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Indice  ~  Concerti  ~  Milano, San Siro - 21 Giugno 2022

MessaggioInviato: 29 giugno 2022, 10:23
Messaggi: 3297Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Benvenuti nel club dei "malati" di Stones. Non vi può passare perché gli Stones sono gli Stones e non c'è modo di toglierseli dalla testa.

Rosso57


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MessaggioInviato: 29 giugno 2022, 16:10
Avatar utenteMessaggi: 223Iscritto il: 10 settembre 2010, 13:13
Parole sante Rosso...anche io sono ancora 'imprigionato' nella grande magia di San Siro....(ci siamo beccati anche il Covid, sia io che mio figlio)...


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MessaggioInviato: 30 giugno 2022, 0:22
Messaggi: 3297Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Tatto you, mi dispiace, spero stiate bene.


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MessaggioInviato: 30 giugno 2022, 12:03
Avatar utenteMessaggi: 223Iscritto il: 10 settembre 2010, 13:13
Grazie Rosso. Febbrone, tossetta, mal di gola da paura (forse per aver urlato tutta la notte a S. Siro)...ora si dovrebbe aver svoltato, iniziando a rientrare tutto...


Ps- Comunque ripartirei subito, anche con il Covid...


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MessaggioInviato: 30 giugno 2022, 16:28
Avatar utenteMessaggi: 4253Località: ladispoliromaitaliaeuropamondoIscritto il: 9 gennaio 2008, 22:17
Tattoo You ha scritto:
Parole sante Rosso...anche io sono ancora 'imprigionato' nella grande magia di San Siro....(ci siamo beccati anche il Covid, sia io che mio figlio)...


Oddio, non sei quello con il figlio in transenna Prato Gold, tutti e due altissimi vero!?!??!

Auguri di pronta guarigione

Comunque anche io ho ancora nel cuore il concerto, S T R E P I T O S O


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MessaggioInviato: 30 giugno 2022, 20:58
Avatar utenteMessaggi: 2113Località: RomaIscritto il: 8 giugno 2007, 0:58
sì Tatoo, anche io ripartirei subito nonostante il covid che mi sono beccata a Milano...sinceramente, ero consapevole del fatto che sarebbe potuto accadere;-)

guarisci presto anzi, guarite presto!


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MessaggioInviato: 1 luglio 2022, 9:32
Avatar utenteMessaggi: 223Iscritto il: 10 settembre 2010, 13:13
Grazie di cuore ragazzi...eravamo al 2' anello, non siamo noi quelli altissimi ;) ...

guarisci presto anche te, carissima...


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MessaggioInviato: 1 luglio 2022, 16:11
Messaggi: 3297Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Comunque per me a Milano gli Stones hanno dato il 100 per cento, è stato davvero un grande concerto dove la musica ha regnato sovrana senza trucchi e l'aiuto di effetti speciali. Ma loro sono sempre stati così in realtà, diretti, carnali, umani. Ma Milano è stato qualcosa di speciale e rimarrà intatto nelle nostre menti per anni. C'era dell'affetto da parte loro per i fan milanesi, non so come spiegare, un abbraccio come tra fratelli, sincero e unico. Qualcosa di esclusivo solo per noi. Grazie di tutto Stones. Alla prossima!! Rock'n roll!!!!

Rosso57


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MessaggioInviato: 2 luglio 2022, 10:09
Avatar utenteMessaggi: 623Iscritto il: 26 marzo 2013, 11:47
Sì caro Rosso, concordo, anche per me è esattamente così. Un concerto che io ho vissuto come un grande affettuosissimo abbraccio, mi sono sentito proprio abbracciato e accarezzato da loro e dalla loro musica. È come se ci avessero voluto ribadire, vedete, dopo sessant'anni siamo ancora noi, e riusciamo ancora a dimostrarvelo. Ci sono state tante immagini, tanti momenti del concerto che mi sono rimaste impresse per sempre, una di queste immagini bellissime è quando a un certo punto c'era Mick sulla pedana avanti, Keith col berretto giallo subito dietro di lui e Ronnie che li guardava con quell'aria sorniona che ha solo lui, ecco lì mi sono sciolto letteralmente, ho visto l'unione, l'affetto dei nostri che si toccava con mano. Dopo tanti anni non si sono ancora rotti le palle di stare insieme, e non mi si dica che lo fanno per soldi perché alla loro età dei soldi gliene frega meno di zero.
Tanti gruppi si sono sciolti un'era fa e hanno iniziato insieme a loro, da una vita restano solo i dischi e sbiaditi ricordi delle loro esibizioni live, gli Stones no, ancora consumano le tavole del palcoscenico e buttano su quelle tavole la loro anima bollente. Gloria!


