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Indice  ~  Get Off Of My Cloud  ~  Can Blue Men sing the Whites?

MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 13:32
Avatar utenteMessaggi: 4404Località: CelleIscritto il: 18 settembre 2006, 13:04
colditalianpizza ha scritto:
bravissimi, sto ascoltando i brani dal loro myspace, davvero interessanti.
ritengo che il rock'n roll vada cantato e proposto in inglese, nessuno scandalo se sono italiani, anzi. con il tempo diventeranno anche più originali. ancora BRAVI!
altra considerazione: il blues proposto da artisti "bianchi". personalmente mi ha sempre lasciato perplesso che un artista o un gruppo che non abbia avuto un vissuto, permettetemi, blues, possa proporre questo genere musicale così lontano per cultura e tradizione da noi ehm visi pallidi. domanda che faccio da fan di una band, gli stones (ma potrei essere un estimatore che so di clapton, gallagher, zeppelin ecc ecc) che sono nati con questa musica e che l'hanno elevata a livelli planetari. la risposta che mi viene più immediata è che ciò sia stato possibile grazie al loro talento nel saper rileggere un genere e farlo proprio.
papa, zac ... voi che suonate blues cosa ne pensate?
ciao
m.



ciao 'pizza, ti rispondo come fecero i Bonzo Dog Band:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Gw-TVrR8wZc[/youtube]

scherzi a parte, questa questione è veramente pesante, lascerei la patata bollente al papa, che per le sue frequentazioni ed esperienze sarà di sicuro maggiormente in grado di sviscerare l'argomento.

Tra l'altro erano già usciti spunti molto interessanti quando parlò del backbeat, se non sbaglio...

Io personalmente posso dirti che ci ho rinunciato: non oserei mai affermare che suono blues, il genere in cui mi riconosco è il rock and roll (che forse ne è il figlio "bianco" appunto) posso suonare "un" blues ogni tanto, come una lingua che conosco poco ma che mi piace, e anche se non avrò mai la padronanza di chi la pratica dalla nascita, ho cercato (e cerco) di acquisire elementi sufficienti a fare un discorso semplice... poi si spera di migliorare poco a poco con la frequentazione, questo vale per qualsiasi genere/lingua, credo.

Non so se mi sono spiegato; aspetto con curiosità altre opinioni


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 13:44
Avatar utenteMessaggi: 1658Località: TORINOIscritto il: 14 giugno 2007, 16:56
Per me e' questione di feeling: tanto per fare un esempio Mike Bloomfield era bianco e suonava il blues con una grande anima... ecco la sofferenza e' universale quindi il blues e' di tutti...


