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Olia
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Inviato: 23 settembre 2009, 0:30 |
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Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
Jeff Beck Group  Beck iniziò la propria carriera nei primi anni sessanta come turnista. Nel 1965 fu reclutato dagli Yardbirds, che avevano appena perso Eric Clapton, trasferitosi nei John Mayall's Bluesbreakers.  Fu con Beck che gli Yardbirds divennero un gruppo famoso nella scena del rock britannico della fine degli anni sessanta. Beck, in particolare, si dimostrò un abile show man; nella formazione assieme a Jimmy Page appare anche nel film cardine della Swinging London: Blowup del 1966, in cui gli Yardbirds fecero una comparsa e nel quale Beck sfascia una chitarra ad imitazione di Pete Townshend degli Who (scelti in un primo tempo nella pellicola di Antonioni).Con il gruppo Beck riuscì a incidere un unico album, Roger the Engineer (1966); dopo 18 mesi, adducendo motivi di salute, abbandonò. Il Jeff Beck Group nasce come formazione rock formata a Londra nel gennaio del 1966 . Il loro approccio innovativo al blues è stato e rimane di grande influenza sulla musica popolare. All'inizio del 1967 comprendeva Jeff Beck (chitarra), il cantante Rod Stewart il chitarrista che tutti noi conosciamo Ronnie Wood con bassisti e batteristi cambiati regolarmente.. Primi bassisti erano Jett Harris e Dave Ambrose, con Clem Cattini e Viv Prince alla batteria Il gruppo cambiò almeno 4 batteristi prima di stabilirsi sul Aynsley Dunbar e il passaggio di Ron Wood al basso.  Questa fu la formazione stabile per la maggior parte del 1967,suonando nel circuito dei club del Regno Unito con vari passaggi alla radio BBC. Ancor prima di stabilire la formazione Beck firma un contratto di gestione personale con il produttore discografico e manager Mickie Most, che non aveva alcun interesse per il gruppo, ma solo per Beck come artista solista. Nel 1967 la band pubblica tre singoli in Europa e due negli Stati Uniti, il primo è il maggior successo.. "Hi Ho Silver Lining" che raggiunge il 14°posto nella classifica britannica ed include la strumentale "Beck's Bolero" (1966) come lato B, che effettivamente viene registrato alcuni mesi prima del lato A. Tra i musicisti impegnati nelle session ricordiamo il chitarrista Jimmy Page alla chitarra ritmica, il bassista John Paul Jones, il batterista Keith Moon e Nicky Hopkins al pianoforte. Altri due brani sarebbero stati registrati ma non hanno mai visto la luce del giorno. A quanto pare tutti i soggetti coinvolti furono così entusiasti da pensare a una vera e propria band, ma a causa di complicazioni contrattuali tutto sfumò senza conseguenze. Frustrato dal fatto che la band non suonava un blues abbastanza puro per il suo gusto (erano effettivamente fatturata spesso come "The Jeff Beck Blues Band"),Beck sostituirà il batterista Aysley Dumbar con Roy Cook per uno spettacolo, prima che Stewart raccomanda Micky Waller , un ex compagno della sua precedente band Steampacket. Waller suonerà con la band per tutto il '68 e l'inizio del '69, comparendo sull’album Truth e restndo il loro batterista di più lunga durata. Intanto Peter Grant, un road manager che era stato negli Stati Uniti con il New Vaudeville Band,futuro Re Mida dei Led Zeppelin e a conoscenza del progetto di Beck, lo reputa personaggio ideale per il mercato cercando più volte di acquistare il suo contratto da Mickie Most, che si rifiutava di lasciare andare Beck. Entro i primi mesi del '68 la band è pronta a gettare la spugna, e, intervenuto Grant parte per un breve tour negli Stati Uniti. Questo tour da nuova luce e vitalità alla band, assicurandogli tramite Grant un nuovo contratto con la Epic Record Al ritorno in Inghilterra registrano l’album “Truth” che raggiunge il 15° posto nelle classifiche statunitensi.  