Jacopo, gentilissimo, mi ha chiesto di raccontarvi com’è andato il mio meet & greet coi ROLLING STONES. Provo a farlo nel modo più sintetico possibile e parlo per me stesso, poi max e PG, se ne avranno voglia, diranno la loro versione. Cerco di attenermi solamente ai fatti; sulle emozioni e sensazioni, eventualmente, intervengo con altri messaggi, se lo riterrete interessante.

L’ANTEFATTO: lunedì scorso, 2 luglio 2007, vengo a sapere che c’è questo concorso indetto da “la repubblica” in cui si deve inviare un racconto che abbia a che fare con gli stones. Tra tutti i racconti inviati, i quattro che la redazione riterrà i migliori, vinceranno un biglietto e soprattutto un incontro con la band. Io ho mandato subito il mio; poi se lo vorrete, ve lo farò avere.

IL DELIRIO: giovedì 5 luglio, verso le 19, scarico la mail, e mi arriva la comunicazione da parte di Repubblica che sono uno dei 4 vincitori (quindi, ok che ho il culo rotto, ma sono anche abbastanza figo e ci ho messo del mio, visto che più che estratto, sono stato selezionato). A questo punto non capisco più un cazzo; comincio a chiamare a destra e a manca e non connetto assolutamente. L’unica cosa che mi ricordo, è che mi sono accordato con stefano che suona con me negli sticky fingers (ne è il cantante) e max, per andare a roma in macchina insieme.

IL FATTO: venerdì, carico in macchina stefano, e vado a prelevare max alla fermata di famagosta a milano. Eravamo d’accordo di trovarci alle 10, ma causa traffico impressionante, ho beccato max solo alle 10.40 (lui era a famagosta dalle 9, non vi dico in che condizioni è salito in macchina). Facciamo il viaggio, io, stefano e il corpo di max (il suo spirito era decisamente altrove) e verso le 16.30 arriviamo a roma. Intorno alle 18 becchiamo PG fuori dallo stadio e alle 18.30 ci spostiamo sul luogo dell’appuntamento, alla porta carraia della tribuna montemario. Qui ci danno gli accrediti (chi con RDS e chi, come me, con “la repubblica”), e in gruppo ci dirigiamo verso il backstage. Ricordo benissimo quei pochi passi che ci hanno portato dall’esterno dello stadio al backstage appunto; mano a mano che si avanzava, la gente si diradava, cominciavano a vedersi guardie del corpo, ambienti sempre più blindati e infine il cartello “rattlesnake”.. entriamo in questa saletta adibita a luogo di incontro; una saletta, saranno stati 30 metri quadri, a forma di parallelepipedo le cui pareti erano 4 tende. Siamo entrati dal lato lungo; di fronte a noi un tavolo con sopra del vino, dei salatini e un contenitore frigorifero con birre e acqua (max uscirà dal luogo con 3 birre; jagger si starà ancora chiedendo a chi addebitarle, eheheh). Sui due lati corti, invece, ci sono queste pareti che hanno entrambe uno sfondo nero e delle lingue rosse; faranno appunto da sfondo alle foto che faremo di lì a poco. A questo punto veniamo indottrinati: “niente autografi, niente foto, niente domande, non rompetegli le palle, se non vi danno la mano cazzi vostri, ecc. ecc.” e veniamo divisi in due gruppi. Da una parte noi vincitori dei concorsi (RDS e repubblica) e dall’altra lo staff e degli invitati (ho sentito parlare di case discografiche). Max prende il FOS del nostro lato e io gli dico di tenermi un posto (ehehehhehe). Veniamo avvisati che nel giro di 2/3 minuti, arriveranno gli stones; e qui cominciano a tremarmi le gambe. Io e max ci guardiamo, lui mi fa sentire il suo cuore che sta impazzendo, vediamo delle ombre riflesse che si avvicinano e sentiamo le voci dei nostri 4. L’adrenalina è a 1.000 e il cervello si spegne quando entrano nella stanza.. applauso e confusione nella mia testa. Credo di ricordare che il primo a cui ho stretto la mano sia stato charlie. Gli ho detto “I love your playin’” e lui mi ha sorriso. Poi è arrivato jagger e mi son permesso di dirgli “mick, you look wonderful”; mi ha fatto quel mezzo sorriso – alla jagger, appunto - e mi ha risposto “thanx mate”. È stato poi il turno di keef, e davvero qui non ho capito più un cazzo. Stava dando la mano a max che gli aveva appena detto “alla faccia di chi ci vuole male” senza reazione alcuna, allora gliel’ho ripetuto anch’io, ed ho aggiunto “you’re THE MAN!”, ma niente. Infine ronnie… l’ho guardato e gli ho detto “ronnie be goooooooode!”, lui mi ha sorriso, e gli ho dato la mano dandogli una specie di 5 e stringendo le mie dita dietro al suo pollice e viceversa (insomma, è più facile a farsi che a dirsi). Lui mi è sembrato il più presente di tutti. A questo punto sentiamo “foto!”; i rolling si girano, scattano la foto, e poi vanno sull’altro lato a far la foto con gli altri. È qui che charlie tocca dentro keef e guardando max gli dice “he is the guy that ……” e non ho capito cosa gli ha detto dopo. fanno la foto con gli altri, e se ne vanno. Max fotte 3 birre, e ce ne andiamo pure noi.
Qui io, max e PG ci siamo dovuti dividere; loro avevano i biglietti per la montemario, io invece ero in platea (fila 1 posti 11 e 13, lato ronnie, sticazzi), ma dovevo anche uscire dallo stadio a beccare un giornalista di repubblica che mi ha fatto un’intervista (è uscita sulla repubblica di sabato; anche qui, se è di interesse, ve la faccio avere).