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MessaggioInviato: 2 luglio 2022, 11:39
Avatar utenteMessaggi: 2483Iscritto il: 23 giugno 2006, 1:46
Confermo, sono stato anche ad Hide Park ma Milano è stato superiore come carica e partecipazione del pubblico. Uno dei più belli ed emozionanti che ho mai visto
Sici


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MessaggioInviato: 2 luglio 2022, 16:40
Messaggi: 1822Iscritto il: 11 febbraio 2007, 4:36
Io ne ho visti 5, e questo lo metto un gradino impercettibilmente sotto al primo - che per ovvie ragioni per me rimarrà per sempre il più bel concerto della mia vita - ovvero Milano 2003.

Mi sono emozionato tanto, e non credevo fosse ancora possibile...


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MessaggioInviato: 2 luglio 2022, 18:09
Messaggi: 330Località: milanoIscritto il: 22 novembre 2006, 22:06
Mio sesto concerto degli Stones... Milano 2022 il più bello di tutti..un pelo superiore a Roma 2014


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MessaggioInviato: 2 luglio 2022, 20:23
Avatar utenteMessaggi: 434Località: Venezia centro storicoIscritto il: 15 giugno 2006, 15:37
sici ha scritto:
Confermo, sono stato anche ad Hide Park ma Milano è stato superiore come carica e partecipazione del pubblico. Uno dei più belli ed emozionanti che ho mai visto
Sici


Se tu, che avrai visto tantissimi concerti loro, reputi Milano 22 uno dei più emozionanti, allora c’è da fidarsi. D’altronde tutti i pareri che ho letto, dai pazzi di Stones del sito, ai miei compagni di concerto, agli articoli degli addetti ai lavori, sono stati entusiastici.
Facendo un gioco puramente estivo, do i voti ai concerti a cui ho assistito.
Milano San Siro 2006 (mio primo concerto degli Stones) voto 8,5 (pubblico caldo -anche se influenzato dalla vittoria al mondiale- acustica mediocre- specialmente i primi pezzi- ma loro (per me) molto bravi e con bella scaletta (let’s spend ... ed Under my thumb)
Roma Stadio Olimpico 2007 voto 8. Acustica assai migliore di S. Siro, ma caos sui posti a sedere Perché il prato prevedeva posti a sedere (follia) e ci fu invasione dalle curve. Comunque un bel concerto con una splendida Can’t you hear me knoking.
Roma Circo Massimo 2014 voto 9 pubblico caldo e gran prestazione dei nostri. E poi mi ero sposato il giorno prima e mia moglie si truccó e preparó nell’hotel dove soggiornavano gli Stones e vide i fans fuori dall’hotel mentre usciva per venire in chiesa (me lo raccontó entusiasta)
Parigi U Arena 2017 voto 9: in preda alla disperazione per non essere riuscito ad entrare last minute a Lucca, mi regaló il concerto a Parigi nella nuovissima U Arena. Bellissimo concerto, visuale ed acustica ottima e pubblico francese competente e passionale
Milano S. Siro 22: per me il migliore di quelli che ho visto, soprattutto per l’amore che il pubblico gli ha dimostrato, con partecipazione pazzesca.
A mio avviso, un’altra data italiana avrebbero potuto farla è riempita tranquillamente


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MessaggioInviato: 4 luglio 2022, 19:15
Avatar utenteMessaggi: 623Iscritto il: 26 marzo 2013, 11:47
Mi piace crogiolarmi in questo fiume in piena che ancora scorre dopo due settimane esatte oggi, leggere tutto questo entusiasmo è una cosa esaltante.


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MessaggioInviato: 6 luglio 2022, 11:32
Avatar utenteMessaggi: 623Iscritto il: 26 marzo 2013, 11:47
☰Mentinfuga

The Rolling Stones. Sono immortali, ne abbiamo le prove

Marco Quaroni




Quello che è successo dalle 21.16 della sera del 21 giugno 2022 allo stadio San Siro per due ore e un quarto non è descrivibile a chi non era lì, sotto quel palco. Perché più che altro si tratta di sensazioni, come sempre avviene di fronte a eventi popolari e culturali di queste dimensioni, di questa portata emotiva, in modo speciale dopo due anni di fermo forzato.

Una botta di adrenalina e ritorno alla Bibbia della musica rock che nessun altro spettacolo al mondo può offrire. E questo perché Mick, Keith, Ronnie, i superstiti di 60 anni di storia dei Rolling Stones, hanno messo in quel pugno di canzoni pagine vere e proprie di leggenda musicale che in questi sei decenni sono entrate nell’immaginario collettivo del globo terrestre, anche di chi non sa nemmeno cosa sia il rock’n’roll. E questo è un potere rimasto ormai solo a loro, che stanno per toccare gli 80 anni, e a pochissimi altri. La sensazione è che avresti potuto portarci chiunque, anche il timoroso nerd che per una vita è rimasto chiuso in una biblioteca a studiare la stagione degli amori degli insetti del centro Africa senza mai accendere una radio, e comunque, pure lui, ci avrebbe trovato qualcosa che aveva già sentito.

