Rolling Stones Italia - Discografia Ufficiale - Sticky Fingers 1971


1971 STICKY FINGERS

 

 

 

1 Brown Sugar
2 Sway
3 Wild Horses
4 Can't You Hear Me Knocking
5 You Gotta Move
6 Bitch
7 I Got The Blues
8 Sister Morphine
9 Dead Flowers
10 Moonlight Mile

 


 

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Etichetta:

Virgin

Data di pubblicazione:

23 Aprile 1971

Formazione band:

Mick Jagger: Voce

Keith Richards: Chitarra

Charlie Watts: Batteria

Bill Wyman: Basso

Mick Taylor: Chitarra

Altri musicisti:

Ry Cooder - Chitarra
Billy Preston - Organo, tastiere, voci
Nicky Hopkins - Piano, tastiere
Jack Nitzsche - Percussioni, piano, tastiere
Jim Price - Piano, tromba
Paul Buckmaster - Violini
Jim Dickinson - Piano
Rocky Dzidzornu – Percussioni
Bobby Keys - Sax
Ian Stewart - Piano, tastiere


Note:

Il periodo d'oro continua e gli Stones sfornano il terzo capolavoro consecutivo: il 23 Aprile 1971 ed il 1° Maggio dello stesso anno viene pubblicato rispettivamente in UK e negli Usa Sticky Fingers.
Diventera' una pietra miliare nella storia del rock'n roll.
Fu preceduto qualche giorno prima, il 16 Aprile, dall'uscita del maxi single Brown Sugar/Bitch/Let It Rock. Questo ultimo brano e' una versione live, registrata a Leeds un mese prima, di una canzone di Chuck Berry.

Si apre alla grandissima una nuova era nella carriera dei Rolling Stones da tutti i punti di vista: nuova casa discografica, l'omonina Rolling Stones Records, con l'abbandono della Decca dovuta a profondi contrasti e la rottura con il loro manager americano Allen Klein, colpevole di avere approfittato di molto in termini economici della loro collaborazione.
Da quei giorni fino ad oggi i Rolling Stones saranno seguiti dal principe Rupert di Loewenstein amico personale di Mick Jagger.
Terminata l'epopea legata al periodo in cui Brian Jones fu elemento determinante nella fondazione della band, determinante come immagine del gruppo stesso e determinante musicalmente almeno fino ad inizio 1968, in Sticky Fingers abbiamo per la prima volta a regime completo l'ingresso di Mick Taylor in un disco dei Rolling Stones. Insomma cambia tutto... per fare un esempio forse banale, pensate solo alla differenza che si trova sia nel tipo di composizione , sia nel modo di suonare, sia nei suoni stessi fra Sway e Mother's Little Helper canzone classica del periodo Jones.

L'abbandono della Decca, con cui gli Stones per contratto avrebbero dovuto pubblicare un ultimo singolo fu molto duro. Fu scelta apposta una canzone estremamente provocatoria che la band sapeva perfettamente che sarebbe stata rifiutata come in effetti fu: Cocksucker Blues, che troviamo in varie versioni su molti bootlegs e che nel 1972 diede il titolo all'omonimo provocatorio film sul tour del 1972 mai uscito ufficialmente per gli stessi motivi.

Con Sticky Fingers appare un'altra grande novita: i Rolling Stones avranno un logo che gli accompagnerà per tutta la loro carriera. Nato da una geniale intuizione di Mick Jagger che voleva un qualcosa che avesse a che fare con l'immagine della Dea Kali e con le sue famosissime labbra, il logo Tongue & Lips diventerà negli anni fra le immagini pubblicitarie piu famose al mondo al pari di quelle della CocaCola e della catena McDonalds. Erroneamente attribuita per anni ad Andy Wharol in realta' la "Lingua" fu commissionata all'artista pop John Pasche nel 1970.
Wharol fu invece l'autore della copertina di Sticky Fingers sicuramente fra quelle di piu' effetto in tutta la storia del rock. Per l'edizione spagnola dell'album fu usata un'altra copertina visto che il regime dell'allora generale Franco trovò inaccettabile il suo contenuto, che non sto a descrivere dato che e' praticamente conosciuta a tutti gli appassionati di rock'n roll.

