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MessaggioInviato: 18 novembre 2006, 19:13
Messaggi: 243Iscritto il: 2 ottobre 2006, 19:03
Visto che qualcuno me lo chiede vi racconto come e' andata e come va la mia carriera di bassista. Se pero' vi rompo le balle ditemelo che sospendo, perche' e' una storia lunga.
Le prime lezioni di musica le ho avute verso i 6/7 anni da mio padre che da ragazzo suonava la tromba nella banda del paese di Pessano con Bornago (MI). Questo fino a che mio zio, cioe' suo fratello, non gli ha distrutto la tromba, stufo di sentire le sue prove in casa.
Il primo basso che ho avuto era un Meazzi Junior Bass usato acquistato nel 1965 per 20.000 lire che collegavo alla radio di casa; una vecchia Siemens a valvole con mobile in legno da cui usciva un suono orribile che per me era il massimo della vita. Conservo ancora sia la radio che il basso, che ogni tanto mi diverto ancora a suonare in qualche pezzo dal vivo.
Il primo gruppo che ho avuto era quello dell'oratorio. Non c'era neppure il nome e avevamo a disposizione una saletta per le prove attrezzata con una batteria Hollywood Meazzi, una chitarra Eko Master a 4 pick-up, una Eko acustica, un ampli Meazzi Show2 e un inpianto voci Geloso.
Il cantante-chitarrista Pierangelo Fumagalli detto Ranocchio infilava un microfono nelle cassa della chitarra acustica per avere un po' di amplificazione con dei larsen terribili. La batteria era piccolissima e non aveva il timpano. L'impianto Geloso non si poteva toccare quando era acceso perche' rischiavi la folgorazione.
C'e' da premettere che la prima esibizione live l'ho fatta come batterista perche' il vero batterista, Enrico Rotta, era ammalato ed io ero l'unico che sapeva picchiare sui tamburi tenendo il tempo. Al basso c'era un tipo grande e grosso che era arrivato il giono prima e si era impossessato del mio strumento. L'unica cosa che sapeva fare era l'intro di Gimme Some Lovin.
Giugno 1967, cinema dell'oratorio strapieno di gente. Programma: spettacolo teatrale e nell'intervallo esibizione di Complesso Beat.
Scaletta:
- La bambolina - Michel Polnareff
- Gimme Some Lovin - Spencer Davis Group
- Piangi con me - Rokes
- Satisfaction - Rolling Stones
I pezzi duravano meno di un minuto l'uno e venivano interrotti da un organista posto in un angolo del palco che intonava Toccata e Fuga in Re min. di J.S. Bach.
Prima dell'ultimo pezzo il cantante estraeva una pistola, sparava all'organista e finivamo con Satisfaction in un'ovazione di pubblico. Morale: la musica Beat batte la Classica. Purtroppo dopo qualche mese sono stato espulso dall'oratorio perche' sorpreso dalla Perpetua in chiesa nel confessionale in compagnia di una mia coetanea, Brunella P. Di lei so che e' sposata e vive a Roma. Chissa' se e' ancora una fans dei Rolling e magari legge questa mail, cosi' potremmo riprendere il discorso prematuramente interrotto.
Al secondo concerto ero finalmente al basso.
Carnevale 1968, teatro dell' Istituto Don Gnocchi per ragazze poliomielitiche, sempre a Pessano. Il pubblico era composto esclusivamente dalle ragazze del collegio e qualche suora.Del concerto ricordo solo che ero vestito con dei jeans di velluto viola, stivaletti beat e una giacca di pelle con le frange che ho tenuto completamente aperta senza niente sotto.
Prima di scendere dal palco una suora e' venuta ad abbottonarmela prima che mi avvicinassi alle ragazze conciato cosi'. E faceva bene perche ' c'era una certa Isabella...
La prima parte e' finita. Ditemi se devo continuare o piantare li'. Ciao a tutti.
www.stellavox.it


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MessaggioInviato: 18 novembre 2006, 19:22
Avatar utenteMessaggi: 4402Località: CelleIscritto il: 18 settembre 2006, 13:04
Grande Bill!
continua, continua... :)


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MessaggioInviato: 18 novembre 2006, 20:01
Avatar utenteMessaggi: 256Località: Montegranaro (Ap)Iscritto il: 10 marzo 2006, 1:19
Dai, Bill, continua...siamo troppo curiosi! :D :D


