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MessaggioInviato: 1 aprile 2012, 21:22
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
...Dimenticavo Baltimora 26/11, una dimenticanza quasi...Imperdonabile!!


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MessaggioInviato: 8 novembre 2012, 18:21
Avatar utenteMessaggi: 171Località: MilanoIscritto il: 21 novembre 2007, 19:14
Per celebrare l’anniversario di questo tour – 43 anni – e galvanizzato nel vedere in questo periodo gli Stones suonare nei localini, riporto un po’ di aneddoti e curiosità del tempo che fu
grazie al vecchio libro di Stanley Booth “Dance With The Devil” (“Le vere avventure dei RS”)

TOUR 1969

La conferenza stampa si sarebbe tenuta nella San Souci Room del Wilshire
Verso le undici e mezza arrivarono le troupe televisive, a mezzogiorno gli Stones entrarono nella sala con passo incerto, in fila indiana come pellirossa ubriachi e si disposero al tavolone.
Insieme a loro, seduto accanto a Keith, c’era un altro giovane inglese che indossava un giubbotto di cuoio color bordeaux, occhiali scuri e riccioli neri, da pirata. era Sam Cutler recente aggiunta all’enturage degli Stones le cui funzioni, oltre a quella di portare con sé qualunque cosa con cui Keith non desiderava essere beccato, erano ben poco chiare.
Un reporter si sentì in dovere di chiedere una replica all’affermazione dell’articolo di Ralph Gleason del giorno prima secondo il quale “i prezzi dei biglietti per i vostri concerti erano troppo alti e un sacco di gente non se lo poteva permettere”
Mick rispose generosamente “magari possiamo arrangiare qualcosa per questa gente”
“un concerto gratis?” domandò qualcuno.

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La sala prove era un treno merci di suoni. la chiave era Jagger quando partiva a vele spiegate e urlava o gemeva incapace di una qualsiasi via di mezzo anche gli Stones andavano a gonfie vele; quando si fermava la musica si disintegrava.
Gli Stones avevano provato tutte le canzoni dello spettacolo a eccezione di tre vecchi blues che Mick e Keith volevano eseguire senza chitarre elettriche. ne attaccarono una da seduti, Keith suonò una National dalla cassa in acciaio e dopo un po’ esclamò “non possiamo farla”.
“è una pippa” disse Mick
“va bene Mick” disse Keith “è una pippa”, si rimise il giubbotto di cuoio a frange e i grandi occhiali da sole rosso porpora e tutti se ne andarono.

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Fort Collins , Colorado State University 7/11
gli Stones e Stu si trovavano già sul palco in mezzo a chitarre amplificatori fili microfoni
c’era qualche hippie a sorvegliare, la sala si stava riempiendo e qualcuno presentò il primo show,
Terry Reid . anche se non raggiunse mai il successo vero e proprio, l’anno precedente Terry col suo trio era stato l’astro nascente del blues inglese.
Seguì il chitarrista blues B.B.King poi la folla a quel punto avvolta in una nebbia di fumo di marijuana udì la voce di Sam Cutler che nell’oscurità diceva”va bene Fort Collins ce l’abbiamo fatta, sono qui, e ora voglio che diate ai Rolling Stones un enorme benvenuto”.
Keith pantaloni neri in pelle scamosciata con conchiglie d’argento lungo le gambe e maglietta attilata rossa che abbagliava con i suoi strass suonò le note introduttive di Jumpin’ Jack Flash,
Mick vestito di bianco dalla testa ai piedi saltò in alto e la folla si ammassò ai loro piedi.

Inglewood Forum , Los Angeles 8/11
Quel pomeriggio il Forum era stato utilizzato per una partita di hockey e stavano ritardando il primo spettacolo. l’attenzione di tutti venne attirata dalla parte della sala dove era entrata Tina Turner
con un abito dalle frange d’oro e argento molto corto, una bambola sexi con la pelle rossa e i capelli rossi riempiva l’aria di un profumo dolcissimo quasi a equilibrare il sentore nero e aggressivo di suo marito Ike.
Dopo i Rolling Stones. davanti le luci si erano nuovamente spente e la folla batteva i piedi,
le alte arcate di metallo risuonavano. Jagger era in piedi davanti alla porta indossava pantaloni neri con bottoni d’argento lungo le gambe, jersey nero con il glifo del Leone bianco sul petto, un cinturone nero con borchie di metallo, una lunga e fluente sciarpa rossa, in testa un cappello da
Zio Sam e i suoi occhi erano grandi e scuri sembrava un torero nel sole che non vede nulla
se non il tratto che dovrà percorrere incontro al suo destino, di fianco e dietro di lui toreros
e banderilleros.