Già nell'ultimo concerto del tour del 1969 ad Altamont fu proposto un inedito sconosciuto a tutti, tale Brown Sugar e la cosa si ripetè poi l'anno dopo nel tour europeo con un'altra canzone sconosciuta, Dead Flowers.
Questo significa che alcuni brani dell'album erano gia' stati concepiti ben prima dell'uscita dello stesso.

Un altro grande cambiamento stava per avvenire nella storia della band, il loro volontario esilio in Costa Azzurra per motivi fiscali. Lasciarono l'Inghilterra con il famoso Farewell Tour di Marzo 1971 che culminò con i 2 fantastici concerti al Marquee Club e all'Università di Leeds.
In queste occasioni furono proposti altri brani che sarebbero usciti da li ad un mese nell'album.

Come detto sopra, l'album fu registrato in periodi diversi. La prima traccia composta e registrata fu Sister Morphine a Londra fra Febbraio e Maggio 1968. A seguire Wild Horses, Brown Sugar, e You Gotta Move in Alabama nel 1969 proprio nei 2/3 giorni antecedenti il free concert di Altamont.
L'album fu completato nell'estate del 1970 con le registrazioni agli Olympic Studios di Londra (Sway, Can't You Hear Me Knocking, Bitch e Dead Flowers) e a Stargroves a casa di Mick Jagger (I Got The Blues, Moonlight Mile).

Sticky Fingers e' l'album dei Rolling Stones che piu' rispecchia nella musica e nei testi il loro modo di essere e la loro vita, e assieme a Let It Bleed il mio preferito.
Ha raggiunto per cinque settimane di fila la 1° posizione nelle charts americane e per quattro in Gran Bretagna.

Brown Sugar - Una delle hits più conosciute dei Rolling Stones, uno dei riff più famosi di Keith Richards.
Il pezzo fu composto da Mick Jagger in Australia nel luglio 1969 durante la sua permanenza in Oceania per la sua partecipazione come protagonista al pessimo film ‘'Ned Kelly''. Con una chitarra elettrica per le mani e bofonchiando parole senza senso nasce questa canzone che parla di schiavitu' e ...diciamo... passera, per usare un termine soft!!
Riguardo questo ultimo argomento trattato nel pezzo c'e' da dire che il titolo originale della canzone era ‘'Black Pussy''.
Singolo apripista all'album toviamo il grande sax di Bobby Keys che accompagnerà gli Stones fino ai gioni nostri.
Il pezzo registrato in parte ai Muscle Shoald Studios in Alabama a dicembre 1969 fu completato nelle sessions di fine dicembre e dell'anno successivo a Londra.
Bellissimo il filmato del backstage del Madison Square Garden di Novembre 1969 nel quale Mick fa vedere gli accordi del pezzo non ancora nato in maniera definitiva ad Ike e Tina Turner.
Una versione (che personalmente non mi piace) live di Brown Sugar fu registrata il 18 dicembre 1969 all festa di compleanno di Keith Richards e Bobby Keys con ospite alla chitarra Eric Clapton.
In quella che sarà la versione definitiva abbiamo Mick Jagger alle percussioni e Ian Stewart al piano.

Sway - Grandissima canzone con un Mick Taylor fenomenale alla chitarra. Questa canzone accreditata a Jagger-Richards pare che in realtà fosse una composizione Jagger-Taylor sulla falsariga di quello che fu qualche anno dopo il caso di Time Waits For No One.
Non sono certo ma mi sembra che Keith non suoni in questo pezzo e che la chitarra aggiuntiva in accordatura aperta sia quella di Jagger. Al piano abbiamo Nicky Hopkins e gli arrangiamenti sono di Paul Bucknastet.
Durante il Bigger Bang Tour Del 2005/2007 Sway fu proposta per la prima volta live. Sinceramente i risultati furono abbastanza deludenti, molto difficile riproporre una gemma del genere.
Non e' chiaro dove fu registrata per la prima volta, chi sostiene nello studio mobile installato a Stargroves casa londinese di Jagger e chi invece dice che fu agli Olympic Studios di Londra sempre nell'estate del 1970.

