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Indice  ~  Generale  ~  Recensione Goats Head Soup

MessaggioInviato: 30 settembre 2009, 14:26
Avatar utenteMessaggi: 3987Località: MilanoIscritto il: 23 marzo 2008, 12:49
Goats Head Soup


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Titolo: Goats Head Soup
Artista / Gruppo: Rolling Stones (The)
Genere: Rock/Pop
Data di uscita: Inghilterra il 31 agosto e in USA il 12 settembre del 1973
Registrato 25 November – 21 Dicembre 1972 - 23 Maggio – 20 June 1973, Dynamic Sound Studio, Kingston, Jamaica, tranne "Hide Your Love", registrata al The Doelen, Rotterdam, Estate 1973
1994 CD Virgin Records
Casa discografica: Rolling Stones/Atlantic
Ingegnere del suono: Andy Johns; Glyn Johns
Produttore: Jimmy Miller
Numero dischi: LP 1 - CD 1
Registrazione: Studio
Stereo: Stereo
EAN: 7235617
Numero catalogo: CDV 28493


Track listing
All songs by Mick Jagger and Keith Richards

Side one
1 "Dancing with Mr. D" – 4:53
2 "100 Years Ago" – 3:59
3 "Coming Down Again" – 5:54
4 "Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)" – 3:27
5 "Angie" – 4:33

Side two
1 "Silver Train" – 4:27
2 "Hide Your Love" – 4:12
3 "Winter" – 5:31
4 "Can You Hear the Music?" – 5:31
5 "Star Star" – 4:25


•Mick Jagger – lead and backing vocals, acoustic guitar and harmonica, piano on "Hide Your Love"

•Keith Richards – guitar, lead vocals on "Coming Down Again", backing vocals, electric and acoustic guitar, bass guitar on "Silver Train"

•Mick Taylor – electric, acoustic, and slide guitar, bass guitar on "Dancing with Mr. D" and "Coming Down Again", lead guitar on "Hide Your Love", backing vocals on "100 Years Ago"

•Charlie Watts – drums

•Bill Wyman – bass guitar

Additional musicians

•Nicky Hopkins – piano on "Dancing with Mr. D", "Coming Down Again", "Angie", "Winter", and "Can You Hear the Music?"
•Billy Preston – piano, organ, clavinet on "100 Years Ago" and "Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)", percussion
• Ian Stewart – piano on "Silver Train" and "Star Star"
• Bobby Keys – saxophone
• Jim Price – saxophone
• Jim Horn – flute
• Chuck Finley – trumpet
• Anthony "Rebop" Kwaku Baah – percussion
• Pascal – percussion
• Nicky Harrison – string arrangement
• Jimmy Miller – percussion




