Messaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49 |
’MJF numero uno, alias Montreux Jazz Festival, vanta una storia e una tradizione inavvicinabile. Ma il numero due, il Milano Jazzin’ Festival che va in scena all’Arena Civica Gianni Brera tra il 2 e il 22 luglio, comincia ad assomigliargli non poco nelle scelte di programmazione (diversi gli artisti in comune) che rivelano l’ambizione di attirare il grande pubblico e ravvivare la città anche nei mesi estivi. In barba alle polemiche di stagione, alle delibere comunali su decibel, rumori molesti e orari di chiusura e alle proteste dei residenti che mettono periodicamente a repentaglio i concerti allo stadio (“ma quello è un problema che riguarda solo i membri del comitato civico di San Siro”, assicura l’assessore comunale alla Cultura Giovanni Terzi), la Milano musicale non vuole mollare la presa sul centro città. Il festival è “Jazzin’ ” e non “jazz”, formula che consente stipare il programma di bei nomi del panorama pop/rock/soul nazionale e internazionale, stilisticamente confinanti con la musica tradizionale afroamericana ma anche no: accanto a Enrico Rava, a Jan Garbarek e a Peter Cincotti, a George Benson (unico show al coperto, presso il Teatro degli Arcimboldi, il 20 luglio) e a Herbie Hancock (in coppia con Lang Lang) ecco i redivivi Simple Minds, il 3 luglio, nel pieno delle celebrazioni del loro trentennale, il raffinato Sergio Cammariere (5 luglio) e la sacerdotessa hip hop soul Erykah Badu, gli stilosissimi e intriganti Steely Dan (9 luglio), il sempreverde James Taylor (il 13) e Seal in versione classic soul come da ultimo album e tournée (unica data italiana, il 13). Ma anche Stewart Copeland e la “notte della Taranta” (4 luglio) , fortemente voluta da Terzi in persona: happening che comincerà già dal pomeriggio con il contorno di una “funny parade” popolata da bizzarri veicoli, musicisti, ballerini e teatranti di strada che da San Babila si dirigerà verso l’Arena, per una pennellata di etnico e folk “contaminato”.
Nick The Nightfly, fresco di nomina a direttore artistico della manifestazione, sogna di trasformare la Milano estiva in una specie di Edimburgo (la sua città natale) e anticipa una serata in memoria di Michael Jackson aperta a tutti ai suoi fan: “Quando ancora non lo sappiamo, il cartellone dell’Arena è già piuttosto fitto. Ma un tributo a questo grande artista ci sembra doveroso”. “Mi hanno chiesto cosa propone il cartellone per un pubblico giovane”, puntualizza. “E io rispondo: a quale età si è giovani? Ci sarà comunque la musica elettronica dei 2 Many Djs, il 15 luglio all’Arena, e gli after show, tutte le sere a partire dalle 23, con performance anche dal vivo”. Fino alle due e mezzo del mattino ma a “decibel blindati”, assicura Nicola Tolomei di Sicom (coproduttore del festival insieme a Four One Music&Events), “e con il palco rivolto verso Parco Sempione per cercare di ridurre l’impatto ambientale”. “Abbiamo anche ridotto lievemente la capienza dell’Arena, che ora è limitata a 6.500 persone. Le prevendite per i concerti maggiori sono più che soddisfacenti, per gli altri lo sbigliettamento spesso avviene la sera stessa. I prezzi, ci tengo a sottolinearlo, sono decisamente inferiori alla media: su 20 concerti, 5 – a partire dall’esibizione di Stefano Di Battista e Niki Nicolai che apre il festival il 2 luglio – sono a ingresso libero, 10 con prezzi contenuti tra i 15 e i 20 euro, e 5 soltanto tra i 30 e i 50 euro (per l’elenco completo dei concerti e dei prezzi, rimandiamo al sito ufficiale. Per i residenti, ogni sera, ci sono 100 biglietti omaggio”. Contenti anche gli ambientalisti, perché MJF sarà un festival “verde”: tutti i concerti, utilizzando l’energia da fonti rinnovabili proveniente dalle centrali idroelettriche della società Edison, sono a impatto zero. E i soliti brontoloni che si lamentano di Milano città fantasma in agosto? Terzi ha già la risposta pronta: “Ci lavoreremo l’anno prossimo, quest’anno non si poteva perché all’Arena ci sono i campionati di atletica leggera”.
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