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Indice  ~  Generale  ~  Recensione Steel Wheels 1989

MessaggioInviato: 29 marzo 2013, 19:38
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
1989 STEEL WHEELS

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1 Sad Sad Sad
2 Mixed Emotions
3 Terrifying
4 Hold On To Your Hat
5 Hearts For Sale
6 Blinded By Love
7 Rock And A Hard Place
8 Can't Be Seen
9 Almost Hear You Sigh
10 Continental Drift
11 Break The Spell
12 Slipping Away


Etichetta: Virgin
Data di pubblicazione: 11 Settembre 1989
Formazione band: Mick Jagger: Voce
Keith Richards: Chitarra
Charlie Watts: Batteria
Bill Wyman: Basso
Ron Wood: Chitarra
Produttore: Chris Kimsey e i Glimmer Twins
Altri musicisti: Sarah Dash - Voci
Phil Beer - Mandolino
Simon Clarke - Fiati
Matt Clifford - Tastiera, piano
Bernard Fowler - Voci
Kick Horns - corno, ottoni
Luis Jardim - Percussioni
Chuck Leavell - Organo, piano, tastiera
Lisa Fisher - Voci
Roddy Corimer - Tromba



Inizio dell'anno di grazia 1989, Keith mette poche cose in valigia e dice a sua moglie Patty: "Torno domani o tra qualche settimana..."
Questo era il mood che aleggiava intorno agli Stones alla fine dei "maledetti" eighties, anni che avevano visto l'ego di Mick a petto in fuori che reclamava gli onori dovuti alla piu' grande Rockstar del secolo, la quale aveva tentato di lasciare in braghe di tela i suoi compari gettandosi a capofitto in una carriera solista che sfortunatamente per lui e direi fortunatamente per noi non andò come sperato, giusto per usare un eufemismo, e quindi il buon Mick dovette tornare mestamente all'ovile con tutto ciò che una simile situazione comportava nei già fragili equilibri di una Band che era al limite dell'implosione tra la tardiva incursione di Charlie nell'eroina e nell'alcool, il pessimo stato psico-fisico di Ronnie prostrato da alcool e droghe varie, l'insofferenza di Bill che da almeno un decennio ne aveva piene le scatole e il rancore di Keith verso il vecchio compare che aveva osato mettere a repentaglio la sopravvivenza della loro creatura.

In questo contesto grigio e nebuloso i Glimmer Twins si ritrovarono dopo tre anni di nuovo insieme, e come spesso accade quando si tratta dei Rolling Stones, di lì a un battito di ciglia si materializzò il miracolo: nel giro di un paio di giorni dall'arrivo di Keith, lui e Mick avevano già messo assieme cinque o sei canzoni, seduti sulla terrazza del loro Hotel, armati di chitarre, una tastiera e un registratore, più una buona scorta di bevande lavorarono quasi ininterrottamente fino a Febbraio inoltrato con buona pace della moglie di Keith!

Alla fine i Glimmer se ne tornarono dal soggiorno alle Barbados con almeno una dozzina di pezzi belli e pronti, più un numero imprecisato di riff ed idee sulle quali poter lavorare in seguito insieme al resto della band.
Le tracce di base di quello che divenne "Steel Wheels" vennero registrate in cinque settimane di intenso lavoro agli Air Studios di Montserrat, e quindi mixate allo Studio 2 degli Olympic di Londra; venne registrata pure una cover di "For Your Precious Love" di Jimmy Butler che però poi non venne inserita nell'album: un vero peccato secondo il sottoscritto!

Da ricordare la situazione di Bill, il quale in procinto di convolare a nozze con la diciannovenne fidanzata Mandy Smith, anch'ella arruolata nello showbiz in qualità di cantante pop, mancò parecchie sedute di registrazione sia per i preparativi delle nozze sia per cercare di tener lontano il piu' possibile giornalisti e paparazzi che erano pronti ad invadere la piccola Isola Caraibica scelta come base dalla band, il risultato fu che Ronnie suonò il basso in quattro pezzi, Bill si sposò, dopo un anno e mezzo divorziò e poco dopo annunciò l'addio agli Stones.