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MessaggioInviato: 18 novembre 2006, 20:38
Avatar utenteMessaggi: 3012Località: TORINOIscritto il: 26 luglio 2006, 0:15
:lol: :lol: :lol: :shock: <) <) <)


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MessaggioInviato: 19 novembre 2006, 12:59
Avatar utenteMessaggi: 4670Iscritto il: 8 luglio 2006, 17:02
continua subito!!! :twisted:


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MessaggioInviato: 20 novembre 2006, 18:27
Avatar utenteMessaggi: 1222Località: GenovaIscritto il: 12 gennaio 2006, 20:43
Faccio proseguire qui tutto il topic della biografia degli Stellavox, non me ne voglia Bill, ma qui se per ogni novità su un topic già aperto apriamo un altro, è la fine.

bill ha scritto:
OK continuo, l'avete voluta voi.
Devo ricordare che dopo il concerto all'oratorio ho rischiato di diventare il batterista ufficiale perche' l'energumeno che si era improvvisato bassista in un giorno se la stava svignando col mio strumento. Per riaverlo ho dovuto fare a botte e naturalmente ho avuto la peggio con sangue dal naso e collo della camicia strappato. Pero' il basso era in salvo.
Ora devo aprire una tristissima parentesi su Isabelle, la ragazza poliomielitica. Per chi non lo sapesse la poliomielite e' una malattia incurabile che colpisce i muscoli delle gambe che si atrofizzano e non sostengono piu' il corpo. Chi ne e' affetto se e' fortunato ha delle orribili protesi alle gambe e cammina con le stampelle, se e' sfortunato e' sulla sedia a rotelle. Lei era tra i "fortunati". Era molto bella con i capelle a riccioli biondi e si era innamorata di me. Si faceva chiamare Jaggerina, indovinate di chi era fans? Io non le ho mai dato nemmeno una carezza e ancora oggi mi girano le balle e mi do dell'imbecille per questo fatto. Dopotutto chiedeva solo un po' di tenerezza. L'ultima volta che l'ho vista mi ha detto che aveva trovato un istituto vicino a casa e non ci saremmo piu' rivisti. Ha chiuso con: "la prossima volta che vai a suonare pensa a me prima di salire sul palco e vedrai che suonerai benissimo". E' una cosa che faccio quasi sempre ancora oggi. Era originaria di Pesaro, se qualcuno la rintracciasse mi avvisi immediatamente.Chiusa parentesi.
Per tornare alle cose allegre vi do la formazione definitiva del Complesso Beat:
Pierangelo Fumagalli detto Ranocchio: chitarra e voce
Paolo Sottocorno detto Lino: chitarra
Rotta Enrico: batteria
Gianni Sala: basso
Enrico era in possesso di una foto dei Rolling Stones scattata davanti alla fontana dei giardini pubblici a Milano durante la loro prima tounee italiana. C'erano anche gli autografi fatti con la stilografica per cui guai a toccarla perche' si cancellava l'inchiostro.
Un capitolo a parte si merita Lino. Era entrato nel gruppo senza che nessuno lo avesse chiamato. Era semplicemente entrato in sala prove e si era messo a suonare, anche se lui e la musica erano distanti anni luce. Il su principale problema era che non sapeva fare i barre', in compenso aveva sempre il volume al massimo cosi' il suono era piu' Beat, o almeno cosi' pensava lui.Sentirlo suonare non era da augurare a nessuno. Al concerto del collegio si era presentato con un cappello da cow-boy e un incredibile poncho marrone perche' voleva assomigliare a Clint Eastwood in "Per un pugno di dollari". Va bene che eravamo a Carnevale, ma lui prendeva la cosa molto seriamente. Sembrava un pazzo arrivato li' per caso. Per fortuna poco dopo ha smesso con la musica.
Siamo rimasti compagni d'avventura parecchio tempo, specialmente nei '70 quando l'eccesso era la regola e un paio di volte abbiamo rischiato di finire dentro. Con lui e altri 3 balordi ero a Nizza nel '76 a vadere i Rolling.Ora vive a Bordighera , naturalmente alle spalle della madre. Non e' mai cambiato quel filibustiere.
Come dicevo nelle puntata precedente dopo la mia espulsione dall'oratorio non sono piu' tornato ne' all'oratorio ne' in chiesa e cosi' alla domenica mi trovavo con una gang di Beatniks piu' grandi di me a fumare le prime sigarette e a leggere giornaletti hard per l'epoca. Roba del tipo Caballero , Messalina e via dicendo. Chi se li ricorda?
E' stata una fortuna conoscere questi tipi perche' con uno di loro poi ho formato il mio primo gruppo serio: The Young Flash. Young da Young Rascals, un gruppo americano dell' epoca e Flash da J.J. Flash che era appena uscito.
Ciao, alla prossima.


