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MessaggioInviato: 5 marzo 2010, 8:48
Avatar utenteMessaggi: 2745Località: ROMAIscritto il: 1 luglio 2007, 12:08
Want to the trip?

I profeti del LSD al Clown Bar

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Ho descritto, circa, cosa era il Clown Bar, una Babele, un guazzabuglio di gente, un casino, un via vai di gente incessante. Non era grande. ma all’esterno, con la pioggia (semi perenne) con il sole, di notte, di giorno, era sempre pieno, nelle panchine al lato dell’ingresso, c’era gente che soggiornava costantemente. E trovavi di tutto, dalla dritta per un posto letto, ai dischi rubati, dal passaggio per Amsterdam al grammo di Hashish.
Ma c’era una categoria di gente che ho visto solo li : “I Profeti del LSD” (avevano un altro nome ma non lo ricordo proprio)
Chi erano? No Ginsberg, non Kerouak, ma pazzi, pazzi scatenati che ti aiutavano nel primo viaggio di LSD e poi in caso di aiuto in tutti i viaggi successivi, diciamo andati male.

“Want to the trip?”
E’ la prima domanda che mi fecero entrando al Bar, non ciao, non da dove vieni?, ma “ Vuoi fare un viaggio?” Non la prima, non la seconda e neppure la terza, ma confesso che dopo una settimana cedetti, sono un debole, debolissimo e cosi cedetti e provai il “VIAGGIO”.
Are you ready for the experience? Mi chiese il mio Mentore...prima di prendere la pasticca, io pensai e giuro sui Rolling Stones che e’ vero, pensai: ma chi e’ Jimi Hendrix ? e cosi’ lo chiamero’: Jimi.


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Ho messo la foto di Jerry Garcia, nella memoria il suo viso si e' sovrapposto a quello di Jimi, per forza di cose.


Chi fosse Jimi nella sua vita precedente, proprio non lo so, magari un pilota di jet,un prete protestante, o un campione di biliardo, ma ora era pronto a guidarmi nel mondo della fantasia, dell’irreale, dei sensi dilatati.
Infatti tutto si dilatava, aveva contorni diversi, i suoni, i colori, la mia ombra, la vista, soprattutto il tempo e lui sempre vicino che controllava, mi disse: la prossima volta devi iniziare il viaggio all’alba e finirlo al tramonto, come la vita.
Solo sensazioni, mi spiego’, niente di reale e’ solo la tua mente che lavora, niente paura, e’ solo la tua mente, sei sempre tu.
Vidi il campanile di una chiesa squagliarsi, il viso di un cassiere di banca (ebbi il coraggio di andare in una banca a cambiare delle lire) trasformarsi in quello di un fumetto, e lui sempre vicino al mio fianco.
E tante altre cose, tante sensazioni nuove mai provate…..ma era solo la mia mente, ero sempre io.
Rientrando al Clown Bar andai a sedermi in fondo, piu’ in fondo possibile, vicino alla casse dello stereo. E volai, di nuovo, volai come a Copenaghen ma molto piu’ in alto….su…su e quella musica aveva preso corpo, colore, anima, entrava dentro come mai, ascoltai come mai avevo ascoltato la musica , mai, perche’ la vedevo, vedevo la musica, sono sicuro che avrei potuto toccarla, se avessi voluto e se Jimi me lo insegnava.
Jimi rideva, con gli occhi piccoli, piccoli……..
Jim,i chissa’ dove sei.
E soprattutto: Jimi ora che fai? Jimi viaggi ancora?

Tanta volte, in questi tempi strani, vorrei chiederti ancora: "Jimi perche'?"

Il biglietto del viaggio lo pagai in seguito, caro, ma il viaggio era in prima classe su un treno bianco “Californiano”.

Prodigalson


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MessaggioInviato: 7 marzo 2010, 16:18
Avatar utenteMessaggi: 1250Località: milanIscritto il: 26 luglio 2006, 11:09
...tutto molto bello camillo...
qualcosa ho fatto anch'io,non si vedeva l'ora che arrivasse l'estate per comprare l'interrail,mitico biglietto del treno che ti permetteva più o meno di andare a zonzo per l'europa...incontravi qualcuno a barcellona che ti diceva
"noi andiamo ad Amsterdam,vieni?" per decidere cosa fare...
sinceramente del clown bar non ricordo ai tempi di averne sentito parlare,ma di critiania si,ma mi pare che fosse fuori dal giro interrail per quello che purtroppo non ci siamo mai stati...di tipi come Jim invece ne abbiamo incontrati parecchi,e forse anche grazie a loro non ci siamo fatti troppo male, abbiamo noi stessi dispensato gli stessi consigli a chi veniva dopo,e spero che nessuno si sia fatto troppo male....
purtroppo è proprio quello che manca oggi,ragazzi che buttano giù di tutto,senza che nessuno li metta in guardia,mi ricordo che anche fumare aveva una suà ritualità,si ringraziava shiva o ganesh, e si conosceva la differenza tra il libano rosso e giallo...
tra lo sputnik e il premiero 00...pur non essendoci mai stato, a 14 anni sapevo esattamente dove fossero e cosa si facesse nella valle della bekaa o nelle montagne del ketama, o l'importanza di un'aquila d'oro stampigliata su un panetto da 250....
chiamasi controcultura...
grazie prod.


