Messaggi: 4Iscritto il: 16 settembre 2010, 17:19 |
Lo saprete già, magari, ma Scorsese e Nicolas Roeg non sono gli unici grandi registi che hanno saputo apprezzare Mick. C'è anche quel "pazzo" di Werner Herzog, che aveva assoldato Mick nel 1979 per interpretare la parte del "ragazzo di fatica" che aiuta Fitzcarraldo nell'impresa folle di costruire un teatro lirico nella giungla amazzonica. Jagger, dopo vari contatti tra Herzog e il suo agente, arriva a Iquitos nel gennaio del 1981, conquistando subito il genio tedesco. Sentite che cosa scrive nel suo diario: "(...) Mick è venuto da noi in taxi, ma siccome l'autista si è rifiutato di procedere per gli ultimi cento metri tra le buche piene di fango, nemmeno al doppio della tariffa, l'ho trovato che camminava a tentoni nel buio, in smoking e scarpe da ginnastica. Mi ha raccontato, piegato in due dalle risate, che Robards (Jason) e Adorf (Mario) gli hanno confidato di aver fatto entrabi testamento perché dovevano lavorare nella giungla". C'è tutto nel libro-diario di Herzog "La conquista dell'inutile" (Mondadori), sulla lavorazione di "Fitzcarraldo", e nel film documentario "Kinski-Il mio nemico più caro". Herzog apprezzò a tal punto il coraggio e l'abnegazione di Mick, che decise di licenziare Jason Robards a metà lavorazione per dare a Mick il ruolo del protagonista. Purtroppo, la lavorazione si protrasse troppo a ridosso del tour mondiale degli Stones e Mick fu costretto a rinunciare (gli subentrò, alla fine, Klaus Kinski). Herzog descrive ammirato l'ascensione di Jagger, con un argano al quale è attaccata una sedia di vimini, fino alla sommità di una piattaforma di legno sospesa a oltre 50 metri sulla vegetazione (Robards si sentì male e Adorf si rifiutò di salire). Poi, è commosso dalla grande disponibiità sul set e da una visione preveggente: "(...) Mick Jagger ci ha dato una mano come autista per accompagnare tutti i nuovi arrivati in albergo... ha fatto la spola in lungo e in largo per la città solo per noi con la sua auto... Un arcobaleno, che durante una delle prime riprese, ha disegnato un arco alle spalle di Mick, mi ha dato coraggio (...)". Una testimonianza toccante, sincera, forte, su un uomo in grado di sostenere di tutto, nel nome dell'arte. Il libro di Herzog, nella prima parte, è piena di aneddoti straordinari sulla lavorazione del film, con Mick sul set che viene morso da una scimmia e si medica da solo, ridendo come un matto, familiarizza con gli indios, strappa applausi allo troupe e parla di lingiustica medievale con Werner Herzog...
|
Messaggi: 5575Località: sud MilanoIscritto il: 27 settembre 2006, 18:07 |
E' vero, troppo spesso viene dimenticata questa breve e mancata esperienza di Mick. Avevo letto della sua abnegazione e disponibilità, ma non fino a questi livelli. L'avrei visto bene al posto di Kinski. Poi ci sono anche altre storielle da gossip che non stiamo a rivangare. Se n'è già parlato e non ne vale la pena.
|