inutile continuare a postare link che criticano l'album quando invece ce ne sono una montagna che ne parlano positivamente e a mio parere anche in maniera esagerata da entrambi le parti. di sicuro non è l'album che sognava Rosso

se volete c'è anche questo critico, e la cosa curiosa è che si vanta di essere l'unico ad essere negativo nei confronti dell'album nuovo dei Rolling Stones..e sono le prime parole che scrive curioso è? il travaglio della musica! su una cosa sono d'accordo con lui ed è questa: È tutto marketing, come nella dichiarazione rivolta all’Italia in cui Mick dice che i Maneskin sono la più grande rock and roll band del mondo. Uno, due, tre: casino, tutti quanti a buttarcisi sopra.

https://francescoprisco.blog.ilsole24or ... fresh_ce=1

il personaggio critica anche i componenti della band non si limita solo all'album, forse si crede fico perchè convinto di andare contro corrente

Beh alcuni passaggi sono condivisibili:

"Ma come, dirà qualche altro, ci sono Elton John che suona il piano, Stevie Wonder e Lady Gaga che fanno i cori, Paul McCartney che suona il basso, mancava poco mettessero Rivera e Mazzola a palleggiare sullo sfondo della sala d’incisione e il disco non ti piace? No, perché stiamo parlando di sovrastrutture e i dischi dei Rolling Stones ne hanno sempre volentieri fatto a meno, erano dischi in cui c’era magari la mano di Gram Parsons ma neanche veniva riportato nelle note di copertina. La loro cifra era quella e soltanto quella: sovrastrutture zero."

" Non c’è niente di male nel marketing applicato alla musica, ma smettiamola di dire che questo disco è il loro più bel disco da chissà quanto tempo. Smettiamo di enfatizzare il «sound» del produttore Andrew Watt: i dischi dei Rolling Stones da «Voodoo Lounge» in poi suonano un po’ tutti allo stesso modo.


Ma allora, direte voi, le rockstar non hanno diritto a invecchiare restando creative? In realtà una strada possibile per invecchiare restando creativi gli Stones ce l’avevano indicata con «Blue & Lonesome», un album di cover blues a modo loro, uno sciacquare i panni nel delta del Mississippi, ritorno alla Casa del Padre.

Penso che per gli Stones sarebbe stata una cosa facilissima mettere insieme quattro cinque rocckacci, altri cinque sei rock blues suonati come Dio comanda e il disco nuovo sarebbe stato bello e pronto e osannato da chi vuole (legittimamente per carità) sentire suonare sempre la stessa musica, e infatti questo critico sul sole 24 ore dice che il migliore brano del disco è la cover di Muddy Waters!
Che è un brano evocativo, legato alla loro storia, tutto quello che vogliamo, ma un brano così per gli Stones è come schioccare le dita.
Preferisco vederli all' opera con musica nuova, suoni nuovi, belli o brutti poi ognuno ha i suoi gusti, ma intanto si mettono in gioco e questo mi piace a prescindere

Premetto che non sono un musicista, ne un critico musicale ma solo il fatto che non siano presenti Darryl Jones, Chuck Leavell, Bernard Fowler rende sicuramente il disco superiore a ABB.
La partecipazione di Lady Gaga è a mio avviso strepitosa, ricordiamoci che abbiamo portato 2 anni in tour una ragazzina stonata .
Riesco a sentire le tastiere di Wonder e molto marcato il basso di Mc Cartney ( pezzo quasi Punk per il tiro). Spettacolo Bill & Charlie. Voce di Mick sicuramente aiutata ma performance altissima e sotto le chitarre di Ronnie e Keith si sentono eccome. Forse non sento il contributo di Elton John ma forse devo ascoltare bene le sue parti.
Il pezzo di Keith è un classico, molto bello anche il testo.
Mi piaceva anche ABB, ma aveva due pezzi che non ho digerito neanche dopo anni di ascolto, Sweet Neocon e She Saw Me Coming.
In questo disco non trovo due pezzi al livello basso come i due che ho menzionato.
Spero lo portino in tour come ai vecchi tempi, 5/6 canzoni almeno nel solito juke box
Sici