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MessaggioInviato: 12 marzo 2010, 22:06
Avatar utenteMessaggi: 2745Località: ROMAIscritto il: 1 luglio 2007, 12:08
IL PARADISO DI AMSTERDAM.


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Ho letto da qualche parte la descrizione di Jacopo sul Paradiso di Amsterdam, io ci arrivai con l’idea di trovare un posto normale…..mi trovai di fronte a quello che era allora il futuro, in ogni senso:
Le strade che portano al Paradiso sono circolari, circa per cui se cammini pensando di andare dritto ti ritrovi da dove sei partito, poi mi trovai di fronte all’Utopia….al sogno.
Era una chiesa trasformata in locale, ritrovai alcuni matti romani incontrati in autostrada, anche loro con lo spirito giusto per l’avventura. Tanta umilta’ e pazienza: eravamo nell’ombelico del mondo, in tutti i sensi, per quei tempi.


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Descriverne l’interno e’ semplice: era una chiesa sconsacrata e questo aumentava il fascino per noi italiani, ma descriverne le luci, le vetrate, il piano superiore, insomma la parte piu’ alta e’ impossibile, perche’ arrivi a rimani colpito da tutto e improvvisamente, da tutto insieme.
Al posto dove una volta c’era l’organo ora c’era la regia, un matto con i capelli piu’ lunghi che avessi visto, sceglieva la musica da mettere e gestiva l’audio durante i concerti Ed al centro del locale bancarelle, si bancarelle dove potevi acquistare il “fumo” in diverse quantita’, qualita’ e peso, in somma un mercatino e poi c’erano sigarette (Joint) gia’ confezionati, ma non c’erano ancora i dolcetti di oggi.



Allora non c’era il telefonino e non avevo la macchina fotografica, per il telefonino fu una fortuna, perche’ passarono due giorni prima di avere una brutta notizia, ma quelle ti raggiungono dappertutto, per la macchina fotografica mi dispiace veramente, era un posto da favola araba.
Il cervello andava via appena entrati, eri rapito, poi l’esterno era un via vai ininterrotto.
Era stanco, per la verita’ e poi la notizia di mia madre era la scomparsa di una mia carissima amica a Berlino: un colpo da KO.
http://www.youtube.com/watch?v=L_ujzO4OILo, questo filmato rende l’idea, ma penso che lo conosciate tutti..

Incontrai Alvaro, sapevo che era li’; Alvaro viveva 2 giorni al mese a Roma e il rimanente mese ad Amsterdam, come vivesse non lo so e non mi interessava, la sua famiglia era molto agiata, ma come tutte le famiglie aveva la pecora nera, avevo la testa altrove purtroppo ed ero teso e tetro, quando lo vidi, lo ricordo come ora, aveva un vistoso cerotto sul naso- “ Alva’ ma che hai fatto?” – “ Niente Prod, mi e’ scoppiato uno spinello”- caddi letteralmente a terra dalle risate- davanti a tutti- non mi fermavo piu’- la tensione calo’, andai con lui per Amstedam, la compagnia piu’ matta che potessi trovare.


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Andare ad Amsterdam e’ meraviglioso, un viaggio in una citta’ da favola, andateci, non potete non vederla e chi ci e’ stato lo confermera’.
Penso che molti la abbiano visitata e abbiano soggiornato piu’ di me, non aggiungerei nulla di nuovo oltre al fatto che allora era una meta da raggiungere assolutamente, assolutamente.

