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Indice  ~  Get Off Of My Cloud  ~  Poesie o Canzoni ?

MessaggioInviato: 12 agosto 2008, 18:03
Avatar utenteMessaggi: 4404Località: CelleIscritto il: 18 settembre 2006, 13:04
si, spero che almeno ogni tanto si faccia vivo!


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MessaggioInviato: 13 agosto 2008, 13:48
Avatar utenteMessaggi: 2745Località: ROMAIscritto il: 1 luglio 2007, 12:08
Sono uscito per comprare qualcosa,
nella calura sotto il sole tutto si appiana,
anche i problemi sembrano lontani,
mi e’ ritornata in mente una canzone di Guccini,
per me e’ molto bella,
e’ una cartolina…..


Giorno d'estate, giorno fatto di sole,
vuote di gente son le strade in città,
appese in aria e contro i muri parole,
ma chi le ha dette e per che cosa chissà.

I manifesti sono visi di carta che non dicono nulla e che nessuno più guarda,
colori accesi dentro ai vicoli scuri,
sembrano un urlo quelle carte sui muri,
sembrano un urlo quelle carte sui muri...

Giorno d'estate, giorno fatto di vuoto,
giorno di luce che non si spegnerà;
sembra d' andare in un paese remoto,
chissà se in fondo c'è la felicità.

Un gatto pigro che si stira sul muro, sola cosa che vive, brilla al sole d'estate;
si alza nell'aria come un suono d'incenso,
l'odore di tiglio delle strade alberate,
l'odore di tiglio delle strade alberate...

Giorno d'estate, giorno fatto di niente,
grappoli d'ozio danzan piano con me,
il sole è un sogno d'oro, ma evanescente,
guardi un istante e non sai quasi se c'è.

Giorno d'estate senza un solo pensiero,
giorno in cui credi di non essere vivo,
gioco visivo che non credi sia vero
che può svanire svelto come un sorriso.

Vola veloce ed iridato un uccello come un raggio di luce da un cristallo distorto:
vola un moscone e scopre dietro a un cancello
la religiosa sonnolenza d' un orto,
la religiosa sonnolenza d' un orto...

SEMBRA DI ANDARE IN UN PAESE REMOTO CHISSA' SE IN FONDO C'E' LA FELICITA'???

Prodigalson


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MessaggioInviato: 20 agosto 2008, 17:21
Avatar utenteMessaggi: 2133Località: RomaIscritto il: 8 giugno 2007, 0:58
In me la morte, in te la vita mia;
tu distingui e concedi e parti el tempo;
quante vuo', breve e lungo è il viver mio.
Felice son nella tuo cortesia.
Beata l'alma, ove non corre tempo,
per te s'è fatta a contemplare Dio.

(MICHELANGELO)


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MessaggioInviato: 20 agosto 2008, 21:21
Avatar utenteMessaggi: 2745Località: ROMAIscritto il: 1 luglio 2007, 12:08
Mare……….
Di mare vivo,
Di mare penso,
Di mare sento,
Di mare vesto,
Di mare t’amo,
Di mare nutro,
Di mare devasto,
Di mare casto,
Di mare immenso,
Di mare intenso,
Di mare sabbia,
Di mare acqua,
Di mare gente,
e poi Silenzio,

Che aspetti Madame,
Baciami………..

Blaise Pascal

PRODIGALSON


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MessaggioInviato: 20 agosto 2008, 21:40
Avatar utenteMessaggi: 4670Iscritto il: 8 luglio 2006, 17:02
"Questa era Venezia, la bella lusinghiera e ambigua, la città metà fiaba e metà trappola,, nella cui atmosfera corrotta l' arte un tempo si sviluppò rigogliosa, e che suggerì ai musicisti melodie che cullano in sonni voluttuosi" THOMAS MANN

Se dovessi cercare una parola che sostituisce "musica" potrei pensare soltanto a Venezia. FRIEDRICH NIETZSCHE

Venezia, metà donna, metà pesce, è una sirena che si disfà di una palude dell'Adriatico. JEAN COCTEAU

Venezia è come mangiare un'intera scatola di cioccolata al liquore in una sola volta. TRUMAN CAPOTE


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MessaggioInviato: 20 agosto 2008, 21:50
Avatar utenteMessaggi: 2745Località: ROMAIscritto il: 1 luglio 2007, 12:08
Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare,
la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi, Venezia, la vende ai turisti,
che cercano in mezzo alla gente l' Europa o l' Oriente,
che guardano alzarsi alla sera il fumo - o la rabbia - di Porto Marghera...