E ora i Rolling Stones hanno tutto e possono ottenere tutto.
Escono da un’album che li consacra la “più grande Rock”N”Roll band del mondo” un tour sold out in tutto il mondo un ‘enourage mai visto e…tanta desolazione!!!
Non è facile restare fedeli all’ispirazione che li ha portati alla realizzazione di uno dei più grandi album rock della storia, di mezzo ci sono troppe cose.innanzitutto l’ostacolo della conclamata tossicità di Richards, che lo chiude in un cerchio di bizzarra apatia creando screzi con tutti e tutto ma soprattutto con Jagger, ormai troppo impegnato con la sua nuova moglie Bianca a frequentare il jet set dimenticandosi di essere uno Stones.
Nel mentre un Taylor cova l’abbandono e un Wyman sempre più in disparte.
A tutto questo si cerca un rimedio mandando per un sopralluogo il fedele Andy Johns in Giamaica, l’illusoria isola della felicità dove in teoria si dovrebbe ritrovare l’armonia e l’ispirazione bruciata negli ultimi mesi.
Nonostante nulla corrisponda ai criteri standard tecnici della band e ripartito per Londra con la promessa che al suo ritorno tutto si sarebbe sistemato, Johns dà il suo ok per lo studio Dynamic Sound Studio di Kingston.
Naturalmente al loro arrivo in Giamaica gli Stones trovarono ben poca strumentazione utile per sviluppare il loro ben noto modo per registrare o meglio trovare idee.
Addiritura si cercò di rivivere l’intensità di gruppo vissuta a Nellcote sistemandosi tutti insieme , band e entourage, in una vecchia villa appartenuta al proprietario della casa discografica “Island”.
Ma tutti questi buoni auspici crebbero una volta riscontrata la ben dura realtà del posto:intimidazioni nello studio, strani personaggi sempre presenti e addirittura un’aggressione a Bill Wyman nella sua casa con stupro della sua ragazza di allora….
Tutto ciò reso ancora più duro dagli inevitabili scontri tra Jagger e Richards.
In un momento dove il mercato discografico era scosso da dischi come “Quadrophenia” o in particolar modo dalla nuova miscela esplosiva Led Zeppelin, le aspettative si spensero alla dichiarazione di un Jagger un po’ indeciso:”Il nostro nuovo album sarà meno bizzarro e più melodico del precedente”….
Risultato:un disco senza personalità con delle cose buonissime e altre sotto lo standard Stoniano e un sigolo che da solo oscurò di molto tutto il lavoro dell’album e infine i soliti bisticci di pubblicazione e censure varie.
Si possono addebitare altri due fattori importanti alla debolezza di questo disco:l’essere uscito subito dopo a un capolavoro assoluto come Exile e che ormai l’uomo che aveva lanciato il suono Stones come produttore e arrangiatore, fu messo alla porta senza tanti complimenti.
Infatti questo rimane l’ultimo disco prodotto da Jimmy Miller, scaricato dai Glimmmer Twins.
Per lui rappresentò l’inizio di un tragico declino, morirà nel 1994 per una malattia al fegato…
Disse Richards: “Lo sprememo come un limone e del resto la stessa cosa era successa con Andrew Loog Oldham, fulminato come una lampadina…Andrew voleva essere come Phil Spector, mentre io intanto gli trombavo la moglie, a nessuno fregava un cazzo di quel che diceva e… beh insomma era una cosa ridicola”

PS . La fotografia di copertina è opera di David Bailey (Keith Richards non si presentò alle session fotografiche).

La zuppa di testa di caprone (Goat's Head Soup, appunto) è una specialità giamaicana.


1. Dancing With Mr D. – Costruita su un riff lento e molto tenebroso di Keith Richards alla chitarra elettrica che apre il pezzo che si fa via via sempre più indemoniato con Mick Jagger che tra un verso gutturale e sensuale e l’altro si lancia in un ballo sfrenato col Diavolo.Il brano si accosta un po’ troppo come riferimento a Symphaty for the devil,dove ancora una volta Jagger racconta di trovarsi di fronte al Signor D… La ritmica è precisa e i brevi assoli di chitarra elettrica di Mick Taylor e del piano di Nicky Hopkins sbucano dal perpetuo ritornello ripetuto da un coro spossato.

2. 100 Years Ago – Il tipico cantato sommesso di Jagger in questa prima e non ultima ballata dell’album che non vede la partecipazione alle registrazioni strumentali di Keith Richards che si presta solo come seconda voce,è sorretto dalle melodie del clavinet di Billy Preston e dalla jazz guitar di Taylor.Peccato per il solo andato perso in fase di registrazione e qui toppo basso per esaltare. Il testo si riferisce probabilmente all’intensa storia d’amore tra Mick Jagger e Marianne Faithfull conclusasi qualche anno prima.

3. Coming Down Again – ballata sensuale costruita sul delicato piano di Nicky Hopkins e su chitarre languide, è cantata da Keith Richards che, supportato dalle voci di Mick Jagger e Mick Taylor non lascia trasparire alcuna incertezza. Il brano è avvalorato da un azzeccatissimo assolo di Bobby Keys al sassofono aggiunte in seconda fase per il temporaneo allontanamento dalla band. Il testo scritto da Keith Richards parla della sua fuga d’amore nel ’67 con Anita Pallenberg, l’allora ragazza di Brian Jones.

4. Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker) – Qui si torna al classico Rock Blues di matrice Stones. Certamente la forza della canzone stà nel duello chitarristico tra Richards e Taylor e nell’impettuoso pianoforte di Billy Preston, ma è l’arrangiamento della sezione fiati che rende il brano unico.Purtroppo questa sarà anche l’ultimo lavoro di Jim Price con gli Stones. La voce sensuale di Mick Jagger si impone con energia sulla ritmica, impeccabile come sempre.Una delle poche canzoni politiche del gruppo, essa muove un’accusa verso la polizia di New York colpevole dell’assassinio di un bambino di dieci anni colpevole soltanto di essere stato confuso dall’agente che gli ha sparato ad un uomo che aveva derubato un tassista.

5. Angie –Singolo di gran (troppo)successo,il testo commovente è avvalorato dall’interpretazione vocale toccante di Mick Jagger che si fa trasportare da malinconiche chitarre acustiche e dal piano di Nicky Hopkins, nonché da una sezione d’archi che dà un’ennesima sfumatura al brano.

6. Silver Train – Registrata agli studi Island di londra,Keith Richards e Mick Jagger alle chitarre elettriche a dettare il ritmo ed un impeccabile Mick Taylor negli assoli slide elettrici in un brano che viaggia tra country-rock e woogie-boogie grazie al piano di Jan Stewart. Il brano ascoltato in fase di registrazione fu ripreso da Johnny Winter sull’album: Still alive and well uscito molti mesi prima di Goats head soup!!!

7. Hide Your Love –Uscita per caso durante la lavorazione agli Olympic studios mentre Jagger provava sul piano dall’intuizione e velocità di Johns che registrò al volo ciò che stava suonando.Questa volta è Mick Jagger che detta l’incedere del pezzo seduto al piano e suonando uno spento woogie arricchito da uno splendido assolo di Mick Taylor alla chitarra elettrica. Nella registrazione è del tutto assente Keith Richards che lascia anche il ruolo di seconda voce cedendolo a Bill Wyman, grande come sempre al basso affiancato nella sezione ritmica da Charlie Watts alla batteria.

8. Winter – Primo brano registrato in Giamaica in cui nuovamente non compare Keith Richards. La chitarra elettrica ritmica passa quindi a Mick Jagger che non se la cava male, ma il meglio del pezzo esce dalle sue corde vocali e da quelle della chitarra elettrica di Mick Taylor che tesse lunghi assoli. La caratteristica meno convincente del brano è soltanto il testo.

9. Can You Hear the Music? In apertura il tintinnio di una campana e il vivace flauto di Jim Horn apre il brano che presto chitarre elettriche convulse e piano indirizzano verso la ballata dai toni delicati. Rimane un brano che racchiude un po’ l’essenza degli Stones del momento,privi di costruttività e mancanza di direzione.Poca convinzione.

10. Star Star – Gran finale e gran ritorno di Keith Richards e non a caso di una chitarra ritmica degna di un gran pezzo rock ‘n’ roll in cui i Rolling Stones fanno il verso a Chuck Berry. La ritmica è essenziale, la chitarra elettrica di Keith Richards detta il ritmo, Mick Taylor tesse brevi assoli e lascia poi spazio ad un altro splendido solo di Keith Richards, la voce di Mick Jagger è sguaiata e sensuale ed è accompagnata da quella dell’altro Glimmer Twins .A causa dei riferimenti sessuali (vedi il termine ‘pussy’, fica) e dei versi irriverenti nei confronti di John Wayne il brano fu sottoposto a censura.


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MessaggioInviato: 30 settembre 2009, 17:07
Avatar utenteMessaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07
Sono particolarmente affezionata a questo LP, perchè mi fu regalato da una persona molto cara. Fatto strano, perchè tutti i loro dischi me li sono volutamente comperati io. Mi sembravano più "sudati" e "guadagnati". Ci sono delle canzoni molto belle. Dancing with Mr D non mi fa impazzire, come pure Doo Doo Doo Hearthbreaker. Angie è stata inflazionata, credo sia una delle poche canzoni dei Rolling che "tutti" conoscono. Winter e Coming Dow Again sono fantastiche. Ma in fondo mi piacciono tutte di questo LP molto bistrattato.


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MessaggioInviato: 30 settembre 2009, 18:36
Messaggi: 338Località: milanoIscritto il: 22 novembre 2006, 22:06
che dire......a me piace,all'epoca ha venduto molto anche grazie ad angie...pero' in confronto ad exile.......inizia una nuova fase nella carriera degli stones....piu' calcolata e meno spontanea...


