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melonstone
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Inviato: 26 novembre 2006, 19:56 |
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Messaggi: 16Iscritto il: 21 novembre 2006, 18:01 |
...sappiamo tutti cosa ci ha spinto a suonare...
Ora, questo topic non vuole essere una sottolineatura al fatto che al mio messaggio di qualche giorno fa per trovare musicisti per un progetto inedito non abbia risposto nessuno (ci mancherebbe), ma vuole essere una riflessione.
Perchè oggi la cover band è preferita al gruppo che scrive pezzi propri? Perchèp suoniamo ma non abbiamo voglia di tentare la strada della musica come mestiere?
Ultimamente sono molto sfiduciato: ho 100.000 idee, ma non ho con chi condividerle
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dumflowers
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Inviato: 26 novembre 2006, 20:50 |
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Messaggi: 164Località: TORINOIscritto il: 8 giugno 2006, 20:54 |
Purtroppo la strada dei gruppi che fanno pezzi originali è assai ardua e al quanto dispendiosa. Nel panorama italiano il genere prettamente "rock" non ha molto mercato, le porte aperte sono molto poche e già troppo affollate, nessuno investe in una cosa che non ha riscontro economico. Ho militato per qualche anno con una band che ha avuto un bricciolo di visibilità su grossi palchi italiani, e devo dire che mi ha arricchito molto professionalmente, è stata davvero una bellissima esperienza. Ma il problema principale è stata la mancanza di un supporto economico: nessun locale o manifestazione che ci ha invitati come ospiti ha mai scucito due lire anche solo per un rimborso spese, per non parlare delle etichette per la produzione di un cd... il fatto è che se oggi vuoi fare del rock TUO in Italia devi essere pronto ad investire un bel po' di tempo e di soldi per promuoverti, insomma come tutte le cose devi essere veramente pronto a rischiare.
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dunhill
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Inviato: 26 novembre 2006, 22:08 |
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Messaggi: 1222Località: GenovaIscritto il: 12 gennaio 2006, 20:43 |
Mah, io a 18 anni avevo il mio gruppo che faceva roba originale, era roba carina ma niente di ecclatante.
Ci vuole molta umiltà per intraprendere il discorso della band con materiale proprio e bisogna anche essere capaci a capire i propri limiti.
Ho capito che ero più bravo a coordinare, produrre e organizzare e così ho aperto una mia etichetta discografica che è durata quasi 7 anni.
Ho anche lavorato con mio fratello come paroliere e produttore di un suo gruppo che aveva vinto il premio della critica di Mucchio Selvaggio qualche anno fa ma non ho mai avuto particolari velleità da compositore, non sono portato, tutto qui.
Le parole le scrivo, forse potrei fare il Mogol alla ricerca del suo Battisti.
Scherzi a parte, nel mio caso anche l'età gioca il suo ruolo, a 34 anni non vedrei mai la possibilità di intraprendere con successo una carriera di autore ed esecutore se non per mio puro divertimento e compiacimento.
Io ho due gruppi ma come ho detto altre volte non li considero cover band, facciamo solo roba o degli Stones o dei Ramones e c'é tutto un discorso dietri che in questa sede non ho voglia di affrontare.
Suono perché mi diverto, il discorso di farne una professione l'ho appandonato 15 anni fa e non me ne sono mai pentito.
Ognuno ha i suoi talenti, il mio non era quello.
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Jad
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Inviato: 26 novembre 2006, 23:29 |
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Messaggi: 144Località: MilanoIscritto il: 11 gennaio 2006, 18:40 |
ciao ragazzi...bello questo topic...
a mio avvisoil problema principale è che viviamo in italia dove sostanzialmente non esiste cultura musicale...
per intenderci meglio..:
accendete radio qua e cosa sentite?!! R&B HIP POP o canzonette POP
andate in america o in inghilterra e la situazione cambia sostanzialmente...
a dublino in mezzo la città c'è la statua di phil lynott,strade dedicate a rory gallagher(MITICI) a londra da 4 anni c'è un musical dedicato ai QUEEN perennemente SOLD OUT....
in italia per suonare pezzi propri nn vieni pagato e a stento trovi un locale situato in zone centrali che ti accetti!!
all'estero se vuoi suonare suoni!!!
io e jacopo 5 anni fa a BORNEMOUTH siamo entrati dentro un pub...c'erano dei ragazzi che suonavano e ci è salita la scimmia di fare un paio di pezzi....è bastato chiedere come fare e ci hanno detto di tornare il week successivo e avevamo a disposizione 30 minuti per fare quello che volevamo...(senza dover portare PAGANTI!!!!!!!
io ci sto provando..
ho la mia band....ma è dura..
molto dura...
da credenza sta diventando utopia!