Pubblicato nel mese di Settembre, "Steel wheels" venne salutato da molti come il tanto a lungo atteso ritorno degli Stones alla grandezza...
Non fu proprio così, perlomeno per chi scrive queste righe cercando di essere il più onesto e imparziale possibile cercando di frenare l'amore incondizionato e spesso cieco dell'innamorato... Il disco era sì pervaso da un'auspicata ventata di rinnovato entusiasmo che sfociava addirittura in qualche esperimento molto ben riuscito, come l'incursione in terra Marocchina a vent'anni dalla morte di Brian per jammare coi Maestri di Jajouka che tanto egli aveva amato, ma alla fine dei conti il disco risultava nel suo insieme più frutto del mestiere che non di un'autentica ispirazione, quasi un pretesto per poter rispolverare il glorioso marchio e portarlo in giro per il mondo raccogliendo onori e soldi a vagonate dopo un'eutanasia durata almeno un lustro.
Un lavoro di classe e mestiere messi insieme, fluido e gradevole, molto al passo coi tempi e una qualità generale piuttosto buona senza vere e proprie cadute di tono come in altri recenti lavori, ma forse troppo "pulito" e levigato, scelta probabilmente fatta per compiacere il pubblico americano che da sempre predilige certi suoni "smussati", ma a conti fatti con l'aria che tirava c'è da che rallegrarsi, il carrozzone si è riavviato: Ladies and gentlemen, prendete posto... stà per avere inizio il Secondo Atto!

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Sad Sad Sad - Ritmo assatanato e riff ad opera di Keith per la dichiarazione d'intenti della Band tutta: "Siamo tornati e facciamo sul serio!"
L'energia è davvero ammirevole, convincente il cantato di Mick con Ronnie che sostituisce Bill al basso.
Il brano uscì come singolo in Olanda con il lato "B" "Blinded By Love".

Mixed Emotions - Ovvero "Mick's Emotions" come la ribattezzò scherzosamente Keith, ritenendo il brano una risposta alle lamentele espresse da lui nei confronti del socio "seppelliamo l'ascia di guerra, cancelliamo il passato..." e quindi una risposta in musica alla sua "You Don't Move Me" apparsa l'anno prima sul suo primo album solista.
Non è dello stesso avviso Mick, il quale ha sempre dichiarato che il brano non ha nulla a che vedere con Keith ma che gli fu ispirato da una ragazza di sua conoscenza.
Comunque, quale che sia la verità, il brano risulta convincente con le sue chitarre swinganti e il coro che intona "Non sei la sola!" dando al brano un tocco di pathos.
Ancora una volta valido il vecchio modo di registrare usato fin dai tempi di "Exile": traccia di base registrata praticamente in diretta riuniti in cerchio attorno a pochi microfoni!
Il brano fu scelto come singolo di lancio dell'album e fu fatto uscire sul mercato il 17/08/89 raggiungendo la posizione N° 5 negli USA e N° 36 in patria con l'inedito "Fancyman Blues" come lato "B".

Terrifying - Un pezzo dove si sente la mano di Mick nel concepimento; l'incedere funk-Jazzy che sembra sfociare quasi nella dance con una forte matrice nera. Ottimo il solo di tromba finale affidata a Roddy Corimer dei Kick Horns. Gran lavoro anche della sezione ritmica con Bill che qui fa una delle sue ultime apparizioni al basso.
Il brano fu scelto come quarto e ultimo singolo il 26/07/90 (quinto se comprendiamo "Sad Sad Sad" uscito solo in Olanda) con "Rock And A Hard Place" come retro e arrivò sotanto all'82° posto delle classifiche del Regno Unito restandoci una sola settimana.