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MessaggioInviato: 30 settembre 2009, 19:30
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
Olia ma sono tue le recensioni?


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MessaggioInviato: 30 settembre 2009, 19:45
Avatar utenteMessaggi: 1658Località: TORINOIscritto il: 14 giugno 2007, 16:56
se questo album fosse il nuovo degli Stones ci sarebbe da piangere dalla gioia, essendo uscito dopo una serie di capolavori passa per essere una cagata pazzesca.... ne' uno ne' l'altro un album standard per un gruppo che incomincia a standardizzarsi e poi ci stupiamo che Taylor se ne ando'! Il gruppo si stava sfaldando e la routine al biondo chitarrista non andava c'e' chi nasce gregario come Ronnie Wood e chi campione come Mick Taylor, ecco perche' ho sempre rispettato la sua scelta. Tornando all'album un gioiello su tutti Winter altro che Angie Winter e' una canzone emozionante con una bellissima sezione fiati Angie potevano scriverla in tanti sta piu' ai Doobie Brothers che agli Stones tra le altre tracce stupisce Can i Hear the Music sembra un Outtake di Their Satanic... e per un attimo sembra spuntare il talento psichedelico di Brian Jones ma poi la canzone resta solo una curiosita' e nulla piu'... un discreto album alla fine di tutto ma nulla piu'...


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MessaggioInviato: 30 settembre 2009, 19:59
Messaggi: 1247Iscritto il: 11 giugno 2008, 19:39
ALBIX73 ha scritto:
se questo album fosse il nuovo degli Stones ci sarebbe da piangere dalla gioia............


Com TSMR è un mezzo passo falso dopo capolavori. Secondo me gli Stones per assurdo si vede che sono grandi da come fanno i passi falsi. Alla grande! Forse sono gli album minori più belli della storia!


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MessaggioInviato: 30 settembre 2009, 21:05
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Goats e' uno di quegli album che ho stra-rivalutato nel corso degli anni...Per molti e' l'inizio della fine,tenendo "Exile" come "Punto del non ritorno"...Per me e' un Gran Disco, non un capolavoro ma proprio un Gran Disco, che acquista ancora piu' valore pensando a tutto cio' che c'era intorno,nell'aria...Keef eroinomane perso,Jimmy Miller diventato "Pecora" come ama dire sempre Keef nelle interviste,quindi senza una "Guida" dietro la consolle ne IL MOTORE dietro i microfoni, poi la poco felice location Jamaicana, i Dynamic si rivelarono troppo poco all'avanguardia,mancava praticamente tutto,anche le cose e la strumentazione nonche' le apparecchiature piu' elementari, per non parlare delle disavventure capitate al povero Bill,o meglio alla sua donna di allora Astrid Lundstrom...C'era aria di disgregazione,il facciamo un disco perche' deve uscire,malcelati conflitti interni con Mick Taylor che gia' masticava amaro...
Eppure....Eppure ecco "Hide your Love","Winter","Silver Train"...Tre autentiche perle vicino ad altri brani ottimi ma dove manca quel quid per farti balzare dalla poltrona come "100 years ago","Can you hear the music", "Coming down again" o "Starfucker", e poi c'e' lo Jagger narratore di "Heartbreaker" e quello Luciferino di "Dancing with Mr.D" e il pezzone strappalacrime da Hit Parade che e' "Angie"...Ma quello che perlomeno a me fa impazzire,e' il "Mood" del Disco cosi'...Soporifero,da camino che strepita e il sapore del Jack Daniels che ti bagna le labbra...C'e' come un senso di malinconia,quasi di rimpianto che attraversa tutto l'album, come se si trattasse davvero dell'apertura della prima pagina di un nuovo libro che ha preso il posto di un altro ormai chiuso per sempre...Goats e' tutto questo...Vi sembra poco?!


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MessaggioInviato: 1 ottobre 2009, 19:09
Messaggi: 1831Iscritto il: 11 febbraio 2007, 4:36
ma è vera la leggenda che Angie fu ispirata dal fatto che, Angela Bowie, moglie o ragazza di david, che all'epoca se la faceva anche con jagger, beccò parter ed amante nel letto insieme?

sta cosa me l'hanno raccontata persone che all'uscita del disco avevano na 20ina d'anni.
non l'ho mai letta, se non ricordo male, da nessuna parte, e mi pare na cazzata.

chi ne sa di più?