Coliseum, Okland 9/11
Il Coliseum di Okland era più piccolo del Forum, le luci in alto erano color ambra.
Ike e Tina si erano già esibiti e la folla stava pestando i piedi per gli Stones.
Keith attaccò gli accordi di Jumpin’Jack Flash con Mick Taylor in armonia, Charlie che pestava,
il basso di Wyman un Fender Mustang piccolo e leggero a creare un suono cavernoso
Jagger si muoveva sinuoso per il palco.
già il posto stava esplodendo ma a metà del secondo brano gli ampli di Keith si spensero e la band si bloccò di colpo.
Stu trascinò due sgabelli sul palco Mick si sedette, Keith imbracciò la National ed eseguirono Prodigal Son. finito il set acustico Keith suonò il primo accordo di Carol e l’ampli si spense di nuovo. Keith mollò una botta alla sua chitarra una Gibson Les Paul Custom, la band tirò dritto.
appena finita Little Queenie a luci accese partirono con Satisfaction.
i ragazzi scattarono in avanti trascinando con se gli addetti alla sicurezza e circondando i cameraman piazzati di fronte al palco.
Gli Stones riuscirono a eseguire per intero Honky Tonk Women e Street Fighting Man dopodiché
se la svignarono in camerino.
entrando Keith sparò un calcio al tavolo “Porca Troia” fu il suo commento.
Il secondo set iniziato quasi alle due e mezza e terminato alle 3;45 andò molto meglio tanto da diventare il primo prezioso e famoso bootleg degli Stones.

Sport Arena, San Diego 10/11
A San Diego fu una serata tremenda. L’Arena era più piccola delle sale precedenti aveva una capacità di circa diecimila posti e non era piena. il pubblico era formato da ragazzini e a loro piaceva e ci credevano anche.
Mick intonò Live with Me, Little Queenie e Satisfaction e tutti si misero a ballare.
poi Keith attaccò con i laceranti accordi di Street Fighting Man e davanti al palco c’era un poliziotto col casco che si stava infilando le dita nelle orecchie con una smorfia.
nel rombo e l’entusiasmo Mick si mise a ballare lungo il bordo del palco lanciando petali di rose da un cesto di vimini. finiti i petali lanciò il cesto che volò con una traiettoria ad arco sulle teste del pubblico e noi scappammo a gambe levate fuori dall’Arena, balzammo sulle limo e sfrecciammo via, verso l’aereo.

Bill si mise a parlare del problema dell’equilibrio dei suoni che affliggeva Mick Taylor che non voleva sparare il suo ampli a tutto volume.
“al fine di ottenere un po’ più di reazioni da chi apprezza, Keith spara così alto che non si riescono più neanche a sentire le note. quando c’era Brian si alzava ancora più forte di Keith e alla fine c’era un equilibrio.”

Coliseum, Phoenix, Arizona 11/11
Lo show, quella sera uno solo, filò via in fretta. sull’aereo per Phoenix Glyn Johns disse che gli spettacoli sembravano un po’ una lagna e propose di tagliare I’m Free. la reazione di Keith fu negativa ma la canzone sparì dalla scaletta.
Il ritmo dello show era spedito e quando i ragazzi si levarono in piedi e gli addetti al servizio d’ordine si misero a farli sedere a colpi di torcia sulla testa, Mick disse “perché non possono stare in piedi? è tutto a posto se vi va potete alzarvi”.
nel giro di qualche minuto ci trovavamo già in volo destinazione Las Vegas.


Moddy Coliseum, Dallas, Texas 13/11
Tra il pubblico volavano frisbee, piccoli dischi volanti di plastica. Chuck Berry sostituiva sia Ike e Tina sia B.B.King ma un organizzatore disse che Berry non intendeva salire sul palco finchè non veniva pagato, tremila dollari in contanti.
Da li a poco si avviò, scarpe bianche da alligatore albino, stessa pessima band ed esibì la sua tipica camminata, suonò la chitarra di traverso e ricevette una autentica ovazione.
Quando Sam Cutler diede l’annuncio “signore e signori i Rolling Stones” , Jagger diede un colpetto al suo cappello da Zio Sam; lo spettacolo fu vivace.