Hold On To Your Hat - Chitarre alla velocità della luce, forse un pelino di troppo, finendo così con lo strafare obbligando la sezione ritmica ad un superlavoro (ancora Ronnie al posto di Bill al basso).
Ma forse ci voleva, per tirare un sospiro di sollievo dopo i suoni fin troppo levigati che lo precedono, un momento di grezza e scatenata vitalità e un monito al rock business tutto per dimostrare che erano ancora in grado di rockeggiare in maniera convincente.
Riff di Keith ispirato dal suo idolo di gioventù: Mr.Chuck Berry, ma traccia di base buttata giù dal solo Mick con l'aiuto di Charlie che sviluppò a lungo il pattern ritmico giusto da usare fino allo sfinimento; una "fight song" che avrebbe fatto la sua porca figura in un album come "Dirty work".
Mick canta incazzatissimo contro non si capisce chi, e suona una tagliente parte di chitarra contribuendo all'urgenza del brano.

Hearts For Sale - Il miglio pezzo dell'album insieme a "Continental Drift" e alla malinconica ballata di Keith che chiude il disco...
Su un groove Rhythm'n'Blues, la chitarra perentoria e granitica di Keith si staglia autorevole e austera con echi funky in sottofondo, con un breve guizzo di Mick all'armonica che e' la ciliegina sulla torta di un brano superbo. Matt Clifford suona le tastiere.

Blinded By Love - Omaggio della Band al Tex-Mex, brano sostenuto in maniera ottima dal fiddle e dal mandolino di Phil Beer che da anima a questa affascinante ballata acustica spruzzata di country e musica di confine. Ritmi rilassati con delicati arpeggi di chitarra e una prestazione vocale ad opera di Mick sobria e piena di gusto.
Il testo parla della "cecità" provocata dall'amore, citando una serie di personaggi storici caduti in disgrazia a causa di tale sentimento.
Per questo brano Chris Jagger, fratello di Mick, fu accreditato come "redattore letterario".

Rock And A Hard Place - Rock'n'roll contaminato dalla Black music, sezione ritmica in ghingheri per uno dei rari pezzi "impegnati" dei Rolling che qui parlano della fame nel Mondo.
Il pezzo, che avrebbe dovuto essere intitolato "Steel Wheels", nome dato poi all'intero album, fu uno dei primi registrati durante le sessions con Mick che vi suona la chitarra e Matt Clifford le tastiere, il suono e' molto "radiofonico" con una grande prova di Bill al basso e un imponente muro del suono con le tre chitarre di Keith, Ronnie e Mick a fondersi, ma nonostante ciò il suono risulta troppo "cristallino" ed etereo, pulito e levigato e a dispetto di tutto il potenziale emotivo investitovi, il brano non riesce ad essere convincente lasciando un senso di incompiuto.
Comunque fu scelto come secondo singolo dell'album il 20/11/89 andando al N° 23 negli USA e solo al N° 63 nel regno Unito.

Can't Be Seen - Storia di amori proibiti nelle parole di Keith per quello che sarebbe potuto benissimo essere un brano fuoriuscito dalle sessions di "Talk Is Cheap" coi Winos.
E' un inno fuorilegge, affascinante e sgraziato, con una sfumatura nella voce che intriga e ammalia, ricordo che all'epoca dell'acquisto dell'album quand'ero poco più che ventenne, la voce di Keith, il cantato sopratutto in questo pezzo mi stregarono proprio facendomi proprio andare "in fissa" con questo brano che all'epoca divideva con "Continental Drift" le mie preferenze, poi però quando c'era da fare qualche audiocassetta per qualche tipa era sempre "Slipping Away" a finirci dentro!

