha dovuto imparare 12 nuovi arrangiamenti in tre giorni e integrarsi con una band con cui non aveva mai suonato prima. Certo ci vuole classe, ma senza la possibilità di uscire dalle sbarre di una stretta gabbia sarebbe stata una cosa quasi impossibile. Marsalis è il vero ideatore del progetto e la scelta di Clapton come partner esterno nascondeva fin dall'inizio la grande stima e la conseguente aspettativa. Accanto alle due star si è raggruppata una band di straordinario valore che prevede Dan Nimmer al piano, Carlos Henriquez al basso, Ali Jackson alla batteria, Marcus Printup alla tromba, Victor Goines al clarinetto, Chris Crenshaw al trombone, Don Vappie al banjo e Chris Stainton alle tastiere, un ensemble che ha saputo esaltare il proprio New Orleans sound, ma anche lasciare i giusti interventi chitarristici che hanno virato il sound verso il blues senza snaturare nulla. Il pezzo di apertura è Ice Cream e regala subito scintille: dopo un inizio in omaggio alla Crescent City, in cui i fiati la fanno da padroni, entra per un breve interludio la chitarra di Clapton che non si concede variazioni e viaggia parallela sullo stesso sound per lasciare nuovamente il posto al solo di banjo, all'incedere pulsante del contrabbasso e al ritorno dei fiati. Un assaggio delizioso di oltre 7 minuti che ci dà subito l'idea del programma. Il secondo brano, Forty-Four, scomoda il grande Howlin' Wolf e inevitabilmente permette a Clapton di dare sfogo a tutto il suo amore per il blues: la big band lo segue con un tono più sfumato, ma appena i solo di Slowhand accennano a placarsi riprende con veemenza a dominare la scena. L'alternarsi è continuo e non permette iati o discrasie e anche i pezzi che seguono mantengono lo stesso schema. Arrivano uno di seguito all'altro Joe Turner Blues (omaggio al grande shouter di Kansas City), The Last Time, Careless Love, Kidman Blues per poi lasciare spazio a Layla, un brano che Clapton avrebbe volentieri evitato di eseguire se non fosse stato per le insistenze del bassista Carlos Henriquez e di tutta l'intera band. Più di 9 minuti di esecuzione con un crescendo formidabile che certifica di giustezza la grandezza di Eric e l'amore del gruppo nei confronti di questa canzone. C'è ancora spazio per Joliet Bound, un blues scritto da Joe McCoy e Memphis Minnie, al tempo marito e moglie, dall'andante veloce e dall'arpeggio intrigante che Clapton si concede eseguendolo in gran parte da solo come regalo. Poi arriva la sorpresa della serata. Annunciato da un lento rullo di tamburo, che poi si struttura con l'aiuto degli altri strumenti in una specie di funeral song, sale sul palco Taj Mahal che intona con voce struggente Just A Closer Walk With Thee, un traditional dagli accenti gravi ed esistenziali, e poi Corrine Corrina, un altro classico che prevede una splendida sinergia strumentale di 10 minuti. Taj Mahal interpreta anche Stagger Lee, la storia del cattivone che uccide Billy The Lion solo perché gli aveva rubato il suo Stetson, ma quest'ultima canzone, probabilmente per motivi di durata, è stata tolta dal disco per lasciarla presente solo su dvd. Gran bel lavoro.
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pietrarotolante
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Inviato: 6 ottobre 2011, 11:50 |
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Messaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51 |
grazie Oscar, lo terrò d'occhio!
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Olia
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Inviato: 22 ottobre 2011, 20:30 |
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Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
A voi che tenete stretto i vostri dischi anni 70 e non vi fidate degli anni 2000 che avete perso la fiducia e davanti allo specchio vi ripetete che il Rock"N"Roll è morto o piangete ascoltando ancora una volta Exile on main St. A voi che reputate Mick e i suoi Superminchia l'alternativa a quel che non c'è più. Alzate il polso e cliccate sul video sotto e fatevi coraggio, siamo ancora vivi, anzi più rock!!!! Rival SonsPressure & Time  1. All Over the Road 2. Young Love 3. Pressure and Time 4. Only One 5. Get Mine 6. Burn Down Los Angeles 7. Save Me 8. Gypsy Heart 9. White Noise 10. Face of Light Jay Buchanan Scott Holiday Robin Everhart Mike Miley Copiano? Citano? Ricordano? Ok, ma sentite come suonano e come il Sig Jay Buchanan canta, o come suona la chitarra Scott Holiday per non parlare dei due ritmici...  [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=-MA0m1K2jW4[/youtube]
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pietrarotolante
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Inviato: 22 ottobre 2011, 21:20 |
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Messaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51 |
Olia ha scritto: A voi che reputate Mick e i suoi Superminchia l'alternativa a quel che non c'è più.
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wicked67
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Inviato: 22 ottobre 2011, 21:21 |
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Messaggi: 4750Iscritto il: 29 ottobre 2007, 20:25 |
non male anche se non mi fanno di certo impazzire preferisco ubriacarmi di Exile quello originale ovviamente...  comunque meglio questi vivi che uomo di gomma mick e i suoi supercreapheavy sarebbe grave che quest'ultimi sarebbero l'alternativa di quel che non c'è più.....
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