cmq
se vi interessa...questi siamo noi:
http://www.thecasualsband.net
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melonstone
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Inviato: 26 novembre 2006, 23:36 |
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Messaggi: 16Iscritto il: 21 novembre 2006, 18:01 |
dunhill ha scritto: Mah, io a 18 anni avevo il mio gruppo che faceva roba originale, era roba carina ma niente di ecclatante. Ci vuole molta umiltà per intraprendere il discorso della band con materiale proprio e bisogna anche essere capaci a capire i propri limiti. Ho capito che ero più bravo a coordinare, produrre e organizzare e così ho aperto una mia etichetta discografica che è durata quasi 7 anni. Ho anche lavorato con mio fratello come paroliere e produttore di un suo gruppo che aveva vinto il premio della critica di Mucchio Selvaggio qualche anno fa ma non ho mai avuto particolari velleità da compositore, non sono portato, tutto qui. Le parole le scrivo, forse potrei fare il Mogol alla ricerca del suo Battisti. Scherzi a parte, nel mio caso anche l'età gioca il suo ruolo, a 34 anni non vedrei mai la possibilità di intraprendere con successo una carriera di autore ed esecutore se non per mio puro divertimento e compiacimento. Io ho due gruppi ma come ho detto altre volte non li considero cover band, facciamo solo roba o degli Stones o dei Ramones e c'é tutto un discorso dietri che in questa sede non ho voglia di affrontare. Suono perché mi diverto, il discorso di farne una professione l'ho appandonato 15 anni fa e non me ne sono mai pentito. Ognuno ha i suoi talenti, il mio non era quello.
 Avete entrambi fatto un bellissimo intervento. Il tuo a cui sto rispondendo evidenzia bene la questione, che poi alla fine è quella della bontà o meno della scrittura.
Se mi permetti però approfondisco e/o sposto la questione: per arrivare primi in classifica "evidentemente" bisogna saper scrivere le canzoni, soprattutto all'inizio (poi si vive di rendita in Italia). Per arrivare ad un contratto discografico ed a registrare un disco ed a camparci ci vuole molto meno. Esempi ne sono alcuni gruppi italiani che, nascosti sotto l'etichetta di indipendenti o underground, sfornano dischi moooolto mediocri (poi magari sono ottimi musicisti) ma nella vita fanno quello che amano.
E quindi in definitiva penso che volere è potere, nel senso che se trovo 4 persone che si incaponiscono come me alla fine, anche se c'è una fottuta etichetta di pordenone o di canicattì che crede nel mio lavoro perchè gli ho rotto le pxxxe tutti i giorni per 6 mesi, avrò raggiunto il mio obiettivo.
Inoltre, tu hai fatto un discorso intelligente, ma pensi che i musicanti di oggi sappiamo vedere i propri limiti?? Io non penso, e credo invece che non ci sia voglia di fare un po' di gavetta senza suonare in giro perchè è più facile la cover band a 250 euro a serata
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dunhill
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Inviato: 27 novembre 2006, 2:32 |
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Messaggi: 1222Località: GenovaIscritto il: 12 gennaio 2006, 20:43 |
Ma la cover band a 250 € a serata la fai proprio perché ti piace suonare, perché quei 250 non coprono minimamente le spese.
Ti faccio il mio esempio.
Ogni volta che suono cambio le corde alle chitarre e sono 11.50 per ogni muta, mettici le prove e sono almeno 40 euro al mese, se va bene ci vado in pari.
Poi ad avere un contratto è relativamente facile, il problema è se poi ti pubblicano il disco, se lo spingono e se ti promuovono.
Sono 17 anni che bazzico nell'ambiente e ti giuro che ne ho visti tantissimi di gruppi con contratto stroncati dalla loro stessa etichetta.
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stagewood
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Inviato: 27 novembre 2006, 15:04 |
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Messaggi: 548Località: RomaIscritto il: 12 gennaio 2006, 18:50 |
Se vuoi fare seriamente musica propria e originale, in Italia devi scendere a compromessi, commerciali, di stile. Compromessi con la casa discografica che, investendo su di te e dovendoti promuovere, pretenderà di importi un’immagine, un genere, che il più delle volte non sono quelli che volevi, ecc. ecc.
Secondo me fare le cover (o meglio, suonare in una tribute band) è molto più comodo, minimale semmai, ma ti fa sentire più libero (questo vale almeno per me che non mi reputo all’altezza di fare brani originali e vedo chiaramente i miei limiti). E’ solo una questione di obiettivi che ci si pone.
Se sei giovane, hai talento, e soprattutto se sei determinato è assolutamente legittimo che tenti questa strada. Altrimenti….
