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Indice  ~  Concerti  ~  Torino 11 Luglio 1982

MessaggioInviato: 28 settembre 2009, 18:12
Avatar utenteMessaggi: 4034Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
12 Luglio 1982, Rolling Stones in concerto a Torino

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12 luglio 1982. Un giorno memorabile perchè l'Italia ha ottenuto la vittoria ai Campionati Mondiali di calcio. Lo stesso giorno i Rolling Stones hanno infiammato il pubblico di Torino.


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«Bisogna dare atto ai Rolling Stones di essere davvero qualcosa di più di un grande gruppo rock 'n roll. Puntualmente, il loro nome da solo ha scatenato in tutta Italia un casino senza precedenti, confermando non solo che l'Italia è il posto dove si sublima il concerto sui generis, ma anche che- finalmente, siamo gli ultimi al mondo- da noi sul serio il r'n'r viene ancora considerato oltraggioso, pericoloso e vizioso. Come nel 55! Wow!».
Tratto da: Aiuto arrivano i barbari, però sanno cantare. Carlo Massarini. La Stampa Sera del 12 maggio 1982.


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«Sessantamila. In piedi. Impazziti. In estasi. Con le braccia alzate. A urlare, a saltare, a scuotere la testa. Una notte nel sacco a pelo non conta più. Sei ore ad aspettare sotto il sole non contano più adesso che là, sul palco, si alza il sipario rosa e ci sono loro.
Mick Jagger con i suoi dà il via a un rito atteso, sperato, sognato, preparato e vissuto come un pellegrinaggio.
E la folla si scatena con un'energia ritrovata, insperata, mentre migliaia di palloncini viola e arancione volano in aria tutti insieme ai lati del palco. E' l'inizio di due ore di rock, ritmate con le mani, ballate sul prato dello stadio, tutto pieno, sulle gradinate stracolme».
Tratto da: I Rolling Stones sono venuti in pace: solo emozioni e belle canzoni. Sergio Trombetta. La Stampa Sera del 12 luglio 1982.


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«Dalle casse esplodono le prime note di Hunder my thumb mentre il sipario rosa si apre e sulla scena irrompe lui, Mick Jagger. Sembra un folletto, i pantaloni calzamaglia con strisce rosse e bianche, canottirea verde, giacchino sbracciato giallo oro e trapunto di stelle. Un folletto un po' stagionato, con i suoi quarant'anni ormai prossimi; ma per come s'agita scatenato non si direbbe».
Tratto da: Affascinanti come nessuno. Gianni Pennacchi. La Stampa Sera del 12 luglio 1982.


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«Si trattava di un giorno di festa eccezionale: suo simbolo, più che le tante tette al vento (numerose però, come nei concerti dei bei tempi andati) erano i numerosi tricolori che sventolavano sugli spalti, come se dopo i Rolling sullo stesso terreno dovesse scendere la nazionale.
Al tifo per gli azzurri si è unito anche Jagger, che in pessimo italiano ha lanciato anche un pronostico, riscuotendo boati e cori di "Italia Italia": So che vincerete questa sera Italia-Germania tre a uno».
Tratto da: Affascinanti come nessuno. Gianni Pennacchi. La Stampa Sera del 12 luglio 1982.


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«Il rock ha i suoi appassionati anche tra noi, e Mick Jagger esprime al massimo grado il fenomeno ascendente che questa musica invasa può avere sulla mente dei ragazzi, compresa la droga e l'abbandono alle pratiche erotiche più sconcertanti.
Jagger canta e la vita sessuale delle sue fans è una svolta: i suoi capelli spettinati, piuttosto unti, il suo sguardo allucinato, i suoi gesti con il corpo, con le mani, tutta la violenza della giovinezza e anche i suoi disagi, i suoi malesseri passano da lui al pubblico, in una osmosi da meditare, da studiare».
Tratto da: Mick Jagger, il fenomeno grida le angosce del 2000. Milena Milani. La Stampa Sera del 12 luglio 1982.


