Autore Messaggio

Indice  ~  Generale  ~  "Life" - L'autobiografia di Keith Richards

MessaggioInviato: 2 gennaio 2011, 0:11
Avatar utenteMessaggi: 4670Iscritto il: 8 luglio 2006, 17:02
sembra che abbia toppato anche sulla formazione dei Rolling al Marquee il 12 luglio 1962 (vedi topic ESORDIO)


Profilo
MessaggioInviato: 2 gennaio 2011, 1:06
Avatar utenteMessaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51
beh spero che non mi abbiano regalato un libro pieno di cazzate...


Profilo
MessaggioInviato: 2 gennaio 2011, 11:19
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Comunque non può ricordare così tante cose di periodi in cui era completamente fuori e mi sembra strano che abbia salvato così tanti "pizzini", dopo tutti i traslochi che ha fatto nella sua vita. Poi, e qui parlo da mamma, un padre non può non sapere dove sia sepolto il proprio figlio. Questa cosa è sempre stata velata dal mistero e sinceramente avrei preferito continuare col mistero, non ne è venuto fuori bene.
Credo che le uniche fortunate siano le figlie avute da Patti che raccolgono quanto il padre ha seminato e vivranno di luce riflessa (almeno finchè il padre è in vita). Mentre Angela e Marlon hanno avuto i loro bei problemini.
Comunque nel libro ho ritrovato quello che io ho sempre definito un piccolo teddy boy con vena romantica e che se non avesse trovato Mick alla stazione .......non avrebbe fatto questo libro. ;)


Profilo
MessaggioInviato: 3 gennaio 2011, 23:29
Avatar utenteMessaggi: 4670Iscritto il: 8 luglio 2006, 17:02
Camillo Langone (un fan dei Rolling Stones - l'ho scoperto sulla sua pagina Facebook)su IL FOGLIO cita Keith Richards

1 gennaio 2011
Aldo Cazzullo, sei l’ultimo dei giapponesi anzi dei piemontesi, ancora ti ostini a scrivere libri che cercano di resuscitare il cadavere nient’affatto squisito di nome Risorgimento. Prova a leggerti “Life”, l’autobiografia di Keith Richards pubblicata da Feltrinelli. A pagina 281 il glorioso chitarrista racconta di quando, estate 1971, gli Stones impegnati nella registrazione di un disco in Costa Azzurra salivano sul suo motoscafo: “Prendevamo il Riva e andavamo a far colazione in Italia. Il più delle volte andavamo a Mentone, una città praticamente italiana poco oltre il confine francese per chissà quale bizzarro trattato”. Se ci è arrivato Keith Richards, a intuire che l’Unità d’Italia è stata fatta a spese dell’Italia, che a forza di trattati bizzarri e spedizioni criminali la patria si è ristretta anziché accresciuta, secondo me, se ti impegni, potresti arrivarci anche tu. E’ il mio augurio per il tuo 2011.

© - FOGLIO QUOTIDIANO
di Camillo Langone


Profilo
MessaggioInviato: 4 gennaio 2011, 0:31
Messaggi: 209Località: AcirealeIscritto il: 3 giugno 2010, 22:53
Ho finito il libro...

Che dire?

Mi era piaciuto più l'inizio... Poi troppo indulgere sulla droga, troppi attacchi trasversali a Brian e Mick, troppe arie di chi si sente al di là del bene e del male.
Viceversa ho trovato grandiosi gli omaggi a eroi misconosciuti del rock e del blues, che sono sembrati davvero sinceri.

Avremo mai la biografia di Mick? Mi piacerebbe sapere la sua replica. Magari, se faranno sul serio un mega studio di registrazione internazionale ad Acireale (c'è un progetto di uno sceicco di Abu Dhabi) finirà che lo incontro e gli chiedo all'impronto il suo parere (se è vero quello che Keith dice di Mick, lui chiamerà i carabinieri) :lol:

N.B. Avevo notato anche io l'affermazione di Keith su Mentone...