F.GUCCINI

CAMILLO


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MessaggioInviato: 20 agosto 2008, 23:58
Avatar utenteMessaggi: 2133Località: RomaIscritto il: 8 giugno 2007, 0:58
è bellissima la poesia di Pascal......
adoro il mare, il suo rumore, il suo odore e poi nuotare, e passeggiare e rimanere davanti ad esso in contemplazione... mi capita spesso quando d'estate vado all'Elba... da dove sono io, si vede anche quella lingua di terra che è Pianosa e in lontanza persino le luci della Corsica...
grazie Camillo..


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MessaggioInviato: 21 agosto 2008, 0:01
Avatar utenteMessaggi: 1658Località: TORINOIscritto il: 14 giugno 2007, 16:56
Come una stampa antica bavarese

vedo al tramonto il cielo subalpino

Da Palazzo Madama al Valentino

ardono l’Alpi fra le nubi accese

E questa l’ora antica torinese,

è questa l’ora vera di Torino…

Un po’ vecchiotta, provinciale, fresca

tuttavia d’un bel garbo parigino,

in te ritrovo me stesso bambino,

ritrovo la mia grazia fanciullesca

e mi sei cara come la fantesca

che m’ha veduto nascere, o Torino…



la metà di me stesso in te rimane

e mi ritrovo ad ogni mio ritorno.

A te ritorno quando mi rabbuia

Il cuor deluso da mondani fasti.

Tu mi consoli, tu che mi foggiasti

Quest’anima borghese e chiara e buia

dove ride e singhiozza il tuo Gianduja

che teme gli orizzonti troppo vasti


Evviva i bôgianen Sì, dici bene,

o mio savio Gianduja ridarello!

Buona è la vita senza foga, bello

goder di cose piccole e serene

A lè questiôn d’ nen piessla. Dici bene

mio Gianduja ridarello.


Estratto da "Torino" Guido Gozzano


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MessaggioInviato: 21 agosto 2008, 15:09
Avatar utenteMessaggi: 4670Iscritto il: 8 luglio 2006, 17:02
questa è l'estate in certi paesini delle Langhe,è l'atmosfera di desolante solitudine che da ragazza mi ha spinto ad andarmene il più lontano possibile, in fuga da quell'aria asfissiante...a volte mi sembrava di percepire delle catene invisibili che uscivano dalla terra e cercavano di imprigionarti lì per sempre...
che orrore...
nella mia prossima vita spero di rinascere a New York


Cesare Pavese



Lavorare stanca

Traversare una strada per scappare di casa
lo fa solo un ragazzo, ma quest’uomo che gira
tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo
e non scappa di casa.

Ci sono d’estate
pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese
sotto il sole che sta per calare, e quest’uomo, che giunge
per un viale d’inutili piante, si ferma.
Val la pena esser solo, per essere sempre più solo?
Solamente girarle, le piazze e le strade
sono vuote. Bisogna fermare una donna
e parlarle e deciderla a vivere insieme.
Altrimenti, uno parla da solo. È per questo che a volte
c’è lo sbronzo notturno che attacca discorsi
e racconta i progetti di tutta la vita.

Non è certo attendendo nella piazza deserta
che s’incontra qualcuno, ma chi gira le strade
si sofferma ogni tanto. Se fossero in due,
anche andando per strada, la casa sarebbe
dove c’è quella donna e varrebbe la pena.
Nella notte la piazza ritorna deserta
e quest’uomo, che passa, non vede le case
tra le inutili luci, non leva più gli occhi:
sente solo il selciato, che han fatto altri uomini
dalle mani indurite, come sono le sue.
Non è giusto restare sulla piazza deserta.
Ci sarà certamente quella donna per strada
che, pregata, vorrebbe dar mano alla casa.


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MessaggioInviato: 21 agosto 2008, 15:42
Avatar utenteMessaggi: 1658Località: TORINOIscritto il: 14 giugno 2007, 16:56
Eh be' Gozzano Pavese si respira aria di famiglia quella che ormai in questo paese si sta' perdendo...