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MessaggioInviato: 20 novembre 2006, 21:28
Avatar utenteMessaggi: 4670Iscritto il: 8 luglio 2006, 17:02
BILL...che brutto nascere in ritardo
Continua.... <) <) <) :!: :!: :!:


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MessaggioInviato: 21 novembre 2006, 2:36
Avatar utenteMessaggi: 32Località: MilanoIscritto il: 23 maggio 2006, 12:32
ehm... Dunhill...
scusate l'intromissione ma il topic non dovrebbe continuare qui: http://www.rollingstonesitalia.com/forum/viewtopic.php?t=885
dove era nato?!?!?
saluti!
:D


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MessaggioInviato: 21 novembre 2006, 3:56
Avatar utenteMessaggi: 1222Località: GenovaIscritto il: 12 gennaio 2006, 20:43
zoso ha scritto:
ehm... Dunhill...
scusate l'intromissione ma il topic non dovrebbe continuare qui: http://www.rollingstonesitalia.com/forum/viewtopic.php?t=885
dove era nato?!?!?
saluti!
:D

No, perché qui si parla della storia degli Stellavox se non sbaglio ...


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MessaggioInviato: 21 novembre 2006, 12:04
Avatar utenteMessaggi: 32Località: MilanoIscritto il: 23 maggio 2006, 12:32
dunhill ha scritto:
No, perché qui si parla della storia degli Stellavox se non sbaglio ...

come vuoi... :)
pensavo continuasse con l'ultimo mess contenuto in
http://www.rollingstonesitalia.com/forum/viewtopic.php?t=885
che era:
"Se ti va, a me farebbe piacere sentire qualche racconto di un bassista di lunga esperienza..."
no problem, figurati!
:)


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MessaggioInviato: 22 novembre 2006, 21:32
Messaggi: 243Iscritto il: 2 ottobre 2006, 19:03
Eccomi per la terza puntata.
Parlavo di J.J.Flach: agli smemorati ricordo che il 45 giri aveva la stessa copertina della raccolta "No stone unturned" e sul lato B c'era la bellissima "Child of the moon". Entrambi i pezzi li suono ancora oggi con gli Stellavox. Per i bassisti: il giro di basso di J.J.Flash non e' uguale al riff di chitarra, non ho ancora sentito nessun collega suonarlo come l'originale.
Nel '69 filavo con una ragazza, Luisella V. che suo cugino e mio amico Walter aveva incautamente portato ad un nostro festino. Abitava a Milano e nonostante i suoi 13 anni (io 16) era molto "sveglia".Alla domenica pomeriggio ci rintanavamo al cinema Loreto ed erano scintille. She was hot.
E' lei che ha procurato i biglietti per il concerto pomeridiano degli Stones l'1 ottobre 1970. Ricordo ancora i fiori buttati da Mick nel finale e qualche ragazzo in preda a crisi isterica. Walter si vantava sempre di averlo lungo 21,5 cm. e non perdeva mai occasione per mostrarlo agli amici.
Con gli Young Flash ho partecipato a parecchi concorsi per gruppi emergenti. Del secondo, al cinema di Cassina de Pecchi, ho la mia prima foto mentre suono. Avevamo suonato "Obladi-Oblada" dei Beatles e "Soli si muore", una versione italiana di "Crimson and clover" di Tommy James in cui c'era anche un piccolo assolo di basso.
Nell'autunno del '69 abbiamo esordito in una sala da ballo: l'Acquarius di Melzo.L'ingaggio ce l'aveva procutato un certo Franco che si era messo in testa di farci da manager e ci avava gasati un po'. Il problema era che non eravamo ancora pronti per uno spettacolo di 3 ore e lui era un irresponsabile totale e un gran ballista. Fatto sta' che il concerto e' andato male e lui e' sparito con i soldi. Nessuno l'ha mai piu' rivisto.
Formazione Young Flash:
Dario Sala: chitarra + voce
Luigi Gironi: chitarra + voce
Franco Villa: tastiera
Franco Mattei: batteria
Gianni Sala: basso
Questo primo batterista, totalmente incapace di tenere il tempo, era l'unico maggirenne e aveva una Fiat 600 su cui stavamo tutti chitarre comprese. Era molto attratto dall'alcol e in strada era un vero pirata. In quella macchina coi sedili mezzi marci c'era sempre una puzza di cavallo...
L'abbiamo sostituito dopo qualche mese con Franco De Fazio, molto piu' bravo e affidabile di lui.
Verso la fine del '71 sono stato chiamato per un provino e subito assunto dagli Iron Steam di Melzo che erano orfani del bassista. La situazione cominciava a farsi seria. Di questo gruppo ho anche la prima registrazione di un concerto al cinema comunale di lavagna, vicino a Melzo. Aprile '73.
Ecco la scaletta.
Smoke on the water - Deep Purple
J.J. Flash - Rolling Stones
I'm a man - Chicago
Il bambino - Iron Steam
Jam session - Iron Steam
I pezzi duravani dai 15 ai 20 minuti l'uno com'era di moda ed erano pieni di interminabili assoli. "Il bambino" l'ho scritta io e il batterista ha fatto il testo che non era certo dei piu' impegnativi: "Hey bambino dove vai? A Milano in autostop. ma non vedi sta piovendo. Non importa ho il cellophane". Fine.
Formazione Iron Steam:
Fulvio Brambilla: voce + flauto
Claudio Mantovani: chitarra + voce
Sergio Russi: organo hammond
Gulio De Rossi: batteria
Gianni Sala: basso
Il gruppo seguente che ho avuto si chiamava "La stagione delle strege", un nome un programma.
A presto, ciao.


