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Indice  ~  Generale  ~  50 anni fa Beggars Banquet 1968

MessaggioInviato: 9 ottobre 2018, 18:42
Avatar utenteMessaggi: 2114Località: ItalyIscritto il: 20 dicembre 2010, 22:27
Gli occhi spiritati di Anderson è bellissima.

Effettivamente quasi tutte quelle band si trovavano in un periodo di transizione. Gli Who forse ne sono un'eccezione anche se qui non sono ai livelli di Leeds o del tour del 73.
Ora che ci penso nei Tull alla chitarra, al Rnr circus, vi era Tony Iommi dei Black Sabbath...

Quasi tutte queste band avevano ancora molto da dire e lo fecero tutte nel giro di pochi anni.
Personalmente di Beggars banquet ne riconosco totalmente l'importanza artistica (è quello che ascolto di più ultimamente) ma per me non è l'album perfetto degli Stones.

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MessaggioInviato: 27 novembre 2018, 17:40
Avatar utenteMessaggi: 706Località: Acqui Terme (AL)Iscritto il: 12 luglio 2007, 12:01
Ho promesso di scriverne ad amici Stonesiani dall’autunno del 2015.Ora si avvicina un cinquantenario e non posso esimermi dallo scrivere del Banchetto dei Mendicanti che sta per essere fifty old year new proprio in questi giorni .

Voglio tacere della copertina raffigurante un’orrida latrina e censurata per vent’anni dalla Decca Records con una finta partecipazione al Banchetto dei mendicanti con tanto di scritta "répondez s'il vous plait" come nelle peggiori partecipazioni dei (falsi) amici parvenu.(cosa che lo fece somigliare a nella testa di qualche povero empio giornalista italico ad una parodia del White Album di quei quattro là di Liverpool)

Diciamo che quando cade Natale del 1968 gli Stones devono essere molto contenti della vita passata cantando e rotolando, Hanno piazzato 4 o cinque micidiali Hits su entrambe le sponde dell’ Atlantico (Satisfaction, 19th Nervous break down, Paint it black,Ruby Tuesday, Let’s spend the night Togeda). Hanno prodotto album di alterno successo. Ma l’arrivo del 1968 cambia tutto. Innanzitutto si sono dotati di un vero produttore, Jimmy Miller, che produrrà”Jumping Jack Flash” e altri capolavori per un lustro abbondante. Poi hanno perso ogni verve psichedelica per dedicarsi ad un rock-blues americano finalmente,e questo disco sebbene un po' troppo sfasato sull'acustico per i miei gusti, è scevro dalle manfrine vaudevilliane dei precedenti "Between the Buttons" o delle imbarazzanti cafonate hipster Di "Their satanic Majestic Request" è il primo vero disco consapevolmente "moderno" della band, e finalmente non derivativo ma, “loro”. E’una svolta americana e acustica definitiva per questi aspiranti bluesman falliti di Dartford,periferia londinese.
Il “Beggars Banquet "vedrà l’origine sul finire del 1968 e,dopo essere stato presentato in perfetto costume elisabettiano, inizia ninetepopòdimeno che con “Simpaty for the Devil” un samba infernale ripreso nei vari take da Jean Luc Godard, e che da ballata di vago stampo dylaniano diventerà un’idiosincratica ribellione nei confronti della vecchia e borghese Inghilterra con un Jagger fortemente ispirato nel testo da “Il maestro e Margherita”di Mikail Bulgakov.Il fraseggio di Jagger è vagamente Dylaniano, com’è normale in quei giorni,ma più agitato, fortemente polemico,spinto com’è dall’implacabile ritmo latineggiante.della base.Il testo conduce ad un carosello dei grandi momenti bui della storia (la crocifissione, la rivoluzione Russa,la Seconda Guerra Mondiale)poi dà dei nuovi connotati ad eventi recenti,ma ugualmente tragici, e quando cita l’uccisione di entrambi i Kennedys dicendo che tutti gli sbirri sono criminali e ogni peccatore un santo, il pezzo letteralmente decolla tra le grandi leggende degli Stones.In più Richards spinge a pizzichi e morsichi un assolo di chitarra tanto minimalista quando di devastante buon gusto.
Il,pezzo successivo “ No expectations”parla di vita on the road, di ripianto e aspettativa ed è nobilitato da una memorabile parte alla chitarra bottleneck di Brian Jones.

