Bruno, un uomo sulla cinquantina, con dei modi ed una parlata da gangster in pensione, dal passato turbolento e dal presente altrettanto losco, nonché mio carissimo amico ed amante della musica, me lo ripeteva da anni: ASCOLTA BOB SEGER! – che in napoletano, unica lingua con la quale il caro Bruno se la cava bene, suonava pressappoco così: SIENTETE A BOB SIGHèR, con l’accento rigorosamente sull’ultima sillaba.
“forse stai confondendo con Pete Seger, vedi bene” gli dicevo io
No, no, t’aggio ditto Sighèr.
Erano gli anni in cui la radio e la tv erano infestate da una canzoncina del cazzo di un certo dj che si chiamava Bob Sinclar o qualcosa del genere, ragion per cui, io, ancora molto somaro nella ricerca delle informazioni sul web, mi imbattei ripetutamente in questo soggetto mentre googlelavo. Tra l’altro, Bruno non m’aveva dato il nome corretto dell’ “originale” Seger (se con l’italiano stenta, vi lascio immaginare con l’inglese…), per cui il tutto si risolse in un nulla di fatto, non ne parlammo più e lentamente me ne dimenticai del tutto.
L’hanno scorso mi trovavo con la mia ragazza in una sala d’attesa di qualche ufficio a Melbourne, dovevamo sistemare qualche faccenda burocratica che c’eravamo trasferiti da poco e mentre aspettavamo il nostro turno guardavo distrattamente la tv che, sintonizzata su un canale musicale, trasmetteva video a ripetizione. Ricordo d’aver pensato che in onda passava tutta buona musica, per la verità. Ad un certo punto partì questa:
http://www.youtube.com/watch?v=691r2DDdWn4Il video mescolava scene di un’esibizione live di Bob Seger con quelle di un film, che poi scoprii essere Risky Business, dove l’attore si lancia in un solitario e buffo balletto nel salone di casa mentre ascolta la canzone.
Fu la classica rivelazione. Sapete quando dicono: ho visto la luce! be’, io mi sentii così. Mi innamorai istantaneamente della canzone, di quel suond così genuino e di quel testo gridato con passione, gioia e rabbia insieme – di cui già al primo ascolto afferrai tutto – e che pareva rivolgersi direttamente a me:
“Prendo quei vecchi dischi dallo scaffale
Mi siedo e li ascolto da solo
La musica di oggi non ha la stessa anima
Mi piace il buon vecchio rock’n’roll
Non cercare di portarmi in discoteca
Non riusciresti a mettermi in pista
Tempo dieci minuti ed infilerei la porta
Mi piace il buon vecchio rock’n’roll”
Cazzo, questo ce l’ha con me – pensai – sta parlando di me, per dio! E mi tornò in mente il consiglio del vecchio Bruno e mi fu tutto chiaro: aveva, quel figlio di puttana aveva ragione!
Il giorno seguente stesso, di buon mattino, mi recai al negozio di dischi ed iniziai la conoscenza e lo studio di questo nuovo amico. Presi una compilation di due cd che raccoglieva il suo meglio del meglio. E la consumai. Mi resi rapidamente conto che Bob Seger non aveva indovinato solo una canzone. I brani della compilation mi piacevano tutti! E mi piacevano tanto.
Col tempo mi sono procurato quasi tutta la sua discografia e con piacere e sorpresa ho scoperto un musicista che mi fa impazzire, a 360 gradi.
Bob Seger suona e compone una miscela di rock’n’roll primordiale misto a blues, con qualche puntata nel cuontry e nel soul. E’ esattamente il genere di musica che, negli anni, ho eletto a mio preferito in assoluto. Nelle sue canzoni ci sono i The Band, i Creedence, un po’ di Gram Parsons, gli Eagles, un tocco della Steve Miller Band… insomma, il meglio della musica americana del 900. Ha una voce potente e sporca, a volte dolce e disullusa, con la quale ci canta delle strade polverose dell’america, dei suoi bar, delle donne venute e andate e delle donnacce in stile honky tonk women. Musica on the road, da motociclisti un po’ ubriachi… tutte cose mi piacciano tanto…
Dall’inizio della sua carriera, caso più unico che raro per i musicisti come lui in attività da quasi 50 anni, sarà perché fa costantemente affidamento ad una tradizione musicale che non può deludere, non ha mai sbagliato un colpo. Si, c’è qualche album appena sufficiente – specie dalla metà degli ottanta in poi - ma nessuna ciofeca. E poi ci sono una serie di capolavori. Dal 71 con Brand New Morning scrive una serie di album, almeno fino a The Distance dell’82, tra cui scegliere il mio preferito in assoluto mi è praticamente impossibile. Beautiful Loser, Stranger in Town( col trittico iniziale Holliwood nights, still the same e old time rock’n’roll), against the wind (per favore, ascoltatevi FIRE LIKE con le armonie vocali degli Eagles), night moves, back n 72 ed il già citato the distance,un album dai solchi country in piena epoca di sinthetic pop e disco music. Anche per questo lo ammiro tanto.
Nei suoi dischi non esistono riempitivi o canzoni buttate lì tanto per. Sono tutti album da 9/10 canzoni, 40/45 minuti di musica e tutte pezzi validi, buoni. In ognuna di esse Seger e i musicisti di turno (tra un po’ arriviamo pure a loro) danno il massimo e si sente. Per questa ragione, per Seger più che per qualche altro artista, limitarsi ad un greatesthist è veramente riduttivo e si rinuncia all’ascolto di perle di inestimabile valore (tanto per fare un esempio, sentitevi sunspot baby dall’album Night Moves!!!). Gli album della decade seventy vanno ascoltati tutti, non ci sono ragioni!
Dietro tanta grazia non si cela, ovviamente, un unico talento. Non di certo meno bravi ed importanti di lui sono l’ottima Silver Bullet Band, presente praticamente sempre, ed il contributo in alcuni album della mitica Muscle Shoals Rhythm Section che ha contribuito a dare alle composizioni di Seger qual profumo e quel sapore unico al mondo e che si trova esclusivamente nel sud degli Stati Uniti (gli Stones ne sanno qualcosa…).
Bob Seger in generale, non è molto popolare in Europa (men che meno nel nostro paese, dove se vai in giro a chiedere di lui 9 persone su dieci inizieranno a fischiettare l’irritante motivetto della canzone del dj che vi dicevo prima…). Molta più successo di lui l’ha riscossa per esempio uno come Springsteen, artista per certi versi simile, ma che per quanto mi riguarda, con la sua cazzo di batteria elettrica e quel modo di suonare lascivamente mainstream, sta diverse spanne sotto al vecchio Bob. In America (e, come ho avuto modo di scoprire, anche in Australia) è leggenda assoluta, molto conosciuto ed apprezzato.
Mi meraviglio di me quando penso che ho vissuto per tre decadi ignorando beatamente l’esistenza di Bob Seger.
Se lo conoscete già, non v’ho raccontato nulla di quanto voi stessi abbiate già avuto modo di constatare, se non lo conoscete bene o non lo conoscete affatto ed amate la musica, seguite il consiglio di Bruno:
SENTITEVE A BOB SIGHèR!!!