Un esempio romano tra tanti. Alex Britti, che per anni ha suonato al Big Mama facendo cover Blues, era ed è tuttora riconosciuto come uno dei migliori chitarristi Blues della Capitale. Ha deciso o ha avuto l’opportunità di fare il grande salto (circa 7 anni fa). Ci è riuscito, è diventato famoso anche per il grande pubblico ma, musicalmente, che prezzo ha pagato? Io nei suoi brani non ci vedo più quella grinta e quel bravissimo chitarrista Blues che ricordo e che ho conosciuto nelle buie serate del Big Mama. So però che, dentro la sua anima musicale, lui è rimasto identico a come era prima e so anche che qualche volta, raramente ormai, ritorna in quel locale per fare la vera musica che preferisce e che ha sempre preferito. Così vanno le cose.
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bill
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Inviato: 27 novembre 2006, 16:32 |
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Messaggi: 243Iscritto il: 2 ottobre 2006, 19:03 |
Per essere realisti ti faccio 2 conti . Quanti sono i musicisti che possono permettersi di vivere suonando in Italia? Se escludiamo il jazz e la classica, tra turnisti e gruppi diciamo, esagerando 2.000 persone , cioe' su 60 milioni di abitanti lo 0,0.......1%.
Tu vuoi entrare a far parte di questa piccola percentuale? OK.
Non perdere troppo tempo nelle composizioni e negli arrangiamenti dei pezzi, tanto l'importanza della qualita' musicale di quello che proponi e' molto vicina allo zero.
Quello che conta e' che tu faccia qualcosa che al momento sia di moda e quindi sia vendibile. Poi devi avere alle spalle una casa discografica a cui tu sia simpatico e che crede di poter vendere il tuo prodotto. Il che vuol dire che deve investire una barca di soldi in registrazioni, pubblicita' e distribuzione facendoti firmare un bel contratto di esclusiva. In pratica per qualunque cosa tu voglia fare dovrai avere il loro permesso. Tutto questo, con l'attuale crisi discopgrafica, non e' impossibile, ma molto improbabile
che si verifichi. E' molto piu' semplice per un discografico decidere tutto a tavolino e trovare il primo imbecille che ci mette la faccia. Costa poco e fa guadagnare tanto. Prova a portare il tuo demo ad un discografico. Se ti riceve e si degna di ascoltare i primi 30 secondi di dira' che e' ottimo e si fara' sentire lui. In pratica butta il tuo cd nel cassetto con altri 500 e buonanotte.
Pero' i tipi come te mi sono sempre stati simpatici, non si sa mai. Se ti serve un consiglio contattami. Ciao.
www.stellavox.it
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colditalianpizza
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Inviato: 27 novembre 2006, 17:08 |
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Messaggi: 430Iscritto il: 17 gennaio 2006, 21:22 |
dunhill ciao,
minchia, 11,50 per ogni muta di corde? che corde usi? d'oro zecchino lavorate a mano? va bè che io ne uso solo 5 ma comprando ernie ball non spendo mai più di 6 monete.
ciao
'pizza
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melonstone
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Inviato: 27 novembre 2006, 18:14 |
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Messaggi: 16Iscritto il: 21 novembre 2006, 18:01 |
bill ha scritto: , Prova a portare il tuo demo ad un discografico. Se ti riceve e si degna di ascoltare i primi 30 secondi di dira' che e' ottimo e si fara' sentire lui
Già fatto....correva l'anno 2001, io avevo una rock band che scriveva pezzi propri con mooolte affinità con i Blind Melon. Mi presentai dal produttore dei Nomadi (non faccio nomi) perchè mi fissò un appuntamento. Entrammo in questa stanza piena di cd, lui ci impressionò parlando delle sue milionarie collaborazioni e non sentì mai il demo. Alchè noi dicemmo: scusa, tu ci proponi un contratto senza ascoltare il demo? E se siamo cani? e lui "con quella cifra che vio ho detto farei suonare bene anche la più sgangherata band"...ci siamo alzati e tornati a casa.....
Io però col mio discorso volevo anche dire che dei soldi mi frega poco, preferisco una etichetta indipendente che magari mi costringerà a mantenere il mio lavoro odierno, ma mi farà sentire orgoglioso di avere una band e dei dischi pubblicati
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dunhill
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Inviato: 27 novembre 2006, 21:36 |
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Messaggi: 1222Località: GenovaIscritto il: 12 gennaio 2006, 20:43 |
colditalianpizza ha scritto: dunhill ciao, minchia, 11,50 per ogni muta di corde? che corde usi? d'oro zecchino lavorate a mano? va bè che io ne uso solo 5 ma comprando ernie ball non spendo mai più di 6 monete. ciao 'pizza
Boh, qui le D'Addario 0.11 costano quel prezzo, e anch'io per la Tele ne uso solo 5, così ho un'enorme riserva di Mi bassi.