“Dear Doctor” è la classica versione stoniana del country ,ovvero la sua estrema presa per il culo.
Jagger la canta per tutto il take con tono tra il divertito e lo scompisciato (il vero amore tra gli Stones e il Country esploderà solo tre anni dopo a Villefranche ai tempi di “Exile On Main Street” grazie anche alla presenza fissa del povero Gram Parson)-parlando di donne dalle gambe arquate e dalle caviglie grosse.

“Parachute Woman” è invece puro sound Stones di fine ’60: c’è un testo dalle fortissime allusioni sessuali,c’è un’armonica che profuma di Howling Wolf e una Slide di Brian Jones che sa di certe pagine minori e fighissime di Muddy Waters. Pare che la versione base sia stata registrata su una normale cassetta e questo dia il carattere specialmente lo-fi del pezzo.
“Jigsaw Puzzle” è il tentativo di Lord Michael PhiliP Jagger di diventare Robert Zimmermann AKA Bob Dylan: troppe parole , troppi accordi, troppa slide, in una descrizione di una band i cui membri vanno emotivamente a pezzi esattamente come se fossero i Rolling Stones :-D

In “Street fightin Man” Jagger immagina per se, non una carriera da menestrello londinese arruffato che è figlio della cultura cockney dell’east side, ma quella di un agita popolo uscito dalla Sorbona (Gran Bel Posto Gente!!) e dal Maggio Francese. Musicalmente il pezzo esce però con i fiocchi con chitarre durissime e sitar e tutt’ora fa parte del repertorio Live della band londinese.Anche qui pare che il track base (basso chitarra batteria sia stato compresso su una pista del registratore per poi consentire al recalcitante Jones (ormai purtroppo forse più un orpello che una risorsa per il resto della band) tutti i suoi voli pindarici con sitar, mellotron e altri strumenti "particolari"

“”Prodigal Son” è un country blues acustico del reverendo Robert Wilkins, e anticipa ciò che gli Stones sarebbero stati in grado di fare da li ai pochi anni successivi,ogni qual volta avessero voluto tornare al vero spirito del Delta.

Poi si giunge al capolavoro dell’album “Stray Cat Blues”:inizia con gemiti femminili orizzontali e non proprio da educanda,con frasi di chitarre taglientissime (e in parte ispirate ai contemporanei Velvet Underground) con un Jagger divertito che di tanto in tanto canta “ma allora hai davvero quindici anni? Non sembrerebbe””,con tutta la pervertita malizia che l'immagine puo' dare.
“Factory Girl”è un pezzo “operaista che non sarebbe sfigurato su certi album di Springsteen,solo che vien difficile pensare a Jagger che frequentasse già in allora una figura femminile del genere.,abituato com'era a principesse e Party girls assortite.

“Salt of the Earth “inizia col cantato di Richards, e sembra un sincero inno operaista contro lo sfruttamento della classe lavoratrice. Nel 1989 ce ne sarà una versione memorabile live ad Atlantic City con Axl Rose e IzzyStradlin (in un albergo di Trump) degli allora celeberrimi Guns’N’Roses.
Sebbene non lo consideri assolutamente il capolavoro degli Stones , a cinquant’anni di distanza è meritevole di ripetuti ed attenti ascolti, anche perché qualunque cosa abbia fatto la band da allora in poi, si basa proprio su questo lavoro. Stay tuned.. Ps. sono degni di attenzione anche i vari bootleg dell'epoca di queste session con le varie "Still A fool", "Downtown Suzie", ecc... a dimostrazione di un amore per il blues e l'Americana che non li avrebbe più abbandonati.


