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Indice  ~  Generale  ~  Il BACKBEAT!!!!

MessaggioInviato: 1 febbraio 2007, 1:11
Avatar utenteMessaggi: 4403Località: CelleIscritto il: 18 settembre 2006, 13:04
Venezia, campo san polo, alexis korner, non ho parole... :shock:
aspetto la prossima puntata con ansia


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MessaggioInviato: 1 febbraio 2007, 2:02
Avatar utenteMessaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18
aspettate, per favore, prima di farvi un'idea: sono solo all'inizio! Anche se la cosa è basata più che altro su sensazioni e feelin', ci sono delle regole ben precise, delle codificazioni molto pratiche di questo modo di suonare, non è una specie di yoga mistico, o chissà cos'altro. Ma io "devo" raccontare tutto il processo che mi ha portato a capire, perché si tratta di cosa molto sottile, e chiunque tende a sottovalutarla se detta in 4 parole, proprio perché ne siamo lontani per cultura in quanto mediterranei. Datemi un po' di tempo: ce ne vuole parecchio per scrivere in modo esauriente.
Un abbraccio


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MessaggioInviato: 1 febbraio 2007, 2:03
Avatar utenteMessaggi: 1222Località: GenovaIscritto il: 12 gennaio 2006, 20:43
A me sto topic piace ... vai Papa, vai!


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MessaggioInviato: 1 febbraio 2007, 2:11
Messaggi: 2319Località: siciliaIscritto il: 24 maggio 2006, 15:51
il Papa ha scritto:
aspettate, per favore, prima di farvi un'idea: sono solo all'inizio! Anche se la cosa è basata più che altro su sensazioni e feelin', ci sono delle regole ben precise, delle codificazioni molto pratiche di questo modo di suonare, non è una specie di yoga mistico, o chissà cos'altro. Ma io "devo" raccontare tutto il processo che mi ha portato a capire, perché si tratta di cosa molto sottile, e chiunque tende a sottovalutarla se detta in 4 parole, proprio perché ne siamo lontani per cultura in quanto mediterranei. Datemi un po' di tempo: ce ne vuole parecchio per scrivere in modo esauriente.
Un abbraccio

E' proprio quello che cercavo quando ho aperto il topic.....prendi tutto il tempo necessario...io intanto comincio a salvare i vari "capitoli"!!


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MessaggioInviato: 1 febbraio 2007, 12:10
Avatar utenteMessaggi: 105Località: TarantoIscritto il: 29 marzo 2006, 17:15
Ragazzi, propongo, per questo interessantissimo argomento, di creare, alla chiusura del topic, un apposito speciale!

Grazie Papa, ci stai rendendo tutti più ricchi! :)