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 14:10
Avatar utenteMessaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18
Da ormai parecchio tempo continuo a ripetere una frase emblematica: "Qua nessuno è americano né tanto meno nero!". Un altro esempio che sono solito usare è "Cosa penseresti se uno del Ruanda-Burundi venisse qui a cantare 'O Sole Mio?" (che stronzo: mi sto autocitando!). Eppure continuo a proporre qualcosa che si inserisce molto inequivocabilmente in una linea musicalmente filo-americana... Io credo che, nel tempo, il Blues sia diventato un linguaggio universale, un modo di esprimersi trasversale alle culture, indipendente dal posto e dall'ambiente in cui vivi. E questo me lo sono sentito dire da Alexis più volte, ma farebbe testo fino ad un certo punto perché nemmeno lui apparteneva alla razza afro-americana. Ma me lo sono sentito dire anche da James Cotton, e di fronte ad un simile personaggio bisogna tacere e basta! Loro, i grandi del Blues, sono contentissimi del fatto che la loro musica abbia conosciuto una diffusione mondiale, e sono pure felicissimi che altri musicisti nelle più disparate parti del mondo abbiano seguito le loro orme: non lo considerano affatto un furto! In fondo, a ben pensarci, è molto limitante concepire il Blues solamente come race-music: si svilirebbe la sua valenza universale che invece ormai possiede a pieno titolo. Mica ci scandalizziamo di fronte ad un tenore giapponese che canta La Traviata, o ad un maestro coreano che dirige la filarmonica di Vienna... se dovessimo osservare rigidamente il principio del rispetto delle appartenenze, noi Italiani non potremmo suonare nemmeno Mozart o Bach, mentre i Tedeschi non dovrebbero osare di riproporre Puccini... Il punto è un altro, a mio avviso: il punto è che la musica DEVE essere viva, DEVE cioè evolversi costantemente e mai essere costretta entro limiti concettuali o addirittura morali. Intendo dire che non è sbagliato suonare Blues, ma è sbagliato non adattarlo alla propria sensibilità e creatività. Andare in giro a riproporre ancora Got My Mojo Workin' cercando di riprodurre lo stesso suono e a volte perfino le stesse note di Fathers and Sons, quello sì che non ha senso! Quello è per davvero il modo di far morire il Blues: quando una cosa diventa codificata ed immutabile cessa ovviamente la sua evoluzione, e la vita senza evoluzione non esiste. Poi però abbiamo i giornalisti tromboni che non hanno capito una beata mazza, e se fai qualcosa di originale ti vengono a dire: "aaah ma non è più Blues, questo!", mentre se fai Blues canonico: "Ma è sempre la solita minestra!"... Il topic ha parecchi risvolti che imporrebbero una trattazione troppo lunga per un semplice post...


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 15:10
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
A parte che il pezzo dei Bonzo è una favola: ironico dissacrante divertente e bello musicalmente... Quindi bravo Zac a priori per la scelta


"Mica ci scandalizziamo di fronte ad un tenore giapponese che canta La Traviata

o un maestro coreano che dirige la filarmonica di Vienna"


Papa ma queste cose avevamo già detto che individualmente sono ottime. Sarebbe la regola ad essere dannosa. E' il fatto che la maggioranza dei coreani e dei giapponesi suoni musiche occidentali che è dannosa per le loro culture.

L'esempio di Mozart o Bach per gli italiani secondo me è fuorviante. La musica d'arte occidentale è tanto italiana quanto tedesca e francese. L'opera lirica viene cantata in italiano all'estero e Mozart viene suonato in Italia. E' una di quelle cose che unisce l'europa: in francia hanno Debussy, in italia Rossini e in Germania Beethoven. Sono musiche differenti ma che si sono ispirate a vicenda. Un po' come la musica popolare inglese e quella americana: le ballate folk inglesi hanno influenzato la musica nera e la musica blues è arrivata in Inghilterra.


La questione della musica di razza per il mio discorso non c'entra nulla. Trovo molto lecita la problematica "noi siamo bianchi e italiani possiamo permetterci di dire di fare blues?" Ma non penso assolutamente che la questione sia biologica. Ho cercato di mettere l'accento sulla questione linguistica e culturale.

Giustamente fate notare che la musica angloamericana è un linguaggio universale. E altrettanto giustamente dico: è evidente che trattasi di globalizzazione.


Musica tradizionale giapponese


Koto cetra tubolare

http://www.youtube.com/watch?v=75uAD-XYs6U


Shamisen liuto a pizzico

http://www.youtube.com/watch?v=w5rs7pfZuPs


e guardate come lo si fa ad usare in maniera "imperialista" ah ah ah

http://www.youtube.com/watch?v=b9Pp8KxL ... re=related



Musica tradizionale coreana

Kayageum stessa famiglia del Koto

http://www.youtube.com/watch?v=mwV1X8bp ... re=related



E' locico che un bluesman sia contento se il blues si diffonde in tutto il mondo. Lo stesso un cattolico se il cattolicesimo fosse la religione universale e via dicendo. Ma 1 non vedo perchè queste musiche debbano essere inferiori al blues 2 non vedo perchè ogni paese non possa preservare il proprio patrimonio


"Il punto è un altro, a mio avviso: il punto è che la musica DEVE essere viva, DEVE cioè evolversi costantemente e mai essere costretta entro limiti concettuali o addirittura morali. "


e allora perchè siamo tutti d'accordo nel dire che la musica almeno degli ultimi dieci anni è in grave crisi?


