cavolo mi ero perso questi ultimi messaggi got live if you want it mi piace un casinoooooooooooo

...24 anni fa ci lasciava Ian Stewart, per tutti "Stu", il vero ed unico "6° Stone", l'unico capace di mettere i "Glimmer Twins" in riga e di farli tornare sulla terra con una delle sue battute al vetriolo, colui che aveva sempre un pianoforte a disposizione su di un palco o in studio, ma che se c'era da suonare "Wild Horses" si alzava e li mandava a cagare, colui che li scarrozzava sul suo vecchio furgone su e giu' per il Regno Unito nei mitici primi '60 e colui che dopo quasi un anno da membro fisso, nel Maggio '63 fu messo da parte da Oldham perche' aveva la faccia da camionista e poi 5 gia' erano troppi da ricordare in un complesso...Keef pianse al suo funerale e balbetto':"...Ora chi ci mettera' in riga?" Stu non c'era piu', se n'era andato un pomeriggio mentre aspettava di essere visitato nella sala dello studio del suo cardiologo...Attacco cardiaco.Ciao Stu, sei stato un pezzo importante, un abile pianista col Boogie-woogie nel sangue e un fedele compagno di avventura per quasi 25 anni...Se i Rolling sono ancora quì...Un po' e forse anche piu' di un po'...E' senza dubbio merito tuo...

Massimiliano

grazie stu

ciao ian...

Grazie, Stu !!!!! sei stato un rolling stone a tutti gli effetti .....anche dietro le quinte il tuo tocco honky sulla tastiera, ha fatto gli stones !!!!
Che Dio ti benedica !!!!

JJ

Calendario rock: 13 Gennaio 1967

I Rolling Stones sono obbligati a cambiare il titolo della loro "Let's spend the night together" nel meno scandaloso "Let's spend some time together" per poter apparire in uno show televisivo.

da rockol

...A proposito di ricorrenze e a proposito dell'immenso Charlie...Ieri, 12 Gennaio han fatto esattamente 47 anni che Charlie "Boom Boom" Watts e' seduto dietro le pelli da quel 12 Gennaio del '63 all'Ealing Jazz Club di Londra...La prima volta dei Rolling tutti quanti insieme...Auguri!!!

....per i soliti americani "puritani". Come quando all'inaugurazione del Super Bowl, guarda caso improvvisamente e proprio sulle parole "you make a dead man come", ci fu un calo di corrente e le parole non si udirono
Beh, comunque LORO furono d'accordo e tutto è bene quel che finice bene.

43 anni fa il concerto al Palaeur di Roma! buon anniversario...

Voi non immaginate quanto mi sia dispiaciuto non essere al Palalido in quello splendido giorno che rimarrà nella storia del rock italiano. Purtroppo non avevo neppure 12 anni e li "conoscevo" da solo 7 mesi. Mio padre non mi avrebbe mai accompagnata (mica come noi che ci facciamo in 4 per soddisfare i nostri figli. Ma non voglio recriminare nulla, erano altri tempi, altre generazioni, altro modo di relazionarsi con i figli). Mai avrei pensato che quella sarebbe stata l'unica possibilità di vedere Brian e forse è proprio questo che mi fece, e mi fa, star male.
Vi racconto un aneddoto che vi vendo così come è stato venduto a me, pari pari. Ho comunque sentito altre voci che hanno confermato quanto segue:
un mio compaesano di qualche anno più vecchio di me mi raccontò, in buon dialetto milanese, che con alcuni suoi amici, e non ridete nel sentire i nomi: Gigi el negher, Pino vattelapesca (non mi ricordo il soprannome) e il Lino droga (un nome una garanzia) andarono a vedere i Rolling. Erano appoggiati alla porticina da cui poi loro sono entrati e Brian gli da una pacca sulla spalla e gli fa (ve la scrivo come me l'ha detta, in milanese): Ta ghl'è no una sigareta? - Uhè l'era el Brian, ma el pareva un qualsiasi (traduzione: non ce l'hai una sigaretta? (ovviamente in inglese). Uhè, era Brian, ma pareva uno qualsiasi).
Quando me l'ha raccontata io non sapevo se ridere o che altro. I sopravissuti mi hanno confermato l'episodio.
Ora per me lui è Walter ta ghl'è no una sigareta.
Comunque la mia testa è là.

Bel ricordo oltre che divertente. Vedere gli Stones con Brian.....sono troppo giovane ma mi sarebbe piaciuto gli Stones dei 60 sono i migliori !

x Giancarla

ma ga la da sta sigareta ?

Lu el ma dì ke gla dada.

Forte Gianky !!

bellissimo ricordo, quando Giancarla me lo racconta in dialetto mi piego in due dal ridere