Prodigalson


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MessaggioInviato: 13 marzo 2010, 23:59
Avatar utenteMessaggi: 2745Località: ROMAIscritto il: 1 luglio 2007, 12:08
“Solo quelli che pensano di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero”.
Einstein

Vorrei concludere, vorrei finire bene, in allegria, vi ho portato con le parole, vi ho accompagnato in un viaggio attraverso alcuni locali, nell’Europa degli anni 70’ ed in alcuni posti allora famosi da me visitati.
Quando tornavo da queste scorribande, varcando la frontiera, ero felice di sentire la nostra lingua, sentire gli odori del mio Paese, assaporare il nostro cibo o, camminare nelle nostre belle citta’.
Ma dopo un po’ di tempo la nostalgia, la voglia di fuggire di nuovo mi prendeva, era piu’ forte di me. Fuggivo da tante cose: dal vuoto, dal razismo, dall’iposcrisia, dagli sporchi giochi di potere, dall’arrivismo, da chi crede che un portafoglio pieno dia piu’ valore alla vita, dagli stupidi e vacui in ogni senso.
Mi sono sentito non capito, avevo voglia di sparire, nel vedere col tempo la mia gente trasformarsi, impigrirsi mentalmente.
Apparire a tutti i costi, voler essere il migliore, sempre anche a costo di mentire.
Non mi piace tutto questo, non porta a niente,
Belle case, belle automobile, belle moto, bei televisori, bei vestiti, belle abbronzature, tutto bello e il nulla…..la gente si e’ persa nel nulla, e’ diventata vuota totalmente.

Branduardi ha musicato un testo di Panella, la canzone e’: ” I Fou the Love”, narra dei pellegrini e dei Romei che partivano verso i luoghi sacri, si radunavano la sera, davanti al fuoco, tiravano fuori i propri strumenti e ognuno cantava nella propria lingua, ma si capivano, la musica bastava.

http://www.youtube.com/watch?v=vQ5bR57I4uU

Sangre
loviente in core
Amai ma
come moro non vivrò mai
Loviente sangre
mit you por siempre
e tu non piense a mme
T'amo
più tuo son io
che de moi
son perdido e chiedo di me
a les tue braccia
a los tus besos
now che sarà de mi

Ecco parole in napoletano, inglese, francese, provenzale, italiano, non avevano riserve ne’ problemi di censo, di razza ne' di sesso nel suonare e cantare insieme.

Ho fatto il pellegrino per un periodo della mia vita, e spero di averlo fatto e bene.
E’ questo il senso della musica, unirsi, sentirsi una sola persona.
Nulla cambiera’? Tutto rimarra’ come prima? La musica non serve? La musica non ha mai cambiato il mondo?

La musica non ha mai cambiato il mondo? Non lo so, ma ha dato parole ai muti, orecchie ai sordi.


Ha inventato un linguaggio universale, tramite il quale la mai generazione si e’ compresa e ha viaggiato. Pazzi, idealisti, illusi di ogni sorta hanno parlato, si sono capiti e hanno cambiato qualcosa, un qualcosa e hanno creato un linguaggio che ancora esiste e naviga……

“ Solo quelli che sono cosi’ folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero”
Einstein

Prodigalson


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MessaggioInviato: 17 giugno 2010, 10:32
Avatar utenteMessaggi: 2745Località: ROMAIscritto il: 1 luglio 2007, 12:08
IL Whiskey A Go Go Los Angeles

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E’ un locale di West Hollywood, Los Angeles, California, situato al 8901 di Sunset Boulevard nella Sunset Strip, fondato l'11 gennaio 1964

Il sito : http://www.whiskyagogo.com/whiskysite/home_fs.html

Mi hanno insegnato che in dialetto milanese si chiama Trani “ l’osteria”, perchè di Trani erano gli osti che vendevano vino pugliese a Milano.
E “Trani a Go Go” era una bellissima canzone di G.Gaber composta al principio degli anni 60.
Ma vorrei parlare di un locale situato dall’altra parte dell’oceano precisamente a Los Angeles:
che non centra nulla con il “trani” milanese ma nella storia dei locali occupa un posto importantissimo; e’ stato il trampolino di lancio di innumerevoli gruppi e artisti a cominciare dai primissimi anni 60 il : “ IL Whiskey A Go Go” .

Questo locale ha ospitato durante la sua lunga storia molti artisti affermati come i The Byrds, Alice Cooper, Buffalo Springfield, Love, The Doors, Them, Mothers of Invention, Jimi Hendrix, Otis Redding, The Turtles, Michael Nesmith, The Kinks, The Who, Cream, Led Zeppelin, Roxy Music, Oasis, The Germs, The Runaways, X, Mötley Crüe, Van Halen, Ramones, The Dictators, Linkin Park, Misfits, Blondie, Talking Heads, Elvis Costello, XTC The Jam e gli italiani PFM Premiata Forneria Marconi e i Bad Bones
Famose rimasero anche più recenti le esibizioni di Guns N' Roses, Metallica, Soundgarden, Nirvana, Mudhoney, The Melvins e 7 Year Bitch.