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MessaggioInviato: 24 novembre 2006, 1:13
Avatar utenteMessaggi: 160Iscritto il: 4 marzo 2006, 22:46
billy...mi hai portato alle lacrime.tacci tua.aspetto la prossima.


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MessaggioInviato: 24 novembre 2006, 3:38
Avatar utenteMessaggi: 548Località: RomaIscritto il: 12 gennaio 2006, 18:50
A Bill, 'tacci tua è dire poco... è da infarto!
è un po’ di tempo che non trovo il modo per frequentare il forum, tra lavoro, famiglia e gli Stoners che mi portano via molto, molto tempo, e che succede…….. accendo il compiu’ e che ti trovo? una storia di quelle… mi sembra di esserci stato anch’io.. E poi…cazzarola ma che sei anche più vecchio di me? Ah Ah, ..e anche di Charlie? Ed anche di qualcun altro che bazzica da queste parti? E pensare che credevo di essere tra i dinosauri del forum, invece…
A parte gli scherzi tutte le vicende che hai vissuto tu sono pure simili alle mie, l’oratorio i concerti, e la messa beat? te la ricordi? A me non è mai capitato, ma molti gruppetti la domenica andavano a suonare nella messa beat e il pomeriggio facevano i Beatles o i gli Stones o chi sa cosa altro…io ancora non ero all’altezza….ma la bambolina, soli si muore, che colpa abbiamo noi, con le mie lacrime e satisfacion le suonavo con gli amici, le chitarre acustiche mezze rotte, i fustini del sapone poi erano la batteria.

Mi hai portato indietro di almeno 35-40 anni
Che dire… solo GRAZIE da un vecchiaccio come te.