Le tracce vengono registrate in due settimane, con sovraincisioni aggiunte nel mese successivo. Mickie Most impegnato con altri progetti delegò per la maggior parte del lavoro Ken Scott, che sostanzialmente registrò la band in presa diretta in studio. La linea extra per queste sessioni includevano John Paul Jones su organo Hammond, il batterista Keith Moon e Nicky Hopkins al pianoforte. Tornati in tour negli Stati Uniti per promuovere l’album,e annunciati come “The Jeff Beck Group”,suonano al Cafè Wah con Jimi Hendrix,fan di lunga data di Beck. Nel dicembre del 1968 decidono per un terzo tour negli USA con Nicky Hopkins, che nonostante le sue cattive condizioni di salute, decide di suonare dal vivo. Accoglie l'invito del Beck's, anche se ha un’offerta più alta dai Led Zeppelin. Come dirà poi in seguito fu una delle sue più belle esperienze dispiaciuto dal fatto che "abbiamo perso una delle più grandi band della storia del rock ...." Uscito Micky Waller e sostituito dal potere batterista Tony Newman, con il successo di Truth e acceso un nuovo interesse da parte di Mickie Most , registrano “Beck-Ola” al DeLane Lea Studios, progettato da Martin Birch. E come singolo "Plynth”.  Nel maggio del 1969 il Jeff Beck Group intraprende il quarto tour negli Stati Uniti, questa volta con Nicky Hopkins come membro a pieno titolo. Il tour gira bene e Beck-Ola vende molto bene, raggiungendo la posizione numero 15 della classifica Billboard, ma al momento stesso cominciano i primi guai all’interno della band.  Rod Stewart aveva registrato il suo primo album “The Rod Stewart Album” per la Mercury Records, e si immagina che aveva ambizioni di suo.. Tornano in Inghilterra soltanto per pochi mesi per poi ripartire per il loro quinto e ultimo tour americano nel luglio del 1969 .E un breve tour, soprattutto lungo la costa orientale, comprende il Maryland e i loro ultimi concerti al Fillmore East, al Newport Jazz Festival.Il Jeff Beck Group paradossalmente si divide alla vigilia di quello che sarebbe stato il loro colpo grosso: il Woodstock Music Festival, dove erano attesi per suonarci….. Ancora oggi Beck ricorda l'episodio con dolore.  A metà del 1970 Jeff Beck riforma il gruppo con il cantante Alex Ligertwood,il tastierista Max Middleton, il batterista Cozy Powell e il bassista Clive Chaman. Durante giugno 1971 Beck firma un contratto discografico con la CBS e cerca un nuovo cantante. Beck rischio` la vita in un incidente automobilistico e, quando rientro` sulle scene, non era piu` lo stesso. Dopo aver ascoltato Bobby Tench esibirsi con il suo Gass band, "Upstairs" al Ronnie Scott 's club in Soho di Londra, [5] Beck lo impiegò come cantante e secondo chitarrista. Tench in poche settimane riesce a scrivere i testi per le nuove canzoni aggiungendo la sua voce per l'album “Rough and Ready”, mixando le tracce con quelle precedentemente registrate a Londra da Beck e gli altri membri della band.  Una volta terminato l’album nel luglio 1971 e un rapido tour in Finlandia, Olanda, Svizzera e Germania, Rough and Ready viene pubblicato nel Regno Unito il 25 ottobre 1971 e negli Stati Uniti nel corso del febbraio 1972.  Un capace tour promozionale negli Stati Uniti e l'album finalmente raggiunto la posizione n° 46 nella classifica. Nel gennaio 1972 la band si reca in USA, per unirsi a Beck agli “TMI Studios” a Memphis, Tenessee. Qui registrano l'album “Jeff Beck Group”, con Steve Cropper come produttore. Jeff Beck Group è stato pubblicato nel Regno Unito il 9 giugno 1972 Il tour promozionale include un'apparizione della BBC Radio 1 "In Concert" della serie, registrato il 29 giugno 1972.Durante questa sessione suonano "Definitely Maybe", dove si vede Bobby Tench a suonare la chitarra in una rara occasione insieme a Beck.  Il 24 luglio 1972 il Jeff Beck Group è ufficialmente sciolto e il manager di Beck's rilascia questa dichiarazione: "La fusione di stili musicali dei vari membri ha avuto successo, entro i termini di singoli musicisti, ma non si sentivano di creare un nuovo stile musicale con la forza che avevano originariamente chiesto ". (????) Alla fine del 72 Beck diede vita a un'altra formazione, il power trio Beck, Bogert & Appice, con Carmine Appice alla batteria e Tim Bogert al basso (sezione ritmica dei Vanilla Fudge); questa formazione incise soltanto un singolo di successo, una cover di Superstition di Stevie Wonder. • 1968 - Truth ( Epic ) 1968 • 1969 - Beck-Ola (Epic) 1969 • 1971 - Rough and Ready (Epic) 1971 • 1972 - Jeff Beck Group (Epic) 1972  Olia
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Olia
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Inviato: 23 settembre 2009, 15:46 |