Ho cercato in rete notizie di questi mitici concerti fatti al “Whiskey” ma ho trovato notizie solo dei Doors e di Andy Warhol


Andy Warhol al Whiskey A Go Go”

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L'Exploding Plastic Inevitable fu uno degli spettacoli d'arte più importanti e rappresentativi degli anni sessanta, un mix di Pop art, psichedelia e cultura underground, creato e presieduto dal noto artista Andy Warhol.: proiezioni di film underground (soprattutto dello stesso Andy Warhol), diapositive e luci stroboscopiche facevano da sfondo alle danze sessuali dei ballerini sadomaso vestiti in pelle e armati di frusta (tra cui Gerard Malanga), infuocati dal rock psichedelico dei Velvet Underground, (gruppo di Andy Warhol", che forniva all’artista anche la musica dal vivo per il suo bizzarro show proto-multimediale che univa le proiezioni simultanee su più schermi dei film di Warhol, la danza, e appunto la musica del gruppo.)
che suonavano dal vivo insieme a Nico, e dalle droghe allucinogene come l'LSD. Allo spettacolo partecipavano tutto il jet-set di tendenza di Hollywood e Los Angeles: Jim Morrison, Julie Christie, Dennis Hopper, Jack Nicholson, John e Michelle Phillips e molti altri.
Andy tentò di coinvolgere anche Frank Zappa e la sua band (The Mothers of Invention)ma il cinico e geniale chitarrista rifiutò. L' EPI (Exploding Plastic Inevitable) ebbe un grande successo a Los Angeles ma non lo stesso che avevano di solito gli show Warholiani a New York (dove era padrone di casa) e inoltre dopo pochi giorni dall'inizio il rituale fu interrotto per disturbo della quiete e circolazione di droga.

I Doors al Whisky-A-Go-Go

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I Doors non ebbero un successo immediato ma, la ruota della fortuna girò quasi subito a loro favore. La sera in cui suonarono per l'ultima volta al London Fog, l'agente del Whisky-A-Go-Go (il locale più alla moda di Sunset Strip) li ingaggiò.
Il complesso si esibì al Whisky-A-Go-Go nella meta’ degli anni 60, nonostante fossero licenziati quasi tutte le sere dai proprietari del locale per le loro pazzie. Jim – che ormai consumava droga in quantità tali da allarmare il resto del gruppo (peraltro non estraneo all'uso di sostanze illecite) – suscitava una riprovazione particolare. Alcune sere era troppo bombardato per potersi esibire. Ma venivano assunti di nuovo ogni mattina perché le ragazze continuavano a telefonare per scoprire quando il bel ragazzo in pantaloni neri avrebbe cantato la volta successiva e il gruppo si stava creando un seguito per la sua musica tra i frequentatori del circuito underground. La parola d'ordine era: « Ascolta i Doors, sono il complesso più caldo in città “
Fu allora che il Whisky-A-Go-Go li licenziò – questa volta definitivamente, irrevocabilmente – dopo un incidente che è ormai entrato a far parte della mitologia rock:
Nel club le luci erano basse e Jim iniziò a cantare “The End” come se fosse un'orazione funebre. La vacillante folla ubriaca fece silenzio; tutte le ballerine nelle loro gabbie si fermarono a guardare. L'accompagnamento musicale era stregato come il canto di Jim, con i “battiti cardiaci dell'organo di Ray, i misteriosi, orientali rift della chitarra di Robby e le rabbrividenti esplosioni dei tamburi di John.
Ogni volta che Jim eseguiva “The End” amava improvvisare, fare aggiunte poetiche. Quella sera, aveva in serbo una sorpresa extra. Quando arrivò all'ultimo verso, iniziò un rap edipico su un assassino che si svegliava prima dell'alba, scendeva nella camera della sorella, in quella del fratello, infine in quella dei genitori. Qui rivela al padre che voleva ucciderlo e alla madre: « I want to F_____YOU! ».L'ultimo verso era pronunciato con un urlo primordiale. Non c'era dubbio sul suo significato.
Quando, dopo l'esibizione, i Doors rientrarono nei camerini, il comproprietario del Whisky-A-Go-Go, Phil Tanzini, disse a Jim che era un disgustoso, blasfemo figlio di puttana e che i Doors erano licenziati. Per rendere più chiaro il concetto, li sbatté fuori dal locale
Non aveva molta importanza. I Doors avevano appena ricevuto l'offerta di un contratto di registrazione da Jac Holzman, presidente della piccola società Elektra, con un anticipo di 5000 dollari. Per festeggiare, Ray, John, e Robby acquistarono un nuovo corredo. Jim comprò come sempre un vestito di pelle.


