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Recensione "Black And Blue" 1976
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Autore:  Jacopo [ 31 ottobre 2016, 0:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

leeds71 ha scritto:
Recensione uscita su Classic Rock Italia


davvero pessima recensione, piena di boiate e imprecisioni
molto meglio quella scritta dal nostro Zac

Autore:  totore [ 31 ottobre 2016, 20:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

Che sia una recensione sbrigativa, a tratti superficiale, mi vede d'accordo.
Se questo vostro parere nasce dal fatto che l'album sia stato sottostimato, allora no.
È a tutti gli effetti un album di seconda mano degli stones, preso alla leggera da loro stessi.
A me piace, tutto quello prodotto fino all81 dai ns mi piace tutto parecchio, ma ragiono da fan. Non tutti ragionano così ed è indubbiamente vero che se dovessimo suggerire un disco imprescindibile dei nostri a nessuno verrebbe in mente questo.
Album di transizione, con diversi chitarristi in prova e senza un'anima decisa come quello successivo.

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Autore:  mark77 [ 31 ottobre 2016, 20:36 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

Parlo per esperienza personale. Da ragazzetto non ancora fanatico, questo album mi colpì parecchio. La sua varieta' di stili, ed i suoi grandi pezzi, mi spinsero a continuare la 'ricerca'! Ed anche adesso che il ragazzino di allora è divenuto un talebano stoniano, dopo aver ascoltato ossessivamente tutti i loro lavori ufficiali, outtakes, versioni alternative ecc..., lo reputo uno dei loro album più interessanti, 'freschi', ancora attuali e piacevole da ascoltare.
Un gradino sotto i magnifici 4 (BB/LIB/SF/EOMS).

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Autore:  giovanni.cerri [ 1 novembre 2016, 8:52 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

Come Mark, primo album Stones che ascoltai... E da li la passione

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Autore:  leeds71 [ 1 novembre 2016, 14:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

Sono davvero d'accordo con quanto scritto da totore riguardo black and blue. Aggiungo soltanto che questo album ha un suono straordinario. Per non parlare del lavoro di produzione fatto dagli stessi Stones. A me piace tantissimo, ma lo dico da patito del gruppo. Non è tra gli album da consigliare per far conoscere il gruppo.

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Autore:  mark77 [ 1 novembre 2016, 14:14 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

Se parliamo di album dal 'suono straordinario', dalla grande varietà di stili, che contiene diversi pezzi di ottima fattura...non vedo perché non consigliarlo a chi si avvicina al mondo Stones! Anzi, è un gran punto di partenza!

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Autore:  mark77 [ 1 novembre 2016, 15:03 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

Ho un esempio in famiglia. Mio figlio (16 anni) cresciuto con buona musica (Stones, Led Zeppelin, Neil Young, Dire Straits ecc...) ma aperto anche alle mode del momento, preferisce di gran lunga Black and Blue e Some Girls a Beggars Banquet e Sticky Fingers.
Bisogna anche tener conto che un ragazzo può rimanere più colpito da una Hey Negrita o Crazy Mama rispetto a You Gotta Move o Jigsaw Puzzle! Poi, con il tempo, apprezzerà pienamente anche i loro capolavori.
A me è successo con Exile...me lo sono goduto in tutta la sua grandezza solo dopo parecchi anni.

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Autore:  leeds71 [ 1 novembre 2016, 17:40 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

mark77 ha scritto:
Se parliamo di album dal 'suono straordinario', dalla grande varietà di stili, che contiene diversi pezzi di ottima fattura...non vedo perché non consigliarlo a chi si avvicina al mondo Stones! Anzi, è un gran punto di partenza!

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Sì, va bene pero' non è che gli Stones abbiano fatto solo quattro album...
Voglio dire, di materiale da consigliare, forse più adatto di un BAB che potrebbe anche funzonare alle orecchie di un ascoltatore senza preconcetti, non ne manca.
E lo dico da fan molto legato a Black and Blue. In un certo senso iniziai anche io con questo album ad amare gli Stones. Dirò di più: hand of fate è tra i miei brani preferiti in assoluto.

Però se mi chiedessero di consigliare UN SOlO album degli Stones, beh, mi giocherei la carta The London Years (pur essendo una raccolta) o Let it Bleed, o uno Sticky Fingers.
Il fatto che ci sia così tanta varietà di stili non dice nulla almeno nel caso di questo gruppo. Il discorso cambia se parliamo invece di formazioni che hanno fatto 3 album, penso ai Guns N' Roses, che non hanno avuto il tempo di rilasciare altra musica.

In questo ambito, per me, non è mai questione di generi ma di buona o cattiva musica e Black and Blue, oggettivamente e non dal punto di vista di un fans accanito, non è nè un capolavoro nè un disco mediocre. Semplicemente un disco di transizione (se pensiamo al successivo) figlio dei suoi tempi ed uscito in un periodo movimentato per gli Stones. Ed è anche tutto ciò che mi fa piacere questo lavoro.

Autore:  mailexile [ 3 novembre 2016, 14:32 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

Un buon disco ma non fondamentale, non un disco da consigliare ad un neofita, ma comunque un buon disco con varie influenze ed umori molto fresco e piacevole...A me personalmente piace molto "Hey negrita"!

Autore:  leeds71 [ 5 novembre 2016, 12:52 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

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Bell'articolo-intervista con Harvey Mandel.

Autore:  mark77 [ 5 novembre 2016, 14:35 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

Bello, grazie mille! La scelta del sostituto di Taylor mi ha sempre affascinato (come le sessioni per il dopo Wyman del resto!). E la versione di Harvey Mandel mi mancava...

Autore:  giovanni.cerri [ 5 novembre 2016, 16:11 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

Ormai è chiaro che Keith avesse bisogno di un chitarrista più al suo livello: la bravura di Taylor lo innervosiva, come quella di Mandel (e se ne possono citare altri).
Odio questo lato di Richards

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Autore:  bill75 [ 5 novembre 2016, 18:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

in effetti e' cosi,Keith non e mai stato un mostro di tecnica,la sua grandezza sta tutto nella creazione di riff immortali,piu autore che esecutore tecnicamente perfetto..e cmq l'ha detto lui anche nella sua autobiografia che taylor gli rubava la scena sul palco.

Autore:  vasco [ 6 novembre 2016, 3:41 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

bill75 ha scritto:
in effetti e' cosi,Keith non e mai stato un mostro di tecnica,la sua grandezza sta tutto nella creazione di riff immortali,piu autore che esecutore tecnicamente perfetto..e cmq l'ha detto lui anche nella sua autobiografia che taylor gli rubava la scena sul palco.

Perché a te sembra che ci sia uno Stones mostro di tecnica ? A me non risulta ed è proprio questo che amo degli Stones. Mick J. non può certo essere considerato un cantante tecnico, Charlie men che meno, Bill è un bassista normale, Keith come sopra, Brian era forse un genio del suono, suonava vari strumenti ma anche lui non era certo un mostro di tecnica, ma metti questi musicisti assieme e avrai il suono Stones !!!!

Autore:  giovanni.cerri [ 6 novembre 2016, 11:55 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Recensione "Black And Blue" 1976

Io stavo semplicemente parlando del comportamento insopportabile di KR con Mandel, che è più o meno lo stesso atteggiamento che ha avuto con Taylor e Wyman, salvo poi elogiarli a posteriori.

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