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MessaggioInviato: 1 febbraio 2007, 13:47
Avatar utenteMessaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18
Mi sembrava ovviamente di aver capito tutto, mi sembrava che si trattasse “solo”  di acquisire un feeling, un mood: e allora eccomi lì ad ascoltare i dischi dei maestri per cercar di carpire il loro segreto. Sapete, era come guardare quei quadri a 3 dimensioni, gli stereogrammi, tentando disperatamente di far saltar fuori l’immagine nascosta, ma niente: rimanevano piatti. Poco tempo dopo mi trovai ad affrontare una serie di date con Dick Heckstall-Smith. L’uomo era conosciuto dai più per la sua capacità di suonare contemporaneamente due sax e, come al solito, questa non era che la parte forse meno interessante della sua verve musicale, un po’ come ritenere Hendrix bravo solo perché a volte suonava coi denti… In realtà Dick possedeva un’enorme cultura in moltissimi campi, tant’è che aveva due lauree prese ad Oxford, ed era capace di sostenere conversazioni sui temi più disparati senza mai sfigurare. Ma questo non c’entra col nostro discorso. Il punto era che voleva fare un pezzo di Alexis che aveva registrato in uno dei primi dischi dei Blues Incorporated, Finkle’s Cafe, e tale pezzo, come si usa nel jazz, prevedeva prima e dopo le parti improvvisate un tema che doveva essere eseguito all’unisono con la mia chitarra. Beh, che vi devo dire? Sebbene si trattasse di una melodia piuttosto semplice, nessun passaggio tecnicamente difficile, nessuna diteggiatura complicata, facile insomma, con mia somma vergogna non riuscii mai ad essere in sincrono con lui :-( : arrivavo sulle note sempre o troppo presto o troppo tardi nel tentativo impotente di recuperare i palesi errori che non riuscivo ad evitare. Mi ritrovai spesso in camerino con le lacrime agli occhi per la rabbia e la cocente delusione: quel periodo fu breve, ma un vero inferno, credetemi! Soprattutto perché non riuscivo a capire la causa dei miei fallimenti. Ora permettetemi un attimo di spiegare me stesso per rendere meglio il quadro. Fin da quando cominciai, a meno di 14 anni, e ora ne ho 55, non mi è mai interessato di diventare un virtuoso della 6 corde per un motivo molto semplice: io mi ritengo un cantante che si accompagna e non un chitarrista che canta; amo il mio strumento, non c’è dubbio, ma ancora oggi non riesco a capire perché la gente mi abbia sempre visto solo come chitarrista… anche di recente, per esempio, vengo a scoprire che mi hanno messo in una pubblicazione, e indovinate quale? La Grande Enciclopedia della Chitarra e dei Chitarristi, guarda caso! Non che mi dispiaccia, ci mancherebbe, è ovviamente un onore che mi hanno attribuito! Ma la chiave di lettura è sempre la stessa… Va be’, in sostanza volevo solo sottolineare che non sono un gran tecnico con la chitarra, non sono uno “bravo”, e se non lo sono adesso figurarsi se lo ero allora! Ma la melodia di cui parlavo poc’anzi era tale che chiunque, almeno in teoria, sarebbe stato capace di affrontare: fate conto, per rendere l’idea, qualcosa di molto più semplice del riff di The Last Time… alla fine glielo dissi: “Dick, ma che cazzo c’è che non va, dov’è che sbaglio? Dimmelo ti prego!” Ma nonostante la sua cultura, o forse proprio per quella, lui non era un musicista propenso all’analisi, e la sua risposta mi mise in crisi ancora di più: “Forse sei troppo preoccupato del tempo, dovresti cantare con lo strumento, e il canto non è matematica”.

E’ una puntata molto breve, scusate, ma ora non ho più tempo: continuerò appena posso.
Un caro saluto a tutti
Stefano

PS
Isy, io non scherzavo affatto: vieni quando vuoi!


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MessaggioInviato: 1 febbraio 2007, 14:53
Messaggi: 177Iscritto il: 12 gennaio 2006, 11:40
..stefano, anch'io come isy, accetto il tuo invito; stai sicuro che prima o poi ci vengo dalle tue parti.

ora mi rimetto all'ascolto..

bardo


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MessaggioInviato: 2 febbraio 2007, 13:15
Avatar utenteMessaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18
Bardo, fa' una telefonata prima di partire (potrei essere in giro a suonare) e vieni quando vuoi!
Colgo l'occasione per scusarmi con tutti se non ho ancora continuato il mio racconto, ma sto rispondendo ad un altro thread che mi sta coinvolgendo non poco. Conto comunque di inserire la prossima conclusiva puntata entro questa sera.
Un abbraccio sincero e grato per il vostro interesse!