P.s. Mi sono dilungato in particolari magari superflui, inutili, ma le notizie e le foto di questo locale sono frammentarie e incomplete. Se qualcuno ha delle foto o ha avuto la fortuna di visitarlo potrebbe completare il tutto, magari aggiungendo le proprie impressioni.

Prodigalson


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MessaggioInviato: 17 giugno 2010, 10:42
Avatar utenteMessaggi: 3207Iscritto il: 12 gennaio 2006, 1:44
Bellissimo servizio grazie Prod.....il Whiskey a go go, mi ha sempre affascinato......come giustamente hai scritto ci hanno suonato sia i Doors che i Them......e a volte anche la stessa sera con i 2 Morrison sul palco....chissa' che spettacolo!!!


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MessaggioInviato: 17 giugno 2010, 16:01
Avatar utenteMessaggi: 2966Località: Lamezia TermeIscritto il: 16 febbraio 2007, 19:51
PRODIGALSON ha scritto:
Ogni volta che Jim eseguiva “The End” amava improvvisare, fare aggiunte poetiche. Quella sera, aveva in serbo una sorpresa extra. Quando arrivò all'ultimo verso, iniziò un rap edipico su un assassino che si svegliava prima dell'alba, scendeva nella camera della sorella, in quella del fratello, infine in quella dei genitori. Qui rivela al padre che voleva ucciderlo e alla madre: « I want to F_____YOU! ».L'ultimo verso era pronunciato con un urlo primordiale. Non c'era dubbio sul suo significato.
Quando, dopo l'esibizione, i Doors rientrarono nei camerini, il comproprietario del Whisky-A-Go-Go, Phil Tanzini, disse a Jim che era un disgustoso, blasfemo figlio di puttana e che i Doors erano licenziati. Per rendere più chiaro il concetto, li sbatté fuori dal locale
Non aveva molta importanza. I Doors avevano appena ricevuto l'offerta di un contratto di registrazione da Jac Holzman, presidente della piccola società Elektra, con un anticipo di 5000 dollari. Per festeggiare, Ray, John, e Robby acquistarono un nuovo corredo. Jim comprò come sempre un vestito di pelle.

qualche anno fà, per motivi di lavoro, conobbi a Cosenza un tipo che all'epoca era vicino ai sessanta, entrammo in confidenza anche per via della musica che avevo in macchina e mi raccontò che appena compiuti i 18 anni partì con un amico per la California (era di famiglia agiata e non avevano problemi di biglietto aereo).
arrivarono a Los Angeles proprio nel periodo in cui i Doors erano la band del Whiskey a go-go e si trovarono nel locale proprio la sera del fattaccio.
Insomma mi disse che la scena riprodotta nel film è veramente reale (a differenza di quasi tutto il resto), i gestori indignati, il pubblico sconvolto e i Doors sul palchetto che erano in estasi. Sembrava che fosse scoppiato il terremoto, gente che correva a destra e sinistra, un casino.
Ora se c'è una cosa che non sopporto di Morrison è proprio quella frase, ma mi è piaciuto molto il racconto in prima persona fatto da questo signore, i Doors che vengono sbattuti fuori davanti a tutti ai suoi occhi, davanti a tutti i ragazzi che ormai erano usciti, Manzarek che cerca di mediare con il proprietario e Densmore e Krieger che caricano gli strumenti in macchina, incazzati con Morrison che ancora urlava.
Purtroppo ho perso i contatti, mi piacerebbe farlo raccontare da lui stesso, e magari tutto ciò che conceren il Whiskey in quegli anni.
devo vedere se trovo il numero.


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MessaggioInviato: 20 settembre 2011, 17:09
Avatar utenteMessaggi: 171Località: MilanoIscritto il: 21 novembre 2007, 19:14
Crystal Palace Garden Party
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Questo più che un locale storico è un posto speciale dove negli anni settanta , vicino a Londra, si tennero degli ottimi concerti
La particolarità era che tra il palco e il pubblico ci fosse uno specchio d’acqua e ciò rendeva fattibile una serie di effetti scenici molto particolari.

la cornice dell’evento era talmente spettacolare e suggestiva che il festival , programmato in estate , diventò un appuntamento fisso per i londinesi dove ascoltare buona musica.

