Autore Messaggio

Indice  ~  Get Off Of My Cloud  ~  La "grande" Milano!!

MessaggioInviato: 13 gennaio 2012, 21:40
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Eh si, alla fine lo hanno definito questo tira e molla che va avanti da 2 anni, assurdo.


Profilo
MessaggioInviato: 17 gennaio 2012, 14:46
Messaggi: 209Località: AcirealeIscritto il: 3 giugno 2010, 22:53
Per tanti anni sono stato innamorato a distanza di Milano.
Poi ci ho abitato per dodici anni (dal 1985 al 1997), ed è stata purtoppo una cocente delusione. Mi aspettavo una città migliore di tutte le altre e ho invece visto una città in crisi di identità e che andava perdendo, come si è visto, quel sano spirito calvinista che un tempo doveva esserci. Sul piano musicale, però, a quel tempo alcune opportunità in più rispetto al resto d'Italia c'erano, se non altro per la maggiore vicinanza geografica al resto d'Europa. Ma, nel complesso, ho molto sofferto per aver dovuto costatare che quella città che avevo idealizzato e dove avevo voluto andare a vivere e lavorare era in gran parte un bluff.
Ora che faccio la spola tra Roma e Acireale e vedo Milano con un occhio più distaccato ed esterno, ritengo che Milano sia più capace delle altre città nel vendere se stessa, i propri prodotti, il proprio modo di agire/essere. In sintesi a Milano si è capito prima che nella società moderna l'apparire conta più dell'essere (in siciliano si dice: fatti 'a nomina e 'o cucchiti). Nella sostanza, però, il romano (ad esempio, ma anche il napoletano o l'acese) agisce tel quel al milanese, ma non lo dà a vedere, lo fa con un distacco che a un osservatore superficiale può sembrare indolenza o peggio. Questo il milanese lo evita accuratamente e dà così un'impressione migliore (ma è solo un'impressione), con tutti i vantaggi conseguenti. In fondo il milanese è più furbo del napoletano!


Profilo
MessaggioInviato: 23 aprile 2012, 21:03
Avatar utenteMessaggi: 4034Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
Concerti, Milano Arena Music: è scontro. La FourOne: 'Cast millantatorio'

23 apr 2012 - E' sempre più confusa la situazione riguardo alla prima edizione del Milano Arena Music, festival destinato a raccogliere l'eredità del Milano Jazzin' Festival che dovrebbe animare le serate della struttura meneghina intitolata a Gianni Brera nel corso del prossimo luglio.

Stando a quanto comunicato dal Comune lo scorso venerdì, il bando di gara per organizzare la manifestazione - al quale hanno preso parte solo due candidati - è stato vinto dalla società Net Service: il cast annunciato, tuttavia, sarebbe già stato fortemente ridimensionato, essendo già giunte in via ufficiale le smentite dai management di Manu Chao e Caparezza, ed essendo molti artisti annunciati in cartellone pronti a seguire le orme dell'ex frontman dei Mano Negra e del rapper di Molfetta.

Rimane poi aperta un'altra questione, ovvero quella dei concerti già annunciati presso l'Arena Civica (organizzati dalla società uscita sconfitta dal bando di gara, almeno stando alle ultime comunicazioni ufficiali, la Four One, in collaborazione con i promoter Live Nation e Vivo Concerti), per i quali sono già disponibili i biglietti in prevendita.