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MessaggioInviato: 2 febbraio 2007, 22:57
Avatar utenteMessaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18
ultima (forse) puntata

Poco tempo dopo, Guido ed io fummo invitati da Alexis nella sua casa nel Surrey, dove ebbi modo di vedere che teneva l’unico disco d’oro della sua carriera (preso coi CCS) appeso all’interno della porta del cesso… :-) dico “cesso” perché, come in tutte le case inglesi, il bagno è separato dal WC, e quest’ultimo è costituito da uno stanzino piccolissimo e cieco che ospita solamente la tazza e lo scopino. Il trofeo era quindi ammirabile solo stando seduti… tale era la considerazione del grande vecchio per le top chart. Naturalmente non persi l’occasione per tirar fuori l’argomento che mi stava a cuore, e che ormai era diventato una vera e propria ossessione anche per Guido. Ne discutemmo a lungo, tutti assieme, anche con le chitarre in mano, e qualche volta veniva ad accompagnarci Paul Jones con la sua armonica. E un po’ alla volta il quadro cominciava ad acquisire la terza dimensione ed iniziai a capire. Ma la cosa era molto istintiva, basata sul feeling, sulle sensazioni e assai poco razionale. Ricordo che Alexis spesso mi proponeva di fare You Gotta Move, ovviamente nella versione di Mississippi Fred Mc Dowell: faceva il riff di inizio e il susseguente strappo sull’accordo non arrivava mai , e lui mi guardava negli occhi con un gran sorriso… grande padre, caro dolce maestro, non sapevo allora che stava per morire e che l’avrei perso molto presto! Ma lui sì che lo sapeva, e pochi mesi dopo venne in Italia a fare l’ultima tournée accompagnato da Colin Hodgkinson con lo scopo preciso di raccogliere un po’ di soldi per la famiglia che aveva parecchi problemi. Va be’… scusate la commozione… Chi invece mi aiutò in modo molto pratico, quasi "matematicamente", a codificare quell’aspetto del lessico blues fu Nigel Holden, un batterista eccezionale che girava per casa Korner e che suonava all’epoca con Micky Moody e Chris Farlowe (che vennero spesso a farci visita). Con lui preparammo ai “Razor Studios” di Londra le basi su cui avrebbe in seguito dovuto suonare Keef, come aveva promesso a Guido, anche se poi non trovò mai l’occasione per farlo (o non volle). La sua descrizione tecnica fu ovviamente imperniata sulla batteria, e ognuno di noi deve svilupparla per il proprio strumento in maniera diversa: posto che cassa e rullo siano rispettivamente 1 e 2, in una misura dove ci sia come da regola 1 – 2 – 3 – 4, il 2 e il 4 cadranno sempre un attimo dopo di dove dovrebbero stare se la scansione fosse regolarmente simmetrica (cioè a metronomo). Attenzione: si tratta di una differenza molto sottile, non di una cosa esagerata, ma è come distorcere la vista di fronte ad uno stereogramma: sembra una sciocchezza, ma poi all’improvviso appare un’immagine che nemmeno supponevi esistesse. È proprio questo leggero ritardo solo su alcuni colpi a creare quella tensione cha dà al blues e ai suoi derivati un colore particolarissimo. Avrete notato come Charlie Watts a volte sembra scivolare dentro al pezzo invece che imporsi su esso: quello è il senso del backbeat. Ed è l’apprendimento di questa lezione che mi ha permesso di non essere rifiutato ma invece di suonare e di registrare, tra gli altri, con Mick Taylor, con James Burton, con Ian Stewart e Bobby Keys ma soprattutto con James Cotton, nonostante la mia palese imperizia tecnica. Detta così, la cosa vi sembrerà ancora incompleta, e avete ragione da vendere, ma stiamo parlando di musica, e la musica è campo dell’udito e non della scrittura: quello che posso fare è farvi ascoltare dei pezzi in cui il backbeat è particolarmente evidente. E quindi fra un po’ preparerò dei file mp3 da caricare in Mediafire e poi vi passerò il link da cui poter scaricare. Ovviamente rimango a vostra disposizione per qualsiasi domanda o chiarimento mi riteniate in grado di poter dare e, anzi, mi permetto di sollecitare questo tipo di reazione perché so bene quanto la cosa possa apparire astrusa se non addirittura inutile.
Un caro saluto a tutti
Stefano

PS
Ovviamente la cosa ha delle implicazioni determinanti su aspetti che di solito non vengono considerati a primo acchito: è mediante l’uso del backbeat che lo shuffle diventa double shuffle e non una specie di tarantella, ed è sempre quel lessico a dettare la reale velocità del rock and roll, sempre molto più lenta di quanto si pensi. È infatti mediante la tensione e non con la velocità che si crea il vero groove. Fate una prova: suonate Johnny B Goode come la ricordate e fissatene la velocità su un metronomo, e poi andate a verificare qual è la velocità dell’originale, molto probabilmente ne rimarrete assai sorpresi!