Il capo-promotore era Harvey Goldsmith, che propose una strana associazione di artisti del tempo che accumulava diverse culture e generi musicali differenti tra loro

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si esibirono nei vari anni : Mountain. Faces e Pink Floyd

( Atom Heart Mother fu eseguita senza orchestra e cori
I Pink Floyd usarono un sistema del suono quadrofonico posizionato in vari punti del terreno così che il pubblico potè godere di un buon sound e nel finale usarono bombe di fumo arancioni, fuochi d’artificio e giganti piovre che uscivano dall’acqua davanti al pubblico.)
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Elton John,Yes, Fairport Convention e Rory Gallagher

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nel 1972 si tennero tre edizioni
3/6/72
Richie Havens
Sha Na Na
Melanie.
Beach Boys
Joe Cocker

29 luglio con
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2 settembre con
Yes , Lindisfarne ,Capability Brown , Mahavishnu Orchestra, Gary Wright's Wonderwheel.

bello il 15 settembre 1973 con Lou Reed e Jeff Beck
sancito dalla magica esibizione di James Taylor la sera tardi
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27 luglio 1974
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ancora Santana, Elvis Costello, Southside Johnny and the Asbury Jukes e Brand X la band jazz-fusion di Phil Collins nel settembre ’77.

Le più eclatanti furono le giornate con Eric Clapton (31/7/76) con spalla anche Larry Coryell e Ron Wood e Bob Marley (7/6/80)
dove la gente si buttò in acqua fino a raggiungere il palco rischiando una scossa elettrica di notevoli proporzioni.

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posto davvero suggestivo, non so se lo conoscevate o ne avete mai sentito parlare. Quei diavoli di inglesi nei settanta erano insuperabili per la divulgazione dell’arte.

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MessaggioInviato: 20 settembre 2011, 17:39
Messaggi: 1832Iscritto il: 11 febbraio 2007, 4:36
nello girovagare tra un topic e l'altro m'era sfuggito questo!

complimenti a tutti e grazie ragazzi!
ecco perchè rsi è una spanna sopra gli altri!


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MessaggioInviato: 26 settembre 2011, 22:12
Avatar utenteSite AdminMessaggi: 3976Località: MilanoIscritto il: 6 gennaio 2006, 23:20
FILLMORE EAST - NEW YORK CITY
(1968-1971)

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Il Fillmore East di New York fu un templio del Rock situato nei 3 anni a cavallo del 1970 al 105 della 2nd Ave & East 6th St. nell'East Village, a Manhattan.
Preso in mano dal grande promoter di concerti Bill Graham, già gestore del Fillmore West di San Francisco, iniziò ad alternare i grandi gruppi tra le 2 coste degli Stati Uniti, dalla Grande Mela alla San Francisco degli Hippies. A mio parere uno dei locali più importanti del rock americano insieme a Winterland.

Il primo concerto si tenne l'8 Marzo del 1968, in seguito a una profonda ristrutturazione: la location fu infatti originariamente costruita intorno agli anni '30 come luogo di preghiera ebraica, diventato poi cinema sul finire dei '50, Bill lo prese e lo resuscitò da uno stato di simil-abbandono. Con balconata e platea la capacità era di 2,639 posti, per la prima volta tutti numerati e a sedere.

Il programma normale prevedeva 2 show al giorno, uno alle 8pm e uno alle 11pm, generalmente di artisti diversi, ma alle volte si arrivava anche ad avere 3 band la stessa sera (e di CHE band stiamo parlando!)

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Biglietti in vendita per CSN&Y

La lista di artisti che ha preso parte ai 4 anni di attività e' pressoche infinita, citeremo quindi i piu significativi...
Tre giorni dopo all'apertura sul palco c'erano gia i Doors, con due serate (le uniche che fecero) consecutive; I Ten Years After, Albert King, i Traffic, Sly and the Family Stone, i Byrds, gli Steppenwolf, Jeff Beck con Ron Wood e Rod Stewart, i Creedence, i Pink Floyd, John Mayall sono sono alcuni nomi che presero parte ai primi mesi di programma!
A questo link la lista completa dei concerti data per data

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Jim Morrison on stage


Naturalmente i concerti che furono anche registrati sono innumerevoli, tutti volevano incidere un album dal vivo li dentro, e infatti la lista e' impressionante: Jimi Hendrix con la sua Band Of Gypsys al capodanno del 1970 e l'Allman Brothers Band (la copertina non e' stata scattata li!) sono due capi saldi della discografia Rock.
Eric Clapton con Derek & The Dominos, un mese dopo che morì Hendrix; Joe Cocker con Mad Dogs & Englishmen, i Traffic, Frank Zappa, John Mayall, Johnny Winter, Neil Young uscito recentemente, Miles Davis, Crosby, Stills Nash & Young per 4 Way Street, e ovviamente i Grateful Dead con quasi 30 date!
Bootlegs poi ce n'e' un'infinità, dai Led Zeppelin a Santana, tutti raccolti nello splendido archivio di Bill Graham, il famoso sito http://www.wolfgangsvault.com , nel quale si possono ascoltare gratuitamente e legalmente tutti in streaming!

