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Indice  ~  Get Off Of My Cloud  ~  Ozzy Osbourne, recensione nuovo album

MessaggioInviato: 24 settembre 2010, 13:40
no a milano no...io ho visto i sabbath ad un monster in germania ora sai anche te che lo chiamano gods of metal... ma negli 80 caspita ^^... si Iommi suona bene ...per aver poi quel problema alla mano... le pentatoniche te le fa sentire bene... anche sabbath bloody sabbath e' un buon disco pure vol. 4 ...in genere a me piacciono i sabbath Osbourniani piu' che Gillan , Dio , Tony martin ecc ecc anche Ray gillen ha cantato con loro ...era bravo davvero i suoi due dischi con i Badlands son davvero belli specie l'omonimo ;)
LENNON <)


MessaggioInviato: 24 settembre 2010, 14:25
Avatar utenteMessaggi: 4750Iscritto il: 29 ottobre 2007, 20:25
ma i Badlands esistono ancora? non erano male.....sono daccodo con te il miglior periodo dei Sabbath rimane con Ozzy però anche Con il Grande Dio specialmente heaven and hell( grandissimo disco altro che giuggiole ) una voce grandiosa un personaggio grandioso umile e manco se la tirava.....Gillan sta bene con i Deep Purple( anche questi sempre in tour e mai fermi )!


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MessaggioInviato: 24 settembre 2010, 14:38
no i Badlands oramai non esistono piu' da Dusk...gillen e' morto , Eric singer e' nei Kiss e Jake e. lee suona come solista. Ronnie si a lavorato con loro , bravo nulla da dire ma credo che tutto la si trasformi in un project un b-side piu' che Black sabbath , la voce anche se e' bella puo' snaturare completamente la band. Gillan invece secondo me dovrebbe smettere persino di cantare ...io non lo sento piu' brillante.
LENNON

ps: avrei visto meglio un gary moore piu' tosto che un steve morse.... bravo veloce ma troppo moderno anche quello snatura ...sempre nella mia opinione personale ^^ <)

LENNON


MessaggioInviato: 24 settembre 2010, 14:59
Avatar utenteMessaggi: 4750Iscritto il: 29 ottobre 2007, 20:25
gary moore è un grande però a me steve morse piace lo considero un gran chitarrista e musicista meglio sicuramente di altri magari con più fama ma con meno talento......poi è una persona umilissima gentilissima un vero signore( parlo così perchè "conosco di persona" lui i deep, e altri ancora compreso il grande tomi iommi ho avuto anche questa fortuna )! Gillan ormai canta come canta ma almeno non si prende lunghe pause e cazzeggi vari, ma sta li sempre nel palco con i Deep purple e sia come solista ce solo da levarsi il cappello, e poi anche lui un signor uomo di una disponibilità incredibile!


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MessaggioInviato: 24 settembre 2010, 15:30
occhio pero' wicked a non confondere mai la professionalita' con la personalita' son due cose distinte e separate. conosci i purple di persona? io ho conosciuto in un clinic di drum Ian paice con la foto assieme. ma guarda che e' normale sai perdere smalto a piu' di 60 anni...la voce si puo' rovinare per mille e mille motivi. non e' che siccome Gillan ha fatto parte dei purple come singer di prima linea sia ora idoneo al suo compito...tu davvero lo senti ok?.....
poi sai invece Steve e' davvero tecnico se tu suoni...lo vedi immediatamente.... meno tecnico e piu' espressivo invece vedo altri ...se ti dico blackmore , a te sembra che Morse abbia la sua espressivita' o e' piu' freddo? io le cromatiche ( scusami ma non so' dirtelo in altri modi meno tecnici) non le ho mai viste fare a blackmores. prendi angus e tutti i chitarristi che scendono dal blues saranno meno tecnici . i deep almeno da quello che ho sempre sentito hanno anche sfumature difficili ma forse non da parte della sezione chitarra ,ma proprio da Ian paice che con una gran cassa un rullante ,un muto due piatti compreso il charleston fa strage di paradeadles e sincopati... il resto siamo sempre sullo standard rock semplice.

