Rolling Stones Italia - Discografia Ufficiale - Emotional Rescue 1980


1980 EMOTIONAL RESCUE

 

 

 

1 Dance (Pt. 1)
2 Summer Romance
3 Send It To Me
4 Let Me Go
5 Indian Girl
6 Where The Boys Go
7 Down in the Hole
8 Emotional Rescue
9 She's So Cold
10 All About You

 


 

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Etichetta:

Virgin

Data di pubblicazione:

20 Giugno 1980

Formazione band:

Mick Jagger: Voce

Keith Richards: Chitarra

Charlie Watts: Batteria

Bill Wyman: Basso

Ron Wood: Chitarra

Altri musicisti:

Michael Shrieve - Percussioni
Max Romeo - Voci
Nicky Hopkins - Piano, tastiere
Sugar Blue - Armonica
Bobby Keys - Corno, sax
Billy Preston - Clavinet
Ian Stewart - Piano, Tastiere



Note:

Registrato il 18 gennaio, 12 febbraio, 10 giugno, 19 ottobre e novembre-dicembre 1979.
La copertina dell'album, disegnata da Peter Corriston,(già in Some Girl e in Tattoo You poi) presenta una selezione di foto della band fatte con una termo camera, un dispositivo che fotografa le emissioni di calore.

"Per domare il nemico fattelo amico", chissà se Mick Jagger in quell'anno prese spunto da questo semplice detto!!
L'anno 1979 viene sicuramente ricordato come la vera e propria esplosione del fenomeno "Disco", ormai gruppi come gli Chic, Donna Summer, Village People e molti altri, stanno riprendendo la strada abbandonata dal fenomeno Punk e cioè dare un nuovo orizzonte musicale in vista degli anni 80.
Il boom delle discoteche della radio private lentamente stà cambiando l'opinione musicale in tutto il mondo, sembrerebbe che il rock sia ormai giunto a un punto di non ritorno e sembrerebbe che anche Mick Jagger (e non solo) ne sia affascinato, ormai ha un tavolo fisso allo Studio 54 di New York, allettando le serate danzanti con i suoi nuovi amici da Bowie, Wharol e un inedito John Lennon e tanta tanta cocaina che probabilmente rende tutto così emozionale...
Nonostante questo attimo di terrore dilagato tra tutti i fans Stoniani, ancora assetati dopo la sbronza rock di Some Girls, la buona notizia e che notizia, è che il pianeta terra ha di nuovo un grande uomo al massimo della forma.
Dopo le disgrazie Canadesi e grazie (tutti quanti dovremmo ringraziarlo e nessuno lo menziona mai) al giudice che in pratica più che condannarlo gli salvò la vita, un'anno passato tra stenti e dolori a disintossicarsi, ecco uno splendente Keith Richards tornare a noi con una ritrovata voglia di suonare e soprattutto di esserci!!
Quindi, per riallacciarsi alla frase iniziale cosa c'è di meglio che rituffarsi nella disco music??
Intanto con Miss You avevano dimostrato di esserci proprio dentro con un brano chiaramente Disco, ma con un' essenza assolutamente Stones ma i due brani Funky proposti in questo album mancano della stessa energia e lo stesso sapore.
Un lavoro cominciato ai Compass Point Studios Bahmas ritenuto un problema per Keith e trasferito di corsa a Parigi (!) allo storico Pathè Marconi. Peculiarità di queste registrazioni i turni notturni con leggenda annessa delle famose 9 notti consecutive sveglio di Richards e delle apparizioni al locale alla moda "Les Bains" di un Mick Jagger pimpante come mai!
Tornando alla musica, Emotional Rescue è un lavoro sospeso, un disco che a parte i due interventi disco come Dance (co autore Ronnie) e la title track Emotional Rescue, si spazia ancora dal soul al blues passando dal reggae.
Un lavoro sospeso non privo di gemme addirittura negate e passate all'album successivo Tattoo You (Black Limousine, Start Me Up, Hang Fire, Little T & A, No Use in Crying) e a ancora una volta pronto a scatenare l'inferno mediatico per una canzone: Claudine un country dedicato a Claudine Longet moglie del coroner Andy Williams, accusata dell'omicio del proprio amante, canzone che finirà poi insieme a due cover cantate da Keith Richards (We Had It All e Let's Go Steady) sul bootleg "In The Attic".
L'album "Emotional Rescue" ottenne comunque il solito successo di vendite e di classifica. La critica però si dimostrò fredda e dura con gli Stones e con la loro tendenza a produrre canzoni piuttosto commerciali. Solo il successivo "Tattoo You", pubblicato l'anno dopo, avrebbe riportato gloria e stima in casa della band grazie ad un ritrovato entusiasmo compositivo.