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MessaggioInviato: 1 ottobre 2009, 19:16
Avatar utenteMessaggi: 3205Iscritto il: 12 gennaio 2006, 1:44
Si e' una cosa risaputa...nel senso che sono anni che se ne parla, ma avevo letto anche un'altra spiegazione su questa canzone ma sinceramente non me la ricordo.....
cmq gran disco.....ultimamente ho rivalutato e di molto una canzone che non mi ha mai fatto impzzire : Winter , bellissima. anche se Coming Down Again per me resta quella che mi ha sempre fatto sognare


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MessaggioInviato: 1 ottobre 2009, 19:55
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Per quanto riguarda "Star Star", nella seconda strofa c'era un chiaro riferimento all'igiene vaginale, e nella terza e nell'ultima un riferimento a una ignota "Supergroupie" che aveva praticato una fellatio a Steve Mc.Queen...Tutto cio' fece rabbrividire dalla paura di eventuali denunce Ahmet Ertegun,boss dell'Atlantic che' intervenne non senza problemi per cambiare il titolo in "Star Star" per l'appunto al posto dell'originaria "Starfucker" e anche il cantato fu deciso che dicesse "Star Star",ma una sciatta sovraincisione non riusci' sulla copia Americana a cancellare la parola "Pussy" e uno stupefatto Steve McQueen assicuro' che non avrebbe sporto denuncia...La supergroupie in questione era Pamela Des Barres che nel brano "...Si fara' John Wayne prima che muoia..." strofa poi cambiata in quanto lo stesso Wayne si rifiuto' di concedere il permesso per includere il suo nome nel brano...Nel ritornello veniva cantato "Starbucker"!


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MessaggioInviato: 1 ottobre 2009, 20:01
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Il servizio fotografico per la copertina dell'album fu in un primo momento commissionato al famoso studio Hipgnosis, a meta' Maggio ai Floral Hall,gli Studios di Covent Garden ,l'appuntamento era alle 13,Mick e Keef arrivarono alle 17,l'idea era far diventare i Rolling dei centauri e minotauri che camminavano impettiti in un paesaggio da arcadia seguendo Mick.Tutti erano entusiasti dell'idea specie Mick,ma Keith era refrattario e non se ne fece nulla.Cosi' il 6 Giugno '73 a casa di David Bailey al 177 di Gloucester Avenue a Londra prese vita la copertina "Elisabettiana" del disco...


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MessaggioInviato: 1 ottobre 2009, 20:05
Avatar utenteMessaggi: 430Iscritto il: 17 gennaio 2006, 21:22
sempre da vecchi appunti, prendendo spunti qua e là...