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 15:41
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
Rispondo a Pizza: gli Stones i Cream e i Led Zeppelin sono rimasti nella storia perchè partendo dal blues hanno creato generi nuovi il rock i primi e l'hard rock i secondi. Se avessero fatto blues abbastanza ortodosso come nei primi album o se Dylan avesse fatto solo i primi 3 album folk oggi non avrebbero un centesimo dell'importanza che hanno.


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 17:25
Avatar utenteMessaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18
Briano, scusa, ma non vedo il punto... Quando affermo che, per sopravvivere, il Blues deve assolutamente conservare le prerogative di musica viva, e cioè l'evoluzione, la mente va proprio a quello che hanno fatto Stones, Cream e Led Zeppelin. Inutile star qui a sottolineare quanto del repertorio di queste band debba al Blues sia come lessico che come strutture... ma ti dirò di più: quanti si sono accorti, per esempio, che Kiss di Prince è un Blues in piena regola? Diventerebbe perfino noioso un elenco di pezzi e band che affondano radici ed ispirazione nella musica afro-americana! Ma diverso è il discorso sul valore, non basta certo riferirsi al Blues per fare musica di qualità, ma bisogna trovare o addirittura creare la propria via innovativa e la propria interpretazione! Ed ecco la crisi degli ultimi anni... essa non dipende dalle matrici culturali ma dalla sterilità inventiva tout court... Se poi vogliamo guardare alla storia del nostro passato, L'Europa dei Romani è stata a lungo il continente egemone, tant'è che i cartografi di allora liquidarono tutta l'Africa sotto l'area del Maghreb con la dicitura "Hic sunt leones", cioè "Qui ci sono i leoni" e quindi è inutile cercare di creare contatti. Qual era la cultura dominante perciò? Tutti gli abitanti dell'Impero erano costretti a conoscere il Latino, e ci fu a lungo il pericolo che sparissero addirittura le lingue locali prima ancora che le culture. L'Europa della Controriforma e rococò cui ci siamo riferiti parlando di Bach e di Mozart era quella delle monarchie nazionali ai cui sovrani ben poco importava del loro popolo anche perché spesso essi stessi provenivano da altri paesi. Ma ci siamo mai chiesti quale fosse la cultura e la tradizione popolare reale in quei luoghi e in quei tempi? Non ci fu forse anche allora una mini-globalizzazione che finì col soffocare tradizioni secolari o addirittura millenarie come quella celtica? che fine fece il Gaelico? A vantaggio degli strumenti codificati nella struttura delle orchestre, non furono forse abbandonate e ritenute "volgari" (nel senso di "popolari" da vulgus = popolo) cose preziose come la ghironda, l'arpa celtica, le zampogne e le cornamuse, i liuti e le vihuele, le ocarine e i flauti dolci e chi più ne ha più ne metta? Tant'è che certi artisti locali hanno sentito il bisogno di andare a ripescare nel passato più o meno remoto, e qualcuno ci ha pure fatto una carriera internazionale come Alan Stivell. Tu dici che la globalizzazione è dannosa per le culture autoctone che sicuramente soccomberanno a quella egemone che si è imposta soprattutto grazie all'economia. Non sono del tutto d'accordo, perchè in fondo la race-music si è imposta a tutti gli USA prima e al mondo poi pur appartenendo ad una minoranza e per di più di poveri ed emarginati. Ma, posto che io possa anche condividere questo pensiero, cosa pensi di poter fare per bloccare tale processo? La semplice e magari lucida analisi di un problema non ne costituisce la soluzione: ne è solo la presa di coscienza e basta. Anzi, a volte una eccessiva lucidità di giudizio può condurre a dei comportamenti incresciosi proprio per desiderio di coerenza. Ed ecco che qualcuno potrebbe rifiutare la fruizione di opere degne della massima attenzione solo in base alla loro provenienza e non al loro valore. Francamente ritengo più utile cercar di capire dove è diretta la corrente del fiume piuttosto che costruire degli argini per deviarne il corso, e magari contemporaneamente cercare di mettere all'asciutto ciò che di bello potrebbe esserne sommerso.