Almost Hear You Sigh - Melodia e sensualità in questa ballata in uptempo a firma Jagger/Richards/Jordan; mentre Keith pizzica un'acustica, Mick offre una prestazione vocale commovente.
Il brano nasce da una collaborazione tra Keith e il suo amico Steve Jordan, suo compagno negli X-Pensive Winos dove suonava la batteria; era uno scarto di "Talk Is Cheap" portato in dote da Keith alle Barbados, poi Mick riscrisse in gran parte il testo con l'aiuto del fratello Chris anche qui accreditato come "redattore letterario" del brano.
Matt Clifford e' al piano e alle tastiere e solo piu' tardi vengono aggiunti degli overdubs di Chuck Leavell.
Il brano fu fatto uscire come terzo singolo in promozione all'album uscendo prima il 23/01/90 negli USA raggiungendo il N° 50 e successivamente il 16/06/90 nel Regno Unito dove arrivò fino alla posizione N° 31.

Continental Drift - Brano affascinante e trascinante registrato a Tangeri in Marocco con l'ausilio dei Maestri di Joujouka che con i loro fiati e le loro percussioni danno un sapore selvaggio e primordiale al brano facendo riaffiorare l'anima di Brian a cui è dedicato il progetto.
L'idea di collaborare coi Maestri Musici di Jajouka venne a Mick mentre scriveva il testo del pezzo, e per una bizzarra coincidenza, poco tempo dopo ricevette una lettera da Bachir Attar che aveva conosciuto Brian sulle colline di Joujouka a soli sette anni d'età, e ora Attar era diventato il Capo della tribù di musicisti e avrebbe avuto piacere che Mick si fosse recato a fargli visita. Così i Glimmer twins si recarono a Joujouka, paesino distante da Tangeri un paio d'ore e alla fine dovettero portare i musicisti a Tangeri dove c'era energia elettrica a sufficienza per l'equipaggiamento che si erano portati dietro, e questi arrivarono con indosso lunghe tuniche marroni col cappuccio e piccoli turbanti gialli eseguendo le loro musiche ipnotiche e minimali sulla base di un nastro preregistrato realizzato durante le sessions agli AIR Studios di Montserrat.
Il rumore metallico che si sente all'inizio del brano e' prodotto da Keith che struscia un coltello lungo la catena di una bicicletta.
Il brano e' completato da una drum-machine e un sintetizzatore Korg con Matt Clifford che si dette un gran da fare a programmare il synth ed è di fatti il co-arrangiatore del brano; Charlie aggiunse in un secondo momento degli overdubs di batteria e Ronnie si aggiunse come doppio basso a quello stratosferico di Bill: Voilà un altro grande pezzo dei Rolling Stones ...Chapeau!

Break The Spell - Col titolo provvisorio di "Call Girl Blues", segna il ritorno al Blues del Delta con Mick che soffia da par suo nell'armonica definendo il brano e dandogli un andamento sbilenco e retrò coadiuvato dal dobro di Ronnie, dalla chitarra di Keith e dalle tastiere di Matt Clifford; l'atmosfera è volutamente sinistra e fa di questo Blues atipico e sghembo un piccolo gioiellino.

Slipping Away - Altra perla del disco, una ballata notturna e sofferta di Keith con la sua voce stupendamente sgraziata che è uno strumento aggiunto, stavolta si riflette sulla mortalità, accompagnato da un'ammiccante sezione fiati che da al brano un incedere malinconico e straniante e forse non è un caso che sia stata posta in chiusura del disco come ultimo brano "Bè, è solo un'altra canzone, ma stà scivolando via..."
Un paio d'anni dopo lo farà anche William Perks in arte Bill Wyman dopo tre decadi di gloria e classe passati ad essere la metà della sezione ritmica più cazzuta dell'Universo, si prenderà l'abitudine di "tollerare" le escursioni esterne al gruppo dei vari membri, passerà sempre piu' tempo tra un album e un altro, ci saranno tour sempre più mastodontici e plissettati che accresceranno le loro finanze all'inverosimile, e irrimediabilmente, quasi fisiologicamente, a poco a poco scivolerà via quel sacro fuoco e quella magia che una volta li accompagnava in ogni loro azione e che col tempo diventerà sempre più una generosa musa compagna fidata di qualche sera, ma quando ancora succede, quelle volte che succede, e' ancora la magia più inarrivabile del mondo, gli ingredienti? Il vecchio cuore di Keith e il lampo di genio di Mick, un'occhiata con Charlie, la risata di Ronnie e il gioco è fatto: Signore e Signori il sole, la luna e ...I Rolling Stones... E vi pare poco?!