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Bill Graham a presentare una delle serate

Incredibile e' il concerto di San Valentino 1970 con i Grateful Dead. 3 ore di musica allucinante, di cui una formata solamente da "Dark Star --> That's It For The Other One --> Love Light". Delirio totale per uno dei migliori Dick's Picks di sempre, con finale "We Bid You Goodnight" solo alle voci...


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The Allman Brothers Band


Alcuni degli episodi che vale la pena citare sono quando il Teatro prese fuoco durante un concerto degli Who il 16 Maggio 1969; dal libro THE WHO di "Charlesworth" - Gammalibri:
Il concerto di fuoco del Fillmore è divenuto leggendario, anche se non scoppiò alcun incendio dentro al teatro, ma fu un negozio adiacente, il Lion Groceries, ad essere invaso dalle fiamme proprio nel momento in cui gli Who stavano salendo sul palco per rappresentare per la prima volta dal vivo Tommy sul suolo americano; coloro che si trovavano nelle ultime file dietro sentirono l'odore del fumo e iniziarono a mettersi in coda davanti alle porte laterali. Coloro che si trovavano in prima fila invece erano ipnotizzati dallo show e non si accorsero di niente.
Dopo una 20ina di minuti un ufficiale in borgherse in servizio presso il vicino distretto di polizia intervenne per interrompere il concerto (senza avvertire Bill Graham) lanciando comunicati estemporanei da uno dei microfoni del palco. Roger Daltrey e Pete Townshend del tutto ingnari dell'incendio e dell'identita dell'intruso gli saltarono addosso e lo buttarono giu dal palco a calci tra la folla in delirio. Ci volle l'intervento di Graham per far evacuare frettolosamente quasi 3000 persone, e Pete si prese una denuncia.


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The Fire Concert


Fondamentali testimonianze di cosa successe in quegli anni ce le regala la fotografa Amalie R. Rothschild, studentessa di cinema nel palazzo adiacente a quello del Fillmore, la quale venne invitata un pomeriggio del '68 a curiosare nel nuovo locale aperto da un paio di settimane e divenne un'ospite fissa e circa un anno dopo entro a far parte del Joshua Light Show, lo staff che si prendeva cura delle proiezioni psichedeliche luminose.

Estratto di una sua intervista recente, dal numero di "Jam" 158 Aprile 2009 - articolo di Giulia Nuti:
"Il Fillmore East fu il primo teatro rock con i posti numerati fissi. Prima gli ambienti della musica dal vivo erano le grandi Ballroom. Con il Fillmore nasceva lo spettacolo della musica rock. Graham si prese la responsabilita di presentare al pubblico un vero e proprio show. Inoltre NY all'epoca era il vero centro del business musicale, tutti i pezzi grossi della musica erano sempre li a sentire i nuovi gruppi e a decidere a chi far firmare i contratti.

Qual'e' stato il concerto che ha goduto del miglior Light Show? E' stato durante una versione di Dark Star dei Grateful Dead. Il personale concordò l'effetto con i tecnici luce che comandavano i followspot, i riflettori segui-persona. Nessuno sapeva niente. Quando il brano e' iniziato hanno spento tutte le luci, abbiamo quasi avuto paura pensando ad un'interruzione di corrente, poi e' partita la musica con l'introduzione del basso. All'improvviso hanno calato una palla coperta di specchi, che oggi c'e' in tutte le discoteche ma allora non si era mai vista. All'improvviso sul crescendo, tutti i followspot si sono accesi puntando sulla palla e proiettando stelle che ruotavano sul pubblico. Ci fu un respiro di meraviglia all'unisono, e' stato un momento magico..."