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Coliseum, Auburn, Alabama 14/11
University of Illinois, Champaign, Illinois 15/11
Amphitheatre, Chigago, Illinois 16/11

In Alabama sembrarono sbrigare in tutta fretta lo show, il più scialbo di tutti, la sala era piena a metà e per quanto gli Stones avessero pestato duro il posto non si mise a tremare.
a fine show gli Stones dovevano spostarsi in volo dal gelo del sud a Champaign dove avrebbero suonato in un'altra università.
La vecchia sala marrone dell’Amphitheatre di Chicago, stipata di sedie pieghevoli, aveva un soffitto basso e l’atmosfera era più vecchio stampo e di tipo teatrale.
Il primo set parve più simile a quelli del tempo passato con Mick a mulinare il microfono e a ballare sincopato. lo show parve finire in un tempo brevissimo e alla fine tutti scattammo dalle porte sul retro dirigendosi verso le limousine.

Olympia Stadium, Detroit, Michigan 24/11
Spectrum, Philadelphia, Pennsylvania 25/11
Civic Center, Baltimora, Maryland 26/11

“A Detroit è stato troppo fuori” disse Michael “all’aeroporto erano in duemila e gli spettacoli sono stati fantastici, c’era un pubblico piuttosto aggressivo politicamente…”
il Philadelphia Spectrum era l’ennesima colossale arena da basket. diciassettemila posti.
lo spettacolo fu tosto, serrato, senza I’m Free ma diede l’idea di uno show rock’n roll vecchio stampo tipo anni cinquanta, gente che si divertiva entro i limiti imposti.
quando si accesero le luci e partì Honky Tonk Women sembrò che il tour avesse perso il suo punto focale, non sapevo cosa stessero cercando di fare gli Stones; qualunque cosa fosse aveva un po’ a che fare con l’amore e un po’ con la morte e con lo stupro, l’assassinio, il suicidio.
Il pubblico a Baltimora era composto più da neri che da bianchi, la buca dell’orchestra del Civic Center quella sera conteneva dei poliziotti di fronte ai quali Mick protesse il pubblico “se qualcuno vuole alzarsi a ballare che nessuno lo tocchi o li dia fastidio.” Il pubblico apprezzò moltissimo lo show, You Got to Move ricevette una vera e propria ovazione e Mick, per la prima volta dopo San Diego, intonò I’m Free dopo Under my Thumbs.

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Madison Square Garden, New York City, 27-28/11
le luci dei lampioni splendevano sui mucchi di neve sporca sui canaletti di scolo e sui marciapiedi.
di fuori ragazzi dai capelli lunghi e ragazze incappottate si stavano accalcando intorno…
…poi si udirono delle voci ed ecco entrare gli Stones con Jimi Hendrix; li seguivano
i fratelli Maysles che filmavano e registravano.
Mick Taylor gli passò la chitarra e gli chiese di suonare qualcosa “oh non posso dovrei spostare le corde”; Hendrix era mancino ma si mise comunque a suonare la chitarra a rovescio, da quel mago che era.
nel corridoio vidi un altro dei fantasmi dell’anno successivo, Janis Joplin, che puntava verso il camerino degli Stones.

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Al Garden faceva freddo, Tina era sul palco stava cantando I’ve Been Loving You Too Long
di Otis Readding la sua slanciata bellezza scarlatta riluceva su un vestito nero, incarnava la schiena,
piegava le gambe, protendeva un braccio. Ike era in piedi fuori dalle luci, piccolo nero cattivo.
a guardarli non si poteva fare a meno di chiedersi se ci fosse stato un matrimonio tra Madre Natura e il Diavolo.
Stu attraversò il palco per andare a controllare un microfono col suo smoking giallo chiaro dai risvolti di raso e scatenò un abbozzo di applauso.
“per la prima volta dopo tre anni” disse Sam Cutler ”la più grande rock’n roll band al mondo,
i Rolling Stones”
Charlie si sistemò alla batteria, gli altri rapidi efficienti infilarono i jack negli amplificatori fissando i livelli e quindi Keith sparò gli accordi iniziali di Jumpin’ Jack Flash, Mick attaccò ad urlare di essere nato nel fuoco incrociato di un uragano e tutti i ragazzi scattarono in piedi, urlanti.
Finita Jack Flash Mick abbottonandosi i pantaloni disse come saluto “mi sa che mi è saltato un bottone delle braghe, spero che non mi cadano. Voi non volete che mi cadano vero?”
Ssssììì rispose il pubblico e Keith attaccò Carol circondato dall’alone scintillante degli strass
sulla camicia.
quando attaccò Sympathy for the Devil, Hendrix sedeva dietro ad un amplificatore di Keith, il quale poco più in là era una figura contorta che stava torturando la sua chitarra nella luce rossa
dello spot.

La scaletta attuale era composta da quattro canzoni di Banquet, quattro di Let it Bleed, due di Chuck Berry, due dei primi brani degli Stones, gli ultimi tre 45 giri e Satisfaction.
Gli Stones erano cambiati, passando da disadattati sociali a maestà sataniche.