"Abbiamo costruito un palinsesto di eventi che nascono dalla volontà di fare di Milano un palcoscenico internazionale e un punto di incontro tra le arti", ha fatto sapere Eric Galiani, amministratore delegato di Net Service: "Nel rispetto delle linee guida del bando pubblicato dal Comune di Milano, abbiamo pensato a una programmazione artistica, ad allestimenti tecnici e a un piano di promozione e comunicazione idonei per la città di Milano e per le migliaia di persone appassionate di musica. Milano Arena Music & Arts vive di musica ma non si limita a una rassegna di grandi nomi nazionali e internazionali, ma si affaccia a diverse esperienze musicali ed artistiche (letteratura, fotografia, pittura, arti visive), strizzando l'occhio alle realtà locali indipendenti". E non è finita: Galiani ha assicurato di voler includere nel cartellone la serie di eventi già annunciati, quelli per le prevendite dei quali il Comune di Milano parlò esplicitamente di "truffa". "Candidandoci come organizzatori del MAMA, abbiamo deciso di dare la possibilità di includere nella nostra programmazione tutti i concerti già annunciati. Questa scelta nasce dalla consapevolezza che cancellarli o spostarli causerebbe un disagio sia a chi ha già acquistato i tagliandi che all’immagine stessa della città di Milano. Tale decisone è stata presa in accordo con il team di lavoro, che ci ha sostenuto nella realizzazione del progetto".

Puntuale è arrivata la replica di Vittorio Quattrone, amministratore delegato di Four One, (l'altra società che ha partecipato al bando di gara e che - stando alle ultime comunicazioni - ne sarebbe uscita sconfitta), organizzatore dei "concerti già annunciati" dei quali parla Galiani, che questa versione proprio non la vuole sentire: "Questa dichiarazione è indubbiamente a mio favore, perché in questo modo Net Service si sta sconfessando, ammettendo che tutto il cast artistico presentato in gara sia assolutamente millantatorio. Loro al momento non hanno nessun accordo. Non solo riguardo ai concerti che avevo presentato io, e per i quali sono stato chiamato in causa, ma anche rispetto a quelli annunciati da loro. A me risulta siano già arrivate le diffide di Massive Attack, David Byrne, George Benson, Elvis Costello, Battiato, Caparezza, Manu Chao e Verdena, e presto ne arriveranno altre. Io non capisco, sono allibito. Il cast artistico è stato determinante per la votazione in fase di commissione, e io non riesco a spiegarmi come la commissione abbia potuto dare una valutazione su un cast artistico che, di fatto, non esiste. Perché ci sono delle regole: se si presenta un cast millantatorio, non si può accedere a nessun tipo di votazione. E poi la commissione avrebbe dovuto, prima di annunciare il vincitore del bando, attendere l'esito delle verifiche del caso: il risultato è stato l'annuncio di un cast inesistente", sostiene Quattrone, in questi minuti a colloquio con l'assessore Boeri: "Tutti i concerti annunciati da me sono stati confermati dai management e dai promoter: non ci si può appropriare di una cosa che non si ha. Noi, come Four One, non siamo mai stati contattati, e nemmeno i promoter. Con quale affidabilità si fa vincere una gara ad interlocutori che non sanno nemmeno che certi artisti, come ad esempio Joni Mitchell, non verranno in Italia? Qual è il criterio di serietà utilizzato? Io in fase di commissione ho chiesto una verifica sul cast artistico, perché - ripeto - è millantatorio. Qualcuno mi deve spiegare come, in questa condizione, si possa vincere una gara pubblica. Quando, poi, in Comune sono già arrivate le diffide degli artisti coinvolti, nero su bianco.
Questo dovrà spiegarmi l'assessore Boeri, che incontrerò tra poco. Anche perché il cast artistico, nei criteri di valutazione, influiva anche su altri punteggi, oltre ad avere di per sé un punteggio altissimo. Senza averlo, quindi, non sarebbe stato possibile nemmeno presentarsi al bando".