"I dischi dei Rolling Stones da «Voodoo Lounge» in poi suonano un po’ tutti allo stesso modo"
Questo é molto vero
Io aggiungo: un modo che a me non é mai piaciuto

https://billboard.it/top-story/rolling- ... /19135822/

Questa la trovo una recensione molto ragionata ed equilibrata

Cosa aspettarsi dai tre "superstiti" tutti intorno all'ottantina, che oramai da quasi due decadi mancavano all'appello sulla prova della "lunga distanza", era la domanda che tutti o quasi, fans e addetti ai lavori si ponevano con curiosità e preoccupazione, quesito che anche il sottoscritto si è legittimamente posto e a cui i primi ascolti di "Hackney diamonds" hanno prontamente risposto coi ruggiti dei vecchi leoni che delimitano il territorio e fanno capire chi ancora "comanda" dopo 61 anni di Regno con uno scatto di orgoglio che mette da parte l'indolenza per mostrare i "Diamanti" di famiglia.
Eh si, perché "Hackney diamonds" è uno scrigno di diamanti luccicanti e abbaglianti, dall'Anthem rock di "Angry" con tanto di videoclip con modella fighissima spaparanzata su una macchina sportiva per le strade di Los Angeles a fare da esca e gli assoli di un Keith Richards ritrovato a menare le danze, per passare poi al superbo soul gospel con venature country di "Sweet sounds of Heaven" in cui Mick duetta con una Lady Gaga in tiro dando vita a un momento memorabile col moog di Stevie Wonder a contrappuntare il tutto come in una "Midnight rambler" celestiale.
"Whole wide world" arriva prorompente col suo incedere urgente ed un ritornello che cattura, la voce di Mick si alterna con gli intrecci chitarristici di Keith e Ronnie dando vita ad un pezzo intenso ed emozionante, "Dreamy skies" si candida a "No expectations" del nuovo millennio con un Ronnie superbo alla slide e un Mick ispiratissimo e "dentro" il pezzo, il suo incedere lento e sonnacchioso ammalia e concupisce...Brian da lassù, l'immagino sorridere; "Bite my head off" sembra uscita dall'anno di Grazia 1978 o giù di li, quando il punk spazzava via tutto e mandava a quel paese gli stessi Stones, solo che da allora è passato quasi mezzo secolo e stavolta sono gli Stones a mandare a quel paese...Tutto il resto, il basso distorto di Paul McCartney mette il bollino di qualità, laddove ce ne fosse stato ancora bisogno.
"Driving me too hard" col suo intro alla "Tumbling dice" e il suo incedere malinconico, conquista e intenerisce col cantato di Mick sincero e quasi commovente, "Live by the sword":Ladies & gentlemen:The Rolling Stones...Charlie e Bill di nuovo insieme come nei trent'anni che hanno fatto la storia del rock, il basso di Bill Wyman, 87 anni tra qualche giorno, "swinga"...Spiegando il perché LUI e solo LUI era ed è il bassista della più grande rock band di sempre, colui che insieme a Charlie e Keith giocava a suonare controtempo, rincorrendosi, facendo quasi "crollare" tutta l'impalcatura e rimettendola in piedi in un nanosecondo.
Tre, quattro pezzi "riempitivi" o di "maniera" ci sono...E vivaddio:la ballad "Depending on you" un po' ruffiana e stereotipata, "Get close" e "Mess it up" due pezzi "Jaggerizzati" che sembrano usciti da "Primitive cool" suo lavoro solista di fine anni ottanta e "Tell me straight" l'unico pezzo solista di Keith, esangue e minimale che si dimentica in fretta, ma sarebbe stata troppa "Grazia" e il rock non è grazia ma imperfezione, contraddizione e sberleffo, e quindi va bene così.
Si chiude come si aprì nel 62, quando Brian parlando al telefono con l'addetto del Marquee alla domanda a bruciapelo:"A proposito:qual'e' il nome del gruppo?!"....Secondi Infiniti di puro terrore, un disco di Muddy Waters con il primo titolo che gli salta all'occhio..."Rollin' Stones, ci chiamiamo Rollin' Stones...".....E cosi due minuti e quaranta occhi negli occhi chitarra, voce e armonica, Mick e Keith, come 61 anni fa, pagano il loro tributo a Muddy Waters e a un viaggio fantastico che incredibilmente...Non è ancora finito.
"Hackney diamonds" ci regala una manciata di brani sinceri, divertiti e a tratti commoventi, ci regala antichi sapori e antichi rimandi a pezzi e lavori di un passato glorioso a cavallo tra sessanta e settanta, ci regala di nuovo le chitarre in primo piano, con un Keith Richards rinato dalle sue ceneri come una fenice, ancora capace di disseminare riff e assoli memorabili e Ronnie abile cesellatore e maestro della slide.
È tutto "meraviglioso" quindi, tutto perfetto?No, assolutamente...La voce di Mick (particolare fattomi notare dal mio fratellone Isy...) è "pulita", troppo...Tende a scandire le parole come a volerle sottolineare, un po' come nei suoi lavori da solista piuttosto che prediligere la "foga" del Sacro Fuoco del Rock dove spesso le parole vengono "mangiate" perché a volte meno si capisce...Meglio è, la produzione è un po' troppo "pulita" e ciò probabilmente toglie pathos e immediatezza al tutto, ma tant'e'...
I Rolling Stones, quelli di Charlie, di Bill e di quel sound controtempo e traballante non esistono più da almeno trent'anni, il quesito è:vogliamo ancora ascoltare e vedere i Rolling Stones o cio' che resta di essi nell'anno di Grazia 2023 quasi 2024?E ancora...La musica, lo star system, il mondo, hanno ancora "bisogno" dei Rolling Stones, oggi?
La risposta sta nel testo del pezzo che ha dato loro il nome:"He's gonna be a Rollin' Stone"...."Diventerà un vagabondo...Oh, certo che lo diventerà"...Una dichiarazione d'intenti che cantata da Mick mi ha messo i brividi, in fondo...Non sono gli eretici, le streghe, i folli.. E i vagabondi gli unici ad aver cambiato il mondo?!"Hackney diamonds" oggi ci dice che il tempo è ancora dalla loro parte, con tutte le loro imperfezioni, difetti e contraddizioni...61 & Counting:Gloria agli Stones!