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«Uno sberleffo è il loro simbolo: una grande bocca, rossa, laccata, due labbroni carnosi, come quelli di Mick Jagger, dai quali spunta una lingua maligna e beffarda. E' la sintesi visuale della Provocazione, dell'Ironia, dell'Irrazionale, della Trasgressione che da vent'anni nelle mani dei Rolling Stones diventano musica, spettacolo, modello sociale, marchio culturale».
Tratto da: Dal povero night club alle soglie del mito. Alessandro Rosa. La Stampa dell'11 luglio 1982.


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«I Rolling Stones sono stati i più radicali esponenti di una nuova stagione della musica di massa per una massa di giovani lanciati, consapevolemnte o inconsapevolmente, a guadagnarsi non tanto un posto nel futuro della società quanto un posto che sembrasse il più possibile "fuori" e "contro" la società».
Tratto da: Alla ribalta da vent'anni con il gusto dello scandalo. Roberto Leydi. La Stampa dell'11 luglio 1982.


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«La Gilera Piaggio ha accoppiato il suo marchio ai concerti di Torino e Napoli. Il tutto è costato complessivamente, comprese le spese per i manifesti, gli autoadesivi, le magliette e il merchandise, attorno ai 500 mila dollari. Meno di cento milioni a concerto. Una cifra irrisoria se si pensa che una pagina intera di pubblicità d'un quotidiano a tiratura nazionale, in Italia o in Francia, costa tra i venticinque e i trenta milioni».
Tratto da: Il rock arriva su due ruote. La Stampa dell'11 luglio 1982.


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Francesco De Gregori: «Certo che mi piacciono, perchè come dice il loro impresario Bill Grahan sono la più grossa band di rock'n'roll del mondo per la loro tenuta e per la loro durata nel tempo. Io, per la verità, quando esplosero ero beatlesiano, e sarei beatlesiano anche adesso se i Beatles ci fossero ancora, per l'attenzione che ho sempre posto ai testi. Ma ai Rolling tolgo tanto di cappello, anche se il rock non è la mia musica.
Tratto da: «Non mi piacciono però sono bravi». La Stampa dell'11 luglio 1982.


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«Vent'anni fa, nell'eccitazione della prima touneè americana Mick Jagger aveva proclamato che "si sarebbe tagliato la gola" se fosse stato ancora costretto a tenere concerti in età relativamente matura. La rivista "life" dedicando ai Rolling Stones alcune pagine di splendide fotografie ha scherzosamente rimproverato la minaccia».
Tratto da: Bob Dylan è sicuro che alcune canzoni vivranno in eterno. La Stampa dell'11 luglio 1982.

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«Tutti seduti nella tribuna delle autorità. A seguire lo spettacolo il vicepresidente della Fiat Umberto Agnelli con il ministro De Michelis. C'è Gianni Morandi stupefatto, c'è Miguel Bosè vestito di rosa e righine bianche e blu, con la mamma Lucia. C'è Loredana Bertè, in T-shirt nero con linguaccia rossa sul petto e cappellone da pirata, sempre nero con guarnizioni a roselline. E poi c'è Eugenio Finardi. De Gregori no: è a mare dalla moglie. E neppure Lucio Dalla: è alle Tremiti con Ron.
Tratto da: I Rolling Stones sono venuti in pace: solo emozioni e belle canzoni. Sergio Trombetta. La Stampa Sera del 12 luglio 1982.


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Claudio Villa: «Non mi piacciono. Le pietre rotolanti fanno solo rumore. Se dovessi cantare una loro canzone non saprei cosa cantare. Sul piano sociale i Rolling Stones sono ispiratori d'un certo pubblico che fa uso di droghe. Keith Richards si disintossica? Può darsi, ma io non ho mai dovuto farlo, per esempio».
Tratto da «Non mi piacciono però sono bravi». La Stampa dell'11 luglio 1982.