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 17:59
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
Scusa Papa ma ora non sono d'accordo.

Io vivo qui e ora. Non posso fare nulla ber l'imperialismo romano dei primi secoli dopo Cristo. Non so se posso fare qualcosa neppure per la globalizzazione di oggi. Ma ci sono dei ma

1 Oggi si tratta di Mondialismo non di imperialismo nei paesi che si affacciano sul mediterraneo. Si tratta di una tendenza all'uniformazione globale

2 Io ho detto cosa secondo me occorrerebbe fare. Partire dal basso dall'eucazione: le culture locali dovrebbero andare di pari passo con le lingue locali. Non dico che sia semplice e facile e neppure ho detto che sono ottiimista

3 Questa mia proposta non è una soluzione. Non penso che sia meno costruttivo di vedere il problema e fregarsene accettando il villaggio globale

4 Paragonare la nostra situazione filoamericana di oggi agli imperialismi di ieri dovrebbe farci capire che c'è qualcosa che non va

5 Le mie idee che poi sono quelle di De Andrè ma anche di un sacco di liberi pensatori, sono in perfetto accordo con le tematiche del localismo e della decrescita. Di coloro che pensano che non sia logico mangiare un pacchetto di patatine fritte dove il pacchetto è fatto in portogallo, le patate sono coltivate in Irlanda, tagliate e sbucciate in Germania, fritte in Francia, impacchettate in Finlandia e consumate in Italia. Ma pensa sia più logico che ci sia un "tratto breve" da produttore a consumatore. E questo a prescindere dal fatto che si creda o meno in una crescita perpetua (questo mi serve per contestualizzare il mio pensiero in uno sfondo più grande)

6 Gente come gli Stones o i Cream sono venuti fuori dagli anni 50 e 60 ovvero dai revivalisti ortodossi. Senza gli ortodossi non ci sarebbero stati gli eterodossi. Si è andati avanti per anni e ora.... ma guarda che strano siamo in esaurimento. Non si può pensare che il mondo musicale vada avanti al 80 su delle basi che sono state prese decomosposte ricomposte e stracciate migliaia di volte. Il folk e il blues americani non sono le uniche musiche su cui fondare un'estetica. Negli altri paesi non è stato fatto nulla di simile ed è quello che dico

7 la race music afroamericana ha avuto il peso che ha avuto proprio perchè gente come Lomax le ha dato dignità e l'ha documentata e preservata in maniera seria. Poi ha dovuto bianchizzarsi per passare al successo continentale. Ma comunque il peso che ha avuto è frutto dell'attenzione che si è avuta a tutelarla. Gli stati uniti poi sono uno stato giovane senza una cultura millenaria colta. E' stato quasi naturale innalzare quella popolare.

"Anzi, a volte una eccessiva lucidità di giudizio può condurre a dei comportamenti incresciosi proprio per desiderio di coerenza. Ed ecco che qualcuno potrebbe rifiutare la fruizione di opere degne della massima attenzione solo in base alla loro provenienza e non al loro valore. Francamente ritengo più utile cercar di capire dove è diretta la corrente del fiume piuttosto che costruire degli argini per deviarne il corso, e magari contemporaneamente cercare di mettere all'asciutto ciò che di bello potrebbe esserne sommerso."