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MessaggioInviato: 26 novembre 2006, 12:34
Messaggi: 243Iscritto il: 2 ottobre 2006, 19:03
Quarta puntata. Per rispondere alle mail: ho assistito un paio di volte alla messa beat, ma non ci ho mai suonato. Anche perche' in chiesa non ero molto ben visto, fin da quando sono stato espulso dal corpo dei chirichetti, tappa obbligata per quasi tutti verso i 9/10 anni. Mi ha cuccato il vecchio parroco don Vincenzo Varisco mentre ero attaccato al collo della bottiglia del vino per la messa, un'ottimo vino liquoroso. Ha farfugliato qualcosa e mi ha mollato una sberla che mi ha ribaltato. Per fortuna predicava il perdono e la comprensione, vai a capire il clero...
In quanto all'eta', mio nonno Ernesto diceva spesso "vecchio chi muore" ed era uno che se ne intendeva se a 80 anni circolava in jeans, scarpe da tennis, Ray-Ban , e l'immancabile sigaretta col bocchino.
Per i nostalgici ricordo i pezzi che suonavo all'oratorio e prima ancora nel box con i fustini del Dixan. Che colpa abbiamo noi-Rokes Noi non ci saremo-Nomadi Ragazzo di strada-Corvi Quel che ti ho dato-Equipe 84 Prendi la chitarra e vai-Motowns Yeeeeh-Primitives Uno dei mods-Ricky Shayne Simon says-1910 Fruitgum Company Ho scritto t'amo sulla sabbia-Franco4° e Franco1°.
I Motowns di Lally Stott li ho visti dal vivo al cinema Argentia di Gorgonzola una gelida e nebbiosa sera di dicembre '68. Da casa mia erano circa 3 Km e siamo partiti io e Franco Villa in due sulla bicicletta di mia madre pedalando un po' ciascuno perche' quello dietro era un po' riparato dal freddo. Siamo arrivati semiassiderati con la brina sulle sopraciglia.
Avevano aperto il concerto due gruppi della zona abbastanza famosi: Doc Fabian Group e Micky e le Gemme. Micky nel '65 suonava con i New Lola il primo gruppo che ho sentito suonare.Facevano una bellissima versione di Talking about you.
Vi racconto il finale dell'esibizione dei Motowns: tutte le luci spente, enorme flash di luce al fosforo e partenza alla grandissima con "Fire" di Arthur Brown con l'inizio di voce urlata. Qualcosa che sarebbe grandioso ancora oggi. Mi piacerebbe avere ancora un complesso beat con gli strumenti dell'epoca. Chissa' quanti sono rimasti in pista degli amici del '66... Se sentite un brivido fatevi riconoscere.
Nella puntata precedente vi dicevo del nuovo gruppo, La stagione delle streghe, traduzione di un pezzo dei Vanilla Fudge. Ottimo gruppo, ecco la formazione:
Emer Brigandi': voce + tastiera
Claudio Mantovani: chitarra + voce
Franco De fazio: batteria
Gianni Sala: basso
Claudio, che avevo conosciuto negli Iron Steam era un'ottimo chitarrista molto raffinato e dotato musicalmente, un tipo alla Mick Taylor e rimarra' con me parecchi anni. Facevamo molti pezzi dei Grand Funk Railroad tipo Are you ready e Heartbreaker, dei Vanilla Fudge Some velvet morning e una versione integrale di quasi 20 minuti di In a gadda da vida degli Iron Butterfly. Avevamo gia' i primi fans, ma ci siamo sciolti troppo presto.
Il mio ex maestro di musica Sergio Mauri di Gorgonzola aveva una piccola sala prove in cui suonavano parecchi gruppi scalcinati della zona. Dopo 60',00" dall'inizio delle prove spalancava la porta ed entrava urlando "PAGARE E MENARE!". Prove drammaticamente interrotte. E' lui che mi ha presentato all'inizio del '74 Claudio Di Vita e Walter Sordelli, rispettivamente cantante e batterista in cerca di bassista e chitarrista.Erano due tipi abbastanza originali nell'aspetto e quindi abbiamo subito legato.Soprattutto Claudio che e' molto alto e robusto, quella sera vestiva con pantaloni tipo Mexico scampanati, stivali Vaqueros e un'improbabile giacca blu di lame' con la scritta White Angel sulla schiena + bracciali e collane varie. I capelli gli arrivavano alla vita. La stessa sera siamo andati a recuperare Claudio Mantovani e il giorno dopo eravamo in sala prove. Era nato il "Dolce Angolo". Ecco la formazione definitiva.
Claudio Di Vita: voce
Claudio Mantovani: chitarra + voce
Walter Sordelli: batteria
Franco Baffi: organo Hammond + voce
Gianni sala: basso
Franco baffi e' entrato dopo qualche mese nel gruppo e proveniva dai Malvagi, un'ottimo gruppo degli anni '60.
Abbiamo suonato in parecchie sale da ballo nel '74/'75; ho delle registrazioni fatte allo Smooh di Trezzo d'Adda e al Kiwi di Misinto (VA).
Ciao amici, alla prossima.