"Poi voglio sgomberare il campo da qualsiasi equivoco", continua Quattrone: "Allo stato attuale delle cose, nonostante il comunicato del Comune di venerdì sera, non c'è alcun accordo in atto, e la dichiarazione arrivata da Net Service lo dimostra. E poi, anche se fosse, non è possibile fare accordi dopo il bando. Sennò avrei potuto presentare Michael Jackson promettendo di resuscitarlo, per poi - a posteriori - prendere accordi con terzi per cercare di sostituirlo. Lo scopo è chiaramente quello di appropriarsi del mio lavoro, compresi gli eventuali sponsor che io ho e loro non hanno. Il Comune permette davvero di fare questo? Sono fiducioso che Palazzo Marino si ricreda, perché ha tutto il tempo di compiere le verifiche del caso: la gara non è stata chiusa ufficialmente, anche perché adesso, per chiuderla, dovrebbe essere annunciato un cast artistico confermato. Se una società dovesse presentare un progetto migliore del mio tanto di cappello: questo progetto, però, deve essere sostenuto da regole precise e da lavoro svolto davvero. E non mi sembra questo il caso".


Ad oggi, quindi, lo scenario prevede di fatto due cartelloni: il primo, quello organizzato da Four One con Live Nation e Vivo Concerti, mai ufficializzato come bill del festival (e per il quale Net Service si dice disposto a trovare spazio nel proprio calendario, ad oggi non annunciato), che include Joan Baez (il 3 luglio), Cranberries (il 4), Ray Manzarek & Robby Krieger (l'8), B.B. King (il 14), Stone Roses con Mick Jones e Pete Wylie & The Farm (il 17), Alanis Morissette (il 18), Kasabian (il 19), Beach Boys (il 27) e Alice Cooper (il 30), ma annunciato già da tempo e per il quale è già possibile acquistare i biglietti, e il secondo, quello annunciato venerdì da Net Service insieme al Comune di Milano, per il quale non è ancora stata comunicato un calendario e che includerebbe - al netto di ulteriori smentite ufficiali (che, secondo Quattrone di Four One, sarebbero già state recapitate a Palazzo Marino), oltre a quelle fatte pervenire alla nostra redazione dai management di Manu Chao e Caparezza - Massive Attack, Elvis Costello, Joni Mitchell, David Byrne, Verdena, George Benson, Roberto Vecchioni ed un tributo a Lucio Dalla.

© Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.


Profilo
MessaggioInviato: 5 giugno 2012, 11:33
Avatar utenteMessaggi: 4034Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
Milano, il Teatro Smeraldo chiude con una 'notte bianca'. 'Rinascerà altrove'

05 giu 2012 - La chiusura del Teatro Smeraldo di Milano, che dal mese prossimo verrà rimpiazzato da un punto vendita della catena enogastronomica Eataly, verrà celebrata nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio con una "non stop" danzante in programma dalla mezzanotte al sei del mattino, conclusa con una colazione offerta proprio dalla società subentrante (che dovrebbe comunque mantenere uno spazio dedicato alla musica e alle performance artistiche).

"Daremo vita a un grande evento musicale: tireremo via le poltrone dalla platea e faremo ballare tutti quelli che arriveranno", ha spiegato al quotidiano Il Giorno l'impresario Gianmario Longoni, che a tutti i partecipanti regalerà un piccolo lembo di sipario: "Lo divideremo in più di tremila pezzi, quanti i posti del teatro: quello sarà il biglietto valido per assistere alla prima serata dello Smeraldo che rinascerà tra due anni".

Longoni, che continua a gestire il teatro Ciak, è infatti in trattativa con il Comune per l'assegnazione di un terreno, sempre in zona Garibaldi-Repubblica, su cui costruire un nuovo teatro/centro culturale. Ma intanto, polemicamente, non estenderà alle istituzioni locali l'invito a partecipare alla "notte bianca" organizzata per dare l'addio al vecchio Smeraldo: "Perché dovrei? Nessuno ha cercato di trovare una soluzione dopo che è stato proprio un cantiere a rovinare un'attività con trent'anni di successi".




© Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.


Profilo
MessaggioInviato: 17 aprile 2014, 11:42
Avatar utenteMessaggi: 4034Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
sperem.....