Un tempo usavo quelle non avvolte sui bassi e mi costavano 15 a muta.
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Charlie
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Inviato: 1 dicembre 2006, 0:35 |
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Messaggi: 160Iscritto il: 4 marzo 2006, 22:46 |
dunhill ha scritto: colditalianpizza ha scritto: dunhill ciao, minchia, 11,50 per ogni muta di corde? che corde usi? d'oro zecchino lavorate a mano? va bè che io ne uso solo 5 ma comprando ernie ball non spendo mai più di 6 monete. ciao 'pizza Boh, qui le D'Addario 0.11 costano quel prezzo, e anch'io per la Tele ne uso solo 5, così ho un'enorme riserva di Mi bassi. Un tempo usavo quelle non avvolte sui bassi e mi costavano 15 a muta. ecco 5 corde....torniamo alla open.g. :wink:
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BassFab
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Inviato: 1 dicembre 2006, 14:35 |
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Messaggi: 19Località: ComoIscritto il: 12 maggio 2006, 19:16 |
Mmh.. nel 1992, assieme ad altri amici musicisti, decidiamo di mettere su un gruppo per partecipare ad un concorso regionale; in palio: "prestigio" e un mini CD pubblicato.. Ho sempre avuto stima di questi amici, e non mi hanno deluso neanche in quell'occasione: ne è venuta fuori una canzoncina molto fine e ricercata (a mio parere, evidentemente). Tre chitarre classiche, contrabbasso, percussioni, due voci, insomma, una cosa un po' fuori dal normale.. Risultato: il giornale locale ha recensito TUTTI i gruppi partecipanti, tranne noi! Invisibili! Non una brutta recensione, ma nessuna recensione!
Arriva il 1993: nuovo concorso e nuova partecipazione. Ognuno di noi aveva il suo gruppo, ma ci siamo ritrovati volentieri, e questa volta con una strategia discussa a tavolino. Due chitarre elettriche, basso, batteria, voce, quattro accordi e un tormentone come ritornello... Risultato: vinciamo il concorso, "prestigio" e mini CD prodotto (mai saputa la tiratura e la distribuzione fatta, so solo che ne abbiamo avute 10 copie ciascuno). Il party che segue il concorso ci vede naturalmente ubriachissimi; ci si avvicina un tipo e ci fa: "mi ha molto colpito il vostro pezzo, ne avete degli altri?". Dileggio, dopo un quarto d'ora di prese per il culo, il tipo ci lascia il suo biglietto da visita e se ne va. Ricordo il mio amico Marino che gli ha dato il colpo di grazia: "senti, io suono in un gruppo heavy italiano, ti interessa?" E giù risate, con Marino che quasi gli sviene addosso (PS: il gruppo heavy erano gli AXTON, tre cd all'attivo e recensioni più che lusinghiere su numerose riviste musicali tedesche). Dopo due mesi, sto guardando Sanremo e vedo il tipo del biglietto in veste di direttore d'orchestra e produttore di un gruppo in quegli anni famoso in Italia... Beh, un po' ce li siamo mangiati, i gioielli, ma solo un po'; a ripensarci, se davvero suono per un mio bisogno di esprimermi, di trasmettere qualcosa, preferisco non scendere ai mille compromessi probabilmente necessari per essere vendibile, preferisco andare nel localino che mi da €250 (da dividere) quando mi va bene e convincermi di averci guadagnato.. Preferisco bere in compagnia, suonare e dopo sentirmi completamente svuotato, che più di così non potevo dare... Per poi smontare tutto, caricare la macchina, un'ultima grappa e poi a casa, con un occhio chiuso e uno aperto, a sognare la prossima data...
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BassFab
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Inviato: 1 dicembre 2006, 14:42 |
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Messaggi: 19Località: ComoIscritto il: 12 maggio 2006, 19:16 |
Volevo anche lasciarvi uno spunto di riflessione: se percorrete l'A1, in Emilia, non ricordo più bene dove, costeggiate un paio di capannoni del gruppo Cremonini... Forse non per chilometri, ma per centinaia di metri, sì...
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stagewood
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Inviato: 1 dicembre 2006, 15:23 |
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Messaggi: 548Località: RomaIscritto il: 12 gennaio 2006, 18:50 |
A proposito di corde e prezzi delle corde, una dritta per quelli di Roma:
Da Your Music in Via dei Quattro Venti a Monteverde la muta da 5 corde D'Addario:
0.11-0.15-0.18-0.30-0.42 totale 5 euro (1 euro l'una naturalmente, comprate singolarmente)
Anche i prezzi delle mute complete sono interessanti.
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