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Indice  ~  Get Off Of My Cloud  ~  miglior album inglese...................

MessaggioInviato: 19 febbraio 2008, 14:59
Avatar utenteMessaggi: 2825Località: SienaIscritto il: 25 agosto 2007, 15:22
sympatyforthestones ha scritto:
Ma non è che hanno sbagliato verso?!?!? Partiamo dalla 50 in su vai, forse qualcosa torna........ Ditelo a quei briachi del sondaggio!

<) Claudio <)


quoto!!! 8)


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MessaggioInviato: 19 febbraio 2008, 15:32
Messaggi: 10Iscritto il: 16 febbraio 2008, 19:33
Se non sbaglio gli Oasis stanno per pubblicare un disco nuovo e stanno per andare in tour....ecco spiegato l'arcano del sondaggio..."sponsorizzato".

In linea di principio condivido la tesi di Sleazy(da malato delle "Z" ZAPPA/ZORN/ZU non potrei non condividere) :
il pubblico vota sempre gli stessi personaggi,quelli conosce,quelli gli passano,quelli accetta.Fortunatamente c'è tutto un sottobosco che a questi sondaggi nemmeno partecipa..anzi : non gli viene proprio richiesto di partecipare.Le risposte gli terrorizzerebbero i pupi :wink:


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MessaggioInviato: 21 febbraio 2008, 0:03
Messaggi: 2144Località: trevisoIscritto il: 24 febbraio 2006, 0:28
ma sentite,che palle sti sondaggi,magari sono truccati a comodo oppure hanno intervistato solo degli ignoranti <)


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MessaggioInviato: 24 febbraio 2008, 21:53
Messaggi: 1924Iscritto il: 13 luglio 2006, 11:59
Strano ma vero in questo topic son d'accordissimo con Federico, pur essendo una di quelle che ascolta sicuramente la musica per cercare emozioni, qte emozioni son di solito molto accessibili al grande pubblico, forse non ho voglia o tempo di mettermi a sperimentare da sola nuovi ascolti, avrei bisogno di qualcuno che mi consigliasse un po', anche se in realtà io non ho questo gran orecchio sopraffino e ho voglia (ma davvero tanta voglia) di sentire parlare d'amore nelle canzoni, o di politica...e quindi già son una delle poche qui dentro che ama anche i cantautori che per voi sono off-limits quasi in toto direi....quindi non saprei poi probabilmente apprezzare musica di qualità solo perchè mi viene consigliata da chi è piu' esperto di me....

ma secondo voi, come mai ci arriva determinata musica e non altra?
questi tanto demonizzati Vasco e Liga se piacciono a tanti è davvero perchè son cosi commerciali o magari credono nella musica che fanno e piacciono perchè nel loro genere, seppur lggero, son bravi?


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MessaggioInviato: 24 febbraio 2008, 22:20
Messaggi: 3784Iscritto il: 7 luglio 2006, 14:44
mandy ha scritto:
ma secondo voi, come mai ci arriva determinata musica e non altra?
questi tanto demonizzati Vasco e Liga se piacciono a tanti è davvero perchè son cosi commerciali o magari credono nella musica che fanno e piacciono perchè nel loro genere, seppur lggero, son bravi?


Piacciono semplicemente perché sono moooolto commerciali...


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MessaggioInviato: 24 febbraio 2008, 22:28
Avatar utenteMessaggi: 4670Iscritto il: 8 luglio 2006, 17:02
mi riconosco assolutamente nell'"ascoltatore medio" di cui parla sleazy, ascolto gli stones e altri "blockbuster musicali" da lui indicati: the doors, velvet underground, lou reed, the clash, sex pistols....roba così.
come per mandy, mi manca il tempo e la voglia di sperimentare nuovi ascolti...forse semplicemente non ne sento il bisogno...boh :?