Milano, TicketOne progetta l'arena concerti 'Palazzo delle Scintille' a Citylife

Potrebbe diventare - nel caso l'iter di assegnazione del bando dovesse avere l'esito auspicato - un punto di riferimento per la musica live (e non solo) nel centro della città di Milano - dove da tempo promoter e addetti ai lavori lamentano la mancanza di uno spazio del genere - il nuovo Palazzo delle Scintille, struttura concepita per occupare l'ex padiglione 3 della Fiera Campionaria di viale Cassiodoro, a ridosso di Citylife: ad aggiudicarsi temporaneamente la gara per la gestione dell'area è stata TicketOne, società italiana leader nel settore del ticketing e dell’entertaiment. Il progetto presentato prevede la realizzazione di un’arena-anfiteatro da 13.500 posti, dove troveranno spazio aree tematiche e spazi destinati alle famiglie oltre a una Kunsthalle che ospiterà eventi, mostre, ed esposizioni un caffè letterario e un attività di ristorazione aperte alla città.
“La missione di TicketOne è da anni quella di facilitare l’avvicinamento del pubblico agli Eventi ed alla Cultura attraverso le tecnologie, l’e-commerce, la comunicazione ed una rete di distribuzione capillare presente in tutto il Paese", ha dichiarato Stefano Lionetti, Amministratore Delegato di TicketOne: "Per questo motivo abbiamo ritenuto importante e coerente presentare al Comune un progetto per la gestione di uno spazio che potrà essere centrale nella vita della città proprio con riferimento ai temi che sono oggetto delle nostre attività di tutti i giorni. Siamo estremamente lieti dell’esito della gara e del riconoscimento che viene dato al progetto. Siamo cresciuti molto negli anni, non solo nel fatturato e nei volumi, ma soprattutto nell’esperienza fatta relazionandoci con il pubblico e con numerosissimi partner e controparti. Tutto questo consente oggi alla nostra struttura di disporre di un bagaglio ineguagliabile di relazioni e conoscenze che verranno messe a completa disposizione del progetto insieme alla inesauribile voglia di fare di tutti i nostri collaboratori”.

http://www.rockol.it


Profilo
MessaggioInviato: 5 giugno 2014, 19:12
Avatar utenteMessaggi: 4034Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
Concerti a Milano, 33 anni di Scimmie: 'Ma la pensione è dietro l'angolo'

05 giu 2014

E' stato uno dei primi live club all'ombra della Madonnina, le Scimmie, storico locale milanese che domani, 6 giugno 2014, passerà la boa dei 33 anni di attività. E Sergio Israel, il suo fondatore, dalla sala con vista sul Naviglio Grande di grandi ne ha visti passare tanti, anzi tantissimi. "A partire da Ginger Baker", ricorda lui, che ancora oggi tiene il timone del locale: "Che ci spinse a imprimere alla programmazione una svola orientata al jazz, per continuare poi con Jaco Pastorius, che uscì di testa, si mise a suonare la batteria e finì la serata denudandosi sul ponte vicino all'entrata. Poi Ray Anderson, che soffriva di diabete, e che il mio ex socio, Aldo Quinto, soprese mentre si stava praticando un'iniezione di insulina: erano anni duri per chi utilizzava siringhe con una certa frequenza, lui fraintese e non la prese bene. Passò anche un'altro Anderson, Carl, il Giuda del 'Jesus Christ Superstar' broadwaiano di Tim Rice, che - a sua volta - venne a suonare proprio l'anno scorso. E ancora Katie Melua, o Gordon Haskell, per un periodo frontman dei King Crimson, che dedicò una sua canzone a una nostra dipendente che si era appena sposata...".

Questi, però, sono tempi difficili, dove una gloriosa tradizione non basta: "Come vedo il pubblico oggi? Esponenzialmente diminuito man mano che passa il tempo", commenta Israel, "Del resto stiamo vivendo una rivoluzione - quella tecnologica - che sta andando troppo veloce e alla quale siamo giunto meno preparati di quanto i nostri antenati lo furono per la rivoluzione industriale, nell'Ottocento. Non che streaming e download possano fare concorrenza agli spettacoli dal vivo, perché non riesco a immaginare una tecnologia in grado di poterlo fare, ma io li vedo, i ragazzi: si mettono le cuffie collegati ai loro smartphone e si isolano, rinunciando a battere i canali della socialità che facevano di realtà come la nostra dei centri pulsanti della città".