Mick cantò i versi di Love in Vain poi Prodigal Son e You Got to Move, troppo intimi;
quando l’ultima nota della National di Keith risuonava nel silenzio Wyman attaccò con le toste bordate di basso di Under my Thumbs. senza neanche un attimo di pausa passarono direttamente
a I’m Free.
Le luci si spensero, si sentì un rullo di tamburo e poi subito suoni di armonica dolci,
tre spot striarono l’oscurità dell’arena e Mick accovacciato sul tappeto rosso stava chiedendo
“hai sentito del Midnight Rambler?”
Mick ti faceva provare tutta la follia, tutto il terrore, mentre scatenava i demoni.
una luce arancione calda sferzò l’aria, Mick nuovamente in sé disse “grazie ora ne facciamo una che chiede:ti piacerebbe vivere con me?” poi si accesero le luci per Little Queenie, non riuscivo a vedere una sola persona che non stesse sorridendo.
quando cominciò Satisfaction il pubblico assaltò il palco.
Honky Tonk Women e a massimo volume Street Fighting Man conclusero lo show e tutti ormai erano impazziti gli Stones toglievano i jack delle chitarre e se la battevano, dopodiché presero a scendere lentamente, galleggiando al di sopra del fragoroso ululato del pubblico.

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Boston Garden , Boston, Massachussets (2 Shows) 29/11
no review

International Raceway, Palm Beach, Florida 30/11
Gli Stones, tutti con la giacca, stavano attaccando Jumpin’Jack Flash e già bisognava darci dentro per stare sul palco. faceva freddo le chitarre si scordavano e il vento sparava la musica di qua e di là. ci davano dentro più che potevano per vincere le condizioni avverse, con uno sforzo miracoloso stavano facendo ballare tutti quelli che vedevo.
non suonarono i pezzi blues, era troppo freddo per mettersi a sedere e star fermi.
Dopo Gimme Shelter e Live with Me le note di esordio di Satisfaction si liberarono nella notte.
La batteria era un frastuono terrificante le note di basso rombavano stonate, Mick piccolo aveva rotto un mi; tutta la musica veniva suonata da dita gelate.
Dopo Honky Tonk Women gli Stones fecero ancora Stree Fighting Man splendisa terribile in quel freddo micidiale. Chip puntò i riflettori verso il cielo dove, ormai alle cinque del mattino, non c’era ancora segno dell’alba.il cesto di petali di rose ruotò nell’aria e dopo nella roulotte dissi a Keith che era stata una bella fatica e lui “il suono era pessimo temo, eravamo tutti scordati, con quella temperatura non c’era speranza che le chitarre tenessero l’accordatura.”

Altamont Speedway, Livermore, California 6/12
viewtopic.php?f=2&t=5908&hilit=Altamont

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MessaggioInviato: 8 novembre 2012, 18:31
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Grazie Andrea, bellissimo lavoro!!!


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MessaggioInviato: 8 novembre 2012, 20:06
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Capperi, Andrea! Che lavoro certosino. Grazie


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MessaggioInviato: 8 novembre 2012, 20:32
Avatar utenteMessaggi: 4034Località: Turate (CO)Iscritto il: 15 giugno 2006, 18:11
apprezzo sempre molto i tuoi post, grazie Andrea!


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MessaggioInviato: 8 novembre 2012, 20:46
Avatar utenteMessaggi: 4750Iscritto il: 29 ottobre 2007, 20:25
semplicemente fantastico questi sono i Rolling Stones cazzo, e ricazzo, e fino alla noia la miglior formazione di sempre!!!!!!!! grazie Andrea e condivido quanto detto da Oscar!!!


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MessaggioInviato: 10 novembre 2012, 15:01
Avatar utenteMessaggi: 3181Iscritto il: 12 gennaio 2006, 1:44
Ottimo lavoro Andrea.....da ripetere con altri speciali.....sono fra le cose piu' importanti
del nostro sito che in questo modo sta diventando davvero uno dei piu' ricchi di contenuti
che ci siano in rete.


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MessaggioInviato: 12 novembre 2012, 14:10
Messaggi: 1822Iscritto il: 11 febbraio 2007, 4:36
non lo leggo solo perchè ho iniziato a leggere Le vere avventure dei rolling stones (acquistatelo, è DAVVERO ROBA FORTE - poi magari ne parliamo nel topic dei libri) e non voglio guastarmi l'attesa :D

altro che doom & gloom! :D :twisted:


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MessaggioInviato: 12 novembre 2012, 15:52
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Totore, l'ho iniziato pure io.


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