Wild Horses - Una meraviglia! Una delle ballads piu dolci e belle degli Stones. La genesi di questo brano fu nella casa di Keith a Londra, ma in un secondo momento Jagger riscrisse completamente il testo di Richards, facendolo suo, e adattandolo al suo particolare momento di vita sentimentale assieme a Marianne Faithfull che era nel pieno della sua dipendenza da eroina.
Quando il brano apparve per la prima volta su Sticky Fingers, fu erroneamente scritto che fosse dedicato a Patty D'Arbanville all'epoca donna di Cat Stevens con cui Jagger pare avesse avuto una relazione.
Fu registrata assieme a Brown Sugar e You Gotta Move durante le sessions di Dicembre 1969 in Alabama. Furono suonate parecchie takes ma alla fine Jagger cancello' tutto lasciando solo la versione che poi apparve sull'album; purtroppo non esiste nessun bootleg che testimoni quelle registrazioni.
Troviamo Mick Taylor alla chitarra elettrica e Billy Preston, che in un secondo tempo aggiunse le sue parti di organo.
Anni dopo Wild Horses fu reincisa per l'album Stripped ma secondo me la versione originale e' inarrivabile.
Questa canzone non e' stata suonata molto spesso dal vivo ma mi va di ricordare quella che secondo me e' stata la loro migliore esecuzione live di questo pezzo: al Festival di Knewborth alla fine dell tour europeo del 1976; una versione piu' elettrica che acustica, ma bellissima.
Sicuramente assieme a Dead Flowers questa canzone ha risentito dell'influenza di Gram Parson dei Flying Burrito Brothers che divento' molto amico di Keith Richards in quel periodo.

Can't You Hear Me Knocking - Per molti superfans degli Stones (soprattutto musicisti) forse la loro piu' bella canzone. Non per me in ogni caso, ma e' un grandissimo pezzo. Ricordo che al pimo ascolto (qualche giorno fa!!!) pensai che non c'entrasse nulla con la loro musica, forse avevo ancora nelle orecchie e nel cuore gli Stones degli anni '60, ma col tempo ho imparato ad apprezzarla sempre di piu.
Il pezzo si divide in 2 fasi, la prima cantata e la seconda che puo essere considerata una splendida Jam che vede protagonisti gli stessi Stones assieme a Bobby Keys al Sax e a Jimmy Miller (loro produttore) e Rocky Dijon (che molti ricorderanno due anni prima al Rock'n Roll Circus) alle percussioni.
Anche qui abbiamo un inizio con un riff indimenticabile di Keith. Riguardo questo pezzo vorrei fare una considerazione personale, una sensazione che ho avuto, ma che almeno a mia conoscenza non e' scritta da nessuna parte: piu' volte in questi ultimi anni ho visto dei concerti di Mick Taylor, e sempre ha eseguito Can't You Hear Me Knocking, ma ogni volta solo la seconda parte della canzone, la parte jammata; questo mi ha fatto pensare che quella parte di canzone l'avesse scritta proprio lui, gli assoli di chitarra sono incredibili e mi piace ricordare il commento di Andy Johns tecnico del suono dell'epoca che fece questo lavoro anche con chitarristi del livello di Eric Clapton e Jeff Beck: "il mio preferito e' in assoluto Mick Taylor... potevo starlo ad ascoltare tutta la notte, non sbagliava mai, e tutte le versioni erano fantastiche e diverse l'una dall'altra".
Concludo ricordando che Can't You Hear Me Knocking ha fatto parte di colonne sonore di diversi flm importanti.

You Gotta Move - E' il pezzo che chiude la prima facciata di Sticky Fingers, è anche quello che mi piace di meno. Un delta blues scritto da Fred McDowell, l'unico dell'album non a firma Jagger-Richards.
Registrato assieme a Brown Sugar e Wild Horses ai Muscle Shoals Studios in Alabama fra il 2 e il 5 Dicembre del 1969, vede Bill Wyman al piano elettrico.
Fu proposto live nel tour americano del 1969 (con solo Mick alla voce e Keith che lo accompagna con la chitarra acustica) e recentemente abbiamo avuto la fortuna di poterlo apprezzare nel DVD bonus della Special Edition di Get Yer Ya-Ya's Out uscita per il 40° anniversario dell'omonimo album.
Un altra bella versione live la troviamo al Festival di Knebworth del 1976.

Bitch - Un grande Rock'n Roll apre la seconda facciata dell'album.
Questa canzone nata agli Olympic Studios di Londra durante l'estate del 1970, vede all'inizio l'assenza di Keith Richards e questa assenza si rivelo' pesante: il pezzo non funzionava e la band comincio' a pensare di scartarlo; ma quando Keith si presento' in studio e ascolto' quello che era stato registrato disse questa frase: "give me that fucking guitar!!!" e trovò degli accordi che cambiarono in positivo una canzone che sembrava persa.
Anche qui grande sezione fiati con Bobby Keys al Sax e Jim Price alla tromba, il solito Jimmy Miller alle percussioni.
Fu il brano scelto come lato B del singolo trainante dell'album, il 45 giri Brown Sugar/Bitch.

