Messaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11 |
The White Stripes
Under Great White Northern Lights (Box Set)
2010 Beggars Banquet
Nicholas Matteucci Dopo il secondo album con i Raconteurs e l'esperimento Dead Weather, Jack White si ripresenta anche con la sua band principale, i White Stripes, non (ancora) con un nuovo disco di inediti, bensì con un cofanetto che celebra i 10 anni di attività della fortunata accoppiata tra lui e l'ex coniuge (anche se Jack la chiama sorella) Meg White. Al posto di un semplice cd+dvd, la formula del progetto in questione è di gran lunga più ambiziosa, si tratta infatti di un cofanetto contenente un cd e un dvd (live), tratto dal concerto in Nova Scotia (Canada) più un altro dvd documentario, il tutto a cura di Emmett Malloy (che ha già collaborato con Ben Harper, Wolfmother, Metallica, Oasis e altri). Il documentario, che è stato presentato in esclusiva al Toronto International Film Festival, ritrae le escursioni e i dietro le quinte nell'arco di tutto il tour del 2007, che ha visto il duo di Detroit girare in lungo e in largo il territorio canadese con i suoi splendidi paesaggi. Ad impreziosire ulteriormente l'offerta ci sono anche tre vinili con altre tracce live e un libro di suggestive immagini, immortalate dalla fotografa Autumn De Wilde (una predestinata, nata a Woodstock nel 1970, suo padre Jerry è noto per il set fotografico di Jimi Hendrix al festival di Monterey), la prefazione invece è stata scritta da Jim Jarmusch (autore e regista del film Dead Man con Johnny Depp) che aveva già collaborato con i White includendoli in uno dei cortometraggi che componevano la pellicola Coffee And Cigarettes.
Il concerto si apre con un intro di cornamuse, strumento già familiare nella produzione degli Stripes come testimoniano i pezzi Prickly Thorn, But Sweetly Worn (eseguita da Jack al mandolino e con la cornamusa in sottofondo nel concerto in questione) e St. Andrew (contenuta nell'album Icky Thump, ma non presente in scaletta). Come da tradizione il primo pezzo è un esplosione di suoni e rumore; Let's Shake Hands, oltre ad avere un impatto incredibile, è un esempio perfetto dello stile White Stripes, o meglio di Jack, chitarra distortissima, sound blueseggiante molto sporco misto a riff e assoli veloci e acidi, così come in When I Hear My Name, il penultimo pezzo. La selezione dei brani è una buona sintesi di ciò che rappresenta questa band nel panorama musicale moderno, un perfetto tramite o punto di partenza per un ascoltatore di musica medio o principalmente attento alla scena mainstream che, nella migliore delle ipotesi, dopo aver ascoltato i White Stripes forse prenderà in considerazione l'idea di andare a risalire fino a quelle che sono le sorgenti dello stile di Jack White, vale a dire i fondamenti del blues, del country e del folk, come testimoniano le cover di Robert Johnson (purtroppo assenti nel cd), Dolly Parton (la struggente Jolene invece non poteva mancare) e Ball & Biscuit (qui eseguita in versione originale, ma che ricorda un'ulteriore consacrazione per Mr White, nel 2004 infatti è la eseguì addirittura con Bob Dylan, al quale rende tributo eseguendo un breve scorcio di BlackJack Davey e One More Cup Of Coffee, parti purtroppo non incluse nel disco). Non a caso ad accorgersi delle sue capacità, ormai non più da scoprire bensì da valorizzare in un momento veramente critico per la musica, sono stati anche i Rolling Stones (che lo hanno ospitato sul palco in occasione del concerto/film di Martin Scorsese Shine A Light, in quell'occasione Jack ha suonato e cantato Lovin' Cup) e non ultimo Slash, che ha indicato proprio White e Matthew Bellamy dei Muse quali migliori chitarristi in circolazione oggi.
Tornando al cd, tra le canzoni non ancora citate spiccano la travolgente Black Math, le psichedeliche Union Forever e Icky Thump, la folcloristica Little Ghost con il mandolino, oltre naturalmente ai cavalli di battaglia Blue Orchid, Fell In Love With A Girl, I Just Don't Know What To Do With Myself (cover di Burt Bacharach) e ovviamente Seven Nation Army.
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