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Indice  ~  Get Off Of My Cloud  ~  George Harrison

MessaggioInviato: 17 giugno 2009, 20:22
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Un album postumo di George Harrison
Le canzone saranno completate da Jeff Lynne e da Dhani Harrison

2009-06-17 - Diverse canzoni inedite di George Harrison potrebbero essere raccolte in un album. Al momento della sua morte (avvenuta nel 2001), l’ex Beatle aveva lasciato numerose canzoni incompiute. Su queste tracce sta lavorando il musicista e produttore Jeff Lynne (fondatore negli anni Ottanta del super gruppo Travelling Wilburys e frontman degli Electric Light Orchestra) che con Harrison ha lavorato molto, soprattutto negli ultimi anni di vita. Il progetto di un album postumo dell’artista era già un’idea della vedova di Harrison, Olivia, che sapeva di molte tracce incomplete lasciate dal marito. Alle canzoni collaborerà sicuramente anche il figlio di George, Dhani. Non è la prima volta che Jeff Lyne lavora con le canzoni di un ex Beatles. Nel 1995 produsse “Free As a Bird” con la voce di John Lennon ripresa da un demo registrato nel 1977.


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MessaggioInviato: 22 giugno 2009, 13:37
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Jeff Lynne (Electric Light Orschestra): un album con inediti di Geroge Harrison



Jeff Lynne, leader dell'Electric Light Orchestra sta per registrare un album con alcuni brani inediti di George Harrison. (Fonte: La Repubblica)
© Tutti i diritti riservati. Rockol.com S.r.l.

E poi per chi non ce l'ha consiglio vivamente questo dvd:

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http://www.youtube.com/watch?v=0HSaLdBTYmg


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MessaggioInviato: 25 giugno 2009, 14:13
Avatar utenteMessaggi: 2825Località: SienaIscritto il: 25 agosto 2007, 15:22
l avevo sentita sta notizia....speriamo siano all altezza di completarlo....


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MessaggioInviato: 25 febbraio 2010, 16:54
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Oggi sarebbe il compleanno di Harrison e colgo l'occasione di invitarvi domenica all Harrison Day a Brescia:


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DOMENICA 28 FEBBRAIO - DALLE ORE 18.00
PRESSO LA "CASCINA LA NAVE DI HARLOCK" A BRESCIA località SAN POLO,

Inaugurazione alle 11.00 al Beatles Museum presso il Museo Mille Miglia
a Brescia della Mostra iconografica dedicata a George Harrison

Per ricordare George Harrison il mitico chitarrista solista di Liverpool che fece parte dei Beatles, Beatlesiani d’Italia Associati con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Brescia, propone la sesta edizione del "Concert for GEORGE HARRISON" "ALL THINGS MUST PASS" un incontro culturale musicale molto variegato con la partecipazione di musicisti, artisti e ospiti importanti, dopo la partecipazione dell'associazione al memorabile "Concert for George" alla Royal Albert Hall di Londra nel 2002. Il concerto per George Harrison si terrà Domenica 28 febbraio presso la collaudatissima “Nave di Harlock" a Brescia, adiacente al Parco Ducos in località San Polo. Sono attesi numerosi musicisti, gruppi e tanti graditi ospiti. Eccoli:
Back To The Beatles – Back To The Cavern - BBC- The Beatops - Giorgio Cordini – Joe Damiani - The First of All – Alberto Fortis - Adolfo Galli - Instant Karma - The Ipnotizers -– Mad For Joke - Jury Magliolo – Kevin Magliolo - Menlowe - Poison Apple – Silver - The Twisters - The Triflers - Marshmallow - Redabol – Tristano Giambelli - Tutti Frutti+1 – Marca Zappa & Renata
La giornata servirà, come è tradizione da molti anni della nostra associazione, oltre che per ricordare l'indimenticabile Beatle scomparso nel 2001, e che avrebbe compiuto 68 anni il 25 febbraio, anche per promuovere le iniziative umanitarie dell’UNICEF (l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa dell’infanzia bisognosa a livello mondiale, ma soprattutto ad HAITI dopo il devastante terremoto).
Uno spazio sarà anche dedicato alla promozione delle attività di soccorso della Protezione Civile Italiana impegnata in quello sfortunato Paese dell’America Centrale come facemmo in occasione del terremoto che meno di un anno fa ha semidistrutto L’Aquila e molte località dell’Abruzzo.
Non ci stanchiamo di ricordare che per sostenere tali progetti e attività dell’UNICEF è stato realizzato e prodotto dai Beatlesiani anche il doppio CD "A Day in the Life at Abbey Road" che contiene alcuni brani scritti proprio da George Harrison, grazie anche alle 25 bands italiane che hanno partecipato alla storica registrazione presso gli Abbey Road Studios di Londra.
La giornata "Harrisoniana" sarà anche a favore di ESSERE BAMBINO (l’associazione che fa capo alla Clinica Pediatrica presso l’Ospedale Civile di Brescia e che si occupa dei piccoli sieropositivi) e di ABE (Associazione Bambino Emopatico), con la partecipazione gratuita di tanti amici e musicisti che hanno confermando la loro adesione al progetto e che comunicheremo al più presto sul nostro sito e attraverso i Media.
In seguito al gemellaggio fra Beatlesiani d’Italia Associati ed il Cliff and The Shadows Club, dedicato agli Shadows, mitico quartetto britannico che ha prodotto fantastici brani indimenticabili; un gruppo inviato dal fan club, fuori programma e per celebrare questo evento, ne interpreterà alcuni eguagliando al meglio il sound degli originali.
Al Beatles Museum presso il Museo Mille Miglia di Brescia sarà allestita una mostra fotografica su GEORGE HARRISON che sarà inaugurata alle 11.00 e resterà esposta fino al 31 marzo.
La Filmografia è a cura di Riccardo Russino
Aneddoti “beatlesiani” e quiz di Emilio Sioli
Gli strumenti musicali sono forniti da: Magic Bus, Bottega della Musica, Cavalli Musica.
Il liutaio bresciano Angelo Brodini esporrà alcune magnifiche chitarre acustiche da lui ideate e costruite.
Presenta: Emi Baronchelli.
Direzione artistica: Rolando Giambelli
Per ulteriori informazioni Tel. 030 30 30 92 - www.beatlesiani.com beatlesiani@numerica.it
L’ingresso è libero.