Profilo
MessaggioInviato: 5 gennaio 2011, 14:21
Messaggi: 851Località: CagliariIscritto il: 14 novembre 2006, 21:20
@ Wild Slivovitz
Ciao Derek, ben svegliato :D L'edizione italiana è uscita per la Feltrinelli.
Io sto facendo la lettura comparata, e mi pare che la traduzione italiana sia abbastanza fedele anche se, ovviamente, non sempre rende appieno le sfumature. Ad esempio, le frasi my closest pale, riferita a Bobby Keys, e I'm still his mate, riferita a Mick, vengono tradotte entrambe con il mio migliore amico, e la cosa non mi convince perchè per quanto riguarda Bobby secondo me Keith voleva sottolineare la particolare affinità che c'è tra loro due per il fatto di essere nati a poche ore l'uno dall'altro, cosa che infatti viene specificata subito dopo. Ripeto: so di essere malata :lol:
Baci Daniela <)


Profilo
MessaggioInviato: 7 gennaio 2011, 17:15
Messaggi: 2143Località: trevisoIscritto il: 24 febbraio 2006, 0:28
No,non sei malata! ho notato anch'io la foto al contrario,non mi tornava il braccialetto su quel polso..ciao


Profilo
MessaggioInviato: 9 gennaio 2011, 20:24
Messaggi: 3367Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Chi si aspettava, leggendo il libro di Keith Richards, di avere in mano il manuale per giovani marmotte, è rimasto sicuramente deluso. Infatti chi si scandalizza per il fatto che Keith parla del suo rapporto con la droga come credo, nessuno abbia mai fatto, è meglio che butti il libro in una pozzanghera vicino a qualche fabbrica abbandonata in attesa che venga fatto a brandelli da cani randagi. Io trovo che mettersi a nudo scrivendo in modo cosi' diretto la propria vita sia ammirevole e non è cosa da tutti anzi, spesso gli artisti raccontano quello che vogliono nascondendo i lati piu' oscuri della loro esistenza per paura di perdere pubblico e contratti lucrosi. Ritenere che il libro di Keith sia in qualche modo un messaggio ai giovani per indurli all'uso di stupefacenti non è solo ridicolo ma è ammantato del piu' retrivo conservatorismo bacchettone che si possa immaginare. Il fatto che Keith facesse uso di sostanze particolari era un suo problema, una sua scelta e non si puo' imputargli per questo di essere uno che incita i giovani a farlo. E' una scelta personale, non un'imposizione, nessuno ti imponi di fare uso di stupefacenti, per cui trovo fuori luogo questa affermazione gratuita. Il libro va preso per quello che è, nel suo spirito anarchico e nella sua essenza che è la stessa che troviamo nella musica degli Stones e nel loro approccio verso il mondo giovanile e le istanze di ribellione, nel contesto dell'epoca, assolutamente rivoluzionario e innovativo. Una cosa poi molto importante che si evince da queste pagine è la grande umiltà di Ketih nell'aver studiato, ascoltato, sperimentato e, soprattutto, imparato da altri grandi musicisti, le tecniche per suonare la chitarra e fare musica che gli ha permesso di arrivare poi a creare e inventare il sound inconfondibile e inimitabile dei Rolling Stones con il quale tutti hanno dovuto, prima o poi, fare i conti. Da discepolo umile dei grandi bluesman americani a maestro per tantissimi che spesso, senza umiltà e pudore, si credevano e si credono, anche oggi, di essere gli Stones e masticano a vanvera la parole rock e blues senza saperne nemmeno le origini, le radici e il messaggio culturale in esso contenuto. Questo libro oltre a farci capire la forza culturale e la grandezza artstica dei Rolling Stones, è un formidabile spaccato su gli anni 60 e 70 cosi' prolifici di grandi artisti e musicisti che gli Stones hanno incontrato sulla loro impervia strada. Gli Stones, piu' di qualsiasi altra band, erano attacati dalla stampa e inseguiti perennemente dalla polizia perchè rappresentavano, con la loro musica e il loro modo di vivere e di portare i capelli, di vestirsi, la faccia sporca e nuda del rock'n roll, erano veramente un simbolo di ribellione contro l'ordine istituito altrimenti non si spiegherebbe tanto accanimento nei loro confronti. E' bene che questo non lo si dimentichi mai, fingendo di metterlo nell'angolo, fingendo di non sapere che facevano uso di "sostanze" per sostenere anche mesi di tour infiniti, pressioni incredibili, per lottare contro la paura di non farcela, di non riuscire piu' a creare, di non riuscire a mantere lo status di piu' grande rock band del mondo. Se non si tengono presenti queste cose, allora non so di cosa si stia parlando ed è singolare che ci stupisca oggi di fatti arciconosciuti da sempre. Gli Stones sono questo, Keith è questo. Il rock è questo. I loro dischi, la loro musica è questo. A mio avviso, questo libro va letto e assimilato per quello è con tutte le implicazioni e i risvolti sociali in esso insiti, non va giudicato secondo un metro moralistico, men che meno secondo criteri deontologici. Gli Stones sono stati anche spietati quando si è trattato di buttare fuori Brian dal gruppo ma era una scelta necessaria, la band doveva andare avanti non poteva permettersi di avere dei pesi morti al suo interno. Il momento era troppo importante per perdersi in cazzate da ragazzi viziati nullafacenti ma per questo io non li giudico, la storia non si giudica se ne prende atto e basta. Brian era ed è un grandissimo, il biondo che tutti ci fa sognare ancora, il musicista anarchico, senza regole, fragile, complicato e tremendamente solo ma la sua corsa negli Stones era finita. Le tante vicende raccontate in modo sincero da Keith sono solo una parte credo di tutta una vita "estrema" che certo ha anche riflessi inquietanti ma che tutti in fondo invidiamo. Un libro che va riletto come va riascoltato piu' volte ogni capolavoro di questa incredibile band per respirarne il profumo, l'essenza, l'infinita energia. La loro storia continua............