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Discografia Rolling Stones - Steel Wheels 1989 Recensione


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MessaggioInviato: 29 marzo 2013, 20:13
Messaggi: 1822Iscritto il: 11 febbraio 2007, 4:36
ciao Mail!
bella recensione, scritta con cuore, competenza e passione! Tante cose non le sapevo.
grazie mille!!

l'album, come sottolinei intelligentemente tu, più frutto del mestiere che dell'ispirazione ed in effetti un pretesto per far ripartire il carrozzone.

A riprova che a nessuno di quei pezzi neanche lontanamente possiamo dare lo status di classico c'è il fatto che non le suonano proprio mai (con l'eccezione della ballad di Keith)


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MessaggioInviato: 29 marzo 2013, 20:17
Avatar utenteMessaggi: 4750Iscritto il: 29 ottobre 2007, 20:25
questo disco non è sicuramante tra i miei preferiti ma non lo trovo così malaccio ( meglio di undercover vecchio mio :cool: ) però alcuni brani sono piacevoli appunto dalla Hold on to your hat che mi piace tantissimo qui tutta sparata da Richards tra riff e assoli tutti suoi ( piccola lezione a Ronnie ) con accompagnamento di Mick alla chitarra...si credo anch'io che Hearts For Sale sia il miglior brano del disco ma anche brani come sad sad sad, Almost Hear You sigh bella ballata. la stessa Slipping Away come sempre grande Keith, Break The spell concordo quanto detto da mailexile su questo brano! insomma ci sono dei brani che valgono la pena di acoltare e alcuni un po meno...


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MessaggioInviato: 29 marzo 2013, 22:17
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Album dell'era moderna, ma non modernissima. Seguito da un tour che vide poca affluenza in Italia per la pessima scelta di data. Belle canzoni che spaziano in vari stili. Grazie per il bellissimo lavoro che hai fatto

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MessaggioInviato: 29 marzo 2013, 23:00
Avatar utenteMessaggi: 647Iscritto il: 8 maggio 2009, 12:30
Mah: che si puo' dire di questo disco? Da buon stoniano lo compri lo ascolti 2 o 3 volte e poi lo lasci li


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MessaggioInviato: 30 marzo 2013, 11:03
Messaggi: 2142Località: trevisoIscritto il: 24 febbraio 2006, 0:28
era una recensione difficile da fare,non è uno dei dischi più amati,quindi complimenti! si sente il distacco tra loro secondo me,o forse sono condizionata da quello che so..per me è un lavoro un pò stanco.


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MessaggioInviato: 30 marzo 2013, 12:41
Avatar utenteMessaggi: 2483Iscritto il: 23 giugno 2006, 1:46
Bellissima recensione, Massimiliano.
La canzone che preferisco è sicuramente Slipping Away. La tournè che segui, lo Steel Wheels tour e quella successiva europea, l'Urban Jungle Tour,per molti furono le ultime in cui gli Stones suonarono veramente.
Io ho visto sia il concerto dei 5000 a Roma sia quello di Torino nel nuovo stadio Delle Alpi.
E' stata la tournè dell'inizio massiccio della scenografia come coadiuvante dei concerti (non l'inizio assoluto che fu se non erro nella tourne del 75).
Lo Steels Wheels fu suonato molto in quelle date del tour, ricordiamo l'apertura con Continental Drift, omaggio neanche troppo velato a Brian e alla sua passione per la musica marocchina.
Steels Wheels fu un ritorno gradito dopo gli esperimenti solisti e soprattutto dopo che Dirty Work non porto ad una tournè, ferita che Keith ci mise un pò a saturare.
La copertina del disco mi sembra un pò campata lì.Probabilmente finirono i pezzi prima di decidere cosa mettere in copertina e fu una scelta frettolosa.
Sici