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Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
Truth - Jeff Beck Group - EMI 1968 Band Jeff Beck - chitarre, basso in ''Ol' Man River". Rod Stewart - voce principale. Mick Waller - batteria, percussioni. Ron Wood - basso. Guests : Nicky Hopkins suona il piano in "Morning Dew" e "Blues De Luxe". John Paul Jones suona l' organo Hammond in "Ol' Man River". Keith Moon suona i 'Timpani' sotto la voce 'You know Who' in "Beck's Bolero''. Jeff Beck Group "Truth". "Truth" datato 1968, e' un album di puro rock duro blueseggiante con eccitanti rifacimenti di blues e materiale anni '50 e primi '60. Pochissime le canzoni originali della band; usio il plurale band, in quanto Jeff Beck Group era essenzialmente un gruppo di validissimi musicisti uniti all' estro creativo di un geniale e sperimentale chitarrista del rock : Jeff Beck. "Shapes of Things" proviene direttamente dall' esperienza Yardbirds, ma spalanca le porte al rock-heavy con Rod Stewart che 'gratta' con le sue corde vocali quelle della stupenda chitarra di Beck. Grandissimo brano. "Let Me Love You", e' un' altra heavy song bluesata al massimo, ma siamo nel 1968, non scordiamocelo! Il tamburello e la batteria di Mick Waller si fanno sentire... eccome. Con "Morning Dew" urliamo : ancora in salita : che pezzo! Vero rock puro che i J. B. G. prendono a prestito dal duo Bonnie Dobson and Tim Rose e che fanno crescere giro dopo giro su di un fraseggio di basso e charleston ed una chitarra wha-wha che e' una meraviglia. Ci si mette anche il piano di Hopkins a rendere il brano da olimpo. "You Shook Me", cover rifatta un po' da tutti; e' di Dixon. J.B.G. la rendono rude al punto giusto e Nicky al piano la addolcisce. "Ol' Man River", altra cover ma i J.B.G. la stilizzano tenerissima dall' inizio alla fine con John Paul Jones (Led Zeppelin, poi) che suona l' organo Hammond e Rod che trattiene la voce. Bel pezzo. Con "Greensleeves" siamo dinanzi ad una chicca interamente acustica. Si tratta di un tradizionale arrangiato da A. Jeffrey. In "Rock my Plimsoul", grande ritorno di blues rockeggiante. Le dodici battute del diavolo imperano. Bellissimo brano. Una dodici corde acustica fa da tappeto a "Beck's Bolero". Jeff ci ricama dapprima in slide, poi in distorsione. Keith Moon da' una mano... e si sente! Pezzo grandioso scritto da due autentici mostri della chitarra Jeff, appunto e ... Jimi Page. "Blues De Luxe", gia' il titolo ... basterebbe. Questa volta il blues e' semplice, puro blues distillato nel Mississipi. E' un pezzo registrato in diretta. L' assolo di Nicky Hopkins e' da incorniciare. Gli interventi di Beck sono superlativi. La voce di Rod e' graffiante al punto giusto. Un live spettacolare, insomma : inserito in questo grandissimo album. Il blues ritorna ad essere molto rock con "I Ain't Superstitious", che chiude il disco, ma non viene spinto nei territori heavy con i quali era iniziato l' album. Il finale del pezzo e' bellissimo. Ci si mette anche un assolo di batteria di Mick Waller ad impreziosirlo. E' fuori dubbio che questo lavoro, datato 1968 ( da ricordare ... ! ), intrappola molte di quelle sonorita' che qualche anno dopo le risentiremo in tanto di quel rock duro riprodotto sia in Inghilterra che negli States. Il duo Beck-Stewart era nel 1968 proprio la', nel crocicchio del rock, portando chitarre e voce in luoghi sonori mai concepiti fino ad allora. L' album e' molto bello; peccato che siano quasi tutte cover le canzoni e che Jeff e Rod non abbiano anche collaborato alla stesura di brani inediti in ''Truth''.
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pietrarotolante
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Inviato: 23 settembre 2009, 19:24 |
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Messaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51 |
concordo, gran bell'album! mi piacciono particolrmente il cantato di Rod in 'Let me love you' e 'Blues de luxe' con la presenza di Nicky Hopkins. Viceversa, gli album che pubblicato dopo Jeff Beck e che si allontanano dal blues non li sopporto proprio. Non ci ho mai speso un euro.
io ho l'edizione 'Truth & Beck-Ola', anche quest'altro è molto bello!