rosso57


Profilo
MessaggioInviato: 9 gennaio 2011, 20:32
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
...Speriamo che la loro storia continui con qualche disco e qualche concerto in piu' degli ultimi tre anni e mezzo, va be' che vanno capiti...Sono dei ragaaaazzi,hanno tanto di quel tempo davanti a loro!!


Profilo
MessaggioInviato: 9 gennaio 2011, 22:47
Avatar utenteMessaggi: 248Località: padovaIscritto il: 24 agosto 2007, 15:33
Rosso non sono d'accordo su quello che dici su Brian...( peso morto, ragazzo viziato, nullafacente ecc..) ok su quello che dice Keith sono d'accordo anch'io su molte cose ma non di sicuro non e' la bibbia ;)



Life continua ad essere il bestsellers n 1 in canada

http://www.examiner.com/rolling-stones- ... -list-2011

certo che se prima qualcuno non lo conosceva bene ora Keith sta diventando piu' famoso di Mick....ricordo che fino a dieci anni fa nemmeno molti dj delle radio italiane sapevano bene chi era Keith .....Rolling Stones?? Certo Mike Jagger (e non Mick naturalmente)


Profilo
MessaggioInviato: 9 gennaio 2011, 23:39
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
...E' triste sapere che e' diventato piu' famoso di Mick facendo un altro mestiere, invece di prendere una cazzo di chitarra in mano e fare quello che sa veramente fare...Mick & Keith:e' ora di svegliarsi!!


Profilo
MessaggioInviato: 10 gennaio 2011, 10:21
Messaggi: 3367Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Concordo con Maixile: adesso basta con le chiacchere, vogliamo un disco rock/blues alla Stones e il tour. Alzate il culo e mettetevi on the road lazzaroni!!!!!

rosso57

Alino Brian lo adoro lo sai ma stava disfando il gruppo con le sue paranoie.


Profilo
MessaggioInviato: 12 gennaio 2011, 16:38
Avatar utenteMessaggi: 248Località: padovaIscritto il: 24 agosto 2007, 15:33
Stavo pensando a proposito di biografie:" Stone alone " di Bill e' mai stata tradotta in italiano?


Profilo
MessaggioInviato: 12 gennaio 2011, 18:12
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Purtroppo no!


Profilo
MessaggioInviato: 16 gennaio 2011, 17:23
Avatar utenteMessaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51
una delle cose che mi è dispiaciuta, leggendo questo libro, è che viene fuori che in diverse occasioni Mick Jagger è stato davvero un cretino.
Mi dispiace dirlo perchè è uno dei miei cantanti preferiti, ma quando uno è cretino è cretino.


Profilo

Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per:

Tutti gli orari sono UTC +2 ore [ ora legale ]
Pagina 23 di 28
413 messaggi
Vai alla pagina Precedente  1 ... 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26 ... 28  Prossimo
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite
Cerca per:
Apri un nuovo argomento  Rispondi all’argomento
Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
cron