LENNON


MessaggioInviato: 24 settembre 2010, 17:48
Avatar utenteMessaggi: 4750Iscritto il: 29 ottobre 2007, 20:25
con steve morse non facevo confronti dicevo semplicemente che è un gran chitarrista meglio di tanti altri, e non è solo un virtuoso ma ben altro!! certo non centra nulla con blackmore sono pienamente daccordo anche se la personalita appunto di Blackmore in certi momenti fa anche "cagare" ne ho subito le "conseguenze" anche di persona da questo signore......guarda che io non sono per i chitarristi ipertecnici tanto che sono innamorato di Keih Richards che rimane il mio idolo di sempre, ma non posso non riconoscere altri artisti se anno grande talento sarei ipocrita e non onesto con me stesso!!! siano un po off topic riprendiamo da Ozzy Osbourne lennon che è meglio :cool:


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MessaggioInviato: 24 settembre 2010, 19:37
Si ok.. ;) behh Osbourne a sempre avuto guitars player bravi ..da Randy a qust'ultimo che riconosco la qualita' chitarristica , Scream e' un dissco diverso dal penultimo che sempre secondo me e' stato un flop ecclatante ..parlo di black rain stavolta, Scream invece mi suona si meno anonimo , ma io sinceramente lo sento un po' troppo effettistico ed articolato... succede questo a me , lavori come bark at the moon, the ultimate sin , anche piu' recenti tipo no more tears, quello gia' citato no rest for the wicked con l'entrata di wylde.... certo facevo meno fatica ad assimilare il tutto... sti' ultimi lavori alle mie orecchie sento che resta solo la sua traccia vocale, solo unicamente ed e' logico il suo timbro canoro tutto qua , ma non il suo stile, preciso sempre personalmente parlando della sua musica, ho l'impressione che sia forzata da Sharon , ma perche' alla fin fine francamente e' cosi' si e' visto e sentito parecchie volte.

LENNON


MessaggioInviato: 30 settembre 2010, 11:47
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
Ozzy Osbourne

Ozzy Osbourne + Korn live @ PalaSharp - Milano, 22 settembre 2010

Milano 22/09/2010

Arianna Mossali

L’estate volge al termine, le giornate iniziano ad accorciarsi inesorabilmente, e insieme all’incipiente oscurità arriva a Milano il Principe delle tenebre per antonomasia.
Fondatore degli intramontabili Black Sabbath, creatore dell’heavy metal, impagabile commediante e provocatore, nonché divinità semiufficiale di svariati milioni di devoti sparsi per il mondo: Mr. Osbourne non si può definire semplicemente un cantante. A colpi di scandali e dissidi ecclesiastici, folle adoranti e batoste clamorose, questo spiritello folle e incontenibile ha conquistato un posto di diritto tra le icone degli ultimi due secoli, e non solo dal punto di vista musicale. L’ultima leggenda metropolitana che circola sul suo conto – così come su Keith Richards - vuole che un’equipe di scienziati sia pronta a studiare il suo codice genetico, per capire come sia riuscito a sopravvivere: agli eccessi, alle dipendenze assortite (non esiste intruglio chimico che Ozzy non abbia personalmente sperimentato nel corso della sua quarantennale carriera), alle scorpacciate di pipistrelli; a se stesso, ai Black Sabbath e alla tempestosa genesi della creatura metal.

Ebbene, nonostante tutto quello che ha combinato, è più vivo che mai, e in scena sfodera un carisma monumentale e un’energia che certi cosiddetti “musicisti” ventenni, palestrati e salutisti se la sognano; tanto che, mentre gli spettatori più attempati accusano i primi acciacchi dell’età e si tengono prudentemente alla larga dalla bolgia delle prime file, ci si ritrova a pensare che, dannazione, qualche cosa di soprannaturale quest’uomo deve pur averla.
Le truppe osbourniane raggruppano diverse generazioni: tra i più giovani accorsi al PalaSharp ci sono, probabilmente, anche numerosi estimatori degli americani Korn, chiamati ad aprire lo show del Madman. Gran concerto anche per loro: anche chi non impazzisce per il loro metal di stampo molto “moderno” non può che convenire che Jonathan Davis, che balla, salta, ringhia e scuote i dreadlocks senza tregua per un’ora, è un vero animale da palcoscenico. Particolarmente apprezzate Beatin’ Me Down, Did My Time, la cover di One dei Metallica e, naturalmente, l’immancabile Freak On A Leash.
Ma sta per arrivare il momento del mattatore della serata.