Dance (Part I) - Il disco si apre con una composizione firmata Jagger-Richards-Wood. Si tratta di un brano funky, serrato, abbastanza lucido nella sua esecuzione.
Il basso di Wyman, preciso e potente, ci accompagna in questa danza dove Mick dopo aver ripreso Keith colto sul fatto, ci invita a muoverci a tempo.
La trovo un poco imprecisa e disordinata in confronto a brani funky come Hot Stuff piuttosto che Miss You.
L'anno successivo nella compilation "Sucking in the seventies" gli Stones pubblicarono "If i was a dancer (Dance Pt 2)" con il testo più lungo e con la frase di Jagger: "Se fossi un politico, farei in modo di essere un gran ballerino"

Summer Romance - Nonostante l'album inizi con uno stile atipico per i nostri, la seconda traccia ci scrolla di dosso palle a specchio e stroboscopiche, torna il rock'n'roll, con la sua tensione e le chitarre in faccia. Nonostante la canzone soffra di carattere, al confronto con la precedente ne esce la migliore.

Send It To Me - Grazie alla scomoda amicizia con Peter Tosh, è contaminata dalle sonorità reggae tanto amate dalla band ma soprattutto da Keith, che ne fece mestiere per tutto l'arco della sua carriera.
Mi piace ricordare sin dai tempi di Black and Blue, di come tra le tante cose, gli Stones abbiano aiutato il reggae e conseguenti musicisti giamaicani a dilagare negli States e soprattutto in Europa.
Il brano purtroppo sembra a tratti un poco farsesco, un modo irreale di creare un sound che, almeno in questa esecuzione, tende a essere privo di ogni dinamica reggae.

Let Me Go - Forse qui ci siamo, ritroviamo la forma la freschezza e l'energia di Some Girls e forse proprio da lì arriva questo rokkaccio suonatissima nel tour successivo, grande prova vocale di Mick Jagger.

Indian Girl - L'orchestra Mariachi di Jack Nitzsche accompagna un serioso Jagger che canta le ingiustizie degli Indigeni dell'america latina e dei rifugiati cubani.
Strana ballata un po' sdolcinata ma piena di malinconia accentuata da quel coretto finale di un Jagger sconsolato...
Troviamo una stupenda pedal steel dell'ottimo Wood.

Where The Boys Go - Una session di Some Girl ha partorito questo duro e incalzante Rock'n'Roll con i riff di Richard in prima fila.
Ancora oggi Wood e Richards rivendicano e si litigano la paternità del solo!!!

Down In The Hole - A mio modesto parere, questa è un'altra delle bellissimi canzoni "dimenticate" dei nostri, un blues che ricorda i bei momenti quando l'armonica la suonava il biondino.
Caratterizzata dal secco e potento drumming di Charlie il brano vola alto e Mick sembra accorgersene cantando come poche volte ha fatto.
Forse il cuore caldo di questo freddo album.

Emotional Rescue - Un cenno a parte lo merita il brano che intitola il disco. "Emotional Rescue" è una sfacciata dance song con Jagger abilissimo a sfoderare tutti i suoi trucchi vocali, dal falsetto al sussurro. Forse più adatta ai Bee Gees di "Spirits Having Flown" che alle Pietre Rotolanti. Un brano pesante e ruffiano che sicuramente all'epoca sarà piaciuto a chi abitualmente frequentava le discoteche alla moda di New York. Troppo danzereccio però per lo zoccolo duro dei fans.
Jagger compose il brano al piano elettrico e una volta giunta la band in studio, fu rapidamente registrata la base aggiungendo poi in seguito la "voce" di Mick.
L'esperimento vocale di Jagger, forse un po' troppo ispirato dai big del momento Bee Gees, fu parecchio deriso dallo staff stesso degli stones...

She's So Cold - Un brano indelebile, la struttura ritmica ne fa il secondo gioiello dell'album, per non parlare dell'ottima vocalità di Jagger (provateci).
Belle pulite e davanti le chitarre dei sempre più affiatati Richards/Wood sembrano negare spazio alla voce di Mick che alla fine dilaga.
Fosse stata registrata meglio... comunque stupenda.

All About You - "All about you" è una zampata di Richards. Si tratta di una delicata ballata soul suonata con sentimento e cantata con spirito posta in chiusura. Probabilmente il brano più bello dell'album.
Si sono sprecate parole su questo canto del cigno di Richards con Anita, il bivio si era reso ormai inesorabile, la tossicodipendenza vissuta dai due aveva distrutto il senso dell'unione e maggior causa la difficoltà di uscirne puliti.
A cose ormai fatte troviamo un tenero ma reale e diretto Richards che fa i conti con il passato e si prepara al presente.


  

 

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