Filosoficamente parlando si sta assistendo all’ oltreStones! E’ un piacere che su questo forum sono presenti tutte le decadi di età, dai 10-20-30-40-50-60 e probabilmente anche 70 e perché no 80anni! Beh io faccio parte dei 30 e ognuno ha un legame, più o meno autentico con la band. Ma questa è acqua calda.
Adoro leggere i diversi punti di vista e l’autenticità dei più svariati interventi. Non essendo un musicista, ne tanto meno un chitarrista, mi mancano gli strumenti conoscitivi per trovare quella sensata obiettività strumentale da attribuire al giudizio del determinato assolo ecc… e mi dispiace.
Ma credo e, questa è solo la mia opinione, quando rosso57 scrive “Loro rimangono se stessi, fedeli alla loro imperfezione che li ha resi grandi sin qui”. Io leggo e condivido l’amore viscerale che inconsciamente spara le mie emozioni nell’iperuranio, così lontano dalla realtà da non riuscire a vedere più niente. E’ come stare sotto una cascata e non sentire altra cosa, è essenza emotiva pura e incondizionata. E se anche nel 2016 il concerto dipende dallo stato di forma di Keith, romanticamente mi sento condotto in quegli anni 70 che non ho vissuto, quegl’anni in cui se Keith era strafatto la performance andava a puttane. Detto questo i pareri e le critiche smuovono punti di vista differenti che colorano e permettono un’integrazione del reale e dell’immaginario, il tutto fuso in quel registro simbolico che ormai appartiene agli Stones. Per me ascoltare gli Stones è una fottuta “gestalt”, dove più che mai, il tutto è più dell’insieme delle sue parti.
Per concludere questa tediosa e forse patetica “papella” da me scritta: è tecnicamente stra-obiettivo che Keith abbia suonato e/o che possa suonare male (chissà quante volte avrà suonato di merda in vita sua)! Ma emotivamente, mi chiedo spesso tra me e me, a questo punto della storia ha così tanta importanza? …. non sono mai in grado di rispondermi