Dopo il doveroso e doloroso omaggio a Charlie Watts (sostituito bene da un rulleggiante Steve Jordan), è partita una Street Fighting Man al fulmicotone che ha incendiato lo stadio come una torcia incandescente, con Jagger incapace di stare fermo, letteralmente indemoniato, a prendere in pugno 60mila cuori e farli suoi. 19th Nervous Breakdown ha introdotto le vibrazioni dell’anima scatenate dal fiume in piena di Tumbling Dice. I riff di Keith sono qualcosa di unico e inconfondibile durante questo e altri brani, quelle mani ormai deformi sanno ancora imprimere un suono che nel tempo solo lui ha estratto da una chitarra elettrica, come un vero marchio di fabbrica. Ma è la presenza scenica di Mick a incantare l’intero stadio. Per chi scrive, Out of Time, è stata la canzone della serata, e forse della vita. Meravigliosa nella sua cinica commozione verso l’amore. Con tutto San Siro a seguire le braccia ondeggianti di un Jagger che nemmeno la Covid è riuscita a mettere al tappeto. È la canzone che è rimasta più nella testa di chiunque io abbia incontrato dopo lo show e in quel momento, ognuno dei 60mila si è sentito al posto giusto nel momento giusto, si è sentito come non si sarebbe sentito in nessun altro posto al mondo. E chi ne è rimasto fuori, non si riprenderà questa cosa mai più. Dead Flowers, Wild Horses (nessuna ragazza qui ha resistito al bacio al suo accompagnatore, se ce l’aveva, se non ce l’aveva, e nemmeno se si trattava del vecchio alcolizzato zio pazzo odiato da tutta la famiglia; gli uomini soli si sono accontentati invece dell’abbraccio sudato all’amico di sempre o allo sconosciuto di passaggio), You Can’t Always Get What You Want; con un trittico così cosa si può scrivere? Meglio tacere. Living in a Ghost Town è stata l’unica concessione al repertorio più recente, uscita durante il primo lockdown, ha retto bene il confronto con dei classici che ormai non sono più nemmeno classici, sono il Sacro Graal del rock’n’roll. Il rock-blues inconfondibile di Honky Tonk Women ha surriscaldato un pubblico in visibilio al punto giusto per lasciare poi lo spazio delle due canzoni, spezzacuori e semiacustiche del solo Keith Richards accompagnato alla chitarra da Ronnie Wood, You Got the Silver e Connection. Due brani buttati lì a testimoniare una carriera solista che non teme il confronto con nessuno. A tratti i crateri di rughe nella roccia del volto di Keef sembravano diventare torrenti d’acqua per qualche lacrima, ma qui è solo suggestione di chi di lacrime cominciava a non averne più. Mick, che si è lanciato in diversi discorsi in italiano fino a citare Dante e “il caldo simile al quinto girone dell’inferno” ha preparato con maestria il celeberrimo finale; Miss You, Midnight Rambler (Jagger all’armonica è il blues), Start Me Up, Paint It Black, Sympathy for the Devil e Jumpin’ Jack Flash. A un certo momento dal microfono posto alla pedana centrale in mezzo al campo l’indomito 79enne si è lanciato in una corsa verso il palco che difficilmente sarebbe riuscita al fan più giovane in platea. I bis hanno demonizzato prima il terrore della guerra attraverso Gimme Shelter – sensazionale duetto vocale con la corista nera Chanelle Haynes – e poi liberato i corpi con la scontata, ma mai superata, Satisfaction.

Cosa dire? Cosa cazzo dire????? All’uscita del concerto ho incontrato rocker in evidente stato di trance (atteggiamento psicofisiologico caratterizzato da fenomeni quali insensibilità agli stimoli esterni), il musicista torinese Renato Tammi su tutti. E ne avevano ben d’onde.

I Rolling Stones sono immortali, è vero. Ne abbiamo le prove. Crediamoci. Perché scomparsi questi mostri sacri il rock’n’roll non riempirà più nessuno stadio nel mondo, lasciando spazio alla musica campionata creata al computer e venduta dalle Tv ad Internet attraverso il canale-fogna dei Talent Show. Niente di tutto questo sarà più replicabile. La piccola consolazione è che chi c’era potrà raccontarlo a degli ignari e distratti nipoti e pronipoti, mentre guardano entusiasti un trapper qualsiasi dimenare il fondoschiena sul tablet.

Marco Quaroni Pinchetti


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