Una situazione difficile e generalizzata, alla quale le amministrazioni comunali, malgrado i proclama e la solidarietà manifestata in frangenti tutto meno che allegri - "Come quando chiusero il Tangram e il Grillo Parlante" (altri due storici locali meneghini, ndr), precisa lui - in concreto stanno facendo poco. Anzi niente. "In 33 anni di amministrazioni ne ho viste cambiare tante, di qualsiasi colore, ma la linea, nei confronti di realtà come la nostra, non è mai cambiata, restando quella di cauta indifferenza, con - come uniche variazioni - vampate di interesse nei confronti dell'aspetto sociale della musica solo in termini di visibilità elettorale e aggregazione di consenso. Ma se penso al confronto con le altre grandi città europee mi vengono i brividi".

Ecco perché, se a Israel si chiede quali siano i progetti per il futuro, la risposta non può che essere una: "Ho 72 anni, più del doppio di quelli delle Scimmie, e sto iniziando a pensare alla pensione. E il testimone lo passerei volentieri, anche subito, se trovassi qualcuno al quale affidare il locale: purtroppo, però, questi sono tempi dove l'industria del live non esercita particolare attrazione verso gli imprenditori. E se non dovessi trovare nessuno al quale affidare il club, non potrò fare altro che abbassare la serranda". Stiamo parlando di un futuro molto prossimo? "No, affatto. Per quelli che sono i miei piani, la questione credo di risolverla a cavallo dell'Expo".


www.rockol.it


Profilo
MessaggioInviato: 15 aprile 2015, 10:53
Avatar utenteMessaggi: 4034Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
come già segnalato ieri da jacopo e Isy in radio....

«Scimmie», la musica è finita <sad

Addio a 34 anni di jazz in città

Sergio Israel: «Rovinati dal caro-affitti e dalle isole pedonali»