IL CONCERTO: faccio l’intervista e le foto con “la repubblica” e mi incontro con stefano, il mio cantante. Entriamo allo stadio, raggiungiamo i nostri posti verso le 20.40, e notiamo che dal lato keef qualcosa si muove. Allora ci alziamo e per andare a vedere, arriviamo all’angolo in mezzo al palco, tra la transenna e il catwalk, il corridoio centrale (sostanzialmente “posto max della pietra lato ronnie”). Nel momento stesso in cui raggiungiamo il catwalk, anche dalla nostra parte tutti si alzano e io mi ritrovo nel posto migliore dello stadio! Giornata incredibile. Il concerto, eventualmente, lo commento nel topic apposito.

Spero di non avervi annoiato. Non mi sento di dire che gli stones mi hanno mancato di rispetto non concedendosi per più di 2 minuti. Sono piuttosto gli organizzatori di questi incontri che si cagano addosso e non ti lasciano fare nulla, tant’è vero che ho sentito di gente che li ha beccati in sala stampa e sono riusciti a farsi fare gli autografi.

la foto si trova su http://www.stickyfingers.it cliccate sul link in home page.
Ciao

bardo

Grande Bardo, sono contentissimo per tutti voi

Già, anche io sono felice per voi, infondo anche se per 2 minuti, avete avuto la possibilità di stringere la mano a delle leggende del rock, che dire, beati voi e ancora complimenti, se t'hanno scelto effettivamente sarai stato meritevole, sono curioso di leggere l'articolo che hai mandato a repubblica...

grandi ragazzi, son contento per voi! :wink:

Grandissimi Bardo, Max e PG !!!!

ecco l'articolo da repubblica

CHE DIRE: COMPLIMENTI (E CHE CULO).

....già... :wink:

Complimenti ragazzi; se fosse capitato a me sarei morto sul colpo appena li vedevo a meno di 5 metri

grazie a tutti per i messaggi.
l'articolo su "la repubblica" l'ha già inserito Jacopo che ringrazio nuovamente.
invece il mio racconto ce l'ho solo su mail, ve la incollo:

"Gentile Redazione di "La Repubblica",
scrivo in merito alla possibilità di vincere un incontro coi Rolling Stones prima del loro concerto a Roma il prossimo 6 luglio.
Anzitutto sono Bardo, sono di Milano, ho 32 anni e sono un loro fan da una quindicina d'anni. Suono in una band tributo, ci chiamiamo Sticky Fingers - come un loro album - www.stickyfingers.it
Ho visto una decina di loro concerti in giro per l'Europa; quest'anno ho i biglietti per le date che terranno a Londra il 21, 23 e 26 agosto.

Il mio ricordo più bello è legato al concerto di Milano del 10 giugno 2003, unica data italiana del tour "40 licks". A dir la verità, il ricordo è legato al giorno prima, il 9 giugno. Memore di informazioni avute relative alle tournèe precedenti, sapevo che gli Stones avrebbero alloggiato all'hotel Principe di Savoia in P.zza Duca d'Aosta a Milano, così mi sono appostato fuori dall'albergo sin dalle 5 del pomeriggio. Supponevo che sarebbero arrivati nel tardo pomeriggio perchè il giorno prima avevano suonato a Monaco di Baviera, e infatti, verso le 18, alcune auto coi vetri oscurati sono entrate dall'ingresso di servizio dell'albergo. In quel momento non sono riuscito a vederli, ma non ho desistito e sono rimasto comunque fuori dall'albergo sperando accadesse qualcosa.. In fondo eravamo solo una decina di fans ad aspettarli.
Quel qualcosa è accaduto verso le 21, quando Jagger, in jeans neri e camicia bordeaux, è uscito dal portone principale dell'albergo e si è diretto verso l'auto che avrebbe dovuto accompagnarlo a cena, nel parcheggino interno dell'albergo. In quell'attimo, un po' perchè eravamo in pochi, un po' perchè era un momento che aspettavo da una vita, l'adrenalina ha cancellato tutte le mie inibizioni e mi sono fiondato all'interno del parcheggio corrrendo verso Jagger. Sono arrivato a circa 5 metri da lui e mi sono bloccato, credo per la troppa emozione. Nessuno della security mi ha fermato. Fermo davanti a lui, ho cercato di fargli una foto, ma le mie mani stavano tremando in un modo incontrollabile. Lui mi ha visto, si è messo in posa, ed è stato così per una decina di secondi, per farsi fotografare. Quando ha notato che l'emozione mi aveva sopraffatto, mi ha sorriso, e dopo avermi detto "ciao, ciao" è entrato in macchina...
Non ho fatto la foto, se non dopo che è entrato in auto, ma quel "ciao, ciao" me lo porterò dentro per sempre.

Spero di non avervi annoiato, e spero proprio di essere tra quei fortunati che avranno la possibilità di incontrarli così, almeno questa volta, spero di riuscire a fargliela quella benedetta foto che mi è rimasta in sospeso..

Grazie dell'attenzione e a presto.

Bardo"

Bravo Bardo, sono contento per te!

che forza

complimenti!!!

complimenti Bardo!

il sabato ho comprato la repubblica a Roma e in treno mi sono letto l'articolo che parlava di voi..

Semplice diretto ed emozionante...
bravo, anche io t'avrei scelto!! :wink:

bravo....e complimenti......
ma la storia della foto è vera???
e visto che siamo in confidenza.....CULATTONE!!!!!!!!!!!