Questo ti prego di spiegarmelo perchè non lo capisco. Io sono un amante del rock e del blues. Sono anche amante di musiche di tutto il mondo (vedi l'altro topic). Non vedo cosa possa fare di increscioso?

la corrente del fiume è diretta in un mare di merda, caro Papa


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 19:30
Avatar utenteMessaggi: 430Iscritto il: 17 gennaio 2006, 21:22
ragazzi
non so ma mi aspettavo risposte che focalizzassero l'attenzione su sentimento, emozione, tradizione ... onestamente faccio fatica a comprendere il fiume di parole che avete scritto e credo che nessuno di coloro che suonano blues arrivino a tanta concettualizzazione, anzi ho sempre creduto il contrario e cioè meno spazio alla ragione e più al cuore, meno seghe mentali e più spontaneità.
poi papa non sono d'accordo con il discorso della crisi della musica blues. anzi se c'è un momento che mi sembra viva e vegeta è proprio in questi anni. white stripes, jon spencer, black keys (per citarti i primi tre che mi vengono in mente), peraltro tutti bianchi, hanno ripreso il blues tradizionale e l'hanno stravolto e anche chi come watermelon slim, bianco pure lui, seppure più fedele nei suoni e nella proposta musicale, ne sventola la bandiera, danno la cifra di una scena musicale più viva ed in evoluzione che mai. se crisi c'è risiede a mio avviso semmai nella proposta sempre uguale di chi suona standards proprio perchè come dici tu, fossilizza un genere e non contribuisce al suo evolversi. ovvio non è facile e per tutti reinventare un genere musicale ultracentenario. e qui mi richiamo al talento ...
ciao
m.


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 19:45
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
Io le emozioni le provo ascoltando la musica. Ma mi capita di rifletterci con la razionalità.

Citi grandi musicisti ma Jon Spencer con i Pussy Galore ha esordito a inizio anni 80 e già i Royal Trux sono un parto di quell'esperienza. Importanti per il neogarage degli 80 che per quanto originale è pur sempre neo garage (riletto attraverso sempre il solito Beef). Poi con la Jon Spencer Blues Explosion rileggono il pre rock, bene.

i White Stripes rischiano di essere il gruppo del decennio per quanto riguarda il rock blues non indie... e se si fossero esibiti nell'era degli Stones dei Cream e degli Zeppelin sarebbero passati inosservati e al cospetto di Beefheart e degli Stooges non sarebbero sembrati 50 anni avanti.

i Black Keys si rifanno agli Stripes e come gli Stripes finiscono nelle zeppelinate e mano a mano perdono interesse. Tant'è che di entrambi i gruppi sono i primi album ad essere quelli più memorabili


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 20:12
Avatar utenteMessaggi: 185Località: Paese (TV)Iscritto il: 29 gennaio 2007, 1:18
...e qui emerge ancora una volta il problema della difficoltà di comunicazione tramite sola scrittura. Allora vediamo di semplificare all'osso cosa ho voluto dire perchè temo sia stato frainteso:

1- nelle mie frasi non c'è mai stato nulla di personale rivolto agli interlocutori, ma solo volute estremizzazioni all'unico scopo di far vedere dove si potrebbe andare a finire. Nessuna volontà quindi di criticare l'atteggiamento di chicchessia nè alcun riferimento specifico a Briano, ci mancherebbe, neanche mai passato per la testa! Se si legge attentamente, si noterà infatti che ho usato il condizionale, ed era perciò un avvertimento di un pericolo possibile in tutti e non una critica all'operato di uno solo.

2- i ragionamenti trovano il tempo che trovano, poi però ognuno finisce inevitabilmente per seguire il proprio cuore. Il mio mi porta a suonare Blues, e non solo non posso ma nemmeno voglio farci niente. Tutto il resto sta nella mente, ma non è mai successo che la sola razionalità abbia prodotto arte. Mi accorgo che anch'io ho ceduto alla tentazione di trovare delle spiegazioni a ciò che non può essere spiegato, e perciò uno a zero per Marco!