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MessaggioInviato: 3 dicembre 2006, 19:37
Messaggi: 243Iscritto il: 2 ottobre 2006, 19:03
Quinta puntata. Col Dolce Angolo avevamo in repertorio pezzi dei Rolling, Deep P, Grand Funk Railroad, Uriah Heep e qualche pezzo nostro. Ricordo un ns. grande concerto al cinema Centrale di Cambiago finito con Easy Livin' degli Uriah H. Abbiamo finito alle 23'30 perche' non si poteva circolare dopo la mezzanotte per via dell'austerity.
Al kiwi di Misinto era scoppiato uno scandalo perche' il batterista se la faceva con la moglie del proprietario che aveva fiutato la storia e non ci voleva pagare. E' dovuto intervenire Claudio Di Vita dall'alto dei suoi quasi 2 mt. per portarlo a piu' miti consigli. Quando si arrabbiava era meglio stargli alla larga.Ancora oggi e' uno dei miei migliori amici. Nel '76 la formazione e' stata rivoluzionata per dissidi interni. Il gruppo ha continuato ancora per 1 anno inserendo i primi pezzi di disco music tipo Supersonic Band... Questa la seconda formazione:
Pino Russo- voce
Bruno Sirtori- chitarra
Bafaro Maurizio- organo Hammond
Riccardo Andreini- sax tenore
Luigi Graziani- sax contralto
Walter Sordelli- batteria
Gianni Sala - basso
Nella primavera del '77 sono stato contattato dai Gloria che stavano selezionando dei bassisti. Questo gruppo esisteva dagli anni '60 ed era l'unico in zona che ha sempre avuto una sezione fiati. Facevano pezzi di James Brown, Joe Tex, Rufus Thomas e i classici beat rivisitati.Sono stato subito assunto e a novembre '77 siamo partiti live alla Capannina di Limbiate. Arriveranno tre anni musicalmente intensissimi con concerti quasi tutti i sabato sera e domenica pomeriggio e sera in tutte le discoteche di Lombardia e Piemonte.
Il repertorio era basato sulla disco music, dai Bee Gees a Gloria Gaynor ecc. + qualche bel pezzo rock ballabile.Ottime le versioni di Emotional Rescue e dance degli stones.La prima formazione dei Gloria e' finita dopo la disastrosa tournée in Spagne dell'agosto '79. Siamo partiti con un teorico ingaggio di 9 milioni di lire dell'epoca + le spese, gasatissimi da ns. manager Isidoro Saitta (state alla larga da lui).Peccato che i soldi li aveva il manager spagnolo, un certo Paco (di nome e di fatto) e ce li dava col contagocce.Alla finre del mese, dopo 28 concerti in 31 giorni abbiamo ricevuto meno della meta' del pattuito.
Eravamo in Galizia, nel nord-ovest della Spagne e avevamo un appartamento a La Coruna. Le strade erano orribili e piene di buche tanto che per fare 100 km ci mettevi dalle 2 alle 3 ore. In pratica partivamo col furgone di pomeriggio e tornavamo per dormire verso le 4/5 del mattino dopo.Quando ci capitava di dover dormire fuori c'era l'incubo degli alberghi, veramente delle stamberghe da film horror. Una notte mi sono trovato un'enorme scarafaggio rosa sul cuscino: ho scaraventato cuscino e insetto dalla finestra. Odio gli scarafaggi, specialmente sul mio cuscino!
Un' altra volta siamo arrivati verso le 5 di mattina in un albergo
sperduto tra le montagne in mezzo alla nebbia.Il brutto era che era pieno di camionisti e abbiamo dovuto aspettare che questi se ne andassero per infilarci nei loro letti ancora caldi e puzzolenti. La specialita' culinaria era il "Caldo", una brodaglia nauseabonda in cui galleggiavano pezzi di grasso di maiale. Siamo sopravvissuti con il prosciutto crudo locale , Hammon in spagnolo. La battuta era: mi faccio un piatto di Hammond con contorno di Leslie. Il concerto piu' incredibile e' stato durante una festa di paese in un polveraoso campo da calcio . Da un lato c'era il luna park con un'enorme impianto audio e dall' altro il ns. palco con la gente in mezzo che ballava sollevando un polverone enorme.Siamo riusciti a suonare con la musica del luna park piu' alta della nostra: eravamo veramente bravi e affiatati. Dietro al palco un bambino si divertiva a mettere dei mortaretti sotto al seggiolino del batterista. Al terzo mortaretto si e' beccato una bacchettata sulle orecchie ed e' scappato urlando di dolore.
Nell' intervallo si sono presentati il padre e lo zio mezzi ubriachi per le spiegazioni. il padre era un tipo piccolo e grassottello tutto sudato e peloso con la camicia aperta, gli mancava anche un incisivo: una vera e propria merda d'uomo Ce la siamo cavata fingendo di non capire un tubo di spagnolo, con il bambino che continuava a piangere indicando il batterista.
Alla prossima .
Un saluto a Carla, ti aspetto al Blues House.


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