L’ultima nota il 17 marzo. Poi, in un insolito silenzio, si sono spenti gli amplificatori e si è abbassata definitivamente la saracinesca su 34 anni vissuti da baluardo della musica dal vivo in città. Migliaia di concerti. Palco ambìto da ospiti stranieri come Laurie Anderson e Pat Metheny. Vetrina di talenti nostrani: qui sono nati Elio e le Storie Tese, Malika Ayane, Bluvertigo, Eugenio Finardi, Le Vibrazioni, Irene Grandi. Delle Scimmie, locale culto della scena jazz (e non solo) milanese, rimane la resistenza artistica e l’homepage del sito «in ristrutturazione» che annuncia importanti comunicazioni. Sono quelle che con amarezza sintetizza il fondatore e storico direttore artistico Sergio Israel: «I costi ormai sono insostenibili, ci arrendiamo».
La resa delle Scimmie è figlia di un percorso ad ostacoli. Negli ultimi hanno provato a resistere a una sequenza di colpi bassi. «Cinque anni fa abbiamo scoperto la crisi economica: poi amplificata dalla nuova licenza che ci ha chiesto di ribaltare la nostra mission, imponendoci lavori per riqualificarci come pubblico spettacolo e non più come ristorante con concertino. Poi è iniziata la crisi del quartiere».
Le continue gimcane tra le isole pedonali. «Soluzioni zoppe che ci hanno man mano tagliato fuori, spingendo la gente altrove: il cantiere di piazza 24 Maggio ha definitivamente chiuso il nostro traffico», spiega Israel, l’uomo che agli albori degli anni ‘80 aprì il locale e lo battezzò scomodando Nietzsche («Una volta eravate scimmie, anche adesso l’uomo è più scimmia di tutte le scimmie»).
Negli ultimi mesi il braccio di ferro con la nuova proprietà: l’affitto raddoppiato. «Avrei sperato di arrivare a giugno, per compiere 34 anni di attività e incassare il tanto ventilato ossigeno di Expo», dice Israel mentre risponde ancora a telefonate di stranieri che vogliono riservare un tavolo nel locale di via Ascanio Sforza. «Colpa» delle guide che per anni hanno messo le Scimmie tra le tappe necessarie per scoprire l’anima culturale di Milano. «Invece, nonostante le illusioni seminate davanti a 10 mila milanesi il giorno dell’elezione, il sindaco Pisapia e la sua giunta non hanno mantenute le promesse di ricostruire e salvare i palchi dove si faceva musica dal vivo».
I vinili autografati alle pareti erano il marchio di una storia musicale che lo rendeva un club di ispirazione newyorchese. Per chi l’ha sempre considerato una bella eccezione alla carestia di palchi a Milano. Per ora non partono campagne ufficiali, il futuro è tutto da accordare. Ora che non c’è più una sede, parte un calendario di eventi satellite promossi e organizzati dalle Scimmie. Lunedì prossimo la direzione artistica dei «Viaggi nel caffè letterario» in un ristorante di via Luini 9. Domenica 26 aprile, dirigendo una serie di live davanti a ogni locale della zona. In attesa di riaprire i giochi, magari emigrando dal lungomare del Naviglio. «Stiamo valutando l’ipotesi di spostarci all’Isola o in piazza Gae Aulenti, dove nonostante i costi d’affitto elevati l’affluenza giustifica gli sforzi». Negli anni le Scimmie è stato un mix di generi e generazioni, padre e figli, giovani e vecchi, ricchi e poveri, sperimentazione e tradizioni. «Il dilemma è se portare la nostra anima in una situazione nuova sia una resa ai tempi o la naturale evoluzione di un percorso acrobatico».


Profilo
MessaggioInviato: 15 aprile 2015, 19:07
Avatar utenteSite AdminMessaggi: 3974Località: MilanoIscritto il: 6 gennaio 2006, 23:20
Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine


Profilo WWW
MessaggioInviato: 15 aprile 2015, 19:59
Messaggi: 49Iscritto il: 13 marzo 2015, 16:38
sono devastata all'idea che non ci siano più' le Scimmie. Era l'ultimo locale non spocchioso di Milano. Ma dove andremo a sentire Isy&company?

[ Messaggio inviato da iPad ] Immagine


Profilo
MessaggioInviato: 15 aprile 2015, 23:48
Avatar utenteMessaggi: 2483Iscritto il: 23 giugno 2006, 1:46
Me lo aveva anticipato Isy qualche settimana fà ma nella mia vita un pò distratta di quest'ultimo periodo mi era scivolato.
Adesso, con quella foto di Jacopo, ho fatto mente locale e ho realizzato quello che quel locale ha rappresentato per noi, per me, negli ultimi 5 anni.
Resteranno legati indissolubili ricordi, legati soprattutto alle iniziative di RSI.
Su tutte la spendida serata del Get Yer Ya Ya' Out, con l'asinello davanti alla porta.
Una serata voluta fortissimamente dal creatore del forum.
Ho conosciuto tantissimi ragazzi del forum in quel buoi locale, sono state tutte serate magiche.
Sicuramente quando tornerò a Milano non mancherò di fare un giro sul Naviglio e mi fermerò a ricordare.
Sici


Profilo
MessaggioInviato: 17 aprile 2015, 16:18
Avatar utenteMessaggi: 2113Località: RomaIscritto il: 8 giugno 2007, 0:58
il mio incontro con LE SCIMMIE, è stato un vero e proprio colpo di fulmine.
E' stato nel 2011, in occasione del V compleanno di RollingStonesItalia. Mi diede l'idea di un locale "intimo", un po' come il FONCLEA a Roma, frequentato da chi vuole solo sentire musica e non semplicemente distrarsi.
E' triste questa moria di locali, locali storici che connotavano positivamente la città musicale.
Avrei voluto tornarci altre volte ma questo non è stato possibile e adesso...peccato...