Era il 1972 e tutto stava andando male. Il 9 agosto, Keith Richards con Anita ed i due figli, Marlon e Dandelion, affittò un cottage sulle Alpi svizzere, sopra Montreux e vi si trasferì. Imparò a sciare, acquistò una Ferrari giallo canarino e, sebbene avesse pendenze irrisolte con la magistratura francese, continuò a mantenere una condotta di vita ben oltre i limiti consentiti, impossibile in un altro contesto. Sicuri che la vita fosse così meravigliosa?
Vivere in stati diversi presentava una nuova sfida per la partnership creativa degli Stones, e quando Jagger volò a Montreux a novembre per iniziare a scrivere il nuovo album della band, incontrò un ostacolo che superava ogni confine geografico. Come spiegò Richards in seguito “ Io incominciai ad andare per la mia strada, una discesa verso Dopesville mentre Mick stava ascendendo a Jetland”.
Quando un amico venne incaricato di gestire la casa svizzera di Keith, trovò più di 5 mila siringhe usate in ogni parte della casa. Richards manteneva la sua dipendenza con l’uso di massicce dosi di eroina farmaceutica che gli arrivava direttamente da Ginevra. Viveva rintanato in bagno, soffrendo di perenne costipazione, frutto appunto dell’uso costante e prolungato di eroina, suonando per tre ore al giorno, secondo il tempo impostogli da crisi e abuso. Quando Jagger si presentò una mattina per iniziare a lavorare, Richards si chiuse in bagno fino alle 5 del pomeriggio, ignorando completamente il compagno. Poca meraviglia quindi che Goats Head Soup fosse il primo album degli Stones al quale Richards appiccicò l’etichetta di “junkie music”. Venne catalogato al pari di It’s Only Rock’n Roll e Black and Blue, con i quali condivise le critiche negative. Dopo la striscia vincente dei tardi anni ’60 ed il gloriosamente caotico Exile On Main Street, venne sempre considerato un lavoro minore. Quasi 40 anni più tardi, è una storia completamente differente. Droghe e defezioni a parte, contiene alcuni sottovalutati capolavori. In più regalò alla band un altro numero 1 nelle classifiche USA con Angie il cui successo oscurò il resto dell’album, che parole di Richards “portò gli Stones ad un pubblico che normalmente non ci avrebbe degnato di attenzione”.
L’ispirazione voodoo del titolo dell’album si deve principalmente a dove venne in gran parte registrato. Gli Stones volarono in Giamaica il 23 novembre 1972 per lavorare presso i Dynamic Sound Studios. Sostenuti da massicce dosi di droga e dagli eccellenti manicaretti preparati dall’assistente di studio, Carlton Lee, la band registrò le backing tracks, a partire da Winter e quindi Dancing with Mr D. ed Angie. Intorno a fine mese si trasferirono agli Elektra Studios di Los Angeles. Ma al di fuori degli studi i problemi rimanevano. La band, eccetto Keith, tornò in Francia prima di Natale per chiarire e smentire le speculazioni della stampa francese sulle accuse che venivano loro mosse. Richards nel frattempo acquistò per 147 mila dollari, pagati cash, la vecchia villa del cantante Tommy Steele, Point Of View, dominante la baia di Cutless Bay. Quando Richards rientrò in Inghilterra per proseguire i lavori al nuovo album, Anita fece comunella con un gruppo di poco raccomandabili Rasta al punto di essere imprigionata e lì ripetutamente seviziata sia dai prigionieri che dalle guardie carcerarie. Keith pagò 14 mila dollari per il suo rilascio. Intanto a Londra Keith venne pestato da un gruppo di mafiosi, una sera durante un party tenutosi al nightclub Tramp e più tardi tentò di convincere Spanish Tony ad organizzare una spedizione punitiva per vendicarsi delle botte prese. Nonostante tutto gli Stones, spinti da Bianca Jagger, riuscirono a suonare per beneficenza a Los Angeles in favore delle vittime del terremoto in Nicaragua ma per motivi di permessi venne cancellato un previsto tour giapponese. Comunque in tutto questo casino gli Stones riuscirono a scrivere un gruppo di buone se non buonissime canzoni. Per una volta Keith uscì dal guscio della sua vita piratesca e mostrò una certa vulnerabilità nella riflessiva Coming Down Again, svelando una presunta ammissione di infedeltà nei confronti di Anita. Jagger sottolinea il cantato di Keith, e, anche quando questi confessa “slipped my tongue in someone else’s pie” la canzone non perde di grazia e delicatezza. Ad oggi è ancora uno dei migliori efforts di Richards anche se Angie si accaparrò tutte le luci della ribalta ed è sempre stata largamente ignorata. Analogamente Winter, altro momento delicato, è un’elegante ballata (Keith non vi suona in quanto … indisposto), con Mick Taylor a guidare le danze chitarristiche supportato dal piano di Nicky Hopkins. La vocalità di Jagger qui raggiunge uno dei suoi punti più alti. E, sulla stessa falsariga, Can’t You Hear The Music, quasi un mantra, arricchita da sheperd’s flutes e tamburi africani, se vogliamo ricorda quelle canzoni sulle quali Brian Jones aveva messo le mani solo qualche anno prima. L’album venne completato e rifinito a Londra, agli Olympic Studios. Bobby Keys, Andy Johns e Jimmy Miller, vennero messi alla porta poiché vittime della stessa dipendenza dall’eroina della quale soffriva Keith. Bobby Keys inoltre collassò durante un concerto in Germania e venne rimpiazzato dal sassofonista Jim Horn e dal trombettista Chuck Finley. Al posto di Andy Johns subentrò Keith Hardwood. Successivamente Keith disse che lui e Jagger completarono il lavoro di produzione in quanto Miller era distrutto e impiegò tre mesi per incidere una svastica sul banco mixer “He went in a lion and come out a lamb”. Le sessions agli Olympic produssero altre canzoni una delle quali vedeva Jimmy Page alla chitarra ma che non venne mai pubblicata. E poi le canzoni che controbilanciarono il lato ballads: Dancing with Mr D. è un’ottima opener, costruita su un’efficace riff di chitarra mentre Doo Doo Doo (Heathbreaker) venne ispirata da un fatto di cronaca protagonista una tossicodipendente giovanissima. Non mancavano infatti i pezzi più rock-oriented: la vibrante Hide Your Love e Silver Train (scritta con Johnny Winter in mente), canzoni che avrebbero potuto far parte anche del più celebrato Exile. Quasi buttata lì, l’inno alle groupies Star Star, memorabile non tanto per il riff di chitarra quanto per la frase incriminata “giving head to Steve McQueen” al quale dovettero chiedere il permesso, concesso senza obiezioni.
Goats Head Soup, pubblicato il 31 agosto 1973, raggiunse il numero 1 da entrambi i lati dell’Atlantic ed ampiamente criticato anche da Ian Stewart che lo definì “bloody insipid”. Nel contesto dell’epoca, con i Led Zeppelin che divoravano gli Stati Uniti, Bowie e Lou Reed che componevano musica per una nuova decade, il posto degli Stones nel nuovo ordine mondiale del rock, sembrava incerto. Jagger disse a proposito “it’s 1972 – fuck it. We’ve done it”. Con Richards in rapida discesa verso Dopesville con il suo seguito malaugurato di accoliti, alcuni con conseguenze fatali, la “junkie music” di Goats Head Soup, venne velocemente archiviata nella storia dei Rolling Stones. In verità merita molto di più.