I Got The Blues - Qui non ci sono dubbi, fu registrata a Stargroves e come da titolo è un blues fantastico che ricorda molto Love In Vain uscita due anni prima su Let It Bleed.
Su questa canzone vorrei aggiungere un commento personale: e' uno dei pezzi dei Rolling Stones che mi da piu' emozioni; è probabilmente una canzone scritta (parlo del testo) da Mick Jagger che riflette il suo particolare stato d'animo del momento sempre riguardante la fine del suo rapporto con Marianne Faithfull, e la sua interpretazione vocale è fantastica.
Il pezzo viene arricchito dal bellissimo organo di Billy Preston e dalla solita grande sezione fiati Keys/Price.

Sister Morphine - Un altro dei tanti capolavori di Sticky Fingers.
E' la canzone piu' vecchia in ordine temporale composta dagli Stones per questo album. Fu registrata a Maggio 1968 agli Olympic Studios di Londra durante le sessions per l'album Beggar's Banquet. Proprio per questo motivo è l'unica canzone di Sticky Fingers in cui non suona Mick Taylor visto che entrò negli Stones l'anno successivo.
E' una ballad struggente che non solo parla di droga, ma che è intrisa di un'atmosfera di disperazione ed il testo e' stato scritto da Marianne Faithfull anche se il credito le e' stato assegnato solo in tempi recenti.
In quel periodo la Faithfull era alle prese con una grande dipendenza da eroina come conferma l'episodio del suo ricovero con conseguente coma in Australia quando accompagno' Jagger (fu il motivo per il quale entrambi non andarono al funerale di Brian Jones) che doveva interpretare nel film di Tony Richardson ‘'Ned Kelly.
Un'altra conferma del suo totale coinvolgimento con l'eroina in quel periodo fu la sua relazione post Jagger col conte Jean De Bretiuiel, noto pusher del mondo delle rock stars in quegli anni, compresa Pamela Courson fidanzata di Jim Morrison, ma quella e' un'altra storia...
Esistono su vari bootlegs delle versioni completamente acustiche di Sister Morphine. Nella versione definitiva il piano e' suonato da Nicky Hopkins.

Dead Flowers - Credo che sia una delle canzoni dei Rolling Stones piu' coverizzate da altre bands. Una di quelle canzoni che danno l'idea della grandezza degli Stones. Con questo intendo dire che e' una canzone con una struttura musicale semplice ma con una melodia bellissima, e la grandezza sta proprio nel sapere creare queste gemme in questo modo.
Risente come Wild Horses dell'influenza di Gram Parson musicista americano grande amico di Keith e che vedremo anni piu' avanti frequentare la Villa Nellcote in Costa Azzurra durante l'esilio francese degli Stones.
Grandissima la chitarra di Mick Taylor con degli assoli memorabili per gusto e musicalità, parlo al plurale perche esistono delle versioni live (prima fra tutte quella di Marzo 1971 al Marquee Club di Londra) dove Taylor s'inventa un assolo troppo bello.
Dead Flowers sono gli Stones che fanno country e lo fanno in maniera divina. Fu registrata agli Olympic Studios di Londra all'inizio dell'estate del 1970 ed il pianoforte e' suonato sempre da Ian Stewart.

Moonlight Mile - L'album si chiude con questa ballad che forse ai primi ascolti fatica a decollare, ma poi ci si rende conto che si tratta di un'altra bellissima canzone.
Assolutamente dimenticata nelle esibizioni live fino al 1999, dove viene a sorpresa eseguita nel No Security Tour negli Stati Uniti.
Fu registrata a Stargroves, durante una notte e terminata all'alba alle 5 del mattino. Keith Richards non partecipo' a questa session ma fu molto contento del risultato una volta ascoltata. Si tratta di un'altra canzone Jagger/Taylor come al solito accreditata a Jagger/Richards. La cosa strana e' che il piano fu suonato dal trombettista Jim Price. Mick Jagger aggiunse delle sue parti di chitarra e Paul Buckmaster si occupò dell'arrangiamento.

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