3- la crisi musicale in cui siamo è incontestabile nonostante la presenza di alcune perle, perché esse comunque non possono nemmeno alla lontana essere pargonate con quelle di un passato anche recente

4- ancora una volta ripeto: conoscere un problema, ahimè, non vuol dire risolverlo. Ergo, conoscere il problema della globalizzazione non vuol dire trovare un'alternativa. Sono il primo ad andare ai Mercati Equi e Solidali, il primo ad acquistare prodotti a Km zero, il primo ad usare solo acqua di rubinetto, detersivi non inquinanti (almeno lo spero), lampadine a basso consumo e sporte al posto degli shopper, ma se la gente VUOLE andare in altre direzioni non posso farci niente proprio in nome di quella democrazia che è il mio primo ideale. E l'intervento educativo sperato non arriva perché nessuno farà mai una guerra a questo scopo. Inoltre posso forse andare in Cina ad avvertirli che perderanno la loro identità? e se la musica nera ha avuto la risonanza che ha avuto grazie all'intervento dei bianchi, non vi sembra che sia ancora peggio? chi ha salvato cosa e in nome o per interesse di chi altro?

5- vado a suonare un Blues


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 20:20
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
Papa siamo intesi. Ho capito il tuo punto e rispetto il tuo operato in ambito musicale. E' sempre utile a mio avviso avanzare dubbi, chiederci perchè facciamo quello che facciamo. Perchè consumiamo quello che consumiamo. Tu continua a suonare blues: certo che devi farlo. Mai mi sarei sognato di criticare una scelta individuale a maggior ragione visti i tuoi ottimi risultati.

Io sto ascoltando Astral Weeks di Van Morrison... che esterofilo che sono ah ah ah


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 20:21
Avatar utenteMessaggi: 430Iscritto il: 17 gennaio 2006, 21:22
briano tu non suoni vero? mi sbaglierò ma si capisce da come tratti la musica: etichettandola, facendo paragoni meglio / peggio, troppi se e ma ... mi sembri un pò come quei giornalisti stile gazzetta dello sport che sanno tutto - schemi, tattiche, termini - ma che ahimè non hanno mai dato un calcio al pallone. però ne parlano e vogliono sempre aver ragione. perdonami ma nell'altra sezione feci la domanda indirizzata a chi suona, davvero e per la mia piccola esperienza (ben inteso suono mooooooolto male) ti posso garantire che l'emozione dell'ascolto è cosa ben diversa dall'emozione del fare musica. anche suonata male come faccio io. sia chiaro con questo non intendo dire che solo chi suona ne capisce, ok?
ciao
pre o post - colditalianpizza?


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 20:30
Avatar utenteMessaggi: 430Iscritto il: 17 gennaio 2006, 21:22
papa ...

6 - suonalo bene
7 - emozionati e piangi su ogni nota
8 - you gotta feel it!
9 - sei pronto? “I woke up this morning, my baby was gaaawn …”
10 - mò ti chiamo :lol: :lol: :lol:
m.


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 20:39
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
Io suono male ma suono: sicuramente molto peggio di te. Ho una ostrich guitar modificata per fare un bel total noise. Mi rilassa sentire frastuoni di ogni tipo. Ho anche uno strumento che simula i tuoni. Di certo non mi metterei a fare cover dei White Stripes. Nella mia collezione ho anche una bellissima arpa birmana e tantissimi strumenti etnici ma non sono un Brian Jones dei poveri.
Ho anche preso lezioni di piano classico e sapevo fare contrappunto. Ma a me piace il frastuono.
Preferisco essere catalogato come un catalogatore piuttosto che come un emotivo. A ciascuno il suo. Rispetto la tua visione delle cose sentimentale ma sulla mia tomba vorrei scritto "faceva solo rumore in maniera scientifica"


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MessaggioInviato: 4 dicembre 2009, 21:02
Avatar utenteMessaggi: 430Iscritto il: 17 gennaio 2006, 21:22
briano
ma come è che hai sempre ragione tu?
please spiegalo anche a me che ne ho tanto bisogno ...
ciao
m.


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