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MessaggioInviato: 27 novembre 2018, 18:23
Avatar utenteMessaggi: 4364Località: CelleIscritto il: 18 settembre 2006, 13:04
Complimenti per la recensione, bel lavoro.
Si evince dal testo che quando hai citato - rispettivamente - due volte "parachute woman" e "Factory Girl" intendessi invece "Jigsaw Puzzle" la prima e "Salt of The Earth" la seconda.
Se vuoi ti correggo il refuso


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MessaggioInviato: 27 novembre 2018, 18:27
Avatar utenteMessaggi: 4294Località: leccoIscritto il: 18 luglio 2009, 23:29
Non ci sono parole se non CAPOLAVORO !
In un'intervista abbastanza recente a Mck Jagger venne chiesto quale era il suo album preferito che hanno realizzato e la risposta fu proprio Beggars Banquet.
Non si può rimanere indifferenti davanti a brani come Sympathy for the Devil, Street Fighting Man, No Expectations, l'adorabile country di Dear Doctor, la sfacciataggine di Stray Cat Blues.... non c'è un singolo brano che debole. E...poi c'è Salt of the Earth che è uno dei brani che più amo in assoluto.


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MessaggioInviato: 27 novembre 2018, 21:00
Messaggi: 3297Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Sono d'accordo su tutta la tua recensione Varuna tranne sul fatto che Jagger inseguisse Dylan. Li era tutta roba di fabbrica stonesiana e dylan non c'entra nulla, era il punto fermo da cui gli Stones ripartirono con nuova linfa e creatività e nuovo modo di fare musica che avrebbe squassato e scosso tutto il panorama musicale mondiale. Per inciso, anche i precedenti album erano una miniera di idee che avercene. Cmq bella recensione. Grazie

Rosso57

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MessaggioInviato: 28 novembre 2018, 0:34
Messaggi: 1577Iscritto il: 10 novembre 2012, 20:01
Capolavoro assoluto...dal primo all'ultimo secondo!
BB, LIB, SF ed Exile..che roba!

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MessaggioInviato: 13 dicembre 2018, 12:09
Avatar utenteMessaggi: 706Località: Acqui Terme (AL)Iscritto il: 12 luglio 2007, 12:01
si grazie Zac, è stato un refuso, se me lo potessi correggere te ne sarei grato


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MessaggioInviato: 13 dicembre 2018, 16:56
Avatar utenteMessaggi: 4364Località: CelleIscritto il: 18 settembre 2006, 13:04
Figurati, immaginavo.
Fatto!


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MessaggioInviato: 2 settembre 2020, 19:43
Messaggi: 3297Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Metto questo articolo interessante sui Rolling del 1968. Erano molto, molto avanti!!!!! I punkini e i vari Clash di turno devono molto ai nostri.
Rosso57

52 anni fa usciva Street Fighting Man dei Rolling Stones, la canzone più politica della band
Il 31 agosto 1968 i Rolling Stones pubblicarono il singolo Street Fighting Man. Ecco la storia del brano
di Luca Mastinu 31/08/2020

street fighting man dei rolling stones
Ascoltare oggi Street Fighting Man dei Rolling Stones significa osservare delle istantanee che ci mostrano uno spaccato sulle grandi rivoluzioni che impegnarono la storia dell’uomo tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio dei ‘70. Qualche anno più tardi sarebbe arrivato il combat rock, la faccia più schierata del punk venuta fuori con la pubblicazione dell’omonimo album dei Clash nel 1982.

Ciò che accadeva nella mente di Mick Jagger e Keith Richards era la testimonianza di un mondo che cambiava senza soluzione di resa, velocemente: c’era la guerra del Vietnam, c’erano i grandi moti popolari e c’era un cambiamento radicale nei diritti dell’uomo.


Mick Jagger, infatti, scrisse il brano dopo aver partecipato a una manifestazione pacifica a Londra durante la quale alcuni poliziotti a cavallo si ritrovarono a controllare una folla di 25mila persone
Intorno alla situazione londinese, che comunque si consumò nella calma, c’era un mondo in subbuglio: sulla rive gauche di Parigi una manifestazione di studenti – preludio allo storico maggio francese – era degenerata in scontri violenti. Lo stesso Jagger ricorda le proteste contro la guerra del Vietnam negli Stati Uniti, uno sfondo al quale gli Stones avevano già fatto ricorso con il brano Gimme Shelter, uno dei loro capolavori.