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MessaggioInviato: 29 novembre 2010, 12:21
Avatar utenteMessaggi: 2745Località: ROMAIscritto il: 1 luglio 2007, 12:08
George Harrison

Liverpool, 25 febbraio 1943 – Los Angeles, 29 novembre 2001

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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=SM5Lc3VjJ74[/youtube]

Ma quanto mi piace questa canzone ? Impossibile dirlo......indimenticabile

Prodigalson


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MessaggioInviato: 29 novembre 2010, 12:47
Avatar utenteMessaggi: 1703Iscritto il: 7 marzo 2008, 18:22
George è stato la mia stella polare nella musica.
R.I.P. George !!

Jg <)


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MessaggioInviato: 29 novembre 2010, 15:45
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Poverino, è morto giovane anche lui. Era l'unico Beatles che mi piacesse veramente, lo vatrovavo vero. Beh, anche Ringo non mi dispiaceva, mi pareva l'unico che sembrava "giocare".


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MessaggioInviato: 7 dicembre 2010, 20:53
Messaggi: 2144Località: trevisoIscritto il: 24 febbraio 2006, 0:28
è il mio Beatle preferito


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MessaggioInviato: 16 agosto 2011, 18:43
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
l documentario di Scorsese su Harrison inaugura il festival di San Sebastian

"George Harrison: living in the material world", il documentario di Martin Scorsese sul Beatle Tranquillo, è stato selezionato per inaugurare il festival cinematografico spagnolo di San Sebastian. Il lavoro del grande regista aprirà il Festival Internacional de Cine de San Sebastián il prossimo 16 settembre. "George Harrison: living in the material world" vede contributi di Paul McCartney, Ringo Starr, Eric Clapton, Phil Spector, Tom Petty, Yoko Ono, George Martin e della moglie e figlio di George, Olivia e Dhani Harrison. "George Harrison: living in the material world" a quanto pare non transiterà per le sale; negli States i diritti se li è aggiudicati HBO che trasmetterà il lavoro il prossimo 5 ottobre mentre in Gran Bretagna il DVD è atteso nelle rivendite per il 10 ottobre. "Living in the material world" è peraltro anche il titolo dell'album solista di George pubblicato nel maggio 1973; l'LP fu preceduto dal singolo "Give me love (Give me peace on Earth)". HBO è una delle emittenti televisive via cavo più popolari degli Stati Uniti. Scorsese (Martin Marcantonio Luciano Scorsese, 68 anni), tra le cui opere sono da annoverare anche "The last waltz" sulla Band e "Shine a light" sui Rolling Stones, ha detto: "Quando mi è stata offerta l'opportunità di fare questo lavoro, non ho aspettato un attimo. Trascorrere del tempo con Olivia, intervistare tanti amici di George, riguardare tutto quel materiale, parte di esso mai visto prima, ascoltare tanta musica magnifica...è stato tutto una gioia, un'esperienza che porterò sempre nel mio cuore".

© Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l. (16 ago 2011 )


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MessaggioInviato: 5 settembre 2011, 10:45
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Anche in Europa la grande mostra su George Harrison




Il Grammy Museum di Los Angeles inaugurerà la prima grande mostra su George Harrison il prossimo 11 ottobre. In questo periodo, curiosamente, sono da registrare altre due iniziative sull'ex Beatle: il documentario di Martin Scorsese, del quale Rockol ha diffusamente riferito, e che negli USA l'emittente HBO trasmetterà nei giorni 5 e 6 ottore, e un libro di Olivia, la moglie del musicista, che sarà commercializzato dal 27 settembre. Parte del materiale che sarà esposto al Grammy proviene dalle ricerche effettuate da Scorsese per il documentario.

Le ricerche sono durate cinque anni e, ha detto Olivia, "sarebbe stato un peccato non condividere con la gente tutto il materiale che Marty alla fine non è riuscito ad usare". Bob Santelli, direttore del museo, ha detto: "George era un uomo intensamente spirituale". Molti oggetti fino ad oggi non avevano mai lasciato Friar Park, la straordinaria villa di Henley-on-Thames in cui Harrison abitò fino alla sua scomparsa nel 2001.

Tra i "memorabilia" che sarà possibile ammirare spiccano le sue chitarre, anche quelle suonate con i Beatles, vestiti (anche quello indossato allo Shea Stadium e al concerto per il Bangladesh), testi per canzoni inedite, diari, fotografie e lettere. La mostra "George Harrison: living in the material world" si protrarrà sino al 12 febbraio 2012, poi diventerà itinerante. "Stiamo decidendo in questi giorni in quali città andrà, ma si tratterà di un po' di posti negli USA e poi si fermerà per un po' di tempo in Europa, Londra inclusa", ha affermato Santelli.
© Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.


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MessaggioInviato: 29 novembre 2011, 12:58
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
10 anni fa la sua scomparsa :cry: :cry: :cry:

http://www.rockol.it/addio-georgeharrison/


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MessaggioInviato: 1 dicembre 2011, 14:37
Avatar utenteMessaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11

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MessaggioInviato: 4 dicembre 2011, 21:13
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
IL FILM é GRANDIOSO !!!


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2011, 22:35
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Oggi su Radio Capital (in televisione digitale) gli hanno dedicato un programma.


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MessaggioInviato: 6 gennaio 2012, 18:11
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Within & without George



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Spocchioso e timido, silenzioso e chiacchierone: sarà pure il quiet one, ma George Harrison contiene moltitudini. Da una parte la fama mondiale, il denaro, le donne, la cocaina e dall’altra la riservatezza, la pace del giardinaggio, la meditazione orientale. Chi ha contratto la beatlesitudinis acutis troverà il documentario sulla sua vita a dir poco illuminante. Uscirete dal cinema tramortiti, ubriachi di mille emozioni e riflessioni. Con Living in the Material World, Martin Turbolingua Scorsese si è superato: tre ore e mezzo che scorrono veloci lasciando dietro un ritratto onesto di uno più grandi musicisti del nostro tempo. Che fosse anche tra i più amati lo si legge sul volto degli intervistati: Sir Macca, peace-&-love-Ringo, la moglie Olivia, gli amici Terry Gillian e Eric Idle (Monty Pythons), Jackie Stewart (lo scozzese volante, George era fanatico di formula1), Klaus Voorman (amico di una vita e disegnatore dell’iconica copertina di Revolver). Dagli occhi di Eric Clapton trasuda invece ammirazione, così come da quelli indemoniati di Phil Spector, in versione pre-condanna. Yoko Oh-no, da lei non riesco mai a percepire buone vibrazioni. La sentiamo dichiarare qualcosa tipo: “Ricordo quando io, John e gli altri creavamo Revolution #9… George era così gentile, capiva bene che ero una di loro e mi aveva accettata“. In realtà George era sì gentile ma all’occasione si incazzava: su Mojo di novembre leggo che una volta in studio lanciò in aria la chitarra esasperato da Yoko che cantava lamentosa sopra il suo sound (così sostiene David Dalton della Apple, testimone della scena).