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Olia
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Inviato: 23 settembre 2009, 19:26 |
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Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
Anche a me piace la versione 'Truth & Beck-Ola". Mi fà piacere che qualcuno del forum li apprezzi. PS strano che nessuno abbia commentato le foto con i giovani Wood e Stewart!!!
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Briano
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Inviato: 24 settembre 2009, 13:12 |
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Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39 |
Io invece commento il piccolo occhialuto: Micky Waller grande batterista e uno dei provinati a Cotchford da Brian Jones... Purtroppo è morto recentemente
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Jacopo
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Inviato: 24 settembre 2009, 13:59 |
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Site AdminMessaggi: 3976Località: MilanoIscritto il: 6 gennaio 2006, 23:20 |
anch'io ho Truth & Beck-Ola, disco della madonna, me lo consigliò la Valeria del discomane e le saro per sempre grato! Blues De Luxe e' un pezzone, ma avete notato come gli applausi siano fintissimi? non so se voglia essere spacciato per live, oppure se siano stati potenziati in studio
E' stato bello perche l'altro giorno ho visto per la prima volta Blow Up di Antonioni e a un certo punto mi appare Jimmy Page che suona, sono balzato sul divano ahaha
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Jacopo
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Inviato: 24 settembre 2009, 14:05 |
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Site AdminMessaggi: 3976Località: MilanoIscritto il: 6 gennaio 2006, 23:20 |
Eric Clapton, Jeff Beck at The O2 London: 13 February 2010
On 13 February 2010, Eric Clapton and Jeff Beck will perform a sure-to-be historic double-bill at The O2 in London. This special concert event takes place almost exactly one year after their joint shows in Saitama, Japan. Those performances gathered rave reviews from music fans worldwide. The duo has said that no exact set list has been discussed for the February 2010 concert, but they plan to each do their own respective sets followed by a joint set that is expected to be longer than in Japan. Eric added, “I’ve always considered Jeff Beck to be one of the finest guitar players around. He’s a friend, a great guy, and a truly gifted musician. We had such a fun time in Japan that it seemed natural to play together again.” Tickets go on sale Monday 28 September 2009 from Bookings Direct.
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Olia
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Inviato: 26 settembre 2009, 11:20 |
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Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
Eric Clapton e Jeff Beck, i due storici giganti della chitarra rock-blues, tornano insieme sul palco con un evento fissato per il 13 febbraio 2010 alla O2 Arena di Londra. Lo scorso febbraio, per la prima volta nelle rispettive carriere, i due avevano fatto insieme un paio di concerti in Giappone. Clapton e Beck avevano suonato spesso insieme ma non avevano mai fatto coppia in cartellone. C'è già chi dice che lo show di Londra potrebbe essere la prova generale di un tour americano. Il 13 febbraio, i due artisti si esibiranno separatamente e poi insieme, un po' sulla falsariga di quanto aveva già fatto Clapton con Steve Winwood. I due hanno promesso una parte comune del concerto lunga e piena di sorprese. I due chitarristi occupano un posto importante nella storia del rock. Negli Yardbirds, Clapton fu sostituito da Beck. Entrambi sono stati omaggiati più volte (Beck due volte, Clapton addirittura tre, il record) dalla Rock And Roll Hall Of Fame.
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Oscar
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Inviato: 27 aprile 2010, 14:23 |
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Messaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11 |
Jeff Beck
Emotion & Commotion
2010 Warners
Nicholas Matteucci Ne ha fatta di strada ormai, dagli albori a metà degli Anni '60 in cui prese il posto di Eric Clapton negli Yardbirds, fino ai successi derivati dalla carriera solista, che lo ha visto collaborare con gli artisti più importanti al mondo, interpretando gli stili più diversi. Costeggiando nel suo tratto più sottile il confine che divide la musica di nicchia e l'universo mainstream, il buon Jeff Beck è stato in grado di fare proseliti sia tra gli intenditori veri, che in una considerevole parte del grande pubblico.