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«Gli Stones non si dimostrano grande passione per il cibo, i 120 della troupe invece mangiano e bevono a tutto spiano. Il bar deve aver fatto fuori più bottiglie d'alcool e bevande varie in questi giorni che in un mese».
Tratto da: Quei volti dal pallore lunare disfatti dall'estenuante show. Claudio Giacchino. La Stampa del 13 luglio 1982.


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«Secchiate d'acqua a go-go lanciate dal servizio d'ordine contro le prime file di spettatori sotto l'enorme palcoscenico. Non la lanciavano per tenere a distanza i fans più esagitati,. la reclamavano gli stessi giovani per una benefica rinfrescatina.
Mai visti sul tappeto erboso dello stadio tanti copricapo alla moda araba. Si appoggia l'estremità di un fazzoletto sulla testa, lo si fissa con un cerchio e il beneficio è assicurato. In tal modo può respirare anche la testa, assicurano i giovani che stanno lanciando tale moda».
Tratto da: La Stampa del 13 luglio 1982.


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«Così, per poco meno di due ore, tra il tripudio della folla che va in delirio quando Jagger canta Jumping Jack Flash avvolto in un tricolore. Poi il sipario si richiude, per riaprirsi subito con l'unico e atteso bis, il mitico Satisfaction. Jagger indossa ora la maglia numero venti degli azzurri, quella di Rossi, e tutto il pubblico canta con lui, che su un carrello (anch'esso tricolore) mosso da un braccio meccanico ruota alto sul pubblico. Dal prato partono un paio di palloni che Richards, con calcio perfetto, rimanda al volo».
Tratto da: Affascinanti come nessuno. Gianni Pennacchi. La Stampa Sera del 12 luglio 1982.


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MessaggioInviato: 28 settembre 2009, 18:16
Avatar utenteMessaggi: 3012Località: TORINOIscritto il: 26 luglio 2006, 0:15

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MessaggioInviato: 28 settembre 2009, 20:37
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Idem!!!!


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MessaggioInviato: 29 settembre 2009, 22:12
Avatar utenteMessaggi: 4670Iscritto il: 8 luglio 2006, 17:02
il mio primo concerto, 8 ore sotto il sole cocente, prima fila, 20 anni ancora da compiere, indimenticabile


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MessaggioInviato: 30 settembre 2009, 17:27
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Caldo bestiale.


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MessaggioInviato: 14 ottobre 2009, 12:49
Messaggi: 3300Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Anch'io c'ero. Torino fu travolta da questo immenso baraccone rock. Mai visto tanta allegria e festa come in quel giorno.Fu uno dei giorni piu' belli della mia vita anche perchè da poco stavo con una ragazza e quindi capirete la mi gioia. I Rolling rivoltarono come un calzino tutta la nazione, perfino il parlamento, roba da matti!!!!!! Gli Stones sono gli Stones non ci sono cazzi!!!!!!! In Italia non successe piu' una cosa del genere, ci volevano loro per farla succedere.

ROSSO57


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MessaggioInviato: 8 novembre 2009, 11:06
Avatar utenteMessaggi: 506Iscritto il: 30 gennaio 2008, 19:02
Presente 2 giorni .... pagato 1 e mi sa che me ne ricordo 1


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MessaggioInviato: 5 dicembre 2009, 2:00
Avatar utenteMessaggi: 46Località: CUNEOIscritto il: 22 agosto 2006, 1:48
Io anche ero presente...vi ricordate i teloni in plastica che dovevano coprire l'erba dello stadio?
Saranno stati a 60 gradi di temperatura.
Giornata mitica comunque.


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MessaggioInviato: 25 febbraio 2010, 22:43
Messaggi: 516Località: MilanoIscritto il: 1 giugno 2006, 21:32
E' vero, giornata mitica, indimenticabile!


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