Da Non Perdere Fabrizo De Andrè, la mostra. A Milano dall’11 marzo
Ha girato l’Italia e conclude il suo lungo cammino a Milano la mostra Fabrizo De Andrè un omaggio al genio di Faber attraverso il racconto della sua vita, della sua musica, delle esperienze e delle passioni. “Sentii fin da subito che il mio lavoro doveva camminare su due binari – diceva De Andrè del proprio mestiere – : l’ansia per una giustizia sociale che ancora non esiste e l’illusione di poter partecipare, in qualche modo, a un cambiamento del mondo. Quest’ultima si è sbriciolata presto, la prima, invece, rimane”.
Prodotta da Comune di Milano, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova, dalla Fondazione Fabrizio De André Onlus e da Silvana Editoriale, l’esposizone sarà allestita alla Rotonda di via Besana dall’11 marzo al 15 maggio.

Fabrizio all'epoca de "La buona novella", 1969-70 (foto Barbara Rombi Serra)
Non una semplice sequela di cimeli, d’immagini, oggetti e musica, ma un percorso costruito come esperienza emozionale, che permette ai visitatori di mettersi in relazione con la vita, le opere, la musica e le parole di Faber.
E si parte dai temi che gli furono cari: Genova (una madre), l’amore, le donne, l’anarchia e la libertà, gli ultimi, la guerra, la morte e vicende del suo tempo, che Faber colse e interpretò con sensibilità estrema.
Poi l’immersione nella musica: si sceglie una delle copertine dei dischi di de Andrè si appoggia su un supporto interattivo ed ecco la ricostruzione attraverso interviste, testimonianze dei collaboratori e spezzoni dei concerti, del contesto storico-sociale in cui il disco è stato prodotto e le ispirazioni che hanno portato alla realizzazione delle canzoni. In mostra anche tutti i dischi originali, 45 giri e LP, matrici dei primissimi incisi, test pressing, spartiti vari e altre rarità, e una serie di portfolio con immagini dei fotografi che hanno seguito da vicino la sua vita (Mimmo Dabbrescia, Cesare Monti, Luca Gregnoli, Reinhold Kohl, Guido Harari, Francesco Leoni).
E poi la galleria dei personaggi che De André ha creato (Carlo Martello, Marinella, Piero, Bocca di Rosa, Amico fragile) attraverso trenta brani abbinati alle carte dei tarocchi. Caratteri che furono già utilizzati da De André in forma di tarocchi per la scenografia della tournée dell’album “Le Nuvole”.
Innumerevoli sono contributi alla mostra di video di amici e collaboratori di Fabrizio, una raccolta di testimonianze e interviste alla

Fabrizio all'epoca di "Non al denaro non all'amore né al cielo", primi anni Settanta (archivio Mondadori)
quale si aggiungono oggetti, manoscritti, libri annotati, dischi, locandine, fotografie, strumenti musicali ed elementi scenografici per restituire un ritratto intimo A concludere il percorso la proiezione non-stop, della durata di quattro ore, di materiali video che ripercorrono tutta la vita di De André – interviste, apparizioni televisive, concerti. La rassegna, ideata e curata da Vincenzo Mollica, privilegia i contributi inediti e quelli poco conosciuti, alcuni dei quali inseriti per la prima volta in versione integrale.
Nota finale: In occasione dell’apertura della mostra, Corriere della Sera e TV Sorrisi e Canzoni dedicano a Fabrizio De André l’opera “Dentro Faber”, 8 dvd inediti realizzati con Fondazione De André e Rai Trade, in edicola, in tutta Italia, dall’ 11 marzo.
Gli 8 dvd tematici ripercorrono il suo viaggio artistico e umano, con le migliori canzoni, le interviste più significative, numerosi contributi inediti e la voce narrante di Cristiano De André. Ciascun dvd è accompagnato da un libretto con le immagini, gli autografi e gli scritti su Fabrizio. Le prefazioni sono a cura di Aldo Grasso.
http://www.fabriziodeandrelamostra.com
1945. Fabrizio alla Cascina dell'Orto, a Revignano d'Asti, dove la famiglia era sfollata in tempo di guerra (archivio Fondazione Fabrizio De André Onlus)

Fabrizio impara a suonare la chitarra durante una vacanza in Sardegna, Natale 1955-56 (archivio Fondazione Fabrizio De André Onlus)

Fabrizio al suo debutto in concerto alla Bussola, 1975. Ai suoi piedi da sinistra, l'anarchico Pino Masi e il registra Marco Ferreri (foto Olycom)

Fabrizio con Francesco De Gregori in sala d'incisione all'epoca di "Volume 8" (foto Luca Greguoli)

Fabrizio De André © 1975 Luca Greguoli Venini