pienamente d'accordo con Sici questo album a meno fronzoli dei precedenti a partire da Voodoo Lounge. sul fatto che questo nuovo album suona como gli altri a partire da Voodoo Lounge non sono affatto d'accordo per me suona meglio a mio gusto e parere.

Mailexile mi hai fatto emozionare, recensione molto bella, la condivido, tranne che per Depending on you che per me è la più bella ballad dell'album, di molto superiore a quella con lady Gaga, la cui performance peraltro ho trovato bellissima, un valore aggiunto.
E Bill Wyman che ancora a 87 (87!) anni suona in quel modo pazzesco.
Anche sul suono e sulla voce di Mick, anche io avrei preferito il tutto meno pulito, meno perfetto, ma è un dettaglio sul quale si può sorvolare tranquillamente

Ok continuerò ad ascoltarlo e magari comincerò ad apprezzarlo di più. L'unica cosa per cui non cambio idea è la voce di Jagger....non mi piace è miagolante fino a 30 anni fa non cantava assolutamente così

Gran disco, a tratti emozionante, poi quelli che non vogliono sentire e vivono con la testa girata indietro, beh, peggio per loro. Io me lo godo.

Bellissime tutte le canzoni. Gran disco

Ciao AngieAngel...sei andata allo store? Com'è, merita? Vorrei andare domenica...vengo da Firenze...

Ma avete visto il video del concerto con Lady Gaga per il lancio dell'album??? ETERNI! INARRIVABILI! Mick da paura!

Angry è pazzesca...mi mette addosso una carica come solo loro sanno fare...