Quest'ultimo capitolo della discografia di Beck mira a toccare determinate corde nell'animo di chi lo ascolta, come suggerisce anche il titolo Emotion & Commotion, per mezzo della ricerca di melodie emotivamente molto coinvolgenti applicate a cover scelte ed interpretate con enorme maestria da parte del chitarrista e delle special guest presenti in questo album. Il disco è sostanzialmente divisibile in 2 parti, la base che è principalmente fusion e poi le perle, per le quali Beck si è avvalso del contributo di un'orchestra sinfonica da 64 elementi. L'album si apre con un commovente rifacimento del compianto Jeff Buckley, Corpus Christi Carol, con le note della chitarra che vanno a ripercorrere la linea melodica che originariamente era la parte vocale. Figurano alla voce “easy listening” i pezzi Never Alone, arricchito da percussioni tribali che strizzano l'occhio alla chillout e Serene, che invece alterna sonorità variegate e suggestive a intermezzi funky. Atmosfera da favola invece per Somewhere Over The Rainbow, celeberrimo brano tratto dalla colonna sonora de Il Mago di Oz, con la chitarra che accarezza la base orchestrale. Tra le voci prestate alla causa spicca senza dubbio per personalità quella della giovane inglesina prodigio Joss Stone, che interpreta I Put A Spell On You con rabbia e sentimento, sfruttando un accompagnamento tendente al funky ed r'n'b, terreno a lei più congeniale.
Da artista di apertura per le esibizioni live a special guest, questa è la storia di Imelda May, che presta la sua voce suadente per Lilac Wine, altra rivisitazione tratta da Jeff Buckley. Hammerhead è un pezzo travolgente, l'intro di chitarra acida che fa da apripista ad un'esplosione strumentale degna della Dave Matthews Band. Il capolavoro è per forza di cose il sontuoso rifacimento di Nessun Dorma di Puccini, un'opera di assoluto valore musicale che sottolinea il valore assoluto di Jeff Beck inteso non solo come chitarrista, ma come vera e propria autorità in campo musicale. Il secondo featuring Joss Stone, There's No Other Me, è il brano senza dubbio più rock, con un ritornello hard che esplode al termine di strofe che riprendono temi fusion, la scelta di questo come penultimo pezzo sembra un modo per separare in maniera più che netta Nessun Dorma dalla traccia di chiusura, Elegy For Dunkirk (cantata da Olivia Safe), anch'essa basata fondamentalmente sul ruolo degli archi in particolare, sulle cui note si protraggono lunghi soli di chitarra, firma d'autore su un album dall'attitudine rilassante e riflessiva al tempo stesso.
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wicked67
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Inviato: 27 aprile 2010, 14:34 |
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Messaggi: 4750Iscritto il: 29 ottobre 2007, 20:25 |
chitarrista eccezionale altro che.....Jeff Beck group rimane sempre uno tra i miei preferiti dei suoi lavori anche perchè in quel periodo militava una delle voci Rock più grandi di sempre  sono curioso di questo nuovo lavoro....
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rosso57
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Inviato: 28 aprile 2010, 23:10 |
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Messaggi: 3369Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18 |
Concordo con tutto cio' che è stato scritto. Jeff Beck mi è sempre piaciuto molto per il suo modo di porsi, per il modo di suonare, per la sua ruvido blues e per aver messo in piedi una band veramente di alto livello. Vedere Ron Wood cosi' giovane fa effetto ed è molto bella la foto. Un disco in cui suonano musicisti pazzeschi e che bisogna avere assolutamente nella propria disco-teca. Pur essendo pezzi-cover, Jeff Beck riesce a personalizzarli e farli uscire dal proprio cuore come se fossero stati creati da lui medesimo. Notevolissima la voce di Rod S., ruvida e bluseggiante come in un'alba livida dal cielo violaceo. La presenza di Page rinforza il tessuto musicale dei pezzi e imprime quella forza selvaggia necessaria per sorreggere tutta la struttura. Hopkins lo conosciamo, un musicista dalle mille sfaccettature capace di incastrarsi come una pietra preziosa in qualsiasi brano e condurlo fin dentro la notte così buia e misteriosa. E' un album da asoltare sempre per capire un'epoca incredibile e irripetibile che tante cose ha insegnato per alla musica di oggi. Jeff Beck è un personaggio unico, con un volto e un modo di fare assolutamente rock nella piu' totale accezione del termine e anche se non famosissimo come altri grandi chitarristi, a lui si deve molto per quello che ha rappresentato e rappresenta per il blues soprattutto e naturalmente per il rock nella sua espressione piu' vitale e selvaggia. Anche a livello live, Beck ha una presenza scenica di tutto rilievo e vederlo dal vivo fa saltare sulla sedia non poco: grande showman, trascinatore ed eletrizzante come pochi. L'album in questione va ascoltato molto bene in quanto è pieno di sfumature blues e rockeggianti che vaqnno assimilate bene per comprenderne tutta la forza che ne scaturisce. Se non avete questo album compratelo.