Harrisong, come lo chiamano qui in UK, era la persona accomodante in grado di mettere tutti a proprio agio, la colla tra i due geni in eterna competizione. George Martin ricorda quando durante la prima, tesissima sessione in studio chiese: “Ragazzi, se c’è qualcosa che non vi piace ditemelo”. Harrison rispose: “La tua cravatta tanto per cominciare!” sciogliendo il ghiaccio a modo suo. Macca afferma che i Beatles erano un quadrato: togliendo un qualsiasi angolo tutto sarebbe crollato. Poi rivela che il riff di And I love Her è opera di George: “Avevo suonato solo la melodia e lui inventò quel giro di chitarra che definisce la canzone”. Così lavoravano, John e Paul scrivevano la maggior parte dei pezzi poi li suonavano agli altri due che all’impronta scrivevano le loro parti. Scorsese, bastardo, mostra anche le immagini in cui Macca, maestrino, impartiva ordini a Harrison durante le sessions di Let it Be. Gli album duravano 40 minuti, i geniacci scrivevano capolavori, Ringo doveva avere il proprio brano e Harrisong, frustrato, era costretto a mettere i propri brani in cassaforte (fino all’uscita del meraviglioso disco triplo solista All Things Must Pass).

Divertente quando Eric Clapton spiega delle passioni che divideva con l’amico, in primis le donne. Dopo avere spiegato il casino successo con Patti Boyd, prima sposata con l’uno e poi con l’altro, Clapton inciampa e balbetta imbarazzato quando usa la parola “swap” intendendo che lui e George si erano già scambiati donne in precedenza. Insomma, due delle più commoventi canzoni d’amore mai scritte, Something e Layla (entrambe dedicate alla Boyd), sono state composte da uomini che in realtà tradivano la propria musa. Morale: le canzoni d’amore appartengono più a chi le ascolta che a chi le compone. Fine digressione. E’ fantastico sentire Clapton ricordare la session con i Beatles (grazie a lui While My Guitar Gently Weeps, scritta da George, ha preso la giusta forma in studio) o raccontare di quando ha assistito al parto estemporaneo di Here Comes The Sun. C’è anche una piccola parte per il nostro Red Ronnie, che compare in questo masterpiece con la domanda più stronza che un giornalista possa fare: “Perché suoni, per divertirti?” (lo vedete anche nel trailer qui sotto).

Rivelatorie anche le lettere che scriveva alla madre durante la beatlesmania (nel film sono recitate dal figlio Dhani), oppure i racconti della moglie di Derek Taylor, PR dei Beatles, riguardo epifanici viaggi in acido. Ma oltre il lato fattuale, estremamente interessante grazie alle numerose immagini e filmati inediti, Scorsese esplora soprattutto il percorso spirituale di George: prima un ragazzo di povera famiglia nella Liverpool del dopoguerra, poi uomo di successo che si trova ad odiare la fama. Il denaro lo delude ma allo stesso tempo gli consente di comprare una reggia gigante nell’Oxfordshire, il regno di Friar Park. Da piccolo Dhani credeva che suo padre fosse un giardiniere tanto lo vedeva dedito alla cura dello sconfinato giardino.

George era quello che passava le notti a guardare il prato al chiaro di luna, immaginandolo senza imperfezioni. Quello che addobbava lo studio con mille fiori quando i Beatles si scannavano negli ultimi tempi e che ipotecava la casa per produrre film provocatori come il cult Brian di Nazareth. Era quello che organizzava il primo concerto di beneficenza (lo storico Concert for Bangladesh, 1971) e che in punto di morte, con un filo di voce, offriva a Ringo di accompagnarlo a Boston, dove sua figlia era prossima ad un’operazione al cervello. Era il chitarrista dalla nota giusta al posto giusto, l’innovatore, il perfect sound maker. Era quello che cantava Hare Krishna al suo assaltatore armato di forcone, intruso nella sua casa per ucciderlo nella notte del 30 dicembre 1999. Forse Dhani ha ragione, forse avrebbe combattuto il cancro più a lungo se non fosse stato brutalmente pugnalato da quel folle. Forse è ancora qui tra noi: “He’s still around” come diceva lo stesso Harrison a Tom Petty la mattina in cui Roy Orbison moriva (i tre, insieme a Bob Dylan e Jeff Lyne erano il supergruppo Travelling Wilburys). Petty racconta: “Ma la prima cosa che George mi ha detto è stata ‘sei contento non sia successo a te, eh?’“.



[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Xnx87LIDO9k[/youtube]




The Brixtown Massacre


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