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MessaggioInviato: 2 febbraio 2007, 23:49
Messaggi: 2144Località: trevisoIscritto il: 24 febbraio 2006, 0:28
grazie Stefano,io sono di treviso e ti ho sentito parecchie volte,l'ultima durante l'omaggio ai Beatles.Sei un vero bluesman,spero che tutti coloro che scrivono in questo forum abbiano prima o poi la possibilità di sentirti perchè ne vale davvero la pena.Grazie per la storia,le spiegazioni e la musica.


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MessaggioInviato: 3 febbraio 2007, 2:13
Avatar utenteMessaggi: 4403Località: CelleIscritto il: 18 settembre 2006, 13:04
il Papa ha scritto:
ultima (forse) puntata



grazie stefano! spero non sia l'ultima puntata...intanto me la leggo attentamente e cerco di capire/imparare...(non credo sarà così semplice)
ciao


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MessaggioInviato: 3 febbraio 2007, 11:07
Avatar utenteMessaggi: 105Località: TarantoIscritto il: 29 marzo 2006, 17:15
Grazie infinite, Stefano!

Ragazzi, che bello sapere che esiste, che si può riconoscere, codificare e condividere qualcosa che si è sempre solo "percepito"!

Io sento il Backbeat molto evidente in tantissimi pezzi degli Stones... ad esempio "Dance Little Sister"... che ne pensate? Mi sbaglio?


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MessaggioInviato: 3 febbraio 2007, 13:40
Avatar utenteMessaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18
PS alla puntata che doveva essere l'ultima :D
ho appena finito di mettere su Mediafire un archivio in formato winrar, sperando che tale formato non costituisca un ostacolo. Dentro potete trovare un file Word con una mini spiegazione corredata da immagini cui si accompagnano 4 file MIDI (di una sola battuta per ridurre lo spazio occupato). Ma soprattutto ci sono due mp3, uno di Koko Taylor e l'altro di Eddie C. Campbell, in cui l'uso del backbeat è particolarmente evidente.
Ecco qua il link:
http://www.mediafire.com/?dklcjczikyy
La mia più grande soddisfazione sarebbe sapere che queste cose vi sono tornate utili!
Un ennesimo abbraccio
Stefano

PS al PS

@Penny
wow, che belle parole mi riservi: grazie davvero!!

@tutti gli altri
grazie per il vostri commenti e per l'attenzione


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MessaggioInviato: 3 febbraio 2007, 14:23
Messaggi: 2319Località: siciliaIscritto il: 24 maggio 2006, 15:51
Bene Stefano, ora vediamo cosa riesco a combinare.....intanto grazie!
Cheers


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MessaggioInviato: 4 febbraio 2007, 19:51
Avatar utenteMessaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18
sono a bocca aperta :o : pensate un po', qui si sta a discutere sul backbeat come di cosa assai poco conosciuta tanto che a me ci son voluti anni di lavoro per acquisirne il lessico, e in America fanno pure i software in grado di creare automaticamente quell'effetto!!! :shock: Vi metto qui di seguito un brano tratto dal manuale di JAMSTIX della Rayzoon:
The term "playing in the pocket" refers to a timing of many drummers where some hits (mostly the snare) are not perfectly on time but slightly late. This can give a song a loose, relaxed feel and increase the perception of "groove". Jamstix allows you to control the pocket for kick, snare and hihat separately....
E poi ditemi che la cosa non esiste!! <)
Un caro saluto a tutti
Stefano


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