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The Grateful Dead

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DeadHeads in coda per i biglietti


Nel 1971 John Lennon e Yoko suonarono ospiti di Frank Zappa & The Mothers per una jam mitica di cui esiste anche un filmato pirata

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[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=Ip8-vEGug7o[/youtube]


Un bel video dei Byrds a colori nel quale si intravede anche un po di platea
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=HKhI09XO5R0[/youtube]


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Ma agli inizi del 1971 Bill Graham si accorse che i tempi stavano cambiando verso il business delle grandi arene, la domanda di concerti cresceva esponenzialmente, e che il Fillmore era diventato troppo piccolo, cosi decide di porre fine alle danze e chiuderlo con una grande serata il 27 giugno 1971: si alternarono sul palco The Allman Brothers Band, The J. Geils Band, Albert King, e altri ospiti speciali, tra cui i White Trash di Edgar Winter, Montagna, The Beach Boys, e Country Joe McDonald - in una festa solo per invitati.

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Il 7 dicembre 1974 il locale fu pero riaperto da un'altro promoter (Barry Stuart) come "Teatro NFE" (Nuovo Fillmore East) con un concerto di Bachman-Turner Overdrive. Rimase operativo fino al 1975, ribattezzato "East Village", presumibilmente a causa delle obiezioni di Bill Graham sull'uso del nome del Fillmore. Nel 1980, diventò il "The Saint", una discoteca gay.
Purtroppo, come spesso negli USA, nel 2007 la location originale fu completamente demolita, lasciando ai postumi solo la facciata, oggi sede della Emigrant Savings Bank; al posto degli interni e' stato costrutito un complesso di appartamenti, Hudson Oriente, con ingresso al 225 della East 6 St.

Non mancano però gli omaggi, davanti alla banca c'e' un palo della luce completamente decorato in stile Sixties con scritte tipo "Cream, ABB", a pochi metri sorge Bill Graham Way, soprannome della 2nd Ave in quel quartiere.
La Live Nation ha ripreso il nome Fillmore East per il rinnovato Irving Plaza come "The Fillmore di New York a Irving Plaza", che però nulla ha a che vedere con la location originale, essendo in tutt'altra zona di New York.

Curiosità: nel film La musica nel cuore (August Rush) (2007) con Robbin Williams ambientato nelle rovine di un teatro si vede chiaramente la scritta "Fillmore East" ma la location per motivi di tempo non puo essere quella originale, anche se rimane un margine di dubbio...


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Com'e' oggi, sede di una banca: foto scattata da me nell'aprile 2009

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Tappa che non mi sono fatto sfuggire andando a New York, un quartiere stupendo, si respira veramente qualcosa di speciale, e non oso immaginare cosa fosse negli anni 60 nella culla della psichedelia... Da notare tralaltro che a pochi metri di distanza sorge il palazzo del Physical Graffiti usato dai Led Zeppelin e dagli Stones per il video di Waiting On A Friend...
Da considerare anche che da quel "movimento" che prese sotto braccio Bill Graham arrivano le stupende locandine disegnate a mano e di enorme valore oggi, su google potete farvi una bella carrellata semplicemente cercando "Fillmore Poster"

Consigliato quindi: procuratevi tutti i nastri incisi li dentro, e se vi capita passate per quel marciapiede, chiudete gli occhi, e immaginate che Hendrix o i Grand Funk Railorad stiano provando dietro al muro.....


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MessaggioInviato: 26 settembre 2011, 22:32
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
...La location Americana e non solo piu' mitica nel mio immaginario, due dischi su tutti a testimonianza di quelle magiche serate:"Live at Fillmore east" degli Allman (io ho "The Fillmore Concerts" con il concerto completo!!!) e "Ladies and gentlemen" dei Dead credo del '71...Provare per credere!!!


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MessaggioInviato: 26 settembre 2011, 23:32
Avatar utenteMessaggi: 3207Iscritto il: 12 gennaio 2006, 1:44
Questo servizio sul Fillmore e' uno dei piu' belli da quando esiste Rolling Stones Italia.
Proprio mi viene spontaneo dirti...bravo Jacopo, bella idea concretizzata benissimo


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MessaggioInviato: 27 settembre 2011, 1:24
Avatar utenteMessaggi: 4404Località: CelleIscritto il: 18 settembre 2006, 13:04
Complimenti per questo Thread sui locali!
Anche se non è prettamente "rollingstonesiano" forse meriterebbe di far parte degli "Speciali", che ne pensate?


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MessaggioInviato: 27 settembre 2011, 1:36
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
...Quoto alla stragrande e naturalmente mi associo ai complimenti a Jacopo che ha fatto un lavoro sublime!


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MessaggioInviato: 27 settembre 2011, 17:57
Avatar utenteMessaggi: 3012Località: TORINOIscritto il: 26 luglio 2006, 0:15
Ottimo lavoro, grazie Jacopo!!!


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