Il riff iniziale, il taglio del brano e le liriche di Jagger resero Street Fighting Man dei Rolling Stones un singolo che catturava immediatamente l’ascoltatore, una forza che funziona ancora oggi. Gli Oasis resero omaggio al brano degli Stones nel lato B del singolo All Around The World, ma esiste anche un’eccellente versione di Rod Stewart nonché una rivisitazione dei Rage Against The Machine.


Street Fighting Man dei Rolling Stones è inclusa nell’album Beggars Banquet (1968) ed è considerata una delle 500 canzoni rock più influenti di tutti i tempi nonché una delle prime manifestazioni del combat rock, che ancora oggi resiste per dare voce ai diritti dell’uomo.


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MessaggioInviato: 3 settembre 2020, 0:59
Avatar utenteMessaggi: 403Località: VerbaniaIscritto il: 28 marzo 2007, 19:34
Questa la passo. Peccato, ci sono bootleg stupendi delle session di quell'album. Potevano fare un secondo cd di outtakes e versioni alternative.


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MessaggioInviato: 3 settembre 2020, 11:49
Avatar utenteMessaggi: 2114Località: ItalyIscritto il: 20 dicembre 2010, 22:27
rosso57 ha scritto:
Metto questo articolo interessante sui Rolling del 1968. Erano molto, molto avanti!!!!! I punkini e i vari Clash di turno devono molto ai nostri.
Rosso57

52 anni fa usciva Street Fighting Man dei Rolling Stones, la canzone più politica della band
Il 31 agosto 1968 i Rolling Stones pubblicarono il singolo Street Fighting Man. Ecco la storia del brano
di Luca Mastinu 31/08/2020

street fighting man dei rolling stones
Ascoltare oggi Street Fighting Man dei Rolling Stones significa osservare delle istantanee che ci mostrano uno spaccato sulle grandi rivoluzioni che impegnarono la storia dell’uomo tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio dei ‘70. Qualche anno più tardi sarebbe arrivato il combat rock, la faccia più schierata del punk venuta fuori con la pubblicazione dell’omonimo album dei Clash nel 1982.

Ciò che accadeva nella mente di Mick Jagger e Keith Richards era la testimonianza di un mondo che cambiava senza soluzione di resa, velocemente: c’era la guerra del Vietnam, c’erano i grandi moti popolari e c’era un cambiamento radicale nei diritti dell’uomo.


Mick Jagger, infatti, scrisse il brano dopo aver partecipato a una manifestazione pacifica a Londra durante la quale alcuni poliziotti a cavallo si ritrovarono a controllare una folla di 25mila persone
Intorno alla situazione londinese, che comunque si consumò nella calma, c’era un mondo in subbuglio: sulla rive gauche di Parigi una manifestazione di studenti – preludio allo storico maggio francese – era degenerata in scontri violenti. Lo stesso Jagger ricorda le proteste contro la guerra del Vietnam negli Stati Uniti, uno sfondo al quale gli Stones avevano già fatto ricorso con il brano Gimme Shelter, uno dei loro capolavori.



Il riff iniziale, il taglio del brano e le liriche di Jagger resero Street Fighting Man dei Rolling Stones un singolo che catturava immediatamente l’ascoltatore, una forza che funziona ancora oggi. Gli Oasis resero omaggio al brano degli Stones nel lato B del singolo All Around The World, ma esiste anche un’eccellente versione di Rod Stewart nonché una rivisitazione dei Rage Against The Machine.


Street Fighting Man dei Rolling Stones è inclusa nell’album Beggars Banquet (1968) ed è considerata una delle 500 canzoni rock più influenti di tutti i tempi nonché una delle prime manifestazioni del combat rock, che ancora oggi resiste per dare voce ai diritti dell’uomo.


D'accordo con te.
E poi che versione di Jumping Jack Flash...


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