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MessaggioInviato: 29 febbraio 2008, 13:56
Avatar utenteMessaggi: 2745Località: ROMAIscritto il: 1 luglio 2007, 12:08
EXILE al 48' posto?????
Non ci posso credere :shock: :(
Pazzi
RITA <)[/quote]

HO TROVATO QUESTO ARTICOLO:
Recensione di: currahee72, (Saturday, February 02, 2008) | Voto: * * * * *
Questo disco, nonostante sia stato registrato nelle più spaventose condizioni possibili e rimissato un numero imprecisato di volte, rimane uno dei principali capisaldi dellla discografia dei Rolling Stones. Fuggitivi, mal visti e fuorilegge gli Stones nel 1972 lo erano veramente, più in fuga dagli esattori delle tasse del Regno Unito e dai poliziotti londinesi, che spesso arrestavano Jagger e soci per detenzione di sostanze illecite, che dai demoni che si erano mostrati drammaticamente qualche anno prima durante il raduno ad Altamont. Esiliati e nascosti nell'umido e claustrofobico seminterrato della villa di Keith Richards a Nellcote nel sud della Francia, i Rolling Stones riuscirono a produrre il loro grande capolavoro. Un disco caldo, denso, grezzo, anarchico e incontrollato.
"Exile On Main Street" è uno dei capitoli discografici più importanti ed influenti della storia del rock. L'opera che con "Beggars Banquet", "Let It Bleed" e "Sticky Fingers" regala ai miseri mortali un poker d'assi musicale maledetto, inarrivabile e febbricitante che ha donato agli Stones l'immortalità. Mai una raccolta di brani ha coperto tutti gli aspetti della musica rock con una tale esauriente precisione di dettagli.
Il tema di fondo del disco è un ritorno all'essenzialità e alla purezza genuina del primo rock'n'roll. Un juke-box di suoni disadorni, antichi, anacronistici, ricchi di musica nera, di blues, di gospel profano confezionati con una ricca veste strumentale grazie alle decisive aggiunte di Nicky Hopkins, Bobby Keys, Jim Price e completati da un missaggio per nulla rifinito ed altamente tossico. I colori che predominano sin dalla famosa copertina sono il bianco e il nero e su tutto aleggia un senso di alienazione. I mesi che servirono per registrare quest'opera furono deleteri e duri per tutti. Droghe di tutti i tipi e alcol erano una costante così come la frustrazione infernale di vivere e lavorare quotidianamente tutti insieme in un luogo inadeguato e poco confortevole usato, un tempo, come quartier generale nazista.
Questo doppio album rimane sostanzialmente una creatura di Keith Richards, con Mick Jagger quasi assente e impegnato a Parigi dove la moglie Bianca doveva partorire. Keith, con l'aiuto del produttore Jimmy Miller, organizza il gruppo come una band di sporco e viscerale rock-blues, benedetto dal fantasma di Robert Johnson e illuminato dai cari vecchi riff alla Chuck Berry, dal rhythm'n'blues di marca Stax e dal country-rock dell'amico Gram Parsons. Il risultato finale ed esaltante è un disco dall'incisione sporca, senza nessuna nitidezza e accuratezza tecnica in grado di recuperare la spontaneità degli esordi. Una parabola della storia musicale degli Stones dalle origini fino agli anni Settanta, con centro focale le loro radici musicali di sempre. Un album seducente, disinvolto e seminale che mostra il lato selvaggio e proletario del rock e capace di influenzare da Springsteen a Petty, dai Clash ai Replacements, da John Mellencamp ai Black Crowes diverse generazioni di musicisti.
Il sound di "Exile On Main Street" è lontano anni luce dalle produzioni tecnologiche degli anni Settanta e non è ricercato o studiato a tavolino. Si tratta solamente del risultato di registrazioni approssimative, precarie e spesso caotiche svolte tra le sale, la cucina e la cantina della villa di Richards. Inutile citare o commentare tutti i diciotto brani di questo classico. Quei pezzi rimangono lì, fermi da quel lontano 1972 a testimoniarci e a dimostrarci la completa padronanza musicale che avevano i Rolling Stones all'epoca e a ricordarci, ad ogni religioso ascolto, che cosa realmente significasse produrre un disco di rock'n'roll, concepito sulla strada quando tutti i sogni sono svaniti e l'inquietudine regna sovrana.
OGGI MI PIACE ANCORA PIU' DI IERI

PRODIGAL

OGGI NON LAVORO ....SI VEDE


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MessaggioInviato: 29 febbraio 2008, 16:06
Avatar utenteMessaggi: 3012Località: TORINOIscritto il: 26 luglio 2006, 0:15
Grazie Prodigal,
io adoro EXILE e vederlo così "declassato" mi ha fatto star male... :cry:
buona giornata :lol: libera..... :D <)
RITA <)


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