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MessaggioInviato: 21 agosto 2008, 17:51
Avatar utenteMessaggi: 4670Iscritto il: 8 luglio 2006, 17:02
beh si, è così.....l'ho notato soprattutto nel mio recento spostamento a nordest
trovo che ci possa essere un arricchimento in questa mescolanza culturale, però non sono ipocrita e poi quando si hanno figli si diventa protettivi e diffidenti, insomma, se si emigra in un paese straniero si rispettano le regole e si lavora, i criminali fuori dai coglioni
io la penso così, non sopporto più il buonismo
oddio starò mica diventando di destra? :shock: :shock:
aiuto aiuto devo dire assolutamente qualcosa di sinistra....accidenti non mi viene....ma che mi succede....che sia il caldo? giuro che poi con l'autunno rinsavisco.... :? :? :?
scusate OT, postate ancora poesie vi prego, ne ho bisogno....


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MessaggioInviato: 21 agosto 2008, 18:02
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Anch'io Carla non sopporto piu' il buonismo,che tra l'altro e' stata una delle cause per cui ci ritroviamo di nuovo...Beh,lasciamo perdere,siamo Off alla stragrande,ma su questo punto tocchi un nervo scoperto,oh,quando ce vo',ce vo'!!!!


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MessaggioInviato: 21 agosto 2008, 18:06
Avatar utenteMessaggi: 3012Località: TORINOIscritto il: 26 luglio 2006, 0:15

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MessaggioInviato: 21 agosto 2008, 18:11
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Grande Macario,l'ho apprezzato tantissimo in molti film con Toto',davvero un grande attore e una persona squisita!


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MessaggioInviato: 21 agosto 2008, 18:25
Avatar utenteMessaggi: 3012Località: TORINOIscritto il: 26 luglio 2006, 0:15
Carlo Molinaro nasce a Vercelli nel 1955, sul tavolo di marmo della cucina di casa, d’estate, mezzo millennio giusto dopo la caduta dell’Impero Romano d’Oriente. La sua vita, osservata da fuori, non presenta nulla di vistoso. Ragazzino introverso e sfigato, passa l’infanzia e l’adolescenza girando in bicicletta tra fossi e risaie. Un mondo affascinante ma insufficiente: verso i vent’anni comincia a bere come una spugna e sui trentacinque smette con l’aiuto di Alcolisti Anonimi. Nel frattempo, nonostante tutto, si trasferisce a Torino, si laurea, trova un lavoro sicuro e noioso in un’antica stamperia, si sposa e ha dei figli. Comincia anche a pubblicare libri di poesia: ne escono una quindicina fra il 1981 e il 2003. Citiamo i due più recenti: Entro incerti limiti e Sospeso sogno, entrambi con le Edizioni Joker di Novi Ligure. Vince alcuni premi letterari. Varcata la soglia dei quarant’anni, si separa prima dalla moglie e poi dal lavoro sicuro e noioso, scoprendo fragranti orizzonti di molteplici stupefatti amori. In questa nuova vita che è insieme francescana, stoica, epicurea e faunesca (e molte cose ancora) gli scappa fra l’altro di scrivere il romanzo Io sto come mi pare, Edizioni Delos Book, Milano, 2004. Nel 2006 Genesi ha pubblicato l'antologia La parola rinvenuta che racchiude l'intera opera di Molinaro

Sui cimiteri e anche altrove



Volano spiriti orfani che

hanno lasciato memoria e coscienza

nella materia dereticolata

- a mescolarsi forse?

Mescolarsi

è il destino (lo chiama divenire

il filosofo, più modestamente

lo chiama riciclaggio il netturbino;

e vi collabora il ruzzolamerde,

miliardi di miliardi di batteri,

l’alterno ripulsare delle stelle)

della materia.

Dell’anima anche?

Forse. Mi ci abbandono senza gioia

né disappunti - che altro potrei fare?

Se anche non è dolce naufragare

viene il momento che la nave cede.



E non mendico fede:

mi scoccia alquanto non riabbracciare

chi so io, ma questo non mi basta

per fingere di credere alle fiabe…



...........................Torino, 21 gennaio 2000



Tardi la notte



C’è bisogno di serate spaziose,

da prenderci l’aria a boccate

perché al tragitto - dall’ultima piega

prima del buio - basti.



Larga è al giorno la pienezza, il vuoto

stringe gli orli della notte, cerca

già il vivo delle cripte

la radice che ancora un poco resta.



(Ho bisogno di giornate spaziose

da prenderci l’aria a boccate

perché al tragitto - dall’ultima piega

del tramonto, fino al risveglio - mi basti.



Il giorno è stato largo e pieno. È stato:

il vuoto dalla notte sale, adesso,

come un assalto e l’ombra d’un rimpianto

disfacendosi passa.)



.................Torino, febbraio-marzo 2000


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