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MessaggioInviato: 31 marzo 2013, 14:29
Avatar utenteMessaggi: 4253Località: ladispoliromaitaliaeuropamondoIscritto il: 9 gennaio 2008, 22:17
se non altro questo disco mi ha dato la possibilità di vederli per la prima volta Live. Almost hear your sigh continental drift, sleeping away, Rock And A Hard Place,Hearts For Sale,Hold on to your heart insomma c'è qualche canzone che piace <) <)


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MessaggioInviato: 2 aprile 2013, 16:45
Messaggi: 81Iscritto il: 25 marzo 2013, 17:28
Ottima recensione. L'album non è di sicuro un capolavoro ma qualche brano merita un plauso,se non altro ha permesso
a molti di "scoprire" gli Stones in un periodo in cui i Nostri erano fermi da 7 anni di tournée.
Geniale l'apertura dei concerti con Continental Drift e relativo botto iniziale (non dimenticherò mai)
peccato per la scarsa affluenza di pubblico,meritavano molto di più.


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MessaggioInviato: 2 aprile 2013, 17:03
Messaggi: 1822Iscritto il: 11 febbraio 2007, 4:36
mi permetto di correggere il tiro del post di hugo:
ahinoi, la scarsa affluenza fu tutta italiota, :evil: dal momento che altrove, nel vecchio continente e negli Usa, gli stadi traboccarono ancora una volta di pubblico!


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MessaggioInviato: 2 aprile 2013, 17:53
Messaggi: 81Iscritto il: 25 marzo 2013, 17:28
si si certo mi riferivo al pubblico italiano , 112 concerti e 6 milioni e mezzo di persone paganti
non si dimenticano facilmente record di affluenza dovunque tranne da noi dove dovettero
cancellare la seconda data di torino. che figura...


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MessaggioInviato: 2 aprile 2013, 19:05
Avatar utenteMessaggi: 2483Iscritto il: 23 giugno 2006, 1:46
Vero, ma fu un'estate molto strana.Anche Madonna annullò una data a Roma a causa della scarsa prevendita.
Gli Stones fecero 50000 persone a Torino solo cancellando la seconda data.
Fu un'estate zeppa di concerti e devo dire prezzi veramente alti, ma secondo me la scarsa affluenza fu dovuta al fatto che gli stadi maggiori erano impegnati ( e prenotati) per il mondiale di calcio.
Per questo fu concesso Torino delle Alpi ( tirava il fatto che ci fosse l'inaugurazione e si volesse verificare il funzionamento prima dell'arrivo del Brasile) e fu concesso il Flaminio ( Olimpico assolutamente intoccabile, come del resto il nuovo S.Siro). Il mondiale era su tutte le pagine di tutti i giornali e ci fu una scarsissima promozione pubblicitaria per il concerto degli Stones.
Comunque è vero che gli Stones non hanno mai tirato, inspiegabilmente, in Italia.
Sici


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MessaggioInviato: 2 aprile 2013, 19:06
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Da noi:Flaminio Roma prima serata (C'ero anch'io...) circa 25.000 persone, la sera dopo circa 6.000 (Sigh!!), Torino circa 45.000...Totale circa 75.000 per tre serate, potevano farne una sola piena...


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MessaggioInviato: 2 aprile 2013, 19:48
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Gran bella recensione Max !!!

PS ; vogliamo anche ricordare il grande (!!!) Vasco Rossi.. che alla richiesta di poter suonare la sera successiva prima degli Stones rispose che loro avrebbero dovuto suonare prima di lui rifiutando così di esibirsi........


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MessaggioInviato: 2 aprile 2013, 21:04
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Andai a Torino con un pullman organizzato che arrivava da Brescia (se ricordo bene). Ebbene, eravamo su un'autostrada quasi deserta, perche' tutti erano nel senso contrario, cioe' verso i mari. Era il Sabato di inizio ferie, ecco un motivo importante per la poca affluenza. Mio marito accetto' di partire il Lunedi' seguente ;-)

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