Alle 21,30 spaccate, a luci ancora accese, mentre il pubblico – che probabilmente non fa troppo affidamento sulla puntualità delle rockstar, vedi i Guns’n Roses qualche giorno fa – si sta godendo una meritata pausa, ecco rimbombare nel PalaSharp una potente voce fuoricampo. Quella voce, unica e inconfondibile: “CAN YOU FUCKIN’ HEAR ME?!?!”. Boato, delirio, ovazione, come da copione. Che Ozzy sia.
Il Madman irrompe sul palco, più sobrio rispetto ad altre occasioni (salvo per la sfavillante magliettina decorata con ali d’angelo) e chiarisce subito le sue intenzioni: “The crazier you get, the longer we will play”. L’accordo è sottoscritto con entusiasmo dagli spettatori, che non esitano a scatenarsi sulle note di Bark At The Moon. Segue il nuovo singolo Let Me Hear You Scream, sorprendentemente più heavy dal vivo rispetto alla versione studio: merito soprattutto di Tommy Clufetos che picchia come un indemoniato sulla batteria, accompagnato da Blasko, Gus G. e Adrian Wakeman; merito anche di un’acustica miracolosamente all’altezza e, ovviamente, di Ozzy: gli anni passano e magari la voce ha perso un po’ di smalto, ma se non altro le sue famigerate stecche stasera sono solo un ricordo.
In teoria, il concerto dovrebbe presentare il nuovo album Scream, ma lo spazio maggiore è concesso, com’è giusto, alle tante pietre miliari che Ozzy ci ha regalato in quasi mezzo secolo di grande rock. E allora largo a Mr. Crowley, Fairies Wear Boots (un pezzo di storia!), e Suicide Solution. Inutile dire che Ozzy si sente in obbligo di movimentare un po’ la situazione, e quindi, per la disperazione degli inservienti, si impossessa di un manicotto antincendio, con le conseguenze che si possono immaginare: il Madman armato di un estintore a schiuma è, praticamente, un pericolo pubblico, ben più di un incendio (gli spettatori delle prime file avrebbero qualcosa da dire al riguardo), ma, per par condicio, provvede egli stesso a rinfrescarsi le idee con parecchie secchiate d’acqua.

Momento di commozione generale quando Ozzy dedica Road To Nowhere al suo “caro amico Ronnie James Dio”, l’altro padre nobile del metal, scomparso lo scorso maggio. E’ poi la volta di Shot In The Dark, e Ozzy ne approfitta per presentare i suoi musicisti e concedere loro un congruo spazio per i rispettivi assoli. Poi torna in scena e... “I AM THE IRON MAN!!!”. Non c’è altro da aggiungere, e il pubblico del PalaSharp è nuovamente fuori di testa. Si prosegue con I Don’t Want To Change The World e Killer Of Giants. Crazy Train sembra dover chiudere il concerto, ma, memore della promessa fatta all’inizio, Ozzy deve cedere alle pressanti richieste dei suoi fan, e scende nuovamente in campo con Mama I’m Coming Home. Ma “Mama” dovrà attendere ancora qualche minuto per vederci arrivare a casa, perché un concerto del Madman non può dirsi tale senza l’irresistibile Paranoid e la massiccia War Pigs, che puntualmente arrivano. E questa volta è veramente finita.

Alla faccia di chi lo ha dato svariate volte per morto, moribondo, scoppiato e/o svenduto alla macelleria dei reality show, vedere Ozzy così in forma è una gioia per gli occhi e per il cuore. E siamo certi che, se mai gli scienziati riusciranno a scoprire il segreto della sua pseudo-immortalità, ci sarà gente che litigherà per impossessarsene.

(25/09/2010) - ©2002 - 2010 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati


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MessaggioInviato: 1 ottobre 2010, 10:05
la tua recensione live di osbourne mi e' piaciuta ... l'ho letta davvero volentieri ...in gamba ;)

Lennon <tele <)


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