ROSSO57
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Olia
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Inviato: 2 febbraio 2011, 13:18 |
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Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
011-02-02 - Tanti anni fa, alla fine degli anni '60, il mitico Jeff Beck Group incise due storici album, "Truth" e "Beck-Ola", con Rod Stewart come cantante. Adesso Rod e il grande chitarrista stanno considerando una reunion che avrebbe il sapore dell'evento. Lo ha dichiarato lo stesso Stewart al Rolling Stone. Lui e Jeff Beck si sono visti prima di Natale. Il chitarrista presto sottoporrà a Stewart del materiale nuovo per aggiungervi le parti vocali. E finalmente, Rod Stewart potrebbe archiviare definitivamente gli album di standard "American Songbook", che in effetti gli hanno portato tanti soldi (18 milioni di copie vendute), e tornare al vecchio rock-blues delle origini. L'ultimo album di inediti di Rod Stewart, il trascurabile "When We Were the New Boys", è uscito nel 1998. Insieme a Jeff Beck, Rod incise nel 1985 una cover stellare di "People Get Ready" di Curtis Mayfield che fu inclusa nell'album del chitarrista "Flash". Nel 2009 i due proposero la cover insieme ad un concerto di Beck a Los Angeles. Dopo un tentativo andato male di ripristinare il Jeff Beck Group dal vivo, nel 2004, adesso i due rocker fanno davvero sul serio. E Rod Stewart si prepara a diventare papà per l'ennesima volta, tra qualche settimana, quando nascerà il secondo figlio, sarà un maschio, avuto da Penny Lancaster. Per il piccolo, Stewart sta pensando a nomi tipicamente scozzesi come Aidan o Rory.
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Oscar
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Inviato: 19 aprile 2011, 13:59 |
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Messaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11 |
Jeff Beck
Rock’ n’ Roll Party (Honoring Les Paul)
2011 Warner
Ivan Nossa
Torna uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, Jeff Beck. Grande ammiratore di Les Paul, ha deciso di rendere omaggio al creatore della sei-corde elettrica, Gibson Les Paul, scomparso nel 2009. Pubblica Rock’ n’ Roll Party (Honoring Les Paul) un tributo contenente le registrazioni effettuate nel giugno 2010 all'Iridium Jazz Club di New York, il locale in cui Les Paul, morto a 94 anni, si esibì ogni lunedì sera per gli ultimi quattordici anni della sua vita.
Beck, riconosciuto uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi dalla rivista Rolling Stone che lo ha posizionato al numero 14 della graduatoria, ha ottenuto un grandissimo riscontro con il suo ultimo album Emotion & Commotion (2010) che gli ha fatto conquistare ai recenti Grammy Awards il premio “Best Rock Instrumental Performance” per il brano Hammerhead e il premio “Best Pop Instrumental Performance” per Nessun Dorma. Il lavoro di Beck, Rock’ n’ Roll Party (Honoring Les Paul), è composto da innumerevoli successi rock’n’roll, tra i più classici della tradizione americana, degli evergreen sempre attuali. Il live è divertente, una registrazione schietta, che trasmette tutte le emozioni ed il divertimento di chi in quel momento era sul palco. La voglia di far musica e l’amore per il palcoscenico sono le sensazioni che più rimangono impresse quando si è finito di ascoltare il cd. Una cavalcata tra brani classici della tradizione americana rock & roll arrangiati alla Jeff Beck e tutti firmati dalla sua grande chitarra che sa spaziare tra i generi ed entusiasmare il pubblico. Sul palco insieme a Jeff Beck per la registrazione del disco si sono alternati ospiti straordinari come Imelda May, Brian Setzer (ex leader dei Stray Cats), Gary U.S. Bonds e Trombone Shorty.
(19/04/2011) - ©2002 - 2011 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
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varuna
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Inviato: 19 aprile 2011, 17:28 |
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Messaggi: 706Località: Acqui Terme (AL)Iscritto il: 12 luglio 2007, 12:01 |
confermo "truth" e "beckola" due dischi della madonna, tra l'altro il primo ha già lo 2zeppelin sound" prima ancora di ledzep I
I successivi di Beck molto più fusion e 2freddi2 secondo me..
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Oscar
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Inviato: 14 novembre 2011, 12:07 |
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Messaggi: 4042Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11 |
Jeff bech Live at Ronnie Scott's Rai 5 - giovedì 17 novembre - ore 22.10
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