Profilo
MessaggioInviato: 17 aprile 2015, 16:43
Messaggi: 516Località: MilanoIscritto il: 1 giugno 2006, 21:32
Ho conosciuto il locale Le Scimmie nel 1982, un buon bicchiere di vino e buona musica,
si esibiva un bravo gruppo musicale, di cui non ricordo il nome, che a metà serata ha chiesto al pubblico di proporre qualche richiesta, io ho chiesto " Honky Tonk Women " e ne hanno eseguito una buona versione,
e poi ancora altre occasioni con e senza RSI.
Mi dispiace che chiuda.


Profilo
MessaggioInviato: 28 aprile 2015, 10:09
Messaggi: 220Località: BiellaIscritto il: 8 aprile 2014, 0:16
Mi aggancio a questo post per estendere il problema della musica dal vivo da Milano a tutta Italia.
Proprio questa mattina sulla Stampa di Torino c'è una pagina sull'argomento.
Sentire live nel nostro paese è sempre più difficile,pochi stadi aprono i cancelli e quando lo fanno troppo spesso trovano difficoltà per via degli orari e dei decibel. Palazzetti adatti con un acustica buona sono pochi. Aggiungendo il fattore costi il cerchio si restringe. Ci troviamo così ad assistere concerti in piazze o posteggi dei supermercati con visibilità e acustica pessimi, servizio di accesso,posteggi,igiene non adeguati.
Conseguenza il calo degli eventi. Locali storici come quelli di Milano e in altre città che chiudono. Festival come l'Heineken jammin festival e il traffic di Torino sono spariti altri sono in cattive acque come Arezzo Wave .
Perché secondo voi tutte queste difficoltà? Da quello che vedo posti liberi ai concerti ce ne sono pochi.

[ Messaggio inviato da Android ] Immagine


Profilo
MessaggioInviato: 22 aprile 2016, 11:15
Avatar utenteMessaggi: 4034Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
situazione del nuovo Palalido

Immagine


Profilo
MessaggioInviato: 11 giugno 2017, 12:13
Avatar utenteSite AdminMessaggi: 3974Località: MilanoIscritto il: 6 gennaio 2006, 23:20
Immagine

A Milano ci sarà via Demetrio Stratos
Il 13 giugno intitolazione e serata di musica con gli Area

(ANSA) - MILANO, 09 GIU - Milano rende omaggio a Demetrio Stratos, il musicista italo-greco, con l'intitolazione di una via nel parco del nuovo quartiere di CityLife.
La cerimonia, come spiega una nota di Palazzo Marino, si terrà il 13 giugno e parteciperà anche la famiglia del musicista scomparso nel 1979 a soli 34 anni.
Dopo la cerimonia ci sarà una serata di omaggio musicale a Demetrio Stratos, allo spazio Arianteo a CityLife, dove oltre venti tra musicisti e amici lo ricorderanno, ciascuno a modo proprio.
Al concerto, trasmesso in diretta su Radio Popolare, interverranno i compagni degli 'Area' (Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi, Paolo Tofani), Eugenio Finardi, Ricky Gianco, Carlo Boccadoro, Ida Marinelli, Mauro Pagani, Gianni Emilio Simonetti, Luciano D'Onofrio, Silvia Lelli e Roberto Masotti, Gaetano Liguori, Antonio Oleari, Enrico Merlin, Giorgio Fico Piazza & Band, Pino Scotto, Valerio Scrignoli e Fabio Treves.


Profilo WWW

Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per:

Tutti gli orari sono UTC +2 ore [ ora legale ]
Pagina 4 di 4
60 messaggi
Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4
Visitano il forum: Nessuno e 32 ospiti
Cerca per:
Apri un nuovo argomento  Rispondi all’argomento
Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
cron