ciao
p.


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MessaggioInviato: 1 ottobre 2009, 20:10
Messaggi: 4076Località: SALERNOIscritto il: 5 maggio 2008, 23:29
Per qunto riguarda "Hide your Love" che insieme a Winter e Silver Train e' il mio pezzo preferito dell'album,aggiungo che fu aggiunta una parte di grancassa ad opera di Jimmy Miller (Grande!) e che successivamente nel mix inserirono dei battimani ritmici e a un attento ascolto si sente la vocina di Mick in lontananza.La parte vocale fu sovraincisa in un secondo tempo,la parte vocale nella traccia di base rientrava nel microfono del piano...


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MessaggioInviato: 1 ottobre 2009, 22:16
Messaggi: 3367Iscritto il: 29 giugno 2007, 9:18
Un gran disco, un gioiello dei migliori Stones, una svolta dopo l'abisso di Exile, apice di tutto il rock. Gli Stones cambiavano ed era giusto cosi' perchè così fanno i veri musicisti. All'epoca e purtroppo anche adesso, il disco fu giudicato in modo becero e superficiale dalla critica musicale e anche dai fans stoniani che stoniani non erano. Fu così anche per Black and Blue, tante cretinate furono dette sul quel disco magnifico, pieno di musica vera e talento da far scuola ancora oggi. Chi non ama questi due dischi, non capisce un cazzo di musica e degli Stones. Ascoltare in profondità mai in superficie.


ROSSO57


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MessaggioInviato: 1 ottobre 2009, 22:51
Avatar utenteMessaggi: 586Iscritto il: 26 luglio 2009, 23:26
in quella piovosa giornata autunnale dancing with mr d mi aveva colpita subito, come tutte le altre canzoni. can you hear the music mi fa pensare a brian, sembra quasi che brian sia uscito dalla tomba x incidere quel pezzo, o almeno x me... silver train è stupenda e comin' down again come angie mi commuove, mi rattrista. heartbreaker mi trasmette tutta l'amarezza x un mondo che non gira x il verso giusto. winter il torpore e la malinconia dell'inverno. star star mi fa ballare (quasi, io non ballo mai). in hide your love mick mi fa sciogliere nel piacere più assoluto. 100 years ago è magica. x me è un grande album e non so perché è classificato tra quelli meno riusciti


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